ROSSO DI SERA
FARO' IL GIRO DELLE INNUMEREVOLI STANZE, E IN OGNUNA DI ESSE... APRIRO' UNA FINESTRA
BE YOURSELF
Perchè voler sembrare straordinari, quando si può essere se stessi?
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Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
Messaggi di Marzo 2013
Post n°986 pubblicato il 30 Marzo 2013 da Giulia_live
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Post n°985 pubblicato il 29 Marzo 2013 da Giulia_live
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Volami addosso se questo è un valzer
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Post n°983 pubblicato il 28 Marzo 2013 da Giulia_live
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Credo non sia giusto escludere che i fiori possano avere un’anima – semplice, primitiva, essenziale – come, variamente sviluppata ed evoluta, possono averla tutti, ma proprio tutti, gli esseri viventi. Se così è, allora anche i fiori piangono: quando vengono calpestati, o recisi. Ma quando lo fanno, nessuno se ne accorge. Nessuno vi presta attenzione. Perché il loro è un pianto muto. Muto e segreto, invisibile ai nostri occhi e alla nostra mente. E credo possa essere straziante, quanto lo può essere il pianto umano. Un pianto per la violenta separazione dalla loro stessa vita, senz’alcuna speranza di consolazione.
(Giulia_live)
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Post n°981 pubblicato il 25 Marzo 2013 da Giulia_live
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Post n°979 pubblicato il 24 Marzo 2013 da Giulia_live
Dico
L’uomo non è nato per tenere le mani legate al palo delle preghiere. Dio non vuole ginocchia umiliate nelle chiese, ma gambe di fuoco che galoppano, mani che accarezzano viscere di ferro, menti che generano braci, labbra che danno baci. Dico che io lavoro, vivo, penso, e che questo che faccio è un buon pregare, che a Dio gli piace molto e ne rispondo. E dico che l’amore è il migliore sacramento che vi amo, che amo e che non ho un posto nell’inferno.
Jorge Debravo
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Post n°978 pubblicato il 24 Marzo 2013 da Giulia_live
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Post n°976 pubblicato il 22 Marzo 2013 da Giulia_live
Un giorno, per caso, lessi una poesia. Scoprii un poeta che non conoscevo. Le parole di quella poesia erano dirette a una donna, erano parole d’amore. Eppure, chiunque le avesse ispirate, mi emozionarono profondamente: come possono emozionare versi intrisi di autentico sentimento nell’esprimere felicità, oppure anche il suo esatto contrario. Mi affannai a cercarlo ancora sul web, m’adoperai a seguire le tracce del suo poetare - per poi scoprire che i suoi scritti non toccavano solo l’amore, ma anche altri temi altrettanto universali. Come un vento frusciante fra gli alberi, come un sobrio e caldo fuoco di legna nel caminetto, il suo scrivere sprizzava energia, passione, e una vitalità potente. Mi accorsi che mi sarebbe piaciuto misurare la vitalità mia con quella sua, così carica di magnetismo. E, con mia incredula sorpresa - poiché d’innamorarmi, allora, non avevo voglia alcuna - mi ritrovai a pensare: se un uomo mi parlasse così, con quest’intensità cristallina, con quest’ardore sincero, m’innamorerei di lui. Perdutamente. Sarei disposta a seguirlo, anche in capo al mondo. E sarei sua – sì: sua, sua, sua - fino alla fine dei tempi. Perdutamente persa in un amore nato, e sublimato, nella bellezza di quel suo pensare saggio, limpido, poetico, aperto. Altruista. Vivo. Per così poter affrontare la realtà di tutti i giorni nel modo migliore, condividendola con poetica leggerezza e poetica profondità: non solo nelle sue felicità, ma anche in tutte le sue fatiche, anche in tutti i suoi tormenti.
(Giulia_live) ***
La voce a te dovuta
E ancora attendo la tua voce: giù per i telescopi, da una stella attraverso specchi e gallerie di anni bisestili può venire. Non so da dove. Dal prodigio, sempre. Perché se tu mi chiami sarà da un miracolo, ignoto, senza vederlo.
Pedro Salinas
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Post n°975 pubblicato il 21 Marzo 2013 da Giulia_live
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Post n°974 pubblicato il 20 Marzo 2013 da Giulia_live
Una sensualissima atmosfera nell’immagine che ritrae Anna Karina e Jean-Paul Belmondo, interpreti di “Une femme est une femme”, un film di Jean-Luc Godard, (1961). “Disarticolato, bizzarro, pieno di assurdità e stravolgimenti”, così allora il film fu recensito dal Corriere della Sera. Furono solo parole di critica al film, o forse anche ispirate dalla sua controversa storia d’amore?
(Giulia_live)
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Lascerò scritto qui, su questo muro ciò che oggi io son venuta a dirti. Se però le nuvole del variabile cielo ancor più scure si addenseranno la pioggia, temo, verrà a cancellare queste parole, e il senso e la ragione d'aver cercato di sfiorarti la mano. Lo lascio scritto qui poiché non c’eri quand’io ho bussato alla tua porta. O forse non hai udito il mio bussare il caso volle tu fossi del tutto assorto nel vortice del tuo molteplice pensare.
. (Giulia_live, Un bagliore nel buio)
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Post n°972 pubblicato il 17 Marzo 2013 da Giulia_live
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Largo ai sogni che ci colorano i pensieri. E poiché tutti abbiamo bisogno del nostro nido, largo al sogno che forse mai come a primavera si adopera per costruirlo, lasciando al caso il compito di far incontrare quei due passerotti su un ramo. Vuole costruirlo alacremente - prima che giunga la stagione dei temporali - cementandolo con la densa saliva degli infiniti baci. Vuole foderarlo di tenere piume, per ospitare degnamente l’amore. Per poi riempirlo di fremiti, e ardore, e fiducia, e dedizione. Se poi quella primavera durerà incredibilmente a lungo, così avverrà perché il sogno sarà sostenuto dalla poesia portata nel cuore. Quella poesia che sgorga là dove non si vive senza armonia e passione. Là dove il pensiero alleato del sogno, intintosi nell’intensità di un’emozione, vi trova il suo sfolgorante e prezioso raggio di sole. Lo trova, quel raggio di sole: e, ebbro di quella grazia, lo trattiene, e lo protegge, e lo custodisce. Per potersene riscaldare ancora, e ancora: quando si renderà necessario cercare di superare i futuri giorni di nebbia, o di tempesta, o di gelo.
(Giulia_live)
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Cuore nuovo G. Lorca
Il mio cuore come una serpe
si è spogliato della sua pelle
e la tengo fra le mie dita
piena di ferite e di miele.
I pensieri annidati
nelle tue rughe, dove sono?
Dove le rose che profumavano
di Gesucristo e di Satana?
Povero involucro che opprimevi
la mia stella fantastica!
Grigia pergamena indolenzita
di ciò che volli e ora non amo più.
Ti appenderò ai muri
del mio museo sentimentale,
vicino ai gelidi e oscuri
gigli dormienti del mio male?
O ti metterò sopra I pini
-libro dolente del mio amore-
perché tu conosca I trilli
dell'usignolo all'alba?
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2020 alle 10:42
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: giumadgl0
il 17/09/2017 alle 12:28
Inviato da: angelorosa2010
il 10/12/2015 alle 18:48