ROSSO DI SERA
FARO' IL GIRO DELLE INNUMEREVOLI STANZE, E IN OGNUNA DI ESSE... APRIRO' UNA FINESTRA
BE YOURSELF
Perchè voler sembrare straordinari, quando si può essere se stessi?
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Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
Messaggi del 31/01/2012
In quella Macondo dimenticata perfino dagli uccelli, dove la polvere e il caldo si erano fatti così tenaci che si faceva fatica a respirare, reclusi dalla solitudine e dall'amore e dalla solitudine dell'amore in una casa dove era quasi impossibile dormire per il baccano delle formiche rosse, Aureliano e Amaranta Ursula erano gli unici esseri felici, e i più felici sulla terra.
Gabriel García Márquez, “Cent’anni di solitudine”
*** È la quarta volta che acquisto “Cent’anni di solitudine”, di Gabriel Garcia Marquez. Un libro letto, riletto; un fondamentale capolavoro di letteratura, che non può mancare nella mia libreria. Al posto d’onore. Proprio perché lo amo tantissimo, negli anni passati l’ho consigliato, commettendo l’errore di prestarlo a tre amici. L’amatissimo libro, tre volte acquistato e tre volte prestato, non è mai tornato a casa sua. Evidentemente non tutti usano l’agenda, il block notes per promemoria, e la buona creanza.
Io tengo molto ai miei libri, a quelle “entità universali” di cui non posso fare a meno. Quindi non sono più disposta a rifare lo stesso errore. A questo punto, non posso non rammentare ciò che mamma mi diceva: “Se presti ai tuoi amici i tuoi libri o i tuoi dischi o le tue cose, te li restituiranno solo se sarai fortunata. E forse vandalizzati, graffiati, senza copertina…”. . |
Cuore nuovo G. Lorca
Il mio cuore come una serpe
si è spogliato della sua pelle
e la tengo fra le mie dita
piena di ferite e di miele.
I pensieri annidati
nelle tue rughe, dove sono?
Dove le rose che profumavano
di Gesucristo e di Satana?
Povero involucro che opprimevi
la mia stella fantastica!
Grigia pergamena indolenzita
di ciò che volli e ora non amo più.
Ti appenderò ai muri
del mio museo sentimentale,
vicino ai gelidi e oscuri
gigli dormienti del mio male?
O ti metterò sopra I pini
-libro dolente del mio amore-
perché tu conosca I trilli
dell'usignolo all'alba?
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2020 alle 10:42
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: giumadgl0
il 17/09/2017 alle 12:28
Inviato da: angelorosa2010
il 10/12/2015 alle 18:48