ROSSO DI SERA
FARO' IL GIRO DELLE INNUMEREVOLI STANZE, E IN OGNUNA DI ESSE... APRIRO' UNA FINESTRA
BE YOURSELF
Perchè voler sembrare straordinari, quando si può essere se stessi?
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Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
Messaggi del 08/10/2013
Non c’è voce e non c’è silenzio che possano bastare. Eppure si avrebbe voglia di esprimere ciò che nell'intimo si prova, ciò che sta squassando e gonfiando il cuore oltre ogni limite altrimenti conosciuto, esprimerlo con un urlo, un ruggito così forte che possa giungere a trafiggere perfino il cielo. E’ invece impossibile dire, spiegare, illustrare, chiarire ad altri quell’immensità vissuta nella più pura e rara felicità: essa è chiara solamente a se stessi, ed è chiara nell’istante in cui le lacrime dentro gli occhi si toccano vibrando con la vibrante luce delle stelle. La stessa immensità è racchiusa in un’assoluta infelicità… e io penso che nessuno, nessuno mai saprà inventare parole che possano essere completamente esaustive nel definirle. Felicità e infelicità, nella loro assoluta purezza, forse hanno un qualcosa di trascendentale, quasi fossero infinitesime particelle precipitate dentro a un cuore da quegli istanti di infinito in cui vennero creati prima il buio e poi la luce. Sono emozioni di un’intensità tale da fare perfino paura. Tuttavia si possono vivere con la certezza unica che il tempo loro sarà assai limitato: così infatti ci fu destinato nel trascendente disegno della provvidenza divina.
(Giulia_live)
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Cuore nuovo G. Lorca
Il mio cuore come una serpe
si è spogliato della sua pelle
e la tengo fra le mie dita
piena di ferite e di miele.
I pensieri annidati
nelle tue rughe, dove sono?
Dove le rose che profumavano
di Gesucristo e di Satana?
Povero involucro che opprimevi
la mia stella fantastica!
Grigia pergamena indolenzita
di ciò che volli e ora non amo più.
Ti appenderò ai muri
del mio museo sentimentale,
vicino ai gelidi e oscuri
gigli dormienti del mio male?
O ti metterò sopra I pini
-libro dolente del mio amore-
perché tu conosca I trilli
dell'usignolo all'alba?
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2020 alle 10:42
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: giumadgl0
il 17/09/2017 alle 12:28
Inviato da: angelorosa2010
il 10/12/2015 alle 18:48