ROSSO DI SERA
FARO' IL GIRO DELLE INNUMEREVOLI STANZE, E IN OGNUNA DI ESSE... APRIRO' UNA FINESTRA
BE YOURSELF
Perchè voler sembrare straordinari, quando si può essere se stessi?
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Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
Messaggi del 07/01/2014
Tempo addietro, commentando il post di un amico, mi ricordai di un libro illuminante. Quando rilessi l’Ulisse di Joyce mi imbattei nel Nulla, e ciò mi rese incredibilmente ricettiva nel volerne esplorare il significato. Cosicché il provare a dare un senso al Nulla mi frullò in testa per diversi giorni, anche sotto traccia, nell'inconscio. Finché un giorno mi posi una domanda: perché non tutto mi era facile da accettare, anche se credevo di averlo compreso? La risposta che mi diedi ben poco aveva a che fare con il Nulla, però da essa scaturì una nuova pista, una nuova domanda: che cos'è che esiste? Non so se il risultato del mio ragionamento può essere del tutto scevro della suggestione dei principi filosofici appresi a scuola, anzi: ciò è molto probabile. Perché mi fu chiaro che il Nulla ha una sua dimensione non solo filosofica, ma anche reale, ha il pieno diritto di esistere, ha una sua alta nobiltà da difendere: non è solamente una proiezione mentale. Il Nulla è eterno, immutabile e infinito, mentre l’Universo ha i suoi confini ed è in continua trasformazione tra vita e morte. E forse è solo grazie al Nulla che meglio comprendo l'immensità del reale e transitorio Tutto. (Giulia_live) |
Cuore nuovo G. Lorca
Il mio cuore come una serpe
si è spogliato della sua pelle
e la tengo fra le mie dita
piena di ferite e di miele.
I pensieri annidati
nelle tue rughe, dove sono?
Dove le rose che profumavano
di Gesucristo e di Satana?
Povero involucro che opprimevi
la mia stella fantastica!
Grigia pergamena indolenzita
di ciò che volli e ora non amo più.
Ti appenderò ai muri
del mio museo sentimentale,
vicino ai gelidi e oscuri
gigli dormienti del mio male?
O ti metterò sopra I pini
-libro dolente del mio amore-
perché tu conosca I trilli
dell'usignolo all'alba?
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2020 alle 10:42
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: giumadgl0
il 17/09/2017 alle 12:28
Inviato da: angelorosa2010
il 10/12/2015 alle 18:48