ROSSO DI SERA
FARO' IL GIRO DELLE INNUMEREVOLI STANZE, E IN OGNUNA DI ESSE... APRIRO' UNA FINESTRA
BE YOURSELF
Perchè voler sembrare straordinari, quando si può essere se stessi?
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Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
Messaggi del 27/02/2014
La mia amatissima figlia, come me, è una buongustaia. Non disdegna trippe, lingua, rognone. Vero è che dovetti insistere e attendere fino alla sua adolescenza prima di riuscire a farle assaggiare crostacei e molluschi, ma poi, oltre che ad apprezzarli, ha imparato perfino a cucinarli. Posso dirmi soddisfattissima dei risultati, tranne che su due punti: non l'ho ancora convinta della bontà del vino, e meno ancora dell'importanza dell'aceto quale condimento principe nella cucina. Lei non prova neppure ad assaggiarli: già il loro solo aroma la infastidisce. A questo punto mi si potrebbe dire: che c'è di strano? Fin qui, in effetti, nulla di strano. Se non fosse che… quando io ero bambina, l'aceto addirittura lo bevevo, di nascosto, direttamente dalla bottiglia. Quest'abitudine durò qualche anno, mentre i cibi con una forte punta di acido - i cibi della cucina dell'Europa dell'Est, per intenderci - continuano a piacermi, moltissimo. E mi piace il vino: fui abituata - quasi costretta - a berlo in minime dosi fin da adolescente: per convincermi mi veniva detto che "il vino rosso fa buon sangue". Ma la stranezza dell'ereditarietà non finisce qui: neppure mio padre amava l'aceto. Lo tollerava appena, e i suoi piatti d'insalata venivano conditi a parte. Facendoci una riflessione, sembra quasi che con il DNA io abbia ereditato da mio padre una carenza delle proprietà contenute nell'aceto e necessarie all'organismo; provvedendo a ripristinarle, sembra io abbia esagerato, trasmettendo poi a mia figlia un tale surplus di quelle proprietà da farle perfino storcere il naso, quando ne sente l'odore. (Giulia_live)
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Cuore nuovo G. Lorca
Il mio cuore come una serpe
si è spogliato della sua pelle
e la tengo fra le mie dita
piena di ferite e di miele.
I pensieri annidati
nelle tue rughe, dove sono?
Dove le rose che profumavano
di Gesucristo e di Satana?
Povero involucro che opprimevi
la mia stella fantastica!
Grigia pergamena indolenzita
di ciò che volli e ora non amo più.
Ti appenderò ai muri
del mio museo sentimentale,
vicino ai gelidi e oscuri
gigli dormienti del mio male?
O ti metterò sopra I pini
-libro dolente del mio amore-
perché tu conosca I trilli
dell'usignolo all'alba?
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2020 alle 10:42
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: giumadgl0
il 17/09/2017 alle 12:28
Inviato da: angelorosa2010
il 10/12/2015 alle 18:48