ROSSO DI SERA
FARO' IL GIRO DELLE INNUMEREVOLI STANZE, E IN OGNUNA DI ESSE... APRIRO' UNA FINESTRA
BE YOURSELF
Perchè voler sembrare straordinari, quando si può essere se stessi?
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Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
Post n°1193 pubblicato il 07 Aprile 2014 da Giulia_live
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E se d'improvviso, mettiamo il caso, ora io t'incontrassi per strada, se i miei occhi brillassero di meraviglioso dentro agli occhi tuoi, se le mie mani ardessero d'immediata impazzita impazienza, se il mio cuore volesse fermare il suo battito accelerato solamente per non interferire con un istante d'infinito?
(Giulia_live, Un bagliore nel buio)
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Post n°1191 pubblicato il 04 Aprile 2014 da Giulia_live
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Post n°1189 pubblicato il 19 Marzo 2014 da Giulia_live
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Post n°1188 pubblicato il 18 Marzo 2014 da Giulia_live
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Una vita piena, pienissima, uno specifico progetto che l'assorbiva quasi totalmente. La solitudine non le pesava: tanto aveva amato, in passato, che in quella sua indaffarata solitudine ora poteva permettersi di vivere quasi di rendita, una ricca rendita emozionale. Ma poi accadde l'impensato: accadde che, d'istinto, si riconoscesse in qualcuno. Un'affinità che nettamente emergeva distanziandosi da qualsiasi altra, che le rubava tempo regalandole in cambio un insolito trascinante entusiasmo per quel suo nuovo accendersi di curiosità, d'immaginazione, di attenzione, nella condivisione d'un innocente gioco mentale. Ma poi s'accorse, con meraviglia, che con il passare del tempo qualcosa era cambiato. Ciò che era stato solamente un fiume di preziosi stimoli per la sua mente ora si stava trasformando in qualcosa di molto, molto più coinvolgente: si stava espandendo con un respiro assai più dolce e più agitato e più profondo, in lei ora si stava trasformando in un sentimento.
(Giulia_live, da "Frammenti d'interiorità")
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Amici miei…
…non correte rischi, vi prego!
Dopo i 50 andiamoci piano con le corsette o le piste ciclabili, se non ci siete abituati fin da tempi non sospetti, fin da quando la vostra età vi permetteva di esagerare, quasi in qualsiasi cosa!
Ma se proprio volete correre… correte incontro ai sentimenti, correte incontro a quella felicità che nasce dal desiderio di dare. Dove per dare significa darsi. Darsi all'amore senza remore, a 360 gradi, a tutte le latitudini. Darsi senza paura, mostrando di sé sia la forza mentale sia la fragilità fisica.
Perché anche se a voi potrà sembrare strano, tenete conto che a noi donne, alle donne come me, importa assai più l'essere che l'apparire. Alle donne come me, quel po’ di pancetta… come anche le maniglie dell’amore… anziché fare orrore, fanno sangue.
(Giulia_live)
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"Chiedi e ti sarà dato": parole grandi, da seguire in ogni frangente del proprio vivere. Accade invece che la paura di ricevere un tassativo "no" impedisca di chiedere. A volte può essere una scelta dovuta a immaturità, dovuta a un'inibitoria insicurezza di fondo. Oppure dovuta a un eccesso di orgoglio, quell'orgoglio che impedisce di comprendere che per vincere la guerra della vita è inevitabile, ma anche indispensabile ed educativo, perdere qualche battaglia. Di fronte alla necessità di avanzare una richiesta, non sarebbe sbagliato prendere l'esempio da un bambino: non avendo il limitante carico delle sovrastrutture mentali di un adulto, lui non ha alcuna paura di chiedere, né di ricevere un rifiuto. A quel rifiuto forse farà seguire un pianto carico di comica drammaticità, o un battere i piedi con stizza, ma poi sulle sue labbra ben presto si vedrà tornare il sorriso.
(Giulia_live)
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Ogni giorno la vita, con il suo compasso, aveva il compito di disegnarle un cerchio tutt'attorno. L'ostacolo era nei patti, ma vi si spezzò la punta. Accadde in quell'infausto dì e da quell'incompleto cerchio, all'improvviso, lei cadde fuori. E vide se stessa; di quell'attimo che negli occhi le s'infrangeva con l'ultimo suo stupore vide la luce.
(Giulia_live)
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Neppure nei più fertili momenti di condivisione con chi mi è stato molto vicino mi riusciva di trasmettere tutto ciò che provavo; neppure nei momenti di maggiore intimità. Perché non ci sono parole sufficienti a descrivere le emozioni, e non tutte le parole s’incollano dove dovrebbero. Perché neanche i baci si salvano: nello stesso istante è difficile che per entrambi sia uguale l'intensità del desiderarli, la passione o la tiepidezza nel darli. Così a volte capita che permanga in me quella dannata sensazione, quell’opprimente disagio del sentire che non era stato compreso appieno il senso del mio pensiero, non avvertita la piena della mia emozione, non intuita la profondità del mio sentimento, non scandagliato lo spazio, il peso e il potenziale delle mie parole, dolorose o felici che fossero. Inevitabile poi perduri in me uno stato di frustrazione, quel sentirmi sempre incompleta in ciò che avevo detto o donato, e che solo in parte mi risultava essere stato compreso e accettato. Ma quando questo malessere m’assale, a esso s'aggiunge la dolorosa ma imprescindibile consapevolezza di quanto io stessa posso avere perso di ciò che invece proprio a me era stato offerto, con altrettanta generosa intensità e partecipazione… di quanto io stessa posso avere perso proprio per non averlo saputo adeguatamente percepire. Perché, nonostante la buona volontà verso un ascolto empatico, rimane il fatto che troppo spesso si è portati a concentrare la propria attenzione più su se stessi e sulle proprie sensazioni, anziché su chi standoci vicino tenta, in ogni modo, di farci comprendere e accettare il suo messaggio, il suo dono, il suo sentimento.
(Giulia_live)
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Non importa quanti anni hai accumulato, quante cicatrici porti sul cuore, quanta disillusione ha intristito il tuo volto. Perché il presente non è il passato, è il momento della rinnovabile fiducia nel proprio futuro. Perché è sempre tempo di credere appassionatamente in quella favola: innamorarsi di chi porterà positività nella tua vita. Innamorarsi di qualcuno che con un entusiasmo contagioso ti trascinerà fuori dalle tue sedentarietà fisiche e mentali, fuori dai tuoi confessati e inconfessabili vizi, fuori dai tuoi dubbi sull'esistenza di una meravigliosa condivisibile felicità: qualcuno che vorrà condurti a rinascere guardando il mondo con uno sguardo nuovo, con una nuova verginità del tuo essere nel suo accresciuto sentire. Innamorarsi profondamente di chi ti farà volare ancora e ancora e ancora, ti farà volare come più non ti accadeva da quando, nei sogni e nell'anima e nel cuore, avevi soltanto cent'anni di meno. (Giulia_live)
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La mia amatissima figlia, come me, è una buongustaia. Non disdegna trippe, lingua, rognone. Vero è che dovetti insistere e attendere fino alla sua adolescenza prima di riuscire a farle assaggiare crostacei e molluschi, ma poi, oltre che ad apprezzarli, ha imparato perfino a cucinarli. Posso dirmi soddisfattissima dei risultati, tranne che su due punti: non l'ho ancora convinta della bontà del vino, e meno ancora dell'importanza dell'aceto quale condimento principe nella cucina. Lei non prova neppure ad assaggiarli: già il loro solo aroma la infastidisce. A questo punto mi si potrebbe dire: che c'è di strano? Fin qui, in effetti, nulla di strano. Se non fosse che… quando io ero bambina, l'aceto addirittura lo bevevo, di nascosto, direttamente dalla bottiglia. Quest'abitudine durò qualche anno, mentre i cibi con una forte punta di acido - i cibi della cucina dell'Europa dell'Est, per intenderci - continuano a piacermi, moltissimo. E mi piace il vino: fui abituata - quasi costretta - a berlo in minime dosi fin da adolescente: per convincermi mi veniva detto che "il vino rosso fa buon sangue". Ma la stranezza dell'ereditarietà non finisce qui: neppure mio padre amava l'aceto. Lo tollerava appena, e i suoi piatti d'insalata venivano conditi a parte. Facendoci una riflessione, sembra quasi che con il DNA io abbia ereditato da mio padre una carenza delle proprietà contenute nell'aceto e necessarie all'organismo; provvedendo a ripristinarle, sembra io abbia esagerato, trasmettendo poi a mia figlia un tale surplus di quelle proprietà da farle perfino storcere il naso, quando ne sente l'odore. (Giulia_live)
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Post n°1180 pubblicato il 26 Febbraio 2014 da Giulia_live
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Di lei, chi lo avrebbe mai detto? Forse neppure pensato! Certi gesti sono tutt'altro che principeschi. Lady Diana, invece, aveva rotto anche questo tabù. Con allegria, e con assoluta nonchalance, aveva infatti infranto i rigidi codici del comportamento di una regina in pectore.
La foto che ritrae la principessa è esposta alla mostra - aperta fino al 9 giugno - dedicata ai paparazzi, al Centre Pompidou di Metz, Francia. (Giulia_live)
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Post n°1179 pubblicato il 25 Febbraio 2014 da Giulia_live
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Cuore nuovo G. Lorca
Il mio cuore come una serpe
si è spogliato della sua pelle
e la tengo fra le mie dita
piena di ferite e di miele.
I pensieri annidati
nelle tue rughe, dove sono?
Dove le rose che profumavano
di Gesucristo e di Satana?
Povero involucro che opprimevi
la mia stella fantastica!
Grigia pergamena indolenzita
di ciò che volli e ora non amo più.
Ti appenderò ai muri
del mio museo sentimentale,
vicino ai gelidi e oscuri
gigli dormienti del mio male?
O ti metterò sopra I pini
-libro dolente del mio amore-
perché tu conosca I trilli
dell'usignolo all'alba?
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2020 alle 10:42
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: giumadgl0
il 17/09/2017 alle 12:28
Inviato da: angelorosa2010
il 10/12/2015 alle 18:48