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ANGOLO DELLO STERMINATORE

ULTIMA FRASE DELLO STERMINATORE

Niente che possa essere fatto con la volontà umana è utopico

VECCHIE FRASI DELLO STERMINATORE

Lo sterminatore odia essere aiutato dagli alleati, vuole essere sempre da solo sul campo

Lo sterminatore o e testa o e croce: non conosce le vie di mezzo

NUOVE FRASI DELLO STERMINATORE

Lo sterminatore è sempre in prima linea nel mediare tra due parti, ma guai a loro se non trovano un accordo...

Bisogna essere duri senza perdere mai la tenerezza (Ernesto Che Guevara)

Questa frase dell'indimentacabile Che Guevara l'ho presa a modello x il mio stile di vita... Duro e determinato nell'affrontare le varie prove della vita, ma senza dimenticare la tenerezza che rende chiunque una brava persona (se non bleffa...), e solo con chi se lo merita esco la tenerezza, occhio quindi a non farmi saltare qualche nervo di troppo...

La verità è sempre rivoluzionaria!

 

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Altro che Iran, le armi proibite le hanno gli Usa

Post n°36 pubblicato il 09 Novembre 2005 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

Altro che Iran,
le armi proibite
le hanno gli UsaParadossi della politica internazionaleGigi Malabarba
La strage genocida compiuta lo scorso anno a Falluja dall'esercito statunitense senza la possibilità di essere neppure comunicata al mondo, a causa dell'impedimento anche ai giornalisti embedded di registrarne la benché minima fase dei bombardamenti sulla città, viene portata oggi alla luce da alcune immagini trasmesse attraverso l'ottima inchiesta realizzata dall'emittente pubblica RaiNews24.

Fino ad ora, infatti, si era scritto delle atrocità compiute sulla base di testimonianze di profughi e sopravvissuti ritenuti "di parte" in quanto sunniti. La stessa giornalista del "Manifesto", Giuliana Sgrena, fu rapita proprio mentre tentava di raccogliere alcune di queste all'interno di una moschea di Bagdad, dove si erano rifugiate molte famiglie dì sfollati. Per la prima volta oggi si è potuto documentare che gli Usa hanno impiegato direttamente sulla popolazione di Falluja armi di sterminio di massa, attraverso le testimonianze degli stessi marines.

Si tratta delle bombe MK 77,78 e79, evoluzione delle note bombe al napalm usate dagli americani in Vietnam, che producono effetti devastanti sulle persone; le scene sono così raccapriccianti che non solo le immagini sono troppo impressionanti per essere mostrate integralmente, ma anche le parole per descriverle non escono dalla penna.

L'effetto tossico delle bombe si protrae poi nel tempo, ancora molto dopo il bombardamento e può contaminare chiunque non sia stato direttamente colpito durante l'attacco: ad esempio chi ha tentato di trarre in salvo chi si trovava sotto le macerie e persino chi, come i militari che hanno operato nella zona, non fosse dotato delle precauzioni antitossiche indispensabili. E, come già per l'uso dei munizionamenti all'uranio impoverito, l'origine della documentazione su Falluja proviene proprio dai militari, che oggi si interrogano sui possibili effetti da contaminazione da sostanze chimiche di sterminio di massa, su cui abbiamo presentato una specifica interrogazione al ministro della difesa, Antonio Martino, perché riguarda direttamente il ruolo dell'Italia nella guerra e l'utilizzo quindi anche dei militari italiani.

L'utilizzo degli ordigni MK impiegati è espressamente vietato perché considerato armamento chimico senza controllo diretto e quindi da includere nella categoria Nbc, soggetta ai trattati di controllo degli armamenti nucleari, biologici e chimici; mentre l'utilizzo delle armi al fosforo bianco (Wp) è una palese violazione della convenzione di Ginevra, che dal 1982 ne vieta l'utilizzo in presenza di civili (quindi in una città!).

Da mesi è inoltre in discussione all'interno del Congresso americano la possibilità, avanzata dal Pentagono, di utilizzo di munizionamento atomico tattico; mentre nei mesi scorsi l'Italia ha ratificato un Memorandum d'intesa con lo stato di Israele per il sostegno al perfezionamento dell'apparato nucleare di questo paese, sulla base di convenzioni cui partecipano università italiane. Notizia riportata quasi esclusivamente da questo giornale, date le tentazioni persino di voto a favore da parte del centrosinistra.

C'è da restare letteralmente allibiti dalle discussioni di questi giorni concernenti l'Iran e le minacce del suo presidente a Israele per il possibile avvio di produzione di uranio arricchito per uso civile sotto controllo dell'Aiea, mentre è in atto una violazione palese dei trattati di non proliferazione nucleare che riguardano appunto gli Usa e Israele ed anche l'Italia, con una minaccia assai più concreta e inquietante di utilizzo di ordigni nucleari da parte di chi li possiede ora. Il copione sembra essere assolutamente identico a quello utilizzato per attaccare l'Iraq, capovolgendo la storia delle armi di distruzione di massa.

C'è ancora chi si dibatte - come il quotidiano "La Repubblica" - nella ricerca di chi contribuì a fornire presunti elementi per le cosiddette "prove" dei tentativi di Saddam Hussein di procurarsi armi di distruzioni di massa, che peraltro non furono neppure usate nella propaganda a favore della guerra, tutta basata su ben coscienti bugie da parte di Bush e Blair, e nessuno vuol vedere le armi di distruzione di massa impiegate già ora da chi la guerra la sta facendo. E ci si dimentica delle truppe italiane che in quella guerra sono impegnate. L'inchiesta curata da Sigfrido Ranucci "Falluja, la strage nascosta" in onda oggi su Rainews 24 è un contributo importante a fare chiarezza. Compito della politica, a cominciare da quella di sinistra, trarne le conseguenze.

 
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