PensoQuelloCheDico

...ma non dico proprio tutto quello che penso...

 

 

Post N° 131

Post n°131 pubblicato il 21 Giugno 2006 da lilith258

Ecco un posto di tutto rispetto per la prima multa ricevuta in 11 anni di "carriera" automobilistica...
...
non per discolparmi, ma l'ho presa cercando i fantomatici parcheggi segnalati dai cartelli stradali... che, io, una turista che non conosceva bene Perugia, ha cercato di seguire...

Mi sono accorta solo troppo tardi che la strada che avevo imboccato era l'inizio della ZTL ... a quel punto ho guardato la persona a bordo con me e ho detto "Ricordiamoci data e ora: la multa è assicurata!"
...
Vabbé ho contribuito a rimpinguare le casse del Comune di Perugia... almeno è una bella città... pensa averla presa, la multa, in una città, che non gratifichi nemmeno il minimo senso estetico... no, non avrei retto il colpo, ecco!

:)

 
 
 

Post N° 130

Post n°130 pubblicato il 19 Giugno 2006 da lilith258

                            Bla                 Bla                    BlaBla             Bla        BlaBla             Bla        BlaBla    
Bla Bla     Bla              Bla Bla Bla                   Bla Bla               Bla Bla Bla                   Bla Bla Bla
Bla Bla Bla       Bla Bla Bla Bla Bla Bla Bla     Bla Bla Bla Bla   BlaBla   Bla Bla Bla   BlaBlaBla Bla

 

Bla  Bla                      Bla                                              Bla
Bla        Bla                Bla                                         Bla    Bla
Bla           Bla             Bla                                        Bla       Bla
Bla      Bla                  Bla                                      Bla          Bla
Bla Bla                       Bla                                    Bla               Bla
Bla      Bla                  Bla                                  Bla                   Bla
Bla           Bla             Bla                               BlaBlaBla BlaBlaBlaB
Bla        Bla                Bla                              Bla Bla Bla Bla Bla BlaB
Bla  Bla                      Bla Bla Bla Bla           Bla                             Bla

 

                              Bla                 Bla                    BlaBla             Bla        BlaBla             Bla        BlaBla    
 Bla Bla     Bla              Bla Bla Bla                   Bla Bla               Bla Bla Bla                   Bla Bla Bla
Bla Bla Bla       Bla Bla Bla Bla Bla Bla Bla     Bla Bla Bla Bla   BlaBla   Bla Bla Bla   BlaBlaBla Bla 
 

  

PAROLE
Solo   PAROLE
Nient’altro che  PAROLE

 

  L O     G I U R O 

 
 
 

Post N° 129

Post n°129 pubblicato il 18 Giugno 2006 da lilith258

Caffè nero… sul balcone, sigaretta… gli occhi ancora appiccicati di sonno, il pigiama, i capelli disordinati…
Sotto casa il supermercato, aperto la domenica mattina, e un via vai interminabile della gente pigra dei giorni festivi…
Esce, cammina lento per la discesa, la busta della spesa portata sulle spalle come un giovanotto d’altri tempi, il passo lento… Angelo, il sòr Angelino per tutti, amico di papà, quello che incontravo sempre anni fa e che mi ha convinto a fare il passo più importante della mia vita, quasi facendomi il lavaggio del cervello… riconosco quel gesto, quella busta sopra la spalla… come papà, e penso che forse era un’abitudine dei ragazzi di un tempo… la noncuranza del peso, a favore della forza di maschio…
Ora si gira… guarderà il palazzo, il suo, che è anche il mio, e vedrà chi lo guarda… e io sto fumando… lui nn lo sa che fumo…
D’istinto penso che dovrei nasconderla, sta sigaretta, ma la voglia di essere vista mi obbliga a tirare con violenza… una volta… nn si gira… 2 volte … e lo guardo… guardami
Poi si gira… alza lo sguardo… forse mi vede… e io faccio finta di niente, guardo il cielo velato, e il sole pallido a cercare il suo calore… fingo male, a dire il vero, e forse lui se ne accorge…
Ecco… penso, mi nascondo, come sempre…
Eccomi, la figlia non fumatrice di Mario, che ora fuma, e pure troppo…
Paura dei giudizi… Una dinamica consolidata, talmente automatica da non accorgermene…

Me ne sono accorta una sera, quando il Piccolo Fiammiferaio, in silenzio, camminava attorno a me e poi si è fermato alle mie spalle; io, d’istinto, mi sono girata per dargli sempre la faccia…
l’ho scoperto quella sera e all’inizio pensavo che era perché è brutto dare le spalle; poi ho capito: probabilmente avere qualcuno alle spalle mi fa sentire vulnerabile, non vedo quello che succede… paura inconscia di essere tradita senza accorgermene… sale un’inquietudine sotterranea, un’insofferenza incontrollabile… e poi ho provato, a resistere… ma niente… dopo un po’ dovevo girarmi… anche quando cammino insieme agli altri: devo sempre star dietro… 

Intanto, Angelino continua la sua camminata lenta, gira l’angolo e io faccio un altro tiro di sigaretta… stavolta libero dai miei pregiudizi…

Otis Redding, Cigarettes And Coffee

 
 
 

 

Post n°128 pubblicato il 14 Giugno 2006 da lilith258

Si era vestita, presa da un impulso irrefrenabile di prendere una boccata d’aria…
Le mura la soffocavano sin dal mattino… aveva resistito fino al pomeriggio inoltrato, dentro quel malessere…
La casa grande che divideva con un’amica… ma oggi non voleva nemmeno andare in cucina per non dire “ciao”
La lavatrice finita dall’ora di pranzo ancora nn l’aveva stesa… per non incrociare nessuno che gironzolasse per casa…

Ognuno nella sua stanza… qui il freddo di un giugno insolito, di là il calore di un amore consolidato da tempo…

Esce di casa… senza fretta, il sole stonava rispetto al suo umore ombroso…
Una passeggiata senza meta, senza perché… solo il bisogno di respirare l’aria della città… nemmeno così salubre…
I piedi la portano nella metro… Piena di gente, di razze, di dialetti sconosciuti… gli odori di umanità sulle pareti, insieme ai cartelloni strappati…
Il primo convoglio verso la stazione…

Sale nella libreria… ci poteva passate ore nelle librerie, anche senza comprare niente… guardare le copertine, sfogliare le pagine, alcune leggerle… ma soprattutto odorare la carta le piaceva da sempre… lo faceva sin da piccola… quando passava i pomeriggi a sfogliare l’Atlante e sognare di viaggiarci dentro…

Ora vaga nel drug-store sotterraneo, controcorrente… sbattendo contro turisti in arrivo, valige rotelle-dotate che urtano i passanti… lo sguardo indugia verso le luci dei negozi … vetrine che vendono esteriorità: dai vestiti alle creme-miracolo-contro-l’invecchiamento-precoce-della-pelle… caramelle, cellulari, accessori… tutto il necessario per riempire i vuoti della vita: qualcuno li chiama conforts…

Cammina e si ritrova davanti all’edicola… vede la gente che fa la fila al fast food per un panino e qualcosa da bere prima di salire sul treno, che è quasi in partenza… coppie che si abbracciano, prima di lasciarsi, con la promessa che si rivedranno… disperati che chiedono soldi... vagabondi che vendono immaginine sacre…

"Ma che ci fai qui?", si sente chiamare
Si volta un po’ spaventata… i fuori programma la mettono in ansia… alla stazione poi…
Era sceso dal treno, lui e il suo cappellino… sempre insieme, loro…
“Ero venuta a respirare un po’ di umanità… e magari a prendere un amico…”, sorride lievemente
Lo abbraccia, sempre col timore di invaderlo, un impulso irrefrenabile... lo fa quasi senza pensarci…
"Ma che hai?", la scruta
“Boh, oggi mi sento così… variabile come il tempo…”
“E' uscito il sole… allora sei felice…”
“Beh, a dire il vero avrei preferito piovesse ancora…”
“Vieni qui… che oggi nn mi convinci per niente”
“...E quando mai ho convinto qualcuno…”
Un sorriso leggero si disegna sul volto di lui…
“Aperitivo ti va?”
“Si, dài, così annebbio il mio umore grigio, per un po’…”

Il solito baretto… quello vicino al ristorantino cinese, che è da vent’anni lì e la proprietaria ormai è conosciuta da tutti… anzi è lei che si ricorda di tutti, foss’anche che ci si entri una sola volta, lei si ricorda il nome… la bimba cinese parla con un bambino di un’altra nazionalità… forse sudamericano… si capiscono al volo… giocano a chi tira più in alto la palla… e nel frattempo ridono…
Lei li guarda… e li invidia un po’… a sua memoria forse non ha mai riso così…
Nemmeno quando era piccola e aveva già segreti troppo grandi per lei, da nascondere…

“Allora?... parlami del viaggio…”
“Il viaggio tutto ok… il matrimonio, due palle… l’unica cosa che si mangia aggratiss, almeno quello!”
Lei pensava al battesimo che l’aspettava a fine mese… già le montava l’ansia… un appuntamento a cui non sarebbe potuta mancare; la cui mancanza sarebbe stata giustificata solo se si fosse trovata in punto di morte…
…ma come fare a spiegare che in agonia ci stava già da troppo tempo?

“Che dici, ceniamo insieme?”
“Veramente sono stanco, magari un’altra volta… ora ho voglia solo di buttarmi sul letto e dormire… poi domani sveglia presto, sai per il corso…”
“Ok, allora in settimana… promesso eh?”
Si salutano… ognuno va nella sua direzione…
Lei ha ancora l’ingenuità di credere nelle promesse degli altri, perché lei nn ne fa se nn è più che certa di mantenerle… almeno nei confronti degli altri…
Troppe promesse disattese fatte a se stessa… troppe parole non dette, frasi accantonate dalla paura, ci avrebbe potuto riempire tutta la stazione…

Sorride, pensierosa… un’altra volta a casa, dentro le mura che soffocano con il loro silenzio… un silenzio assordante…

Muzìk: Editors, The fall

 

 
 
 

4-4-2 VS 3-4-3

Post n°127 pubblicato il 13 Giugno 2006 da kuntz_t

O_______________________________O
|_________________________________|
|________________1________________|
|_________________________________|

|______2______3_____4______5_____|
|_________________________________|

|______6______7_____8______9______|
|_________________________________|
|____________10_____11____________|
|____^___________________________|

|________9______10______11________|
|_________________________________|

|______8______7_____6______5______|
|_________________________________|

|_______2_______3_______4________|
|_________________________________|

|________________1________________|
|_________________________________|

|O______________________________O|

 
 
 

Post N° 126

Post n°126 pubblicato il 12 Giugno 2006 da lilith258

—————————————————

 –——————————––———––—

 –—–——–——–––——––—–––—–—

 –—————————————

  –—————————————

   –—–——–——–––——––—–––—–—

   –——————————––———––—

   —————————————————

It's Biliardino Time

 
 
 

 

Post n°125 pubblicato il 11 Giugno 2006 da lilith258

╔═══════════╗


▬▬▒▓▓▒▬▬▬
 ▓▓
 ▪▪▪▪▪▪▪▪◄►◄►▪▪▪▪▪▪▪▪▪
 ▓▓
▬▬▬▒▓▓▒▬▬▬
 

╚═══════════╝

oggetti imperfetti

 
 
 

Post N° 124

Post n°124 pubblicato il 10 Giugno 2006 da lilith258

₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪
₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪
₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪
[◦]▬[▪]▬[◦]▬[▪]▬[◦]▬[▪]▬[◦]▬[▪]
[▪]▬[◦]▬[▪]▬[◦]▬[▪]▬[◦]▬[▪]▬[◦]
[◦]▬[▪]▬[◦]▬[▪]▬[◦]▬[▪]▬[◦]▬[▪]
[▪]▬[◦]▬[▪]▬[◦]▬[▪]▬[◦]▬[▪]▬[◦]
[◦]▬[▪]▬[◦]▬[▪]▬[◦]▬[▪]▬[◦]▬[▪]
[▪]▬[◦]▬[▪]▬[◦]▬[▪]▬[◦]▬[▪]▬[◦]
[◦]▬[▪]▬[◦]▬[▪]▬[◦]▬[▪]▬[◦]▬[▪]
₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪
₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪
₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪

destino intestino

 
 
 

Incontri

Post n°123 pubblicato il 08 Giugno 2006 da lilith258


Sveglia presto… l’aria fresca mi accarezza il viso ancora intorpidito dal sonno; sulla metro tante persone che parlano di orari, la valigia al seguito… come me…
Ancora frastornata cerco il treno…
Termini è un pullulare di gente anche a quest’ora; in effetti, qui sembra sempre pieno giorno…

Variazione sul programma originario…
Un po’ sonnecchio, poi arrivo a destinazione… l’aria è pungente nonostante siano le 9 passate; il sole inganna un calore che non ha…
Eccolo, il mio altro treno… ho paura di non farcela a salire… i corridoi sono stracolmi… il treno, che prima ho preso, non era a questi livelli… un altro fuori programma, quindi…
Abbandono la valigia lungo il corridoio, sarebbe inutile trascinarmela dietro, non ho voglia di scavalcare tutte queste persone stravaccate x terra…

Il mio sguardo indaga, cerca frenetico… aspetto…
E, nel segmento del vagone a più alta densità di passeggeri, si incrocia con occhi conosciuti, che all’improvviso mi fissano e si stupiscono…
Parole e parole… molte non dette … taciute dagli sguardi… e un’ora vola via…

Si scende  di corsa… si cerca il momento giusto per sorprendere, delicatamente…
Mi nascondo dietro un cartellone e li faccio passare: quel momento di incontro se lo meritavo, così esclusivo, tutto per loro…
Poi cammino alle loro spalle …
Proprio non mi si nota… avrei voluto arrivare fino alla macchina e chiedere se ci fosse un posto in più a bordo e per la valigia nel portabagagli…
Ma all’improvviso questi ricci rossi si girano, incorniciando un volto radioso… uno sguardo intenso che cerca di riconoscere nel mio viso ridente, i tratti intravisti solo su qualche piccola foto…
Gli occhi si fissano, quasi a scavarsi dentro e si riconoscono esattamente per quelli che si erano lungamente immaginati…

È bello il viaggio nella vita degli altri, quando ciascuno spalanca senza remore le proprie porte, e fa accomodare gli ospiti… ognuno nella vita dell’altro…
Vite tanto diverse, ma simili nel sentire…

Ora la sensazione è uguale a quando ci si risveglia, dopo aver fatto un bel sogno: rimane il torpore rilassato, una sensazione di vaghezza, di pienezza… in seguito ci si domanda, se sia accaduto veramente, o se sia stato solo frutto dell’immaginazione…
Così nasce la paura di dimenticare…

Vorrei ricordare ogni minimo particolare… anche le parole non dette, i pensieri che si rincorrevano, senza essere fermati…
Gli sguardi, gli abbracci, i commenti, gli scherzi, le risate, le confessioni dolorose e quei momenti di silenzio, durante i quali le parole erano assolutamente superflue…

Le cose belle sembrano sospese in un fluttuare senza tempo, in momenti infiniti… che tuttavia volano via , come uno schioccare di dita…
Ora mi sento più ricca e più povera, allo stesso tempo…
“sentire” mi fa esser viva e morta contemporaneamente… le mie luci e le mie ombre…
Il dolore della mancanza…

E mi arrabbio, perché ogni cosa che vivo così intensamente, può sembrare che non riesca a godermela a fondo… ma in realtà la “sento” così profondamente, così intimamente da diventare per me come un piccolo ma infinito tesoro, di cui cerco di fissare sfumature e colori…



Mi rimprovero perché avrei voluto essere più…
Forse andava bene così… ma non mi è sembrato abbastanza…
E avrei voluto dare di più…
Avrei voluto dire molto di più…



(Foto S.C.)
"Stable song", Death cab for cutie

 
 
 

Post N° 122

Post n°122 pubblicato il 29 Maggio 2006 da nimriel

 -3!!!!!

(oggi già non conta più!!!)

Sotto: ciò che ti aspetta!

 
 
 

 

Post n°121 pubblicato il 28 Maggio 2006 da lilith258



 















            GEOMETRIA


                                            IPERBOLICA




 
 
 

Post N° 120

Post n°120 pubblicato il 26 Maggio 2006 da lilith258

Geneticamente

DISORDINATA

Jackson Pollock: No. 1, 1949

 
 
 

Post N° 119

Post n°119 pubblicato il 22 Maggio 2006 da lilith258
Foto di lilith258

Ti somiglio, ti somiglio troppo…
Si cercano nei propri tratti, quelli che abbiamo ereditato… forse questo carattere inquieto che non sa chiedere, è il tuo… l’intolleranza per le ingiustizie, l’occhio buono per i poveri diavoli…
E la paura… e la solitudine… e tutt’e due messe insieme…
Lo stesso sfogo… il mio e il tuo…
Ecco… tu sai com’ero fino a qualche tempo fa… la rigidità era dovuta al fatto che sapevo di somigliarti tanto… troppo…
A volte lo dicevo ridendo… ma era la verità…
Ora lo so, ora lo sai… ora ho capito altre cose di te… cose che hai vissuto sulla tua pelle a lungo, ora le conosco anch’io…

Prosit…

 
 
 

Post n°118 pubblicato il 16 Maggio 2006 da lilith258

 
 
 
 

Equazioni

Post n°117 pubblicato il 15 Maggio 2006 da lilith258
Foto di lilith258

Morire è un po’ rinascere…
Non so forse è un percorso obbligatorio, toccare il fondo… provare tutto quello che ci fa andare oltre ogni nostro limite…
In fondo, e parlo da blasfema, Cristo non è morto per rinascere?
Ognuno di noi è un povero Cristo, tocca sentire, aver paura, ammalarsi di Vita, trovare le brutture dentro di noi e tirarle fuori, non aver paura di guardarle, affondarci dentro, affogarci quasi… per imparare a nuotare… o forse scoprire di non saper nuotare affatto…
Così abbandonarsi alla deriva, delle nostre brutture, salvare quelle che ci circondano… in fondo Vita e Morte, come Bianco e Nero, vanno a braccetto… sono l’una l’essenza dell’altra…
Scoprire la Morte è come capire la Vita… l’Assenza è come una Morte, un Lutto… si elabora… a volte si va avanti, a volte no… ci si ferma troppo a lungo e non si riprende il cammino…
A volte si cammina per forza d’inerzia e tutto sembra pregno delle nostre brutture… una sorta di Onnipotenza…
E poi, salvare per salvarsi, amare per amarsi, odiare per odiarsi ancora e ancora di più… fino a quando guardandosi allo specchio si vede un corpo con una, cento, centomila crepature e sotto un orrore che cammina, uno sgorbio senza forma… chi ci dice che lo specchio rifletta quello che siamo… in fondo, è vero quello che dice il Piccolo Fiammiferaio, il viso che si porta in giro, che fa da biglietto da visita, più o meno riuscito, noi non lo vediamo mai… e quando siamo davanti alla nostra immagine riflessa vediamo la maschera che copre quegli orrori…
Non amo gli specchi… mai amati… una sorta di diffidenza verso la sua nitidezza senza scampo, inequivocabile nel suo terribile ritrarmi… Mi piace invece guardarmi senza occhiali, da ipermetrope non vedo bene, vedo solo una figura sfocata di cui si immaginano i particolari, mi piace guardarmi attraverso vetrine, che riflettono solo contorni di una figura scura… immaginarne le perfezioni che non ci sono… scura senza particolari di riempimento…
Il riempimento c’è già, e nn si vede… a volte pesa… a volte se ne fa un fagotto pensando di buttarlo e invece lo si porta sulle spalle per troppo tempo fino a diventare troppo pesante…
A volte… basta allungare la mano e aggrapparsi tenersi a qualcuno o qualcosa, accettare di aggrapparsi… in un momento di rara istintività, permettersi il lusso di coinvolgerlo, permettere all’istinto di “osare”… di placare la paura e dare il benvenuto alla novità…
In fondo è solo questione di esercizio, di allenamento… certe cose fatte una volta, due volte… si vedono con sempre meno diffidenza, con l’occhio di chi sa che “è possibile”…
Vivere è un esercizio, un’equazione di cui spesso si sbaglia il risultato… bisogna tentare e tentare… ogni tanto si azzecca la soluzione… il bello è che non si può copiare dal vicino di banco… ogni esercizio è diverso per ciascuno…
Beh… ora ho i compiti da fare: vado a riflettere sulla mia equazione…
Che se non li faccio mi sento pure dire: la ragazza è intelligente, ma non si applica…
Sapessero, loro, quanto mi applico… ma spesso nella direzione sbagliata…

 
 
 

Prigioni

Post n°116 pubblicato il 12 Maggio 2006 da lilith258

Alle otto e un quarto di un mercoledì d'agosto
sto finalmente abbandonando questo posto
dopo trent'anni carcerato all'Asinara
che vuoi che siano poche ore in una bara.
Ché in una bara in fondo non si sta poi male
basta conoscersi e sapersi accontentare
e in questo io, modestamente, sono sempre stato un grande
perché per vivere a me non serve niente, solo...
Aria... soltanto... aria.

L'avevo detto: "prima o poi vi frego tutti!"
quelli ridevano, pensavano scherzassi
"da qui non esce mai nessuno in verticale"
come se questo mi potesse scoraggiare

e poi col tempo mi hanno visto consumarmi poco a poco
ho perso i chili, ho perso i denti, somiglio a un topo
ho rosicchiato tutti gli attimi di vita regalati
e ho coltivato i miei dolcissimi progetti campati...
In aria... nell'aria.

E gli altri sempre a protestare, a vendicare qualche torto
a me dicevano, schifati, "tu sei virtualmente morto!
a te la bocca serve solamente a farti respirare"
io pensavo: "e non è questo il trucco? inspirare, espirare",

inspirare, espirare: questo posso fare
e quando sono fortunato sento l'umido del mare
io la morte la conosco, e se non mi ha battuto ancora
è perché io, da una vita, vivo solo per un'ora...
D'aria... un'ora d'aria.

Respiro lento, aspetto il vento
il mio momento arriverà...
aria aria aria...

"Aria", D. Silvestri

Quante volte ci sentiamo prigionieri…
Prigionieri dei luoghi, dei ricordi, delle situazioni, delle persone, dei doveri…
Difficile spezzare le barriere che ci tengono distanti dagli altri, specie se il nostro modo di fare si consuma dietro l’abitudine…
E quando si spezzano?... Eccoci respirare come quando ci si opera al naso: la prima volta che si levano i tamponi, entra così tanto ossigeno da esserne storditi….
Eppure questo spezzare le barriere, non è una vera e propria rottura definitiva… ma una rottura “a tempo”… piano piano si sentono le sbarre richiudersi… insieme alla paura della vita che vaga alla ricerca di nuovi orizzonti…
Ci si sente snaturati, non ci si riconosce quasi più… quello che eravamo non ci appartiene quasi più… quello che ora proviamo ad essere (e ci accorgiamo di esserne capaci) ci sembra “troppo”, sembra quasi una violenza tutto questo “benessere”…
Quindi? Si torna nel nido caldo, sofferente e così conosciuto… tanto da farci amare la sofferenza, perché cosa abitudinaria, di cui non abbiamo paura… sappiamo dosare bene al suo interno, solitudine, amarezza, dolore, autocompassione, autolesionismo… tutto insieme… dosato magistralmente, quasi fossimo dottori di noi stessi, la stessa precisione asettica… in aggiunta, solo una dose di autocompiacimento…
Via, via, voi altri... dal mio dolore esclusivo, privato, passionale…
Gelosia di un amante verso il proprio nido così amato, così protetto…

Immagine: G. B. Piranesi, Carceri d'Invenzione

 
 
 

Post N° 115

Post n°115 pubblicato il 10 Maggio 2006 da lilith258
Foto di lilith258

rows of houses all bearing down on me
i can feel their blue hands touching me
all these things in all positions
all these things will one day take control
and fade out again and fade out

this machine will will not communicate these thoughts
and the strain i am under
be a world child form a circle before we all go under
and fade out again and fade out again

cracked eggs dead birds
scream as they fight for life
i can feel death can see it's beady eyes
all these things into frution
all these things we'll one day swallow whole
and fade out again and fade out again

Street Spirit (fade out)
Radiohead

(foto S. C.)

Dedicato a te, Piccolo fiammiferaio,
in questa notte di tormenti e di fantasmi.

 
 
 

Fermo immagine

Post n°114 pubblicato il 08 Maggio 2006 da lilith258
Foto di lilith258

Non riesco… non riesco più a guardare le cose come prima, con gli stessi occhi…
Cose o per la precisione, persone… la Vita che scorre, lenta o frenetica… né più né meno di come scorreva prima….
Ma sono io a non essere come prima...
Prima provavo, sì, sensazioni… magari spuntava nel buio dei pensieri una frase, una conclusione… una riflessione su cui arrovellarmi in seguito…
Ora no, ora mentre guardo quello che avviene davanti ai miei occhi… io parlo… oddio, non come i matti ad alta voce… ma è come se ci fosse una voce fuori campo, che racconta una storia, che mette a nudo le fragilità… che apre gli occhi su nuove prospettive…
Sono pazza forse… ognuno ha il suo modo di sentire la vita… io non so quale sia il mio, forse ci arriverò piano piano… ma ora… mi sembra di assaporare di più e con maggiore intensità le vite che mi scorrono davanti… e di fermarle attraverso le parole, come con il fermo immagine del video…
Con questo non voglio dire che sia tutto meraviglioso, non fa parte della mia natura dubbiosa e troppo possibilista… ma dico che è come sentire ad un altro livello, riuscire a dar voce a quello che si sente… al dialogo interno, anzi no… alla narrazione interna…

“Questo è il mio primo ricordo che ho di me stesso, della mia nuova vita. Questo, e la sensazione che la nuova vita mi avrebbe dato in premio qualche memoria del passato; la sensazione che, pur essendo stato tanto vicino alla morte, il bagaglio di cui mi ero illuso di disfarmi portandolo via con me, fosse invece rimasto lì. Fu allora che mi dissi: “Se vuoi continuare a vivere con te stesso, devi imparare a sopportarti”.
Da allora sono più tollerante con le mie meschinità, più padrone delle mie debolezze, meno cattivo con quest’uomo che, a quasi quarant’anni, continua a vivere in lotta con i minuti, con le ore. Con il tempo che mi è stato gentilmente prestato, o forse dovrei dire: restituito.”
  P. I. Taibo II, Ombre nell’ombra

Ho fatto una promessa in quella stanza che odorava di brodino e aria calda stantia… di non rinunciare a priori a realizzare i miei desideri e i miei sogni… e una promessa vale più di mille parole…

(foto S. C.)

 
 
 

Il sapore dei ricordi

Post n°113 pubblicato il 05 Maggio 2006 da lilith258
Foto di lilith258

Davanti agli occhi scorrono come flash… fra il fumo di una sigaretta che brucia lenta e l’aria fresca della sera…
Ricordi come foto seppiate… di quando ero bambina e abitavo in un altro quartiere, in una casa con lo stesso balcone di adesso… io che gioco… col filo e le mollette per parlare con i bambini del piano di sopra… i messaggi chiusi nelle mollette del bucato che salivano e scendevano dai balconi…
I racconti di mamma… che per andare alle feste o al cinema, diceva a genitori troppo severi, che aveva i corsi di recupero a scuola… lei, che invece amava studiare e che andava bene a scuola…
I racconti di papà, del periodo del collegio e di quando, con altri bambini andavano a rubare le derrate alimentari nel deposito dei tedeschi e rischiavano di morire sotto le sventagliate dei fucili…
E nonno che mi raccontava del bombardamento di S. Lorenzo, si salvarono per miracolo con nonna… S. Lorenzo, ora che è così tranquillo, pieno di giovani e bambini, che giocano in bicicletta sulla piazza tirata a lucido… dove ci passo i pomeriggi per un thé o l’aperitivo a osservare persone di mille nazionalità diverse e di città d’Italia diverse… dialetti e risate che si mischiano alle gare di skate e alle session di jembé…
Il caffelatte versato dal termos e le ciambelle calde che si mangiavano in spiaggia con i cugini… e io che mi domandavo quanto tempo mi ci sarebbe voluto per diventare abbronzata come loro… io che rimanevo sempre così chiara…
In libreria, vizio che avevo sin da piccola, dove zia mi comprò il libro di favole che mi piaceva tanto… con quella copertina viola e le figure disegnate…
Dolci ricordi dal sapore delle cassette dei pomodori S. Marzano, con cui tutti insieme facevamo la conserva per l’inverno, profumo che rimaneva in casa per tutto il giorno e che riscaldava, del calore di agosto, le sere fredde di dicembre, quando si aprivano i barattoli o le bottiglie per fare la pasta…
Ricordi assorti di una notte passata a parlare e, dopo, a vedere l’alba sul belvedere a strapiombo sul mare di una Sicilia dagli odori, colori e rumori così familiari… fermarsi nelle strade arroventate dal sole di agosto a comprare le panelle calde, al chioschetto poco raccomandabile vicino alla spiaggia, dove ti dici che no, non ti sentirai male, solo perché ci va un sacco di gente, e se ci va un sacco di gente, saranno di sicuro buone e innoque…
I pomeriggi delle liti in casa… quando studiavo, facendo finta di non sentire, per far passare il nervoso…
Ricordi dolorosi che al solo riaffiorare fanno tremare inaspettatamente per la tensione nervosa, che portano con sé…
E quel pomeriggio, quando mi misi in testa che nulla mi avrebbe fermato, nemmeno il traffico uncinato del centro per attraversare Roma e portargli i generi di conforto, in quel pomeriggio freddo, in cui la svogliatezza gli aveva permesso solo di rispondermi al telefono e ma non gli aveva fatto avere la forza di smorzare la mia ironica determinazione…
Gli odori degli ospedali… un misto di brodino e aria calda stantia…
La dolcezza di un abbraccio inaspettato sulla porta di casa…
La vulnerabilità di settant’anni di vita e della sua paura di rimanere solo…
Lo sguardo avido davanti alle dolci colline di Todi…
L’odore dei krumiri per le vie di Casale e il rumore della neve che cade coprendo di un bianco silenzio il Monferrato…
E i km percorsi alla scoperta di un mondo che va al di là di quello delle cartoline…
Della piazza della Rotonda soffocata di gente, mentre si aspetta di finire la sigaretta abbracciati per tuffarci nel mare di lingue straniere…
Odori, colori, sapori, sguardi… le cartoline di una vita…

(foto S. C.)

 
 
 

Post N° 112

Post n°112 pubblicato il 03 Maggio 2006 da lilith258

Fissazioni
stralci di un discorso goliardico

l  e          m  i  e          c  o  s  e

e

g  l  i          a  f  f  a  r  i          t  u  o  i

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: lilith258
Data di creazione: 29/09/2005
 

LILI'S TAROTS

(Special guest: Polystyrene!)

Arcani Precendenti:

Lili's Tarots

 

NON RUBARE! LEGGI QUI!

Creative Commons License


Questo/a opera è pubblicato
sotto una Licenza Creative Commons.

 

...SENZA PAROLE...


 

SALVA LA COMUNA BAIRES!


Adotta anche tu un teatro a distanza!
Fai una donazione questo è il numero di cc postale:
64164890 int. a Associazione Agorà XXI, Via Parenzo, 20123 Milano
Per saperne di più: clicca qui!

 

T'HO VISTO EH!!!!!

hit counter
 

TAG

 

CHE GNOCCO!




CippaInCasa

Fai anche tu il giro dei blog
in una Cippa
 

ULTIME VISITE AL BLOG

BeppeCassismariomancino.mMinzylesaminatoremipiace1956mariosis.jobspagetiDanzaSulMioPetto77pantaleoefrancarikiriki_2009lilith258BlackHand46irene.faggionigiugno56giusy.derosa
 
Citazioni nei Blog Amici: 38
 

TAG

 

ULTIMI COMMENTI

Vorrei saperlo anche io se tutto quello che faccio ha un...
Inviato da: Bejita
il 16/04/2009 alle 20:56
 
Chissà se passi ancora da queste parti.... Ti penso spesso,...
Inviato da: betulla64
il 19/11/2008 alle 18:31
 
!!! ecco, appunto... 'ndo stai? ;-)
Inviato da: Randle.P.McMurphy
il 27/09/2008 alle 19:19
 
alla randle ... -!!!!!-:*
Inviato da: TheMarryingMaiden
il 26/09/2008 alle 21:28
 
'sta casa aspetta a te...
Inviato da: polystyrene
il 12/09/2008 alle 09:25
 
 

FACEBOOK

 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963