Vivere per amare
Riflessioni e pensieri sparsi di una piccola anima
"Pregate il Santo Rosario ogni giorno"
Salve, Regina, madre di misericordia,
vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo, esuli figli di Eva;
a te sospiriamo, gementi e piangenti
in questa valle di lacrime. 5
Orsù dunque, avvocata nostra,
rivolgi a noi gli occhi
tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio, Gesù,
il frutto benedetto del tuo Seno. 10
O clemente, o pia,
o dolce Vergine Maria
«Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.
4 Beati quelli che sono afflitti, perché saranno consolati.
5 Beati i mansueti, perché erediteranno la terra.
6 Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati.
7 Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta.
8 Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
9 Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
10 Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli.
11 Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. 12 Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli; poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi
Preghiera a Maria Santissima prima del riposo notturno “O Vergine, si fa tardi, tutto si addormenta sulla terra, è l’ora del riposo: non abbandonarmi ! Metti la tua mano sui miei occhi Come una buona madre. Chiudili dolcemente alle cose di quaggiù. L’anima mia è stanca di affanni e di tristezze, la fatica che mi attende è qui a me vicina. Metti la tua mano sulla mia fronte, arresta il mio pensiero. Dolce sarà il mio riposo, se benedetto da te. Perché domani il tuo povero figlio Si desti più forte E riprenda allegramente Il peso del nuovo giorno. Metti la tua mano sul mio cuore. Lui solo vegli sempre e Ridica al suo Dio Un amore eterno.” (P. Claude Wittock)
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Post n°987 pubblicato il 05 Marzo 2009 da lillysorriso
L’incontro con la Cananea
Altri testi che si riferiscono alla seconda conversione, anche se in maniera indiretta, si trovano soprattutto nel vangelo di Matteo. Il primo di essi, considerato dai manuali della teologia della perfezione cristiana come l’immagine del passaggio dalla prima alla seconda conversione, è l’incontro con la Cananea (cfr. Mt 15,21-28). Il racconto di questo incontro ha una caratteristica molto precisa, che ricorre anche nell’esperienza mistica. Per esempio, nel primo volume dell’epistolario di padre Pio, nelle lettere scritte ai suoi direttori spirituali, dove racconta la sua esperienza della notte oscura, più di una volta egli dice di aver l’impressione che la sua preghiera non solo non fosse udita da Dio, ma che fosse addirittura respinta. Lo stesso dato ricorre in Teresa d’Avila e in Giovanni della Croce. Nell’incontro tra Gesù e la Cananea, la preghiera della donna ha proprio questo aspetto: non solo non è ascoltata da Cristo, ma è respinta. Indubbiamente, questo testo del racconto dell’incontro di Gesù con la Cananea presenta un Gesù decisamente inedito. Quel Gesù che comunemente è aperto alla sofferenza umana, che si commuove e che guarisce tutti quelli che sono tormentati da qualche male, in questo episodio respinge la preghiera della Cananea, non mostra di udirla, utilizza persino delle parole discriminatrici verso di lei. Ma la Cananea continua a gridare, non si scoraggia dinanzi all’esperienza di una preghiera respinta, fino a quando Cristo si ferma e le dice: “O donna, grande è la tua fede” (v. 28), espressione che Egli utilizza solo per il centurione (cfr. Mt 8,10) e mai per gli israeliti, e neppure per i suoi stessi Apostoli. Cosa rappresenta allora per la seconda conversione l’incontro con la Cananea? Rappresenta una fede altamente purificata dall’oscurità interiore. Vale a dire che il nostro atto di fede è ancora imperfetto e infantile, fino a che ad esso si accompagna la consolazione interiore e la sensazione di essere ascoltati da Dio. Solo quando la percezione dell’essere ascoltati e la consolazione connessa alla preghiera scompaiono, la nostra fede riesce a varcare il confine dell’infantilismo e giunge a quel livello eroico dinanzi al quale Cristo stesso esprime il suo compiacimento: “O donna, grande è la tua fede”. I mistici che hanno trattato questo argomento della seconda conversione, concordano su questo punto: Dio conduce la virtù teologale della fede a un livello superiore, togliendo tutti gli appigli sensibili che possano in qualche modo suscitare la sensazione che Dio sia accanto a te e che ti ascolta. Non si arriva alla santità se non passando per questo tunnel in cui effettivamente Dio cancella tutte le sensazioni, mentre rimane soltanto la volontà di amarlo, accanto alla netta percezione di essere da Lui respinti, non accettati, non amati, tagliati fuori dalla sua comunione. In questa condizione interiore di oscurità, la persona raggiunge un livello altissimo di purificazione ed è veramente pronta per entrare nella unione piena, ossia la terza fase del cammino di santità. Tuttavia, prima dell’unione piena, la persona dovrà attraversare ancora un’altra notte oscura. Quando parliamo di “santità” non ci riferiamo quindi né alla prima, né alla seconda conversione, ma al superamento di tutti questi stadi e alla condizione di unione stabile con Dio che non si verifica prima dell’attraversamento di queste grandi purificazioni interiori.
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Ecco il Cuore che ha tanto amato gli uomini, che non ha risparmiato nulla fino a esaurirsi e a consumarsi per testimoniare loro il suo amore. E invece di riconoscenza non riceve dai più che ingratitudine per le irriverenze e i sacrilegi, per la freddezza e il disprezzo che hanno per me in questo sacramento di amore.
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
Amen.