Creato da lillysorriso il 13/06/2008

Vivere per amare

Riflessioni e pensieri sparsi di una piccola anima

 

 

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Post n°1087 pubblicato il 14 Maggio 2009 da lillysorriso

La Mamma parla agli eletti

Figli cari e tanto amati, il Mio Cuore pulsa di immenso Amore per voi, vi chiamo ancora, ad uno ad uno, per condurvi a Gesù. Figli amati, vedete come il tempo scorre rapido? Vedete come tutto sta mutando? Considerate Dono prezioso di Dio il giorno che nasce, ma anche quello che va. Figli cari, vi voglio donare al Mio Gesù per essere felici con Lui nell’eternità, ma quanti di voi restano increduli e non rispondono all’invito! Figli amati, oggi Mi è concesso di parlare a voi, domani potrebbero cambiare le cose. Figli del mondo, chi resta nel peccato e nulla fa per ravvedersi è come colui che caduto in uno stagno, non vuole comprendere quale terribile pericolo corre, andrà sempre più a fondo, senza speranza alcuna. Amati, piccoli Miei, vi voglio aiutare, se siete caduti nello stagno fangoso, non restate lì come se nulla fosse: tendete le mani, chiamateMi, subito vi tiro fuori se avete fiducia in Me. Se chiedete aiuto umilmente, Io, la Madre del Cielo, posso aiutarvi, subito, subito però, prima di sprofondare miseramente. Figli del mondo, quanti sono in queste condizioni; quanti non alzano lo sguardo al Cielo con fiducia, ma confidano in se stessi, nei propri simili. Vi dico, piccoli cari, che nessuno che confidi in se stesso può salvarsi, neppure chi confida nei suoi simili; può un uomo aiutare come Dio aiuta? Può, figli, un cieco fare da guida ad un altro cieco o uno zoppo reggere un altro zoppo? No, figli amati! No! Non vi fate false illusioni, non fatevi ingannare dal maestro di menzogne, non fatevi ingannare da lui che, per l’occasione, pur di carpire la vostra fiducia, col massimo inganno si è vestito di luce e vi fa promesse false, che mai manterrà. Ancora, Dio si piega su di voi come Padre Dolce ed amoroso: vi chiama, ad uno ad uno, attraverso le Mie Parole e vi invita alla Sua Festa, quella grande che ha preparato proprio per questo tempo. Figli amati, quando un grande signore invita alla sua festa fastosa voi dite: “Certo, alcuni andranno, ma altri saranno esclusi, perché sempre così fanno i grandi della terra; essi, infatti, amano solo i loro amici ed escludono gli altri.” Per Gesù non è così, non vi sono invitati privilegiati ed altri scartati, non vi sono i simpatici e gli antipatici, ma tutti, proprio tutti, sono simpatici a Dio Altissimo. La Festa grande non è per alcuni, è proprio per tutti gli uomini della terra, ma Dio ha posto una condizione: serve la risposta positiva e la preparazione, chi dice il sì già comincia a prepararsi con l’abito adatto. Vi sono gli invitati della prima ora, vi sono quelli della seconda ora, vi sono anche quelli dell’ultimo momento, ma tutti devono presentarsi con l’abito adatto, nessuno può entrare con quello indegno. Figli amati del Mio Cuore, la Madre del Cielo ha preparato per ciascuno di voi un abito della festa, col vostro sì accettate di lasciarvi preparare, nessuno resti ancora nella incertezza, resti titubante: voglio presentarvi a Gesù, belli, ornati, fragranti, come quando a Lui vi siete accostati nel giorno della vostra prima Comunione. Vi amo tutti, figli del mondo, se Mi lasciate operare nel vostro cuore, vi salvo tutti, ma se non volete essere docili, nulla posso fare per voi.

Insieme lodiamo il Nome Santissimo. Ringraziamo, adoriamo, adoriamo, adoriamo. Vi amo tutti.

Ti amo, angelo Mio.

                                                                                              Maria Santissima

 

 

 

 

 
 
 

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Post n°1086 pubblicato il 14 Maggio 2009 da lillysorriso

Eletti, amici cari, restate nel Mio Amore, siate perseveranti nella fedeltà, portateMi le anime perché Io, Io, Gesù, le salvi. Voglio affrettare il compimento del Mio Progetto, la terra diverrà il Mio Giardino in nuovo rigoglio.

 

 

Sposa amata, vedi quanti cuori aridi e freddi hai intorno? Il Mio Desiderio è quello di cambiare i cuori di pietra in cuori palpitanti di carne, questo desidero, ma questa Umanità è tanto fredda. Offro Segni, ma non sono visti; offro Parole, ma chi le ascolta? La Mia Festa, sposa amata, la Mia Festa è già pronta, gli invitati sono tanti, ma coloro che hanno aderito sono in numero ancora esiguo.

Mi dici: “Adorato, il mondo che ha perduto il bene prezioso della fede, non comprende il Tuo sublime Linguaggio né vede i Tuoi Segni incisivi. Gesù adorato, l’uomo di terra non alza spesso lo sguardo al Cielo, cerca ruspando sempre nuovi tesori, sempre nuovi beni. Tu conosci bene com’è il cuore umano: ogni cuore è un libro aperto del quale conosci anche le virgole, aiuta gli uomini di questo tempo a ritrovare la perla preziosa della fede in Te. Dolce Amore, il Tuo nemico ha creato idoli, idoli, idoli falsi e bugiardi: essi sono i nuovi giocattoli degli uomini che si lasciano incantare con le stoltezze per non pensare alle cose importanti della vita. Gesù adorato, vedi com’è forte l’azione dell’astuta serpe sui cuori e sulle menti? Il maledetto è sempre un angelo con grande intelligenza, mentre gli uomini del presente per la mole dei loro peccati sono come allocchi che corrono incontro ai più grandi pericoli e neppure se ne accorgono; chi, infatti, è sempre preso dalle cose della terra non alza mai gli occhi al Cielo e non comprende perciò le sue Meraviglie. Gesù adorato; Gesù, Dolcissimo Amore, togli potere al nemico infernale affievolisci le sue forze, l’uomo può resistere al suo impeto solo se ha il cuore in Te. Tu sei la Forza, la Potenza, la Difesa, ma se lo stolto non si è aperto ancora al Tuo Amore, viene, o prima o dopo, travolto dalla terribile furia di un nemico ferocissimo che vuole distruggere ogni cosa bella che Tu hai fatto”.

Amata sposa, come già ti ho detto, questo è un tempo di grandi Meraviglie del Cielo, ma anche di terribili orrori che vengono dalla continua ribellione alla Mia Volontà; ogni uomo deve affrontare il combattimento spirituale e vincere la sua battaglia contro il male. Proprio in questo tempo, così grande, vede un’Umanità imbelle che dà potere al nemico con la sua accidia: questo avviene perché i cuori di molti sono lontani per loro scelta, lontani dal Mio Cuore; essi sono come navi scosse da una grande tempesta che restano senza un timoniere che le possa portare in porto. Ti ho a lungo spiegato, negli intimi colloqui, che l’uomo ha forze sufficienti per combattere il nemico e vincerlo, non c’è uomo così debole che debba soccombere nella tempesta della vita: cade se vuole cadere, soccombe se lo vuole fare, la caduta è sempre causata da una volontà debole e fiacca. Il nemico infernale, che tu vedi così baldanzoso e forte, diverrebbe come un anoressico se gli uomini si aprissero tutti al Mio Amore. Sposa amata, chiedo troppo quando invito ogni uomo ad aprirsi al Mio Amore? Chiedo uno sforzo eccessivo?

Mi dici: “Dolcissimo Gesù, ogni uomo, per logica dovrebbe avere un solo grande desiderio: quello di immergersi nel Tuo Infinito Oceano d’Amore. Da Te ha tutto, egli di suo non ha nulla, tutto proviene da Te, come dovrebbe essere facile volersi immergere in tale Oceano di Dolcezza e sublimità! Non capisco proprio la stoltezza degli uomini di questo tempo: possono avere tutto, più che nel passato, preferiscono il nulla della loro stoltezza”.

Amata sposa, nel presente la battaglia contro il male è più dura, perché è conclusiva; ho dato al nemico un tempo breve per giocare la sua carta, egli non si dà riposo mentre gli uomini dormono e non si accorgono di quello che sta accadendo. La Madre del Cielo è sempre davanti a Me per intercedere a favore di ogni figlio, Mi supplica, con i Suoi fedeli piccoli, di concedere Grazia su Grazia; il mondo si salverà per la Sua intercessione, perché sposa amata, già lo sai, non nego alcunché alla Madre Mia, Gioia del Mio Cuore. Se Ella chiede, Io concedo, c’è, come già ti ho spiegato, un tempo per ogni cosa: un tempo per donare un tempo per prendere, un tempo per seminare un tempo per raccogliere. Questo che è entrato, piccola Mia sposa, è ormai un tempo di raccolta, passo vicino ad ogni uomo e chiedo i suoi frutti maturi, guai a chi non ha nulla da darMi, ben triste sarà la sua fine. Ho seminato molto come fa un saggio seminatore, ora voglio raccogliere in proporzione, passo vicino ad ogni uomo per prendere il Mio.

Mi dici: “Dolce Amore, Santissimo Amore, tremo come foglia scossa da un forte vento, tremo alle

Tue Parole, perché vedo tanti cuori proprio vuoti: che possono darTi, Santissimo Re, questi cuori? Ti supplico, elargisci la Tua Misericordia come fiume impetuoso prima di passare alla Perfetta Giustizia, Ti supplico, Dolce Amore, per i Tuoi Infiniti Meriti, uniti a quelli della Madre Perfetta”.

Amata sposa, i fiumi della Mia Misericordia attraversano la terra, chi la coglie non sarà schiacciato dal Braccio pesantissimo della Mia Perfetta Giustizia. Resta nel Mio Cuore ben stretta e godine le Delizie d’Amore. Ti amo.

Vi amo.

                                                                                              Gesù

 

 

 
 
 

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Post n°1085 pubblicato il 14 Maggio 2009 da lillysorriso

Eletti, amici cari, abbiate speranza viva in Me, nel Mio Tempo e, secondo la Mia Logica. Farò le cose più belle per voi e per i servi fedeli che non Mi hanno girato le spalle, ma fedelmente Mi hanno servito.

 

 

Sposa amata, il servo fedele merita ricompensa, quello, poi, che Mi è restato fedele tra tanti ribelli, merita più lauta ricompensa, i Doni preparati per i servi più fedeli sono unici. Amata, non ti rattristare per i sacrifici che crescono di numero e di intensità, ma gioisci nel servire il tuo Signore, sapendo che lauta sarà la paga per il fedele servizio.

Mi dici: “Dolce Amore, vorrei servire Te anche senza paga alcuna. Servire Te e vedere lo Splendore del Tuo Volto amoroso è già lauta paga; che può desiderare di più un uomo? Tu, Gesù, Ti degni di piegarTi sulla piccola Tua creatura con tanto Amore, non disprezzi la sua piccolezza, la sua fragilità, il suo nulla, ma la Tua Infinita Grandezza ha cura continua della nostra piccolezza. Vedo quanto noi, piccoli più piccoli, siamo fragili, vedo e constato ogni giorno; ne sarei tanto rattristata per questo, ma proprio allora quando tutto è più evidente, incontro nel pensiero Te, amoroso Dio, Te, Dolcissimo Amore, e non tremo più. Tu, Santissimo, mi offri stilla della Tua Grandezza, una stilla della Tua Forza, una stilla della Tua Sapienza; che posso avere di più? Vedo l’ansia dei miseri della terra: vedono la loro miseria e gemono, vedono passare il tempo e gemono; l’uomo, senza Te nel cuore e nella mente, che invecchia giorno dopo giorno, si fa prendere da angoscia sempre crescente, dice: “Tutto sta per concludersi, la mia vita finisce. Che accadrà?” Cresce la sofferenza del cuore e la nebbia nella mente. Gesù adorato, con Te nel cuore e nella mente tutto è differente: passa il tempo rapido e diminuiscono le forze, il corpo dà segni di cedimento, ma l’anima, già beata in Te, gli dice: “Coraggio, è vicino il Dolce Incontro d’Amore col tuo Signore. Attendi con gioia tale Incontro, perché in te tutto sarà trasformato: passerai dal misero orizzonte terreno ad uno diverso, tutto nuovo; io, io, l’anima, ti attenderò con gioia e sublime sarà allora il nostro incontro”. Questo dice l’anima al corpo che si ricolma di vigore e di gioia sempre nuova. Dolce Gesù, sei la Delizia di ogni anima ed il Sostegno del corpo; non ha paura della fine chi confida in Te, ma già in terra si sente come un’aquila che si leva sempre più in alto per entrare nel Tuo Infinito Orizzonte lì dove non vi sono nubi minacciose, ma c’è un Cielo sempre sereno ed una dolce brezza carezzevole”.

Amata sposa, bene hai detto: chi spera in Me non teme, non ha nulla da temere, ma vola sempre più in alto sulle Mie Ali e si prepara ad entrare nel Mio Orizzonte Felice, di Pace e di Gioia vera. Non così, non così è per colui che è restato chiuso al Mio Amore: la sua vita diviene sempre più meschina e triste, quando giunge a capire che il suo essere terreno deve finire così come è avvenuto a quello di coloro che l’hanno preceduto, trema per ogni giorno che passa, cresce l’ansia ed aumenta la tristezza, perché, amata sposa, senza di Me, Gesù, la vita diventa una continua delusione: è dolore e fatica ed anche la speranza si affievolisce. Amata sposa, chi è nel Mio Cuore vede e sente, vede i segni sempre nuovi, sente le Mie Parole, coglie le Mie Grazie e vola sempre più in alto, sentendo già sulla terra dei viventi la fragranza del Paradiso che lo aspetta.

Mi dici: “Dolce Amore, che abisso c’è tra chi è in Te e chi non si è voluto aprire al Tuo Amore! Dona ad ogni uomo la Grazia di capire ogni cosa, di comprendere il vero senso della vita che non è quello di girare a vuoto nella esistenza terrena, ma è quello di conoscere sempre più Te, Dolce Amore, per servirTi e poi goderTi per l’eternità. Dona, Gesù, ad ogni uomo, tale Grazia, perché la sua vita non sia una serie di duri travagli, ma sia un dolce volo verso un’eternità di Gioia e Pace con Te”.

Amata Mia sposa, scendono copiose le Grazie per tale comprensione, in questo tempo conclusivo più ancora che nel passato, scendono, ma gli uomini, spesso, neppure se ne accorgono, tanto il loro cuore è attaccato alle cose della terra: gli occhi sono avidi di beni, non ne sono mai paghi, nella loro mente vi sono pensieri, pensieri, progetti, progetti, ma Io, Io, Dio, non sono in tali pensieri, non sono in tali progetti; Io, Io, Gesù, sono il grande escluso, non solo, in molte menti ho l’ultimo posto, ma non ho posto proprio, non ho posto alcuno.

Mi dici: “Gesù, Dolcissimo Amore, questo dici con Volto tristissimo, il mio piccolo cuore geme vicino al Tuo. Vorrei darTi tutto l’amore che gli stolti della terra non Ti danno; vorrei offrirTi tutto quello che l’Umanità ingrata non vuole darTi; vorrei così consolare il Tuo Cuore Meraviglioso che

tanto ama ed è così poco amato. Dolcissimo Amore, consolaTi con i Tuoi piccoli più piccoli, prendi gioia da loro ed offri a tutti gli altri le Grazie per comprendere il vero senso della vita”.

Amata sposa, i piccoli più piccoli, stretti alla Madre Mia e da Lei guidati, sono la Mia Gioia, proprio per loro concedo ancora Grazie al mondo, ad ogni uomo della terra. Questo presente è ancora un tempo favorevole, ma presto il vento cambierà direzione. Resta stretta al Mio Cuore, dolce sposa, consolalo con l’adorazione continua. Ti amo.

Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 
 
 

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Post n°1084 pubblicato il 13 Maggio 2009 da lillysorriso

 Lode a Maria13 maggio - Madonna di Fatima"O Signora nostra, nostra Mediatrice, raccomandaci al Figlio tuo, riconciliaci col Figlio tuo, rappresentaci persso il Figlio tuo. O benedetta, per la grazia che trovasti, per la prerogativa che meritasti, per la misericordia che generasti, fa' che Colui che si degno', per mezzo tuo, di partecipare alla miseria e all'infermita' nostra, ancora per la tua intercessione ci faccia degni della sua gloria e dell'eterna felicita'".
Amen. Ave Maria!
(S. Anselmo)

 
 
 

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Post n°1083 pubblicato il 12 Maggio 2009 da lillysorriso


1. CHE COSA È LA PREDESTINAZIONE? - Secondo S. Tommaso, la predestinazione è la maniera con cui Dio conduce la creatura ragionevole al suo fine che è la vita eterna (1.a, 1.ae q. XXIII. art. 1). S. Agostino nel libro del Dono della perseveranza, cap. VII, definisce la predestinazione: la prescienza e la preparazione di tutti i benefizi di Dio, per mezzo dei quali vanno certamente salvi tutti quelli che si salvano. Nel medesimo capo il santo Dottore insegna che tutto ciò che Dio dà, ha stabilito di darlo da tutta l'eternità; tutto quello che eseguisce nella dispensazione della sua grazia nel tempo, l'ha preveduto e predestinato prima di tutti i tempi. In questa dispensazione e distribuzione della sua grazia nel tempo, vi è una preferenza gratuita per tutti i Santi, cioè per tutti quelli che vivono e operano santamente. Questa preferenza è dunque preveduta, voluta, ordinata da tutta l'eternità; ed in ciò appunto sta la predestinazione. Nel capitolo XVII scrive: Dio dispone quel che farà egli medesimo secondo la sua infallibile prescienza; questo, e nient'altro che questo, significa predestinare. Nel libro poi della predestinazione al cap. X, nota che tutta la differenza tra la grazia e la predestinazione è, che la predestinazione è la preparazione della grazia, mentre la grazia è il dono stesso che Dio ci fa; quindi conchiude: «La predestinazione è una prescienza per la quale Dio ha preveduto quel che farà (De Praedest. c. X)».

2. COME SI DEVE INTENDERE LA PREDESTINAZIONE. - S. Paolo nella sua Epistola ai Romani, dice: «Dio ha pietà di chi vuole, e indura chi vuole» (IX, 18). Queste parole così si devono intendere e spiegare secondo il senso dell'Apostolo: I Giudei increduli, e tutti gli altri non credenti, sono stati rigettati dalla giustizia, ma i cristiani credenti hanno ricevuto la giustizia. I cristiani sono stati scelti, predestinati alla giustizia e i Giudei ne furono ributtati; perché i cristiani hanno abbracciato la fede di Gesù Cristo, dai Giudei rifiutata. Questa spiegazione appiana ogni difficoltà e d'altronde è consentanea alle altre sentenze dell'Apostolo.
La ragione per cui i Giudei non furono predestinati, mentre lo furono i Gentili, sta in ciò che i Giudei cercarono la giustizia e la salute là dove non dovevano, cioè nelle opere della legge e non nella fede in Gesù Cristo, in cui Dio ha posto la giustificazione e la salute. I Gentili, al contrario, cercarono la giustizia e la salvezza nella fede in Gesù Cristo, secondo quello che dice il medesimo S. Paolo poco dopo il tratto sopra citato: «Le nazioni che non seguivano la giustizia, appresero la giustizia, ma la giustizia, che viene dalla fede. Israele all'opposto, seguendo la giustizia, non pervenne alla legge di giustizia. Perché? non mercé la fede, ma in certo modo mediante le opere; avendo essi urtato contro la pietra d'inciampo; secondo che sta scritto: Ecco che io pongo in mezzo a Sionne una pietra d'inciampo, una pietra di scandalo, e chiunque crede in lei non sarà confuso» (Rom. IX, 30-33).
Gesù Cristo fu per i Giudei pietra d'inciampo, perché essi vedendo la sua umiltà, la sua povertà, la sua morte, offesi dalla sua abiezione, non vollero riconoscerlo per il Messia, perché essi si aspettavano un Messia ricco e potente... Non perché Dio avesse preveduto che i Giudei sarebbero rigettati, essi furono rigettati; «ma essi di propria volontà uscirono, di proprio volere caddero, dice S. Agostino; e perché Dio aveva previsto che cadrebbero, perciò non furono predestinati; lo sarebbero stati, se fossero stati per ritornare e rimanere nella verità e nella santità; e per ciò stesso la predestinazione di Dio è per molti un motivo di vivere santamente. La predestinazione non è per nessuno causa di cadere (Art. XII, in artico sibi falso impositis)».
L'uomo non cade perché Dio ha preveduto la sua caduta; ma Dio ha previsto la caduta dell'uomo, perché essa sarebbe avvenuta. Dio predestina alla vita eterna gli eletti perché vede che corrisponderanno alle sue grazie; quelli che sono riprovati, lo sono perché resistono alla grazia; e questa resistenza è volontaria. Dio non ha creato nessuno per l'inferno, chi ci va, ci va per propria colpa, per effetto della sua volontà depravata. Dio non salva né danna alcuno necessariamente, altrimenti l'uomo non sarebbe libero, e quindi non potrebbe né meritare né demeritare...
Vi sono molti decreti di Dio che non sono assoluti ma condizionali; a questi ultimi appartiene la predestinazione la quale, sebbene abbia luogo indubitatamente, non avviene però se non condizionatamente. Dio, per esempio, manda una peste la quale stermina tutti gli abitanti di un paese; ma questo sterminio dipende dalla condizione che gli abitanti resteranno nel luogo appestato, o non si serviranno di nessun rimedio che loro sia alla mano... Quello che chiamiamo in Dio prescienza, non è che una scienza, perché in Dio non si dà né passato né futuro ma tutto per lui è presente. L'eternità non ha né passato né avvenire; il passato e l'avvenire appartengono solamente al tempo.

3. I RIPROVATI NON POSSONO DIRE A DIO: PERCHÈ CI HAI FATII così? ­ S. Agostino insegna che i reprobi non possono mai dire al Signore: perché ci hai fatti vasi di disonore e di spregio? perché essi sono già un mucchio di fango, ossia di peccato, dopo la prevaricazione di Adamo. E conchiude con questa esortazione: «Se volete poter dire a Dio: perché mi hai tu fatto? cessate di essere fango e divenite i figli di Dio, per sua misericordia (Lib. LXXXIII, q. 4, 68)». Gli induriti si fecero tali essi medesimi positivamente; ecco perché sono vasi di collera. Dio non li ha fatti, ma li sopporta; cioè, nella sua pazienza, permette che pecchino differendo lungo tempo la punizione; in questo senso è detto che indurisce. Dio non ha fatto dei vasi di collera; ma sono essi che si fecero tali per loro propria colpa e a cagione della loro impenitenza. D'altronde, Dio è sempre disposto a concedere il perdono a chi gliela domanda. Il bene, e la predestinazione sono di Dio; ma il male e la riprovazione vengono dall'uomo. L'uomo solo può peccare e pecca, ma Dio solo libera dal peccato. Tutto obbedisce a Dio, eccetto il peccatore..
Quelli che disperano, gli indifferenti e gli empi vanno dicendo: Perché inquietarmi? Se sono predestinato alla gloria, non posso andare perduto; se poi non sono predestinato, non potrò mai, per quanto faccia, andare al paradiso. Questo ragionamento è falso, perché suppone una sorte inevitabile. Ecco, come bisogna ragionare: Se mi tengo lungi dal male e pratico il bene, io sarò scelto e predestinato alla gloria; e sta da me il fare così. Se vivo male, sarò riprovato, predestinato all'inferno. Io procurerò dunque di regolarmi bene, per non andare dannato, ma essere predestinato alla gloria e salvare l'anima mia. Infatti dal vivere bene dipende l'elezione e la predestinazione alla gloria; come dal vivere male dipende la riprovazione e l'inferno. Quindi la buona condotta è la causa dell'elezione al cielo come la vita malvagia è causa della riprovazione. Ma la buona o cattiva vita stanno nel libero arbitrio ed in potere di ciascuno; perché può ciascuno, con la grazia di Dio, vivere rettamente se vuole, come può vivere da scapestrato. Dunque l'elezione alla gloria e la riprovazione stanno nella libera scelta dell'uomo: chi è padrone della causa è anche padrone degli effetti di detta causa. Perciò l'Apostolo S. Pietro scrive: «Fratelli miei, studiatevi di sempre meglio accertare la vocazione e l'elezione vostra, per mezzo di buone opere; perché cosi facendo voi non cadrete. E in questo modo vi sarà aperto un largo adito al regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo» (I, I, 10-11).
Il Langravio Luigi, rimproverato da personaggi santissimi dei dissoluti suoi costumi, rispose: Se io sono predestinato per il cielo, nessun delitto m'impedirà di andarvi, se sono destinato all'inferno, nessuna virtù gioverà a scamparmi; e quindi non cessò punto dagli infami suoi disordini. Ora avvenne che, caduto infermo, mandò per il medico il quale, preso il buon destro di guarire l'anima del malato meglio ancora che il corpo, gli disse: Signore, se voi dovete morire, le mie cure non vi strapperanno alla morte; se poi non dovete morire, sono inutili i miei rimedi. E a lui il Langravio: Che parlare è cotesto? Se io non ho soccorso potrò morirmene prima di tempo. Allora il savio medico soggiunse: Signore, se voi vedete che la vostra vita possa essere protetta e prolungata con la medicina, perché ricusate di credere questo della penitenza e delle opere di giustizia, che sono i rimedi dell'anima? Senza tali rimedi, l'anima muore, senza di loro nessuno arriva alla sanità che è nella vita futura. Convinto da questo assennato ragionare, il Langravio finì col dire: Voi siete non solamente il medico del corpo, ma anche dell'anima mia; perché per la vostra parola medicinale, il Signore mi ha liberato da un pernicioso errore (CAESARIUS, lib. I, Hist. c. XXIII).

4. LA NOSTRA PREDESTINAZIONE DIPENDE DA NOI. - La riprovazione al pari della predestinazione, dipende da noi: essa dipende dalla previsione della nostra cooperazione futura, e la cooperazione dipende dal libero arbitrio, dalla libertà di ciascuno. Infatti Dio non si propone di scegliere delle grazie e fare ch'esse riescano utili ed efficaci per darle ai reprobi; ma dà agli uni ed agli altri tal grazia con la quale possono, se vogliono, fare il bene e salvarsi. Di più, vuole, ordina, desidera sinceramente che tutti vi cooperino e si salvino. Chiunque pertanto lavora con energia e coraggio a cooperare alla grazia, renderà la grazia efficace e sarà salvo; chi, al contrario, non vi compera, abbia pure qualunque grazia, andrà dannato.. Che fareste voi, se Dio vi volesse condannare all'inferno? Rispondete con un santo: Io l'abbraccerei con ambo le braccia, cioè con l'umiltà e con l'amore, e lo terrei sì gagliardamente stretto, che l'obbligherei a discendere con me nell'inferno, e allora, l'inferno sarebbe per me un paradiso, avendo Dio con me.

5. NON BISOGNA INDAGARE I SEGRETI DI DIO. - Ma perché voler comprendere il mistero della predestinazione, come tanti altri misteri?... «Chi sei tu, o uomo, dice S. Paolo, chi sei tu per rispondere a Dio? Forse che hai già veduto la stoviglia dire allo stovigliaio: Perché mi hai tu dato questa forma?» (Rom. IX, 20). «Chi porta il nome di uomo, osserva S. Gregorio, è costretto a confessare che non può domandare conto a Dio della sua condotta; per ciò stesso che è cavato dalla terra, non è degno di discutere i giudizi divini (Lib. IX, Moral. c. VIII)».
Coloro ai quali Dio non dà quelle grazie particolari che conducono infallibilmente alla fede, od anche alla salute ed alla perseveranza finale non hanno ragione, dice Bossuet, di lamentarsene, perché, secondo l'osservazione di S. Agostino (De Dono persev., c. VIII), il padre di famiglia, che di nulla è tenuto verso nessuno, avrebbe diritto, secondo l'Evangelista, di rispondere a quelli che si lagnassero: Amico mio, non ti fo nessun torto; forse che non mi è permesso disporre dei miei beni come più mi garba? ora perché lo sguardo tuo sarà maligno solo perché io sono buono? E se questi mormoratori rispondono ancora che in questa parabola si tratta di avere più o meno, non però di essere privati di tutto, come lo sono i reprobi, il padre di famiglia non avrà meno ragione di rispondere ancora: Io non fa nessun torto, poiché se vi lascio nella massa giustamente dannata da cui uscite, nessuno vi dà diritto a lagnarvi della, giustizia che con voi esercito; e se vi ho tratti, per mia semplice grazia, da quella massa corrotta, e voi vi ci siete nuovamente ripiombati seguendo la concupiscenza, tanto meno io vi fa torto, perché non vi ho rifiutato le grazie assolutamente necessarie per conservare la giustizia che vi aveva dato; quindi non altri che voi medesimi dovete incolpare della vostra perdita. E se questi mormoratori soggiungono ancora che tutto ciò riesce difficile conciliarsi con la preferenza gratuita, bisognerà finalmente turare loro la bocca con quella sentenza di S. Agostino (De Dono persev., c. XIV, n. 37): Bel modo! negare quello che è certo e lampante, perché non si arriva a comprendere quello che è oscuro e nascosto. O bisognerà affermare che quello che si vede chiaramente non esiste, perché da noi se ne ignora la causa dell'esistenza? E se l'autorità e la ragione di S. Agostino a loro non bastano, che cosa risponderanno all'Apostolo, allorché loro dice (Rom. IX, 20; XI, 34): Chi conosce i disegni di Dio, o chi penetra i suoi consigli? O uomo, e che sei tu che ti misuri con Dio? Non sapete voi che impenetrabili sono i suoi segreti, e incomprensibili i suoi divisamenti? (Defense de la Tradit., l. XII, c. XVIII). Ah! lasciamo il nostro destino nelle mani della misericordia divina, sarà ben meglio collocato che tra le nostre. Lavoriamo a procurare la nostra salute e speriamo; non resteremo, delusi...

6. MEZZI PER ASSICURARCI LA PREDESTINAZIONE. - Noi leggiamo nel lib. I, cap. XXV dell'Imitazione di Gesù Cristo: Un uomo titubante tra la speranza e il timore della propria salute, si trovava un giorno oppresso da mortale angoscia presso un altare e andava dicendo a se stesso: Oh! se sapessi che dovessi perseverare! In quel punto gli si fa sentire una voce divina che gli dice: E che vorresti fare, se lo sapessi? Fa' al presente quello che vorresti fare allora e tu sarai nella vera sicurezza. A tali parole tutto rasserenato, si confidò interamente alla volontà divina. Facciamo noi lo stesso... Di qui apprendete com'è
importante applicarsi alla virtù ed alle buone opere. Chi fa così ha un segno sicuro che è predestinato da Dio alla gloria... Preservarsi dal peccato, fare degni frutti di penitenza, equivale a schivare l'inferno e andare al paradiso...

 
 
 

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Post n°1082 pubblicato il 11 Maggio 2009 da lillysorriso

. IN CHE COSA CONSISTE LA SANTITÀ. - La santità è il disprezzo del mondo, l'attaccamento e l'unione con Dio e con Gesù Cristo. E santo colui che si mantiene fedele alle promesse fatte nel santo battesimo. «Che cosa è la santità? domanda il Nazianzeno, e risponde: è lo stare continuamente con Dio. Così Enoch e Noè, camminando con Dio divennero santi (Iamb. XV)». La santità consiste, dice S. Tommaso, nell'essere mondi da peccato, e nel praticare il bene con perseveranza (2a 2ae q. LXXXI, art. 8). «La santità del corpo, dice S. Gregorio, sta nella purezza; la santità dell'anima, nella carità e nell'umiltà» (Moral.). La santità è lo stato al quale si arriva per mezzo del fedele adempimento di tutti i doveri; essa è a dir vero, la pratica di tutte le virtù, perché la santità le suppone e contiene tutte. La santità insomma richiede da noi che rinunziamo all'empietà e ai desideri del secolo, e viviamo nel mondo sobri, giusti e pii (TIT. II, 12).
«Io vi scongiuro, o fratelli, per la misericordia di Dio, che offriate i vostri corpi in ostia vivente, santa, accetta a Dio» (Rom. XII, 1). Su queste parole dell'Apostolo così ragiona, S. Giovanni Crisostomo: «Offrite a Dio i vostri corpi, alienateli da voi e trasferiteli nel dominio di Dio; affinché ve ne serviate, non a vostro talento, ma per il culto e l'onore di Dio (Homil. ad pop.)». Offeriteli poi in ostia viva di carità, o secondo la spiegazione di S. Gregorio Papa, in ostia consecrata alla virtù, perché la carne che si abbandona al vizio è morta (Moral.); in ostia santa, cioè separate i vostri corpi, i vostri cuori dalle cose immonde, affinché siano applicati al culto e al servizio di Dio, siano puri e casti; in ostia accetta a Dio, per le buone opere dell'anima e del corpo.
S. Paolo fa qui allusione alle qualità che dovevano avere le vittime dell'antica legge. Quindi siccome sotto il ministero di Aronne dovevano essere 1° senza macchia, intere e sane, perciò vuole l’Apostolo che noi siamo ostia vivente. 2° Per l'immolazione la vittima veniva santificata, cosicché era vietato agli impuri di toccarla; similmente, l'Apostolo chiede che noi siamo ostia santa, cioè che per il sacrifizio dell'anima consacriamo il nostro corpo al Signore. 3° Consumata dal fuoco, la vittima era chiamata, ed era in fatti, vittima di soave odore a Dio; così S. Paolo richiede da noi, che siamo ostia accetta a Dio. 4° Si adoprava del sale su la vittima; emblema della sapienza spirituale che devono avere i Santi... « L'altare di questa vittima è il cuore, dice S. Gregorio, nel quale arde il fuoco della compunzione, e consuma la carne (Moral.)».
Gesù Cristo ha santificato la sua Chiesa, affinché ella comparisse dinanzi a lui gloriosa, senza macchia, senza ruga, senza neo, fosse santa ed immacolata (Eph. V, 26-27). Tale deve essere la santità del cristiano, il quale deve vivere talmente di Gesù, che possa dire con S. Paolo: Il mio vivere è Gesù Cristo (Philipp. I, 21). «Non sono io che vivo, ma è Gesù Cristo che vive in me» (Gal. II, 20). Per praticare la santità, bisogna adempiere il precetto di S. Pietro: «Siate santi in tutto e dovunque » (1, I, 15). Ha raggiunto la santità colui, che può dire: La povertà è per me un tesoro, la morte un guadagno.
«Gli occhi tuoi sono occhi di colomba», dice lo Sposo del Cantico alla Sposa (Cant. I, 14), il che vuol dire, semplici, candidi, pudichi, retti, dolci, amabili, lieti. Ecco gli occhi della santità... 1° L'occhio si fissa su i piedi, affinché tutto il corpo tenda al medesimo scopo; così l'anima santa non mira che a Dio e a lui tende come a suo fine, verso di lui dirige i suoi passi e le sue azioni... 2° Come l'occhio, quando si posa sopra un oggetto ne ritiene l'immagine scolpita su la retina, così l'anima, volgendosi fissamente a Dio, si rende a lui conforme e diviene divina... 3° Come l'occhio guarda direttamente la cosa che vuole vedere, senza servirsi di altri mezzi; così l'anima che vuol fissarsi in Dio, non deve vedere altro che lui; non badare ai suoi personali interessi, all'onore e ad altra cosa qualunque; perché ogni altra cosa impedisce di vedere chiaramente e disturba l'intuizione delle cose divine... 4° Come l'occhio può vedere molti oggetti a un tempo, così l'anima può nelle sue azioni avere molti fini: io voglio, per esempio, pregare, digiunare, studiare, fare elemosina per dare a Dio una soddisfazione per i miei peccati, ed è atto di penitenza; ancora, per piacere a Dio, mio amore, ed è atto di carità; ancora, per onorar Dio, ed è atto di religione; e via dicendo...
Il fondamento. della santità consiste nella conformità della volontà e delle opere con la legge eterna che è nella mente di Dio. È giusto, santo e perfetto, colui che regola e conforma i suoi costumi su questa legge. Infatti la santità, dice S. Dionigi, è l'esenzione da ogni macchia; è l'amore di Dio, l'unione con questo essere infinitamente perfetto; più l'uomo allontana e purga l'anima sua dalle creature, più s'innalza verso Dio, più diviene santo (De divin. nom. c. XII). È santo colui la cui volontà e le cui opere sono esattamente conformi alla volontà di Dio perché, formando la volontà di Dio una cosa sola col suo spirito e con la sua intelligenza, è necessariamente ed essenzialmente conforme e rispondente alla legge eterna, per conseguenza essa è la misura e la regola di tutta la santità; e siccome questa conformità in Dio è infinita, perciò infinita ancora ne è la santità. Perciò, in secondo luogo, la santità consiste nell'amore e nell'unione con Dio, che è origine e pienezza della santità. La santità è dunque l'amor di Dio, e pertanto colui che si abbraccia con tutto il cuore a Dio, è puro e santo; e quanto più è fedele a versare e riporre ogni suo affetto in Dio, più diviene di giorno in giorno santo, perché tutti i suoi pensieri, tutta la sua volontà, tutte le sue opere indirizza verso Dio, ed a lui sempre meglio si accosta.

 
 
 

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Post n°1081 pubblicato il 10 Maggio 2009 da lillysorriso

 
Riflessioni sulla liturgia della
5° Domenica di Pasqua   B

Il Signore rende efficaci i suoi discepoli.
San Paolo, convertito da persecutore in apostolo, subisce egli stesso le prime persecuzioni; la Chiesa però, dice il libro degli Atti, cresceva con la forza dello Spirito Santo.
E’ il Signore che permette ad essa di andare avanti nonostante le difficoltà.
San Giovanni afferma che credere in Gesù è, con il dono del suo Spirito, osservare i suoi comandamenti.
Gesù paragona l’unione che c’è fra Lui e i suoi discepoli a quella della vite con i tralci. La conseguenza è semplice: non si può far frutti se non si rimane uniti a Lui.
La Chiesa si costruisce a poco a poco; fa progressi, si moltiplica guidata dallo Spirito. Innestata sulla fede nel Cristo risorto la nuova comunità, quale vite feconda, estende i suoi rami.
Rendiamo grazie per il battesimo che ci ha inseriti in Cristo come i tralci nella vite, per la parola che ci purifica e per la sofferenza che pota da ogni egoismo.
Queste realtà spirituali trovano il loro segno espressivo nel vino, frutto della vite, che viene assunto come sacramento della nuova alleanza nel sangue di Gesù.

 
 
 

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Post n°1080 pubblicato il 09 Maggio 2009 da lillysorriso

Cari amici,

il messaggio della Regina della pace, dato all'apertura del mese di Maggio attraverso la veggente Mirjana, è uno dei più accorati dall'inizio delle apparizioni. Ognuno è chiamato a  fare un esame di coscienza personale.

La Madonna fa un'affermazione senza mezzi termini: "Voi mi rifiutate". E' il culmine di una serie di allarmi dei mesi precedenti: " Il vostro cuore rimane duro e senza risposta"; "Vi siete persi figli miei"; "I vostri cuori restano chiusi, sono duri e non rispondono alle mie chiamate, non sono sinceri".

La Madonna  poi descrive le tre tappe che stiamo percorrendo sulla via della rovina: "Permettete che il peccato vi avvolga sempre di più" - "Permettete che vi conquisti" - "E vi tolga la capacità di dicernimento". Stiamo andando verso il fondo dell'abisso e cioè verso l'indurimento del cuore e l'accecamento spirituale.

La tenebra del mondo, che ha scelto se stesso al posto di Dio,  sta avvolgendo anche i credenti, che vivono sotto la dittatura dell'effimero, come se Dio, l'anima e l'eternità non esistessero.

Prima che l'abisso si chiuda sopra di noi, la Madre ci invita a lanciare un grido dal profondo del cuore, invocando Gesù, perchè " il suo nome dissipa la tenebre più fitta" e chiamando Lei perchè ci tenda la mano e ci riporti sulla retta via.

Cari amici, in questo mese di Maggio diamo alla Madonna la nostra risposta. Facciamo risuonare incessantemente nei nostri cuori i nomi dolcissimi di Gesù e di Maria. Chi più di loro merita di essere amato, ascoltato e seguito?

Vostro P. Livio.

 

 
 
 

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Post n°1079 pubblicato il 09 Maggio 2009 da lillysorriso

Messaggio a Mirjana 2 Maggio 2009

“Cari figli! Già da lungo tempo vi do il mio Cuore materno e vi porgo mio Figlio. Voi mi rifiutate. Permettete che il peccato vi avvolga sempre di più. Permettete che vi conquisti e vi tolga la capacità di discernimento. Poveri figli miei, guardatevi intorno  e osservate i segni del tempo. Pensate di poter vivere senza la benedizione di Dio? Non permettete che la tenebra vi  avvolga. Anelate dal profondo del cuore a mio Figlio. Il Suo Nome dissipa la tenebra più fitta. Io sarò con voi, voi solo chiamatemi: “Eccoci Madre,  guidaci!”. Vi ringrazio!

La Madonna era molto triste. Ha dato solo il messaggio e ci ha benedetti

 
 
 

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Post n°1078 pubblicato il 08 Maggio 2009 da lillysorriso

MAGGIO: la consacrazione del mese a Maria, un'ottima occasione per offrire fiori e preghiere alla Madre di Dio

 

Già nel XIII secolo, il re di Castiglia, Alfonso X il Saggio, aveva associato in uno dei suoi cantici, Cantigas de Santa Maria, dedicati alla celebrazione delle feste stagionali di maggio, la bellezza di Maria a quella del mese di maggio ; nel secolo successivo, il beato domenicano Enrico Suso (detto Susone), durante il periodo della fioritura, soleva intrecciare delle corone per offrirle, nei primi giorni di maggio, alla Vergine.
 
Nel 1549, il benedettino Wolfang Seidl pubblicava a Monaco di Baviera il Maggio spirituale, un abbozzo del mese mariano. A Roma, la celebrazione del mese di maggio comincia a delinearsi con San Filippo Neri, verso la fine del XVI secolo: durante questo mese, il santo fiorentino insegnava ai giovani a compiere 'ossequi' alla Madonna, come ornare di fiori le sue immagini, cantare lodi in suo onore, compiere atti di virtù ; riuniva i giovani intorno all'altare della Santa Vergine per offrirle i fiori della primavera. Poco più tardi, i gesuiti raccomandavano che, alla vigilia del mese di maggio, in ogni appartamento si erigesse un altare a Maria, ornato di fiori e di luci, davanti alla quale, ogni giorno di maggio, la famiglia doveva riunirsi per recitare qualche preghiera in onore della Santa Vergine, prima di tirare a sorte un biglietto sul quale era scritta la virtù che si sarebbe dovuta praticare l'indomani.
 
Maggio - mese mariano per eccellenza - divenuto una delle devozioni più care al popolo e praticato con fervore sincero e generoso, esso appare come una delle espressioni più importanti del movimento mariano, l'omaggio più grandioso che i tempi moderni offrono alla Ss. Vergine.
 
Questa devozione mariana si è perpetuata per tutto il mondo, sino ad oggi. Pertanto, in questo mese che sta per iniziare, non esitiamo, come i fanciulli del Medio Evo, ad offrire dei fiori e delle preghiere a Maria !

 
 
 

il grande inganno

Post n°1077 pubblicato il 07 Maggio 2009 da lillysorriso

Il grande ingannoSono sempre di più le persone che, soprattutto nell'ambito delle varie conferenze da me condotte un po' in tutt'Italia contro il proliferare del satanismo, mi chiedono che cos'è che può spingere un numero sicuramente anche troppo alto di persone a fare la scelta scellerata di vendersi o votarsi alla "bestia". La risposta, per quanto assurda, è relativamente semplice, e rientra nella prolissa ed anche un po' noiosa strategia propria del demonio: la menzogna diffusa e ripetuta. Infatti, l'arma principale del grande nemico è sempre la stessa: l'inganno, la menzogna continuata, l'ipocrisia, la vigliaccheria. E se tutto questo contribuisce a rendere l'idea di quanto, tutto sommato, satana sia di molto inferiore e meno potente rispetto a quanto invece vorrebbe far credere di essere(chi è forte è anche sincero e responsabile delle proprie azioni, che compie alla luce del sole) nello stesso tempo bisogna ammettere che riesce a comunque a confondere le idee dei ...

...  comuni mortali, soprattutto in quanto è supportato in questo dai vari suoi servi insidiatisi tra i gestori, se non i fautori, dell'informazione omologata a questo sistema corrotto, demenziale e materialista. Nel caso specifico il grande inganno è quello secondo il quale rinnegare ogni Fede religiosa, ma in particolare nostro Signore Gesù Cristo, rende l'individuo libero di vivere pienamente la sua vita e di ottenergli conseguentemente la licenza di godere in abbondanza di esperienze di ogni tipo. Secondo "La bibbia satanica", scritta dal padre del satanismo moderno Anton LaVey, tra l'altro facilmente reperibile in qualsiasi libreria (e questo la dice lunga riguardo l'attuale sistema politico sociale e chi lo gestisce), non è Dio che ha creato l'uomo, ma al contrario è l'uomo che si è inventato Dio per poter gestire le masse fino al punto di schiavizzarle per poter far si che le oligarchie possano spassarsela in modo direttamente proporzionale a quello con cui impediscono gli stessi loro vizi alle masse.

Peccato che sia esattamente il contrario, e che tali oligarchie hanno da sempre considerato Gesù un pericoloso rivoluzionario proprio perchè il suo è un messaggio di liberazione, di dignità spirituale ed umana contrapposto al potere materiale e secolare (e questo è dimostrato dalla Storia!). Nel libro in questione si trova la più grande accozzaglia di luoghi comuni e di idiozie mai viste e lette tutte insieme in un unico libro, ad iniziare dal presunto ribrezzo dell'autore per la "sconfitta della croce" alle supersfruttate (in tali ambiti) storielle di ipocrisie da parte di persone che "la domenica si battono il petto in chiesa e poi mettono le corna alla moglie". Il tutto condito con ulteriori idiozie del tipo "satana offre il pieno godimento senza complessi, al di fuori di tutti i falsi principi morali inventati da chi fa peggio di ciò che vieta" ed altre penose "perle" dello stesso genere....Se non ci fosse da piangere, soprattutto per il fatto che è inspiegabile come una persona mediocre, umanamente parlando, ed ignorante sotto il profilo culturale, abbia trascinato nel baratro così tante persone, ci sarebbe da ridere per la faccia tosta con cui vengono esposti tali puerili principi a cui obiettivamente non abboccherebbe neanche un cucciolo di trota affamato alla sua prima uscita.

E comunque:  quella che satana ed i suoi servi vorrebbero spacciare per "libertà" è in realtà vizio, depravazione, caos, sporcizia, alienazione, disordine, ingiustizia, rovina. Lo è come tutto ciò che, a prescindere da coloro che coscientemente aderiscono all'ideologia satanica, viene proposto da questa società asservita al cosidetto "laicismo", nuovo termine coniato per descrivere con vezzo intellettualoide un "modus vivendi", ed operandi, il cui vero scopo è quello di sopprimere e soffocare l'essenza Spirituale della vita, insita da senpre nell'uomo ma soprattutto, come dimostrato dalla Storia, da sempre fautrice di eventi che hanno concretizzato e costruito attraverso i secoli il vero progresso: quello a favore del Bene comune e della Crescita interiore.

E' invece l'inganno di una presunta libertà individuale, del relativismo a tutto campo che dà la possibilità a chiunque di poter dichiarare con arroganza "per me è così, le regole me le faccio io", senza alcun punto di riferimento che non sia il proprio egoismo. Ed è qui che è ancora più evidente come sia impossibile realizzare una società giusta e costruttiva senza seguire la Via che Gesù ci ha indicato a chiare lettere nel Vangelo, e come ancor meno sia possibile la realizzazione personale, qualsiasi sia la missione soggettiva che Dio ci abbia dato individualmente nella società civile e temporale. A questo punto è ancora più facile intuire il giochetto delle forze malefiche, che è poi lo scopo principale di ogni azione satanica: favorire la rovina del maggior numero possibile di figli di Dio, ma soprattutto cercare di raggiungere questo sadico e maligno obiettivo "camuffandolo" di buoni intenti, dando ad intendere che tali principi dominanti scaturiscano da un progetto di liberazione, di realizzazione e di felicità per coloro che ne seguono le indicazioni; una strategia, questa, che oggi è diventata abituale anche in quegli stessi ambienti, politici, informativi, finanziari ecc., che stanno portando il mondo nell'abisso più lercio e grigio che si potesse mai immaginare.

E così si continua a spingere (a costringere?) il maggior numero di persone possibile a rimbecillirsi sotto il bombardamento di tonnellate di corpi femminili (o maschili) seminudi  esposti in TV, sui giornali, sui cartelloni pubblicitari, in qualsiasi posto, a consumarsi con l'ansia di emergere, di apparire a qualsiasi prezzo, ad aggrapparsi sempre di più alle cose terrene e alla materia, senza nemmeno alzare per un secondo la testa dalla propria mangiatoia per guardarsi intorno, una mangiatoia sempre troppo vuota rispetto a come la si vorrebbe, ad abituarsi al maggior numero di vizi possibile, spesso appositamente anche legalizzati e pubblicizzati (dice niente il recente boom dei "gratta e vinci"?)....Questa è schiavitù. Nient'altro che schiavitù.

Mascherata da libertà, certo, ma di una libertà non solo illusoria, ma anche contraddittoria nell'evidenza, come tutte le "libertà" che costringono l'individuo a non poter fare a meno di ciò che è materiale. Eccolo il Grande Inganno. Al contrario, camminare ed agire con la consapevolezza della presenza protettiva del Padre Celeste e del suo immenso, infinito Amore per noi, compiere ogni azione con successo ma senza ansia, anzi, con la gioia e la serenità di chi ha la sicurezza propria di un Figlio di Dio coerede di Cristo, vivere la propria vita come missione, senza essere schiacciati da alcun falso condizionamento e dalle ipocrite regole di plastica proprie di questo mondo ("essere nel mondo ma non del mondo"), sprezzanti dei luoghi comuni imposti dalla società atea e materialista: questa è la Libertà. La Vera Libertà. Quella che nasce dalla Verità, la "Verità che ci rende liberi". Tutto il resto è silenzio.

Post Scriptum: l'odierna continua e sistematica aggressione allla Chiesa Cattolica e a tutto ciò che è cristiano, troppo spesso ignorata anche da chi è così attento alla difesa delle minoranze e sensibile a qualsiasi attentato ai "diritti umani", è l'ultimo colpo di coda di un potere dissacrante gestito più o meno consapevolmente dalle forze del male. Noi siamo qui per contrastarlo con ogni mezzo, nel nome di Gesù Cristo nostro Re e Signore e ripieni della Forza della Fede. Deus Vult!

di Paolo Del Prete

 

 
 
 

la lettura della bibbia , vecchie e nuove riflessioni

Post n°1076 pubblicato il 07 Maggio 2009 da lillysorriso

La lettura della Bibbia: vecchie abitudini e nuove riflessioniRecentemente il papa Benedetto XVI ricevendo i membri della Commissione biblica internazionale ha sottolineato come la Bibbia vada letta ed interpretata alla luce della Tradizione. Molti credenti desiderano leggere la Bibbia ma, al primo contatto, sono disorientati e chiudono per sempre il Libro. Le loro difficoltà provengono spesso non dalla Bibbia stessa ma dal concetto che si fanno dell’atto stesso della lettura. In questo campo, in effetti, vecchie abitudini sono da abbandonare a profitto di nuove riflessioni. Prima d’impegnarsi, con un gruppo, nella scoperta della Bibbia, può essere utile mettere in chiaro le nostre convinzioni della lettura. I “SENSI” DEL TESTO - Leggere non consiste nel cercare in un testo un senso completo, chiaro ed unico. Il testo non è una noce di cui basta rompere il gheriglio per raccogliere il frutto. Un testo è piuttosto un tessuto formato dall’incrocio di termini dai diversi colori che c’interpellano e sono suscettibili ad ogni istante, ...

...  grazie all’intervento del lettore, di far zampillare una moltitudine di effetti di sensi. Un testo è una specie di pozzo da cui non si ha mai finito di attingere acqua, del senso, e questo per l’attività del lettore che scorge le tracce di relazioni e di differenze. Il testo non offre dunque un senso completo, ma del senso di fare.

In quest’ottica, il testo è sempre nuovo e mai usato. Si può prenderlo e riprenderlo e produrre incessantemente del nuovo. Se i testi biblici non lascerebbero che un senso unico, da molto tempo gli specialisti l’avrebbero consegnato in un commento e noi saremmo dispensati di leggere la Bibbia ! Saremmo condannati a raccogliere indefinitamente la loro scoperta con la fedeltà d’un nastro magnetico...

LE REGOLE DI GIOCO DEL TESTO

Le letture dei testi biblici sono dunque necessariamente molteplici. È da dire che non si possa far dire loro “qualsiasi cosa” ! No, certamente, perché il testo è retto da regole e fa interpretare le relazioni e le differenze secondo la sua propria legge. Il lettore vigilerà a che quello che produce sia ben in coerenza con gli elemento del testo che avrà osservati.

DALLO STUDIO ALLA LETTURA

È illusorio pensare che si possa far produrre al testo del senso direttamente e senza un minimo sforzo. La produzione di senso esige un minimo di studio. Questa tappa consiste nel reperire i giochi del testo, nel vedere come il testo funziona, ed anche nel far intervenire delle notizie capaci di illuminare tale o talaltro elemento del testo. Lo studio esige l’impiego di tecniche. La parola “tecniche” non deve fare paura. Effettivamente, esistono dei metodi elaborati e sofisticati di approccio dei testi, altri sono in corso di formazione ; esse richiedono un investimento considerevole e sono riservate a degli specialisti. Ma, da questi metodi, si possono ricavare alcune tecniche semplici alla portata del più semplice lettore.

Uno dei compiti urgenti della catechesi è di offrire non delle spiegazioni di testi biblici, ma di questi strumenti semplici che permettono ai cristiani di studiare da se stessi le Scritture e di operare così una “lettura”.  Si può chiamare lettura l’operazione di ricostruzione del testo, cioè il momento in cui il lettore, grazie al beneficio dello studio precedente, può produrre del senso e fare una scelta nei significati rilevati.

LA CORNICE DELLA LETTURA-SPECCHIO

Credere che si possa passare direttamente alla lettura trascurando lo studio è un errore. Un primo sguardo su di un testo è sempre semplice e spontaneo. Se non è da trascurare, riflette comunque più frequentemente le preoccupazioni del lettore e non gli elementi reali del testo. Il lettore si riguarda più che non riguarda il testo ; la sua lettura è una lettura-specchio. Numerose “divisioni di vangelo” non sfuggono a questo pericolo quando lo studio è nascosto. Il testo diventa un pretesto da narrarsi e la tendenza al “moralismo” vi trova il suo conto !

LA CORNICE DELLE SUPPOSIZIONI

Una seconda cornice blocca il lettore : quella di voler completare i silenzi del testo. Un racconto od un discorso sembra incompleto ; allora si costruiscono delle serie di supposizioni e lo studio si trova smagliato da se, da forse e da verbi al condizionale !

Ci si deve vietare, per quanto di può, di riempire così facilmente i vuoti e d’iniettare degli elementi estranei. Si farà meglio a cercare la funzione di questo vuoto. Il testo è una costruzione e non contiene che gli elementi necessari a questa costruzione. Aggiungendo nuovi elementi, si edifica una nuova costruzione che non è più la prima.

LA CORNICE DELLA “STORIA”

Il lettore sprovveduto (e spesso disgraziatamente anche il lettore ravvisato) cade ad ogni colpo nella cornice “storica”. Essa consiste nel prendere il testo per quello che non è : un servizio in diretta. Incessantemente, si deve ripetere che i testi biblici non sono delle attualità televisive girate a caldo. Sono delle riflessioni “dopo l’accaduto” ; se prendono appoggio sugli eventi passati, sono dapprima dei testimoni dell’attualità di quelli che li hanno scritti. Prima di “riportarci la storia” di Abramo, di Mosé o di Gesù, essi ci collegano direttamente sulla testimonianza di fede dei credenti che li hanno composti. Una delle piaghe che toccano  diverse volte il lettore della Bibbia è quella di pensare di diventare il contemporaneo, con l’intermediazione del testo, di Abramo, di Mosé o di Gesù.

La Bibbia non s’avvicina in nulla ad un rapporto di polizia. Essa trova più affinità in un poema d’amore creato da due sposi sulla sera della loro vita che rileggono il loro primo incontro alla luce di quello che hanno vissuto da allora. Uno dei mezzi per evitare questa cornice è di bandire dal proprio spirito la questione : “Che è accaduto esattamente ?” e di rimpiazzarla con la seguente : “Come questo testo testimonia della fede di quelli che  hanno avuto il bisogno di scriverlo ?”

LEGGERE CON CALMA

Riassumiamo brevemente le riflessioni di favoriscono, con calma, la lettura della Bibbia : un testo non contiene un senso ; c’è una possibilità infinita di senso all’interno stesso delle richieste ch’egli pone ; la lettura richiede uno studio precedente effettuato grazie all’impiego di tecniche. Esistono delle tecniche accessibili a tutti. Queste tecniche permettono ad ognuno di avere la parola e, da questo fatto, uno  studio ed una lettura in gruppo sono più ricchi di una lettura individuale ; si guadagna sempre nel restare il più vicino al testo e nel chiedergli quello che può dare.

Quando leggiamo la Bibbia, non si tratta per noi di mettere la mano sulla Parola di Dio ma al contrario di lasciarsi prendere da essa. Benedetto XVI afferma che “ Essere fedeli alla Chiesa significa collocarsi nella corrente della grande Tradizione che, sotto la guida del Magistero, ha riconosciuto gli scritti canonici come parola rivolta da Dio al suo popolo e non ha mai cessato di meditarli e di scoprirne le inesauribili ricchezze”.

 
 
 

la solitudine

Post n°1075 pubblicato il 07 Maggio 2009 da lillysorriso

 I SANTI E I GRANDI UOMINI PRATICARONO LA SOLITUDINE. - Davide fuggiva, ancor ragazzo, la città e la moltitudine, dice S. Giovanni Crisostomo; abitava i deserti e non teneva commercio col secolo; non occupandosi né di negozi, né di compre, né di vendite, viveva silenzioso nella solitudine, e là, come in tranquillo porto, riposando in pace nel suo isolamento, guardava il gregge; meditava il regno dei cieli abbatteva e ammazzava gli orsi e i leoni che si gettavano su le sue pecore; li atterrava non tanto con, la forza delle sue braccia, quanto col vigore della sua fede, che attingeva nella solitudine (Homil. ad pop.). Di Giuditta narra la Sacra Scrittura, che si era scelto nel piano superiore della sua casa un piccolo e segreto appartamento, dove se ne stava ritirata con le sue ancelle (IUDITH. VIII, 5).
 La Chiesa canta in onore di S. Giovanni Battista, ch'egli ancora tenero fanciullo, era andato a nascondersi negli antri del deserto, fuggendo le turbe dei cittadini, per non imbrattare della menoma macchia, nemmeno solo di parola, la sua vita (Hym. in fest. S. Ioann. B.). S. Giovanni si ritirò nella solitudine per imitare, ad esempio di Mosè e di Elia, lo spirito e la virtù di Gesù Cristo; cioè per quel suo allontanamento dal mondo e dai vizi del mondo, acquistò la perfezione della santità e si rese degno di essere in seguito creduto allorché mostrò Gesù Cristo. Perciò i Padri chiamano Giovanni Battista il capo, il modello, il duce dei monaci e degli eremiti. Egli abita la solitudine, anche per mostrare i pericoli del secolo e la sua corruzione, e per provare alle età future che il deserto, nido di belve feroci e di rettili velenosi, è meno pericoloso che il tumulto del mondo.
 Quanti milioni di uomini e di donne di ogni età, di ogni stato, si appartarono nella solitudine per lavorare alla loro santificazione! Leggete la vita dei Santi, e specialmente quella dei Padri del deserto... Le persone pie e contemplative hanno sempre desiderato, amato, cercato la solitudine. I più grandi fra i Santi, dice l'Autore dell'Imitazione di Gesù Cristo, hanno sempre evitato quanto potevano il commercio con gli uomini, e scelto la solitudine per vivere di Dio e per Iddio (Lib. I, c. XX, n. 1). I grandi uomini hanno in ogni tempo guardato la solitudine come un soggiorno di vere ricchezze, di felicità, di delizie, di pace, di sicurezza, di virtù, di perfezione, come un luogo sicuro dai pericoli e dalle seduzioni... I gentili medesimi conobbero la vita solitaria, l'ebbero in pregio e parecchi la praticarono. Per testimonianza di Plutarco, Scipione l'Africano diceva ch'egli non era meno solo che quando era solo; e non mai meno ozioso che nella solitudine. 
 

 
 
 

preghiera di guarigione spirituale e fisica

Post n°1074 pubblicato il 06 Maggio 2009 da lillysorriso

VIENI SPIRITO CREATORE

Vieni, o Spirito Creatore, visita le nostre menti, riempi della Tua grazia i cuori che hai creato. O dolce Consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell’anima. Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la parola. Sii luce all’intelletto, fiamma ardente nel cuore; sana le nostre ferite col balsamo del tuo amore. Difendici dal nemico, reca in dono la pace;la tua guida invincibile ci liberi dal male. Luce d’eterna sapienza svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore.
Sia gloria a Dio Padre e al Figlio ch’è risorto, allo Spirito Paraclito nei secoli dei secoli. Amen.

CORONA DELLO SPIRITO SANTO

La corona dello Spirito Santo è composta da cinque decine nel corso dei quali si meditano successivamente i ruoli dello Spirito Santo.
S’incomincia la corona con il Credo.

Su ogni piccolo grano:
Vieni, Spirito Santo, riempi il cuore dei tuoi fedeli e avvolgili col fuoco del tuo amore.

Sui grani grossi alla fine di ogni decina:
Invia il tuo Spirito, e tutto sarà creato. E tu rinnoverai la faccia della terra.

PREGHIAMO

O Dio, che hai istruito i cuori dei tuoi fedeli con la luce dello Spirito Santo, donaci di gustare attraverso di Lui ciò che è bene e di gioire senza sosta delle divine consolazioni. Per Gesù Cristo, nostro Signore. Amen.

Si termina la corona con il Salve Regina, o un’altra preghiera in onore della Santissima Vergine Sposa Immacolata, Santuario per eccellenza dello Spirito Santo.

LITANIE DELLO SPIRITO SANTO

Signore                               …. abbi misericordia di noi
Cristo                                  … abbi misericordia di noi
Signore                               …. abbi misericordia di noi
Padre tutto potenza                                     perdonaci
Gesù, Figlio eterno del Padre e
 Redentore del mondo                                      salvaci
Spirito del Padre e del Figlio, che
 fondi le due vite                                         santificaci
Santissima Trinità                                          ascoltaci
Spirito Santo, che procedi dal Padre e dal Figlio
                                                           vieni nei nostri cuori
Spirito Santo che sei uguale al Padre e al Figlio 
Promessa di Dio Padre   vieni nei nostri cuori
Sposo celeste della B.V. Maria     
Raggio di luce del cielo                 
Autore di ogni bene                      
Sorgente di acqua viva                 
Fuoco consumatore                      
Unione spirituale                          
Spirito di amore e di verità            
Spirito di sapienza e di scienza
Spirito di consiglio e di fortezza
Spirito di Misericordia e di perdono
Spirito di modestia e di innocenza
Spirito di umiltà e castità               
Spirito confortatore                      
Spirito di grazia e di preghiera
Spirito di pace e di mitezza
Spirito santificatore                      
Spirito che governi la Chiesa
Dono di Dio altissimo                   
Spirito, che riempi l’universo         
Spirito di adozione dei figli di Dio
Spirito Santo                  ispira a noi l’orrore dei peccati
Spirito Santo             vieni e rinnova la faccia della terra
Spirito Santo        irradia con la tua luce le nostre anime
Spirito Santo . imprimi la tua legge nei nostri cuori cuori
Spirito Santo          infiammaci col fuoco del tuo amore
Spirito Santo        riversa in noi il tesoro delle tue grazie
Spirito Santo                         insegnaci a pregare bene
Spirito Santo        illuminaci con le tue ispirazioni divine
Spirito Santo           conduci noi nella via della salvezza
Spirito Santo fà che conosciamo l’unica cosa necessaria
Spirito Santo                  ispira a noi la pratica del bene
Spirito Santo        concedi a noi il merito di tutte le virtù
Spirito Santo               facci perseveranti nella giustizia
Spirito Santo           sii tu la nostra perenne ricompensa
 
 

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo
                  manda a noi il tuo Spirito
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo
        riempi le nostre anime dei doni dello Spirito Santo
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo
      donaci lo Spirito di sapienza e di pietà
 

Vieni, o Spirito Santo, riempii cuori dei tuoi fedeli e ac­cendi in essi il fuoco del tuo Amore.
Manda il tuo Spirito e sarà una nuova creazione.  E rinnoverai la faccia della terra.

 

PREGHIAMO

Concedi, Padre misericordioso, che il tuo divino Spirito ci illumini, ci infiammi, ci purifichi, così che Egli possa pene­trare in noi con la sua celeste rugiada e riempirci di opere buone. Per i meriti di Gesù, tuo Figlio, che con te, nell’uni­tà dello Spirito Santo, vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO

Vieni, o Spirito di Sapienza, distaccaci dalle cose della terra, e infondici amore e gusto per le cose del cielo.

Vieni, o Spirito d’Intelletto, rischiara la nostra mente con la luce dell’eterna verità e arricchiscila di santi pensieri.

Vieni, o Spirito di Consiglio, rendici docili alle tue ispirazioni e guidaci sulla via della salvezza.

Vieni, o Spirito di Fortezza, e dacci forza, costanza e vittoria nelle battaglie contro i nostri nemici spirituali.

Vieni, o Spirito di Scienza, sii maestro alle anime nostre e aiutaci a mettere in pratica i tuoi insegnamenti.
Vieni, o Spirito di Pietà, vieni a dimorare nel nostro cuore per possederne e santificarne tutti gli affetti.

Vieni, o Spirito di Santo Timore, regna sulla nostra volontà, e fa’ che siamo sempre disposti a soffrire ogni male anziché peccare.

O Spirito Santo, fonte di santità, Spirito d’amore e di verità, ti adoriamo e ti ringraziamo per i doni della misericordia che riceviamo. Rischiara la nostra mente, fortifica la nostra volontà, purifica i nostri cuori, guida i nostri passi e rendici sempre pronti a rispondere alle tue ispirazioni. Perdonaci tutte le infedeltà e l’indegno accecamento per la colpa del quale spesso rifiutiamo di obbedire ai più dolci e più toccanti impulsi della tua grazia. Desideriamo, infine, con il tuo aiuto, seguirti con tanta docilità da gustare i frutti e gioire delle beatitudi­ni che producono i tuoi sacri doni nelle anime. Amen.

 

LITANIE DEL SANTISSIMO NOME DI GESU’

Gesù, figlio del Dio vivo abbi pietà di noi
Gesù, splendore del Padre abbi pietà di noi
Gesù, vera luce eterna abbi pietà di noi
Gesù, re di gloria abbi pietà di noi
Gesù, sole di giustizia abbi pietà di noi
Gesù, figlio dela Vergina Maria abbi pietà di noi
Gesù, amabile abbi pietà di noi
Gesù, ammirabile abbi pietà di noi
Gesù, Dio forte abbi pietà di noi
Gesù, pade del secolo futuro abbi pietà di noi
Gesù, angelo del gran consiglio abbi pietà di noi
Gesù, potentissimo abbi pietà di noi
Gesù, pazientissimo abbi pietà di noi
Gesù, obbedientissimo abbi pietà di noi
Gesù, mite ed umile di cuore abbi pietà di noi
Gesù, amante della castità abbi pietà di noi
Gesù, che tanto ci ami abbi pietà di noi
Gesù, Dio della pace abbi pietà di noi
Gesù, autore della vita abbi pietà di noi
Gesù, esempio di ogni virtù abbi pietà di noi
Gesù, che vuoi la nostra salvezza abbi pietà di noi
Gesù, nostro Dio abbi pietà di noi
Gesù, nostro rifugio abbi pietà di noi
Gesù, padre di ogni povero abbi pietà di noi
Gesù, tesoro di ogni credente abbi pietà di noi
Gesù, buon pastore abbi pietà di noi
Gesù, vera luce abbi pietà di noi
Gesù, eterna sapienza abbi pietà di noi
Gesù, infinita bontà abbi pietà di noi
Gesù, nostra via e nostra vita abbi pietà di noi
Gesù, gioia degli Angeli abbi pietà di noi
Gesù, re dei patriarchi abbi pietà di noi
Gesù, maestro degli apostoli abbi pietà di noi
Gesù, luce degli evangelisti abbi pietà di noi
Gesù, fortezza dei martiri abbi pietà di noi
Gesù, sostegno dei confessori abbi pietà di noi
Gesù, purezza delle vergini abbi pietà di noi
Gesù, corona di tutti i Santi abbi pietà di noi
Sii a noi propizio perdonaci, Gesù.
Sii a noi propizio ascoltaci, Gesù.
Da ogni peccato liberaci, Gesù.
Dalla tua giustizia liberaci, Gesù.
Dalle insidie del maligno liberaci, Gesù.
Dallo spirito impuro liberaci, Gesù.
Dalla morte eterna liberaci, Gesù.
Dalla resistenza alle tue ispirazioni liberaci, Gesù.
Per il mistero della tua santa Incarnazione liberaci, Gesù.
Per la tua nascita liberaci, Gesù.
Per la tua infanzia liberaci, Gesù.
Per la tua vita divina liberaci, Gesù.
Per il tuo lavoro liberaci, Gesù. 
Per la tua agonia e per la tua passione
liberaci, Gesù.  Per la tua croce e il tuo abbandono
liberaci, Gesù.  Per le tue sofferenze liberaci, Gesù.
Per la tua morte e sepoltura liberaci, Gesù.
Per la tua resurrezione liberaci, Gesù.
Per la tua ascensione liberaci, Gesù.
Per averci dato la Santissima Eucaristia liberaci, Gesù.
Per le tue gioie liberaci, Gesù.
Per la tua gloria liberaci, Gesù.
Agnello di Dio, che togli i peccato del mondo perdonaci, o Signore.
Agnello di Dio, che togli i peccato del mondo esaudiscici, o Signore.
Agnello di Dio, che togli i peccato del mondo abbi pietà di noi.

La Coroncina della Divina Misericordia
(si recita usando la corona del Rosario)

All’inizio

Padre Nostro, che sei nei cieli, sia santificato il Tuo nome, venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del Tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

Credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Sui grani del Padre nostro si recitano le parole seguenti:
Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani dell’Ave Maria si recitano le parole seguenti:
Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e dei mondo intero.

Per finire si ripete per tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.

LITANIE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE

 
Signore, pietà                                         Signore, pietà
Cristo, pietà                                             Cristo, pietà
Signore, pietà                                         Signore, pietà
Cristo, ascoltaci                                  Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici                            Cristo, esaudiscici
Padre celeste, Dio                               abbi pietà di noi
Figlio redentore del mondo, Dio            abbi pietà di noi
Spirito Santo, Dio                                abbi pietà di noi
Santa Trinità, unico Dio salvaci
Sangue di Cristo, Unigenito dell’eterno Padre …
Sangue di Cristo, Verbo di Dio incarnato    
Sangue di Cristo, della nuova ed eterna alleanza
Sangue di Cristo, scorrente a terra nell’agonia..
Sangue di Cristo, profuso nella flagellazione 
Sangue di Cristo, stillante nella coronazione di spine
Sangue di Cristo, effuso sulla croce
Sangue di Cristo, prezzo della nostra salvezza
Sangue di Cristo, senza il quale non vi è perdono
Sangue di Cristo, nell’Eucaristia bevanda e lavacro delle anime
Sangue di Cristo, fiume di misericordia
Sangue di Cristo, vincitore dei demoni
Sangue di Cristo, fortezza dei martiri
Sangue di Cristo, vigore dei confessori
Sangue di Cristo, che fai germogliare i vergini
Sangue di Cristo, sostegno dei vacillanti
Sangue di Cristo, sollievo dei sofferenti
Sangue di Cristo, consolazione nel pianto
Sangue di Cristo, speranza dei penitenti
Sangue di Cristo, conforto dei morenti
Sangue di Cristo, pace e dolcezza dei cuori
Sangue di Cristo, pegno della vita eterna
Sangue di Cristo, che liberi le Anime del purgatorio
Sangue di Cristo, degnissimo di ogni gloria ed onore  
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo    perdonaci, o Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo    esaudiscici, o Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo        abbi pietà di noi.
 
Ci hai redenti, o Signore, con il tuo Sangue.
               E ci hai fatti regno per il nostro Dio.
 

Recitare quotidianamente il SANTO ROSARIO

 
 
 

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Post n°1073 pubblicato il 05 Maggio 2009 da lillysorriso

Eletti, amici cari, vivete bene in Me questi tempi speciali, nei quali vi ho voluto far nascere. Molto accadrà proprio in questo speciale momento storico, molto che mai è accaduto. Amici cari e fedeli, in Me trovate tutto, in Me solo cercate, nel Mio Amore vi chiedo di vivere e palpitare.

Sposa amata, vedi come dono al mondo molti segni premonitori di ciò che avverrà?

Mi dici: “Dolce Amore la Tua Tenerezza è grande: vuoi educare i figli con le Tue Parole e con i Tuoi Segni, vuoi usare, prima della Perfetta Giustizia, l’Infinita Tua Misericordia verso tutti; questo, Amore, stai facendo, perché ogni uomo si ravveda dalla sua condotta vuota e superficiale. Il mio piccolo cuore, che palpita accanto al Tuo, prova una gioiosa emozione davanti alla Tua Dolcezza di Gesù Misericordioso. La Tua Immagine sublimissima è davanti a me splendida, nel Tuo Volto c’è tanta Dolcezza, il Tuo Sguardo abbraccia il mondo intero; ogni peccatore è davanti a Te col suo peccato, ma anche con la possibilità di avere Perdono. Capisco che l’intero pianeta è immerso nella Tua Dolce Misericordia, essa è come un grandioso fiume che esce dal Tuo Cuore, dove desideri che l’uomo si immerga per avere Gioia, Pace, Perdono da qualsiasi peccato. Anche il più terribile peccato viene perdonato nel Sacramento, da Te istituito, della Riconciliazione, anche il più terribile peccato, perché Tu, Santissimo, col Tuo sublime Sacrificio hai pagato al Padre il debito, com’è Bello il Tuo Aspetto di Gesù Misericordioso, com’è sublime il Tuo Volto! Mio Dolce Signore, Tu Ti degni di rivolgere a me il più sublime Sguardo d’Amore, vedo nei Tuoi Occhi, colore di Cielo, vedo scaturire per il mondo e per me, un fiume di Misericordia. Dal Tuo Sguardo traspare l’Immenso Amore che hai per le anime, per tutte le anime, per ogni anima; possa ogni uomo vederTi con l’occhio del cuore per capire che in Te può trovare Tutto: in Te c’è la vera Pace, la grande Gioia, in Te c’è la viva speranza, tutto ciò che l’uomo cerca è in Te Amore Infinito. Capisco bene che il mondo non potrà avere mai pace, senza decidersi per Te. Come vorrei che il mondo, cogliesse questo tempo unico e felice per cambiare senza attendere ancora, ma il mio desiderio non si sta ancora avverando. Capisco che il nemico sta giocando abilmente la sua carta: quella che gli è permesso di usare; fa questo, l’astuto, nemico mentre gli uomini continuano a dire e sostenere: “Non c’è! Non opera! È un’invenzione!” Proprio con i grandi stolti della terra ottiene le più incisive vittorie. Ti supplico, Dolce Amore, aiuta il mondo a capire che il tempo presente è ancora di Grazia, è di breve durata perché deve entrare un momento della storia conclusivo, molto diverso da questo; ognuno capisca e si prepari con la preghiera, col sacrificio, con la penitenza, col ravvedimento dai propri peccati. Gesù, concedi la Grazia ad ogni uomo di capire ciò che sta avvenendo e di prepararsi”.

Amata Mia sposa, proprio questo sto facendo. Le Grazie scendono copiose come Dono del Mio Amore che vuole salvare le anime, ma il Mio Dono, spesso, non viene colto. Sotto questa pioggia tutti dovrebbero cambiare subito, ma quanti non badano! Ho preparato un Banchetto con Cibi adatti ad ogni uomo, ma quanti ancora non se ne sono accorti?

Mi dici: “Adorato Gesù, questo è il tempo della più grande distrazione, proprio per questo l’astuto nemico può giocare la sua carta, senza che nessuno ci faccia caso. Il maledetto sta tessendo una fitta tela di inganni e falsità per sedurre ed imprigionare, questo sta facendo, mentre gli uomini procedono nella loro corsa e non si accorgono di nulla”.

Amata sposa, chi è attaccato col cuore e con la mente alle cose della terra, non pensa al Cielo, egli dimentica il Cielo tanto è immerso nel terreno. Porta al mondo distratto il Mio Messaggio: ognuno alzi lo sguardo al Cielo per capire che non è la terra la sua patria, ma il Cielo, non si può giungere felicemente al Cielo, senza prepararsi, chi crede di raggiungerlo, senza nulla fare è già preda di satana. Mostro in questo tempo lo splendore del Cielo, perché ognuno capisca e si prepari.

Mi dici: “Adorato Signore, non cessino i segni, non cessi il flusso di Grazie per il risveglio spirituale dell’Umanità”.

Amata sposa, c’è un tempo per ogni cosa: c’è un tempo per dare, c’è un tempo per prendere; c’è un tempo per seminare, c’è un tempo per raccogliere; scorre il flusso del tempo ed ogni uomo deve capire in quale tempo sta vivendo. Guai a chi è tanto svagato e distratto da non capire i tempi! Pensa se il seminatore non capisce il momento nel quale deve seminare e pretende di raccogliere

se non l’ha fatto, quale delusione amara! Nel presente di questi insensati sulla terra ce ne sono molti, amata sposa; rispetto la scelta degli stolti, perché essi usano il Mio Dono della libertà. Resta nel Mio Cuore adorante e consolalo della perdita di tante anime per le quali è stato inutile il Mio Sacrificio d’Amore. Godi, anche in questo giorno, godi le Mie Delizie d’Amore. Ti amo.

Vi amo.

                                                                                              Gesù

 

 

 

 

 
 
 

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Post n°1072 pubblicato il 05 Maggio 2009 da lillysorriso

La Mamma parla agli eletti

Figli cari e tanto amati, vi chiedo di essere sempre più attivi nella testimonianza e profondi nella preghiera. Tanto avete, tanto ancora potete ottenere da Dio con la preghiera profonda e continua. Le anime, ogni giorno si perdono, figli amati, perché sono impreparate davanti a Dio ed il Giudizio per molte diviene amaro. Dio chiede abbandono a Lui, al Suo Amore e fiducia quanto più difficili sono le situazioni.

Mi dice la Mia piccola figlia: “Madre amata, ottieni le Grazie di conversione per tutti quelli che non vogliono cambiare e rendono infelici tutti quelli che sono intorno; Tu, tutto puoi ottenere dall’adorato Gesù, ciò che chiedi ottieni”.

Amati figli del Mio Cuore, desidero aiutare ogni uomo che si trova in difficoltà, desidero aiutarlo, ma costui si lascia aiutare dalla Madre del Cielo? Porgo ad ogni figlio il Mio Aiuto, ma colui che è freddo ed incredulo preferisce operare con le sue forze, senza ricorrere a Me. Amati, Dio vuole che ogni uomo faccia liberamente le sue scelte, sono molti che non si aprono a Me e restano, così, chiusi a Dio, mentre il nemico prende potere sempre di più su di loro. Dico ad ogni figlio del mondo: apriMi il tuo cuore ed attendi, pieno di speranza, il momento da Dio deciso per cambiare la tua situazione, accogli la Sua Logica ed il Suo Tempo.

Mi dice la Mia piccola figlia: “Madre del Cielo, Madre tanto cara, la Volontà Divina è sempre Perfetta, ma i Suoi Tempi sono sempre quelli dell’Infinita Misericordia che sa attendere e non vuole condannare, ma salvare. L’attesa di Dio, spesso, porta un lungo tempo di sacrificio molto faticoso per l’uomo, che vorrebbe vedere una rapida soluzione dei suoi problemi. Madre, quanto più dura si fa la situazione, tanto più forte sia il Tuo Aiuto: l’uomo è come un bimbo che stenta a camminare, cade continuamente e fatica a rialzarsi. Madre amata, prendici per mano sempre, ma specialmente quando sembra che tutto crolli intorno”.

Figli amati, sappiate pazientare nella vostra pena ed attendere l’intervento sicuro di Dio per la soluzione dei vostri problemi, se tarda la soluzione non perdetevi d’animo: spesso, la fede deve essere provata per divenire più forte e radicata. Questo è il tempo della più dura prova della fede per molti, non temete, piccoli cari, non temete il sacrificio, ma affidatevi a Gesù per sostenerlo, nessuno sarà in grado di sopportare il tempo duro e difficile, senza l’Aiuto di Dio. Siate colmi di viva speranza, siate fiduciosi nell’Aiuto di Dio, se vedete accadere cose forti e terribili che fanno paura, non dite: “Tutto è perduto!” Ma dite: “Gesù vuole che noi facciamo la nostra parte, il resto lo risolverà il Suo Meraviglioso Amore”. Se vedete spostarsi le montagne dal loro posto, anche allora non disperate; se vedete il mare innalzare le sue acque minacciose, ancora non tremate: l’Aiuto di Dio verrà presto, perché il Suo Amore non abbandona, non lascia sospirare a lungo, presto viene la consolazione ed il cambiamento.

Mi dice la Mia piccola: “Madre amata, anche nelle situazioni difficili aiutaci a mantenere viva e palpitante la speranza, nessuno si disperi per le difficoltà, ma apra sempre di più a Dio il suo cuore”.

Figli amati, neppure per un istante pensate che Dio vi abbia abbandonato quando tutto va male, sappiate sperare oltre ad ogni speranza. Se grave è la situazione, più forte sarà l’Aiuto e sicuro perché Dio ama, ama immensamente le Sue creature.

Insieme lodiamo il Suo Nome. Ringraziamo, adoriamo, adoriamo, adoriamo. Vi amo tutti.

Ti amo, angelo Mio.

                                                                                              Maria Santissima

 

 

 

 

 
 
 

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Post n°1071 pubblicato il 05 Maggio 2009 da lillysorriso

Lode a Maria5 maggio - Madonna del silenzioO Maria, Madre del Verbo incarnato e Madre nostra dolcissima, siamo qui ai tuoi piedi per deporre nelle tue mani e nel tuo cuore tutto il nostro essere. Noi saremo tuoi nella volonta', nel pensiero, nel cuore, nel corpo. Tu forma in noi con materna bonta' in questo giorno una nuova vita, la vita del tuo Gesu'.
Previeni e accompagna, o Regina del Cielo, anche le nostre piccole azioni, con la tua ispirazione materna, affinche' ogni cosa sia pura e accetta al momento del Sacrificio santo e immacolato. Rendici santi, o Madre buona, santi come Gesu' ci ha comandato, come il tuo cuore ci chiede e ardentemente desidera.
Amen. Ave Maria!

 
 
 

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Post n°1070 pubblicato il 04 Maggio 2009 da lillysorriso

TUTTI SONO SOGGETTI ALLA VOLONTÀ DI DIO. - Se osserviamo la vita di Gesù Cristo, vedremo dei magnifici esempi della sua sommissione alta volontà di Dio Padre. «Nel suo primo entrare nel mondo, udite che esclama: Signore, tu non hai voluto né ostia né oblazione per il peccato. Or bene, ecco che vengo io a fare la tua volontà, o mio Dio» (Hebr. X, 5-7). Nel corso poi della sua vita mortale, non rare volte mette innanzi i disegni del Padre suo sopra di lui e la piena sua adesione e sottomissione ai medesimi. «Il Padre mio mi ama, perché io dò la mia vita per riprenderla di nuovo. Nessuno può, togliermela; ma io la dò di mia volontà ed ho la potestà di darla e di riprendermela; tale è la missione affidatami dal Padre» (IOANN. X, 17-18). Si rileva di qui che Gesù aveva ricevuta dal Padre suo l'ordine doloroso e severo di soffrire e morire su la croce. Egli vi si conforma di tutto suo grado, si abbassa volontariamente, facendosi obbediente fino alla morte, e morte di croce (Philipp. II, 8). «Io sono disceso dal cielo, diceva altra volta, per fare non la volontà mia ma la volontà di colui che mi ha mandato; e la volontà del Padre che mi ha mandato è che non si perda niente di ciò che mi ha dato, ma che io lo risusciti l'ultimo giorno » (IOANN. VI, 38-39).
Quando prediceva agli Apostoli gli orrori della sua passione e della sua morte, e questi, addolorati da tale dolorosa rivelazione, esclamavano ad una voce: « No! non sia mai!» - il divin Salvatore rispondeva: Vorreste dunque che io non beva il calice che il Padre mio mi ha dato? cioè, mi suggerireste voi di non adempiere la volontà di Dio? (MATTH. XVI, 22); (IOANN. XVIII, 11). E infatti, ecco questo Uomo-Dio che, nel giardino degli ulivi, accasciato sotto il peso della giustizia del Padre e delle nostre colpe, boccheggia e suda sangue. Il calice dell'amarezza gli viene posto dinanzi: lo rifiuterà egli? No; mio Dio, voi non lo rifiutate; a me toccherebbe berlo; sono io che l'ho fatto amaro; ma se voi non lo bevete, io sono perduto per sempre. E udite come egli lo accetta: « Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Non si faccia però come voglio io, ma come vuoi tu: Non la mia volontà, ma la tua, o Padre, si adempia!» (MATTH. XXVI, 39); (Luc. XXII, 42). Questa parola del capo, osserva S. Leone Papa, è la salute di tutte le membra. Questa parola illumina, ammaestra, forma i fedeli, infiamma i confessori, ha coronato i martiri. Chi potrebbe infatti superare gli odi del mondo, resistere ai furori delle tentazioni, non tremare in faccia ai terrori dei carnefici, Se Gesù soffrendo in tutti gli uomini e per tutti gli uomini, non avesse detto al Padre suo: La vostra volontà si faccia, e non la mia? (Serm. VII, de Pass.).
Gli Angeli e i Santi nel cielo di altro non si occupano e non si occuperanno per tutta l'eternità, che del fare pienamente la volontà di Dio e questa occupazione formerà la loro felicità eterna; perché Dio non vuole che il loro amore, ed essi nient'altro brameranno che amare Dio.
Tutti gli eletti su la terra stettero e stanno sottomessi alla volontà di Dio... Guardate Noè, Abramo, Mosè, i Profeti, Giobbe, Tobia, ecc. Il pontefice Eli è minacciato dello scudiscio della giustizia divina, ed egli dice: «Il Signore è padrone di tutto, faccia come gli pare bene» (1 Reg. III, 18). Il re Profeta non cessava di pregare così: «Insegnami, o Signore, a fare la tua volontà» (Psalm. CXLII, 10). Giuda Maccabeo mentre va a combattere per la gloria di Dio e la salvezza del popolo, esclama: «Avvenga ogni cosa secondo la volontà di Dio» (I Mach. III, 60). «Io porterò con rassegnazione la collera di Dio, perché ho peccato», dice Michea (MICH. VII, 9). «Per me, dice l'Apostolo, mi guarderò bene dal gloriarmi di altro che della croce del nostro Signore Gesù Cristo, per amore del quale il mondo è morto a me, ed io sono morto al mondo» (Gal. VI, 14). «Dovunque io sia, in qualunque luogo io vada, scriveva Tertulliano, io sono nelle mani di Dio; disponga di me come gli talenta, io non mi parto da lui; se mi vuole mandare alla morte, faccia il suo piacere, purché io gli resti fedele (Ad Martyr.)». Questi sublimi esempi di sottomissione alla volontà di Dio, datici da Gesù, dagli Angeli, dai Santi, dagli eletti, ci devono animare a fare in tutto e sempre la volontà di Dio, anche in mezzo alle più fiere ambasce, ai più cocenti dolori, ai più pesanti travagli. Facciamo nostra la preghiera di S. Agostino: « Dammi, o Signore, di fare quello che comandi, e comanda pure quello che vuoi» (Cont.).
Tutte le creature, in quanto sono opere di Dio, adempiono il suo volere: il sole, la luna, gli astri, gli elementi, la terra, il mare, il fulmine, il giorno, la notte, gli alberi, le fiere, gli insetti, tutto insomma il creato sta soggetto alla volontà divina. Di modo che anche i dannati, anche i demoni medesimi fanno la volontà di Dio, la volontà della sua giustizia. Essi riconoscendola e confessandola, diranno in eterno: «Voi siete giusto, o Signore, ed equi sono i vostri giudizi» (Psalm. CXVIII, 137).

9. DIO RICOMPENSA CHI SI SOTTOMETTE ALLA SUA VOLONTÀ. - MEZZI PER SOTTOMETTERVISI. - Per dimostrare quanto largamente Iddio ricompensi quelli che si sottomettono alla sua volontà, basti l'esempio del casto Giuseppe: paragonate ciò che ebbe da soffrire, con gli onori immensi di cui fu colmato, e vedrete che le prove da lui patite diventano un nulla. Infatti: 1° in vece dell'odio dei suoi fratelli, si guadagnò l'amicizia del re e di tutto l'Egitto. 2° In vece dell'esilio, della schiavitù, della prigione, ricevette non solamente la più piena libertà, ma un grado altissimo. 3° In ricompensa del lavoro delle sue mani, come servo, fu decorato dell'anello d'oro. 4° In cambio del mantello toltogli dall'adultera sposa di Putifarre, fu vestito del manto reale. 5° In luogo delle catene, ebbe una collana d'oro. 6° Perché si prese a cuore la causa dei disgraziati, divenne principe. 7° Perché sotto stette all'umiliazione del carcere, sedette sul cocchio reale. 8° Perché fu disprezzato, vide una nazione intera prostrarsi gli dinanzi. 9° Cambiò il nome di servo in quello di re e di Salvatore del1a terra... Ora se così munificamente ripaga Iddio in questa vita quelli che si sottomettono al suo volere, che cosa non darà loro nell'eternità?
Per abituarsi a sottomettersi in tutto al volere divino, bisogna: 1° persuadersi che tutte le cose, venendo ci da Dio, sono per il nostro bene..., o per correggerci..., o per fare che meritiamo... 2° Accettare il calice come se ce lo presentasse Iddio medesimo... 3° È meglio dire una sola volta tra le avversità: - Signore, io vi ringrazio: - Dio sia benedetto: - che porgere milioni di ringraziamenti in mezzo alle prosperità, dice il Padre Avila (In Vita). 4° Non sottomettersi solamente in generale, ma negli eventi particolari. 5° Sopportare tutto con pazienza... 6° Eseguire con prontezza e gioia la volontà di Dio manifestata per mezzo dei superiori. 7° Non inquietarci per quello che il Signore dispone di noi, e dire spesso col re Profeta: «Signore, la mia sorte è nelle vostre mani» (Psalm. XXX, 16). 8° Meditare spesso gli esempi di Gesù, dei santi e delle creature.

 
 
 

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Post n°1069 pubblicato il 04 Maggio 2009 da lillysorriso

Lode a Maria4 maggio - La Vergine, Stella del mare"O gloriosa Vergine Maria, esaudisci tutti coloro che Ti invocano, sii vicina a tutti, tutti aiuta, tutti Ti sentano ausiliatrice nelle sofferenze e nelle necessita', tutti coloro che Ti credono Madre di Dio. Specialmente la tua quotidiana e assidua preghiera difenda coloro la cui continua devozione Ti venera e sii memore in cielo, davanti al Figlio tuo nostro Signore Gesu' Cristo, di chiunque e' memore di Te in terra".
Amen. Ave Maria!
(S. Anselmo
)

 
 
 

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Post n°1068 pubblicato il 01 Maggio 2009 da lillysorriso

Cari amici,

il mese di Maggio è il mese di Maria, E' un mese di grazia da accogliere e da vivere.

Innanzi tutto prendi l'impegno di recitare bene ogni giorno il santo rosario, in particolare per la pace nei nostri cuori, nelle famiglie e nel mondo.

Attraverso questa preghiera, recitata col cuore, sperimenterai la presenza materna di Maria.

Scoprire di avere Maria come Madre è una grazia speciale che dà una svolta radicale alla vita.

Non cammmini più da solo, ma con Lei, mano nella mano, al seguito di Gesù.

Ti senti protetto, amato, guidato, compreso. Sentirai il bisogno di affidarti totalmente al suo Cuore Immacolato.

E' questa la grazia che devi ottenere in questo mese a Lei dedicato.

Vostro P. Livio

 
 
 

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ULTIMI COMMENTI

Chi unque tu sia mi ha fatto tanto piacere che tu possa...
Inviato da: ambrante
il 18/07/2010 alle 23:26
 
Ciao, davvero bello questo post. Da dove l'hai tratti?
Inviato da: testimone82
il 20/09/2009 alle 14:59
 
Buona Domenica del Corpus Domini
Inviato da: chepazzaidea
il 14/06/2009 alle 17:44
 
Sono passata per caso in questo blog...Bello...
Inviato da: vodaf_2008
il 06/06/2009 alle 09:36
 
ciao ,grazie
Inviato da: lillysorriso
il 29/05/2009 alle 03:54
 
 
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Ecco il Cuore che ha tanto amato gli uomini, che non ha risparmiato nulla fino a esaurirsi e a consumarsi per testimoniare loro il suo amore. E invece di riconoscenza non riceve dai più che ingratitudine per le irriverenze e i sacrilegi, per la freddezza e il disprezzo che hanno per me in questo sacramento di amore.

 

 

 

 

 

 

 

..Gesu è vivo!

 

Gesu è vivo!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LAMPADA AI MIEI PASSI E' LA TUA PAROLA

 

AVE MARIA

Ave, o Maria piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso, e nell’ora della nostra morte.
Amen.

 

PADRE NOSTRO

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
Amen.

 

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