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"Le più belle poesie
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Le più belle poesie si scrivono
davanti a un altare vuoto,
accerchiati da agenti
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La strada

Post n°596 pubblicato il 12 Marzo 2007 da ventodamare
 



immagine


La strada e' lì, aspetta.
Il rombo della moto che borbotta appena accesa, la incuriosisce.
Mi avvicino alla moto ed il metallo caldo del motore, comincia a carezzarmi l'anima.
Perche' capita che la giornata s'incupisca, e l'anima allora ha bisogno di carezze.
Passo la mano sul serbatoio grigio, sulle manopole accellerando piano, sulla sella nera e morbida, e salgo su di lei.
Parto e la strada mi accoglie divisa a meta' fra l'ascolto del battito del motore e quello della mia anima.
Mi allontano dal centro, la strada diventa sempre piu' mia, mi avvolge.
Spingo forte, la strada corre veloce intorno.
Luci rosse, gialle, bianche, sempre piu' rapide, si susseguono davanti ai miei occhi, davanti al faro della moto.
La strada fa il suo lavoro, comincia a percorrermi l'anima, stirando le pieghe, smussando gli spigoli, lenendo il dolore.
Ma lasciando cicatrici, che diventano la mappa del mio vissuto.
Le traccio mentalmente le mie cicatrici, da ognuna ho imparato qualcosa.
Quest'ultima e' breve e profonda, e la sento ancora battere, come nervi instabili.
No, non e' giusto, ma c'e' ancora strada da fare, scorciatoie da prendere.
Fa freddo, ma fra poco saro' di nuovo al caldo.


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