La vita come viene

L'Italia e' presente in Afghanistan con un contingente di 2000 uomini, sotto l'egida della Nato.
In teoria ha compiti e regole d'ingaggio che dovrebbero evitare ogni conflitto a fuoco.
Ma la situazione e' cambiata, decine di migliaia di talebani hanno cominciato ad attaccare Kabul e sono armati molto meglio di noi.
Ed a questo punto dovremo cambiare per forza anche noi.

Quindi o cambiamo le regole d'ingaggio, ed accettiamo di entrare in una vera guerra, oppure cambiamo rotta, la invertiamo e torniamo a casa.

L'ipocrisia della nostra situazione attuale, non sara' sostenibile ancora per molto.

Ipocrisia derivante dal falso rapporto di forze che traspare dalle dichiarazioni ufficiali.

In quelle dichiarazioni si legge che le truppe italiane hanno il controllo della zona dell'Afghanistan a loro assegnata, ma non e' affatto cosi'.

Il territorio invece, e' sotto il controllo ferreo dei signori della guerra, alleati d'acciaio dell'Iran, ed hanno chiarito subito che gli italiani non dovevano assolutamente mischiarsi con la coltivazione ed il trasporto di papaveri da oppio, dell'eroina che in Afghanistan e' una vera e propria industria che da una parte alimenta il terrorismo, l'Iran ed i signori della guerra locali, dall'altra inonda l'occidente di eroina a buon mercato con tutte le conseguenze che questo comporta.

E noi ci siamo attenuti ai dettami dei trafficanti d'eroina e non abbiamo mai disturbato i traffici, perche' noi siamo pochi e male armati, loro sono tanti, molto motivati, ben armati e decisi a proteggere l'eroina a qualunque costo.


E la vicenda Mastrogiacomo e la conseguente crisi fra Italia e Usa, sono la diretta conseguenza di questa situazione ipocrita che vede l'Italia in armi in Afghanistan, ma senza nessuna voglia di usarle.

Ai talebani, che con i signori della droga potrebbero spazzarci via come mosche, facciamo  comodo perche' se andiamo via noi, arriverebbero gli Usa o gli inglesi molto meno tolleranti coi loro traffici di droga, armi e terroristi.

Fino a quando?