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Vento alla Scala

Post n°898 pubblicato il 11 Novembre 2008 da ventodamare

Tag: Beethoveen, Egmond, Gatti, La Scala, musica classica

Fino a poco fa, se pensavo di "andare alla Scala" m'immaginavo fuori dal teatro a tirare uova marce per protesta. Ed invece ho avuto l'occasione di entrarci da spettatore.

Non ero mai stato prima in un teatro lirico e cominciare con la Scala, l'orchestra Filarmonica della Scala che suona ed il maestro Gatti che dirige, e' come cominciare a guidare avendo come prima auto una Rolls Royce. Il lato negativo era il posto, in galleria in alto. I sedili strettissimi, l'essere posizionato affianco ad un pilastro, appiccicato ai vicini di poltrona senza alcuno spazio, e' stato davvero molto scomodo. Ma quando la Filarmonica ha attaccato una serie di meravigliose melodie, una selezione di autori tedeschi da Mendelssohn a Beethoven passando per Wagner e Mozart, l'acustica perfetta della scala mi ha travolto facendo scomparire istantaneamente il pilastro, i vicini incollati alle mie braccia ed il caldo. L'Overture dell'Egmond di Beethoven mi ha rapito piu' di tutto. Il suono struggente dei circa 50 violini e viole che vibrano all'unisono e' come un'onda emozionale che non si puo' arginare, puoi solo cercare di respirare mentre la bellezza ti mozza il fiato e tutto il tuo corpo sembra un grande orecchio pronto ad assorbire ogni minima vibrazione sonora. Un'emozione grandissima e bellissima. Ed e' bellissimo vedere il mare dei violini che si muove in sincronia come un balletto di onde perfette, tutte uguali, con le teste dei violinisti che ondeggiano leggermente, unico elemento leggermente asincrono, quando la musica monta verso l'alto di una nota. E che dire delle violiniste? Sara' stata la musica, l'atmosfera, i vestiti elegantissimi e sensuali, ma sembravano le adepte di Venere, Dea della Bellezza sublime. Oppure splendide repliche di Diana cacciatrice con arco musicale poggiato su una spalla e frecce a trafiggere cuori ad ogni movimento dell'archetto. C'e' stato anche un buffet dopo teatro nella stupenda sala Toscanini, ma l'incredibile concentrazione di massoni, giornalisti, generali dei caramba con 4 fronde sul cappello e mummie scongelate mi ha tolto l'appetito.

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