La vita come viene

Sono tempi difficili,amico mio,dove non esiste il bianco e il nero.Quel famoso 11 settembre io vivevo in una specie di ostello della gioventù per via degli studi, era 15 del pomeriggio ed ero in stanza. Si sente un grido dal terzo piano, il piano superiore al mio: "La guerra,è scoppiata la terza guerra mondiale". Scendo in sala comune,dove c'era l'unica tv disponibile, perchè nelle stanze non l avevamo. E ci ritrovammo quasi 200 accalcati per capire cosa diavolo stesse succedendo, cos'era quell aereo che aveva tranciato una torre. Il secondo aereo colpì l'altra torre quando noi eravamo lì,tutti davanti alla tv, a seguire le notizie direttamente dall'America.E non dall'Italia. Eravamo italiani e non in quella Casa e in quel piano. Io ricordo soltanto le lacrime degli studenti americani che non sapevano se gli attacchi fossero circostritti e il loro provare a telefonare alle loro famiglie e le linee saltate e ricordo gli studenti arabi ridere, ridere e parlare al telefono in continuazione. Ricordo il mio sdegno per quella situazione e l'unica parola che mi è uscita dalla bocca guardando un ragazzo libanese stravaccato sulla prima poltrona che applaudiva. "Sei un coglione" gli ho detto e lui semplicemente ha continuato a sorridere.