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Creato da: Pytagoricum il 19/05/2008
Interrogativi senza risposta – sensazioni inspiegabili – realtà oltre ogni possibile comprensione

 

 
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LA ZONA MORTA

Post n°14 pubblicato il 19 Giugno 2008 da Pytagoricum
 
Foto di Pytagoricum

Cinque anni fa un mio caro amico fu coinvolto in un grave automobilistico autostradale provocato da un TIR che aveva invaso la sua corsia, con conseguenze solo per poco non letali. Gravemente ferito alla testa per sua fortuna fu soccorso prontamente e, nonostante sia stato per 9 giorni in coma profondo, al risveglio tutto è andato bene, nessun vuoto di memoria, disturbo o null’altro che destasse la minima preoccupazione. Gli stessi medici che ne seguirono le fasi del recupero fisico affermarono che nell’evento c’era stato qualcosa non di miracoloso ma certamente eccezionale, e dopo il necessario periodo di cure e di convalescenza ritornò regolarmente alla sua vita normale, al lavoro e a tutte le sue attività.

Due anni fa lo incontrai e con rammarico notai che aveva un bruttissimo aspetto, stranamente trasandato, con la barba incolta, ma soprattutto molto dimagrito. Si era separato dalla moglie e nel lavoro era in totale emarginazione, nessuno parlava più con lui e lo guardavano storto senza motivo. La sentenza della causa di separazione aveva attribuito l’appartamento coniugale alla moglie e ai figli, e ora viveva da solo nella soffitta sopra la vecchia casa paterna.
Gli domandai come stava e mi rispose che da un po’ di tempo la notte non riusciva più a dormire e anche il giorno si sentiva strano… Sembrava aver fretta di andarsene, ma prima di congedarsi mi domandò cosa avessi fatto alla spalla sinistra. Avevo solo un po’ di artrosi che mi dava fastidio e facevo la doccia molto calda per sciogliere bene l’articolazione e allentare il dolore. Sconcertato domandai come avesse fatto a capirlo. Con visibile imbarazzo disse che si vedeva benissimo che stavo male!!… Così dicendo salutò allontanandosi rapidamente.
Era chiaro che in qualche modo aveva “visto” la causa di una lieve sofferenza sicuramente non così evidente, ma poco tempo dopo incontrandolo di nuovo mi disse di farmi controllare l’anca destra che qualcosa non andava bene, anticipandomi la successiva diagnosi di fibrosità del tendine.

Lunedì pomeriggio mi ha telefonato un conoscente dicendomi di aver saputo che ** era stato ricoverato nel reparto neurologia e sapendo che eravamo vecchi amici era il caso lo andassi a trovare.
Non è più al reparto neurologia, lo hanno trasferito nella sezione psichiatrica, totalmente sedato e dorme da giorni sorvegliato a vista.
Ho parlato con un medico del reparto il quale con molta cortesia, palesandomi la gravità del caso, mi ha spiegato che tra qualche giorno proveranno a integrare la terapia farmacologia con delle sedute di elettrostimolazione (elettroshock), quando ci saranno dei miglioramenti inizierà la psicoterapia e se reagisce bene tra qualche mese potrebbero anche dimetterlo.
Riguardo il motivo del ricovero ha chiarito, con termini poco medici ma efficaci, che trattasi di una sorta di cortocircuito dell’area logico-percettiva dovuta probabilmente alle conseguenze della lesione cerebrale riportata nell’incidente.
Ho anche riferito al medico delle sue recenti capacità diagnostiche localizzando nelle persone la presenza di disequilibri energetici, e quindi ho domandato se, a seguito del trauma cerebrale, la sua mente non si fosse aperta verso altre realtà esterne alla nostra percezione. Il medico ha detto di non essere ateo e ma di credere solo in ciò che la scienza gli consente obiettivamente di comprendere, quindi il paziente presenta dal punto di vista clinico una alterazione psichica di natura certamente post-traumatica, origine delle violente allucinazioni che hanno reso impossibile la normalità della sua vita e minando infine il suo equilibrio mentale.
Nessuno gli crede perché vede cose che nessun altro può vedere, ma purtroppo insieme a ciò che poteva anche essere un dono di Dio, sono comparse progressivamente delle visioni tanto terrificanti da sconvolgerlo al punto che provando a parlarne viene colto da crisi agghiaccianti. Tutto a partire dalla commozione celebrale a causa dell’incidente dal quale si era miracolosamente salvato, ma con una ferita non rimarginata nel cervello. Credo allora che si sia aperta nella sua mente offesa una porta che non doveva aprirsi, e ancora una volta solo energie negative e forze oscure, solitamente imprigionate, fuoriescono con forza devastante irrompendo nella vita dei malcapitati.

 
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