Creato da erinn78 il 28/11/2004

Città-ragnatela

Sospesa sull'abisso, la vita degli abitanti di Ottavia é meno incerta che in altre città. Sanno che piú di tanto la rete non regge.

 

Minnulata

Post n°758 pubblicato il 07 Maggio 2008 da erinn78

- Certo che ne é passato di tempo. Trent'anni, dovrebbero essere. Minuto più, minuto meno.

Giocavo coi tuoi riccioli scuri - poi sei stata rossa, che bella eri, ho sempre ritenuto le bionde molto sciocche, non credi? - e poi, dimmelo adesso tu perché, sei scomparsa. Così com'eri venuta. Ma con pervicacia t'ho cercato fra mille tutte uguali, ed infine eccoti. Me ne hanno dette di cento colori sul tuo conto.
Ne vuoi sapere qualcuna?

Ma non ho mai creduto a quei pettegolezzi da retrobottega. Perché tu, in fondo, esistevi solo ai miei occhi. Come uno stencil su una parete bella bianca.
E c'era una tipa, all'epoca, che aspettava ogni mattina di vedermi passare - in un panificio, lavorava - per dedicarmi i profumi più sublimi. Ma io, niente.
E aveva due occhi neri come olive sulla focaccia, e seni gonfi come mollica di pane... Io volevo te.
L'ho presa fra le briciole sul bancone tiepido, e le sue mani sapevano di crosta e olio. Ma solo una volta, e perdonami se pensavo a te che invece sei sottile come zucchero a velo e odori di nulla, ma nel modo più celestiale che si possa immaginare.
Ci siamo salutati in un volteggiar d'origano.
Da quel giorno, solo granita di mandorle che puzza di cannella come ci avessero starnutito dentro, e lo faccio per te.

- Adesso ricordi?

 
 
 

Mele

Post n°757 pubblicato il 30 Aprile 2008 da erinn78

Le prime tre-quattrocento volte insieme non ha fatto che chiedermi che pensassi. Mi sentivo ermetica e un po' sciocca. Glielo rivelavo lusingata. Il più delle volte, mi stavo chiedendo cosa avesse in mente lui. Ho impiegato un po' a capirlo che, una volta dette, certe cose non sono più interessanti. 
A mia volta ho avuto voglia di entrare in quello sguardo scuro, fra le sopracciglia corrugate. E mi sentivo tarda e sciocca.
Mi piaceva questa faccenda delle cose in comune che sono milioni, mi sono illusa pensasse ciò che pensavo io.

Ad ogni modo.

Se Dio vorrà, porterà via questo inverno che mi ha rubato tre anni, le stagioni dureranno almeno un mese, senza scavalcarsi per arrivare subito a settembre, e la mia metà ossidata si accorgerà finalmente che non c'era poi tanto da pensarci su.
Non avrò responsabilità degli eventi atmosferici, delle guerre e delle barzellette sui carabinieri.
Ed io potrò finalmente dormire.
Ma chi mi dice
che le mele
siano fatte
per stare
unite?
 

 
 
 

Fortune

Post n°756 pubblicato il 17 Aprile 2008 da erinn78

Per un po' Ottavia sarà chiusa per rinnovo locali. Sai che novità.
Ma se giri bene la chiave nella toppa chiudendo la porta, poi non hai la tentazione di rientrare per controllare di aver spento le luci. 
Devo far pulizia, quel tanto di periodico non basta, e il mio quadrifoglio 
come sempre
minaccia di prendere il volo.

Sono felice, e mi implode la testa. Mi sembra di vederla. Plaf.  Come un'albicocca matura fra le dita.
Odio le mie allegorie.
Però, mi dico, che bello. E' una fortuna aver meningi tanto fradice. Sono permeabile, so amare e implorare.

Ho avuto hobby pericolosi. Questo. Per un po' mi dedicherò al fimo. 
Modello piccole fragole da infornare.

Poi, come le zeppe, torno sempre.

Non saltate le transenne. 

 
 
 

2108

Post n°755 pubblicato il 07 Aprile 2008 da erinn78

Oh, caducità d'intenti e speranze.

Ci hanno presentato ad una riunione di suicidi falliti.
- Ho bevuto dalla boccetta gialla invece che da quella blu.
- Peccato. Io volevo tagliarmi le vene con un ago. Buco dopo buco. 
Esclusi e annoiati da tutto quel nostalgico rivangare, siamo sgattaiolati in giardino come sorci.

L'ologramma di magnolia fiorisce ogni trentasei minuti. 
Di lui non so ancora molto ma, questa volta, sono capitata in un corpo che sogna.
- Voglio vedere il mondo insieme a te.
Mi spiega che l'universo finisce al cancello laggiù.
- Io vedo ombre, quindi ci sarà qualcosa.
Un pezzetto di quel nulla incantevole é all'angolo della sua bocca e, adesso che l'ho rubato, anche sulla punta della mia lingua.
Con un dito sfiora i miei braccialetti rossi. 
- Vado a prendermi da bere. Tu cosa vuoi?
Te, ad esempio, dovrei dire. Invece sbaglio. 
- Qualcosa di analcolico. Con le fragole.

Ma le fragole ad aprile, si sa.
La primavera é ancora lontana. 

 
 
 

Appetiti

Post n°754 pubblicato il 01 Aprile 2008 da erinn78

Sono una torta di creta, rosa e lustra.
Friggi nei miei pensieri come un bastoncino Findus, per rimanere sempre un po' fresco dentro. Apparecchio con la tovaglia che mi piace, quella con le fragole e le mele. 
Cena fredda, stasera. Sei croccante come resina, aromatico di vernice.

 
 
 

Pralinen

Post n°753 pubblicato il 19 Marzo 2008 da erinn78

Allora avevamo pensato di metterci a dieta e boicottare la drogheria della Tedesca, senza preavviso. Tutti contemporaneamente. E lei, nei giorni migliori, la si vedeva servirci col grugno contratto e rugoso, senza guten tag né niente.
E poi basta. Il cioccolato era finito e lei non aveva chiesto rifornimenti.
- Perché queste Scheissekopf non se lo meritano - rispondeva.

Era nata lì. Nonna Godelinde le aveva lasciato la drogheria e quattro fermacapelli d'osso, quando era scappata col sindaco, e il soprannome. Aveva dovuto imparare le basi del tedesco con le cassette DeAgostini, e tutti gli insulti, per puro spirito di sopravvivenza.
Guardava il cielo e non vedeva niente di buono.
- Che vedi? Perché non parli? - le chiedevo sgranocchiando una barretta dietetica.
- Quelle nuvole a forma di coniglietto Lindt - e scuoteva la testa.

L'avevamo trovata morta con la guancia sulla scatola dei biscotti al burro. Sembrava addormentata, così non l'avevamo neppure toccata.
Sigillati drogheria, Tedesca e biscottini stantii, ché non mangiavamo più cioccolato, ci eravamo dimenticati di lei.

Da un paio di giorni, in cielo sono tornati i coniglietti.


 
 
 

2069

Post n°752 pubblicato il 05 Marzo 2008 da erinn78

Mettiti comodo, ho una cosa da dirti. Questa volta davvero, prima che la montagna si arrabbi. 

"Così, é finita anche stavolta," e guardi in su.
"Non é neppure ancora estate," io guardo te che guardi in su.
"Ma lo sembra. Come se aspettasse sempre questo periodo, per toglierci di torno."
Solo un puntino, ma sanguina.
"Ricordi quella volta in cui ho perso le chiavi della macchina, e quell'altra in cui ho trovato il parabrezza in frantumi, e poi quando mi hanno investito..."
"Ricordo. Non ero io a portare sfortuna, non riapriamo quel discorso."
"Volevo solo dirti che..."

"Ci sono meno stelle, sembra."
"Troppi desideri caduti."
"Forse ci ripenso e me ne vado. Convincimi a restare."
"Non hai dove andare, ormai manca poco."
"Fa più caldo. Dove finiremo?"
"Spero in un corpo più fortunato, per me. Tu starai bene ovunque, perché niente ti rende felice."
"Guarda," il mio dito é un verme galattico che nuota in cielo. "Comincia. Pop-corn?"
"Zitta. Godiamoci lo spettacolo." E finalmente mi abbracci.
Rimaniamo così. Per almeno quattro secoli.


 

 
 
 

Frank, oh Frank

Post n°751 pubblicato il 29 Febbraio 2008 da erinn78

Ovvero: paga più la menzogna che la verità.


Io ti darei una bastonata in testa per quello che dici. E' perché esistono uomini come te, che si trincerano dietro frasi illuminate del tipo "chi é senza peccato scagli la prima pietra", "l'amore é troppo bello per non goderne in tutte le sue manifestazioni", o "io, almeno, sono sincero", che la libertà di pensiero diventa un tutt'uno con quella d'azione.
Quasi vorresti una pacca sulla spalla. Sul naso, te la do. 
Non sono tanto disinvolta da accettare che, fra i tanti giuramenti disattesi, le infinite promesse infrante, ci possa essere anche quella del matrimonio. Ma, poiché non sono neppure troppo ingenua, suppongo rinuncerò a questo sacramento, se la prospettiva é quella di darsi un bel giorno appuntamento davanti all'altare e frettolosamente giurarsi reciproco rispetto e fedeltà, solo per poi giustificare sbandate, reali innamoramenti, e finti amori. 
La teoria evoluzionistica non spiega più la tendenza a tradire con l'esigenza, a) per le donne, di aver la certezza di procreare e b), per gli uomini, di spargere il proprio DNA a largo raggio perché
a) tutte/i usano anticoncezionali come fossero vitamine,
b) parimenti, tutte/i usano anticoncezionali come fossero vitamine. 
E poi non mi sembra si vedano tutti i giorni capobranco che si sfidano a cornate.
Ma ti perdono perché, se puoi farlo, é per via del consenso che evidentemente ancora riscuoti. Non c'é donna che, riconosciuto di non essere l'unica e prestatasi tuttavia al gioco dell'allegro chirurgo, non meriti di essere chiamata come quel tuo amico apostrofava la fidanzata rea di tradimento teorico (forse).

  Con affetto, eh.

 
 
 

L'uccellino e la balena

Post n°750 pubblicato il 25 Febbraio 2008 da erinn78

E poi, quando il tarlo del dubbio s'insinua, anche andando a ritroso tutto può esser letto in chiave cupa.

Ma allora mentivi anche quando, tre anni fa, mi hai detto che la maglia azzurra non mi faceva i rotolini... E non é vero che ti piacciono le lentiggini, dovrò comprare la cera di cupra... Tutte le volte che mi tiri i capelli facendo l'amore pensi a quell'altra... E non é vero che hai sempre sonno tutte le volte che non ti va d'uscire, ti fiondi su msn, ma io ti spezzo la schiena...

E poi si capisce se non si attende lo scontro di gambe sudate ed accidentali ditate negli occhi con la trepidazione dei primi tempi, se lo scontato epilogo dell'affaire é quello lì. Polpacci pelosi e minimo tre pinze fra i capelli, visto che sono tanto ovvia, se ti va bene é così.
E poi, e poi.
Ma io, che sono donna sana e flessibile, in questo turbinio di chiacchiere non ci casco; anche perché m'é già successo una volta e, dopo la rivelazione del mio ex sulla sua vivace ed impenitente gaytudine, mi sono rivista come in un lungometraggio di Sanchez & Myrik con un primo piano mosso sulla mia nuova faccia misto Ottavia-Brad, e lui, il fedifrago frizzante, che si divertiva alle mie spalle.
Non m'é piaciuto affatto.

Così mi manifesto matura e comprensiva, e metto a tacere ogni ragionevole dubbio, perché qualsiasi ciuchino casca, se sul sentiero gli si mette davanti la mula più promiscua del circondario.
Ma a volte basta anche la tanto chiacchierata carota. Santa pazienza.

E lo consiglio a voi così l'ha consigliato a me Bertuccia, una bella toppa sugli occhi e via. In certi cassetti é meglio non rovistare, o é d'obbligo dar poi fuoco alla casa. 
Non pensino lor signori che la vita é bella e le tigri campano sempre sotto due metri di neve, ché se ci mostriamo buone e docili come la fata Turchina siamo in realtà perfide manipolatrici, e se passiamo su certe cose é solo perché vi vogliamo con pervicacia dentro le nostre bocche da balene.
E non solo un fragrante pezzettino, per una volta.


 
 
 

Nuova collezione

Post n°749 pubblicato il 22 Febbraio 2008 da erinn78

Figlio geniaccio dei saldi é l'acquistino consolatorio.
Giusto oggi esco per cercare una mini nera, semplice.
Nel primo negozio la commessa ha velleità investigative. A che ti serve, dove la metti - beh -, ma semplice-semplice non sarà banalotta?
"E poi non si usa quest'anno," aggiunge timidamente.
Io, che ho il dentino avvelenato di default, tuttavia spiego che é per lavoro e spero di non dover dire dove la può mettere lei, se insiste.
"Ok," sembra capire. Eppure tira fuori una M. Ed io la guardo.
"Questa la mettiamo insieme, no?"
"Sì, é grande per te, ma non ho misure più piccole. Altrimenti ti faccio vedere questa con le catenelle e le borchiette..."
Secondo negozio. Il genio esordisce così: "Non ho la tua misura. Pantaloni no?"
Va bene, rinuncio. A Ottavia siamo tutte magre e tutte mi hanno preso la gonna.
Ma ho ancora una possibilità.
Hanno aperto il Siluro, centro commerciale suppostiforme tutto specchietti viola. Detto così... però però. Soprattutto dovrebbero avere la mia gonna.
Infatti eccola. Mi fa moine dalla vetrina. C'é il colore, c'é la misura e il commesso non ha la faccia come il culo.
E non é in saldo.
Non é più un buon periodo per i malumori.

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Qualsiasi analogia con fatti o luoghi non é casuale. Io conosco quella gente, ne amo i pregi e detesto tutto il resto.
Mura ovviamente sono io. E Muto, Bertuccia e Gibbone, Ermenegildo, Lesby, la Tedesca, Bakhum che voleva una moglie bionda, Crosti, Fernando con le sue parole che sono musica. Esistono e non sanno che una sola loro parola ha creato un angolo di Ottavia.

 
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