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IL PAESE DEI TERRORISTI

A volte mi chiedo perché un Paese bello come l’Italia debba meritarsi certe nefandezze. Spesso mi domando il motivo per cui i cittadini italiani che, per la stragrande maggioranza, è bravissima gente debba subire certe indignazioni. Ci hanno resi tristemente famosi nel mondo i funesti “anni di piombo” eppure sembra che il terrorismo sia tornato di moda. E non mi riferisco solo al fatto che ci siano ex terroristi condannati in parlamento, non solo per il fatto che una ex terrorista come Susanna Ronconi faccia parte della consulta nazionale sulle tossicodipendenze, fatto che sfiora il grottesco ed il ridicolo visto che Ferrero (ministro della Repubblica)  neanche sapeva che la ex militante di BR e Prima Linea era interdetta dai pubblici uffici motivo per il quale il comunista si è preso un bel avviso di garanzia, ma soprattutto perché nelle ultime settimane un personaggio come Renato Curcio, che per chi non lo sapesse è uno dei fondatori ed idealista delle BR, vada a tenere “lezioni” di politica a Genova o Bologna. E che il fatto abbia rilevanza, che il sig. Curcio venda libri, soprattutto mi vien la nausea perché questo personaggio non si è mai pentito dei suoi crimini, è un irriducibile… ma che razza di Paese è questo potrebbe chiedersi uno straniero che legge certe notizie??? Che diavolo di nazione, in questi anni in cui il pericolo terrorismo è tornato tragicamente alla ribalta, può mettere ex brigatisti in parlamento, in cattedra a tenere lezioni, che razza di gente può intitolare un aula del Senato ad un teppista nella speranza di intitolargli pure una piazza???

A pensare certe cose mi viene l’ulcera… amo il mio Paese, amo l’Italia, sono italiano e ne sono fiero e proprio per questo, perché so che gli italiani non sono questi che finiscono sui giornali, mi indigno davanti a certi episodi e non li accetto! Non esiste che i terroristi vengano premiati per i loro crimini passati! E' uno schifo!

W l'Italia, W gli italiani VERI!

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Commenti al Post:
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 02/03/07 alle 23:38 via WEB
Salve, cito :"Dopo le polemiche sulla scelta del ministro Ferrero, che ha voluto l’ex terrorista Susanna Ronconi nella commissione ministeriale sulle droghe, ora le contestazioni hanno raggiunto l’ex terrorista Renato Curcio, che era stato invitato a parlare, come direttore editoriale della casa editrice Sensibili alle foglie – ad un incontro con gli studenti dell’Università di Lecce. La reazione di molti politici, e anche del sindaco della città pugliese, è stata: "Da quando gli ex brigatisti sono maestri di vita?". Curcio ha scontato anni di carcere, e una volta libero ha avuto il coraggio di avviare un’attività editoriale, e anche se gli anni di galera gli basteranno forse a mettersi in pari con la giustizia ma non con le vittime né tanto meno con la sua coscienza, mi chiedo a chi giovi sbarrargli ancora la strada. Mi hanno colpito in particolare le critiche a Curcio sulle presunte "lezioni di vita". Anche qui a Padova, nell’ambito di un progetto di prevenzione alla devianza, incontriamo gli studenti, sia in carcere che nelle scuole. Parliamo con loro per ore, lo scambio è intenso e per noi è una fatica metterci "a nudo" davanti a quei giovani che hanno voglia di farsi la loro idea del carcere e di chi lo popola, ma nessuno di noi detenuti ha MAI e poi MAI pensato di dare loro lezioni di vita. Ci limitiamo a raccontare le nostre storie, spieghiamo, senza giustificazione alcuna, come siamo improvvisamente diventati – da onesti cittadini quali eravamo – ladri, spacciatori, rapinatori e anche assassini. Personalmente spiego cosa hanno comportato, per la mia vita e per tante altre, i reati che ho commesso. Ma quando a quei ragazzi racconto che alle mie figlie prima ho dato la vita e poi gliel’ho distrutta, non lo faccio certo con la presunzione di dare loro lezioni di vita. Quando racconto che mia figlia di 15 anni non ha il ricordo di aver mai mangiato con me, o che l’altra mia figlia di 18 anni ha convissuto per 10 anni con dei gravi problemi causati dalla mia vicenda, non lo faccio certamente con la presunzione di dare lezioni di vita. Sono io, semmai, ad imparare qualcosa, perché sono obbligato a confrontarmi, con loro e soprattutto con me stesso, su quella che è stata una parte pesante della mia vita. Se poi dalla negatività della mia storia riescono a raccogliere qualche spunto di riflessione ed a formarsi un’idea loro, tanto meglio perché in fin dei conti sono proprio questi i propositi del nostro progetto con gli studenti. Penso allora che le critiche a Renato Curcio sarebbero state comprensibili se fossero arrivate dalle vittime o dai loro familiari, persone che hanno sempre e comunque il diritto di esprimere la loro contrarietà, ma considero fuori luogo che siano state sollevate da alcuni appartenenti alle istituzioni, coloro che dovrebbero rallegrarsi di una "avvenuta rieducazione", quindi della vittoria dello Stato nei confronti di una persona come Curcio che, a suo tempo, lo Stato l’ha combattuto. Marino Occhipinti" un'analisi va fatta dando non solo una visione di parte, ma ponendo sul piatto tutte le variabili. Saluti Mauro
 
 
paologis
paologis il 04/03/07 alle 00:33 via WEB
Mi dispiace ma il sig. curcio non si è mai pentito di quello che ha fatto, non ha mai rinnegato la lotta armata e non accetto il fatto che possa mettersi in cattedra a parlare di temi sociali, lavoro, etc. etc.
Parlasse d'altro la vedrei in maniera diversa. All'ultimo incontro tenuto a Bologna ha anche rifiutato le telecamere.
Saluti.
 
DocGull
DocGull il 03/03/07 alle 12:34 via WEB
il sig. curcio non tiene lezioni in quanto ha avvitato un'iniziativa editoriale, ma solo in quanto ex terrorista (domanda, una che ha ucciso 10 anni fa è un ex assassino?). Detto questo sono pienamente d'accordo con paologis e onestamente mi ritengo una persona che cerca sempre di ascoltare anche le opinione differenti dalla mia, ma questo è troppo, assassini (ferraro che è condannato in terzo grado per l'omicio di marta russo) assunti come portaborse in parlamento, ex terroriste nelle consulete contro le gdroghe, si è superato il limite. Queste persone hanno sbagliato, non voglio certo condannarle a morte ma neanche all'interno delle istituzioni che hanno provato a distruggere, fuori! Devo dire che la Francia fa anche peggio di noi dando asilo a criminali italiani. Da notare che qyelli che sono rimasti in italia e arrestati poi fanno i pentiti, quelli che sono scappati in francia non si pentono di nulla e vanno a fare i professori universitari parlano male dell'Italia. Sono molto contento che Cesare Battisti ora si stia nascondendo come un topo in una fogna, il posto che gli compete a sig. cesare battisti, prluricondannato, evaso in italia, anima bella intellettuale in francia (prima del cambio di idea).
 
 
paologis
paologis il 04/03/07 alle 00:40 via WEB
Esatto! Come si può parlare di legalità in uno Stato dove ex terroristi ed assassini girano liberamente ed entrano addirittura nelle istituzioni? E' indecente!
 
a_tiv
a_tiv il 03/03/07 alle 17:19 via WEB
Voglio riportare a commento di questo post quanto già scritto per altri dello stesso argomento: "Da parte mia non si è contro l'inserimento nel mondo del lavoro di individui che hanno già scontato le pene inflitte per i loro delitti. Io e con me tanti italiani, chiediamo che non abbiano privilegi rispetto agli altri cittadini e che si eviti di presentarli come vittime o maestri. Nei limiti di quanto prevede la legge sulla interdizione dei pubblici uffici, siano anche impiegati per servizi di pubblica utilità, per lavorare e non per incarichi di nomina e comando o di indirizzo a cui corrispondano lauti guadagni e scarso impegno lavorativo. Siano addetti, ad esempio, alla cura di parchi, alla pulizia di musei, ai lavori stradali ma tenendo anche conto dei rischi di nuove pericolosità sociali. Non si capisce perchè i nostri giovani, sebbene laureati, con master, concorsi, impegni, girovagare nel Paese, trovano occupazione nei call center a mille euro al mese, mentre costoro invece come consulenti di ministeri o incaricati da sindaci o amministratori in consulenze meno faticose e ben retribuite". Buona giornata Paolo. Vito
 
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