VOLONTA' DI DIALOGO

AUTONOMIA DELLA PERSONA NELL’ESSERE RELIGIOSO

E’ una constatazione che un numero sempre maggiore di cristiani si auto determini liberamente rispetto al discorso ufficiale della Chiesa. Nell’espressione di Fede, come nella definizione del comportamento etico, operano delle scelte di cui vogliono essere unici giudici, facendoli scaturire da un dialogo e da un confronto sereno. Si vuol dare vita a una nuova pratica religiosa basata su una onesta e naturale libertà, evitando una irrazionale sottomissione. Si tratta di un mutamento considerevole, del quale è difficile valutare e definire le possibili conseguenze. Viene comunque già delineandosi una linea operativa in cui il fatto religioso non è più un fine a se stesso, ma una modalità di realizzazione antropologica, naturale, dell’uomo. Questo comportamento sembra avere forti implicazioni per il futuro. Più concretamente dobbiamo capire che siamo in presenza di una evoluzione che rappresenta il logico sviluppo di una affermazione antropologica di libertà e di responsabilità personale. Questa affermazione deriva dalla capacità logica di ogni essere umano di realizzare da se la propria umanità. In futuro lo statuto religioso dipenderà dalla richiesta personale di ogni uomo impegnato nella scelta dei valori e nella regolazione dei comportamenti. Articolare la Religione all’interno della coscienza individuale non significa farla dipendere dall’arbitrio individuale, non significa svalutarla, ma ha un significato esattamente al contrario. Se la volontà di Dio può essere solo esercizio della libertà, è perché entra nell’intima costituzione della persona. Dietro questa scelta c’è tutto un progetto del Trascendente. E’ in questo legame dialettico tra singolarità e altruismo che si compone il tessuto religioso dell’esistenza umana.