Scintille
Scrivo che il vero rimane. Il resto è fatto per andare via. e va via.
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In silenzio, ma insieme.
Post n°93 pubblicato il 04 Settembre 2011 da viparious
La mia rubrica letteraria riprende il via, come vi avevo promesso prima di andare in vacanza. Certo, lo avrete capito, ma io, cocciuto e noioso, continuo a ripeterlo che in realtà per me le vacanze sono cominciate soltanto a Settembre. E per fortuna ho ancora un po’di tempo per rimettere i piedi nell’acqua del mare ancora un po’ calda o scoprire nuovi gusti in gelateria. -Sono i piccoli piaceri dell’estate di cui sentivo nostalgia e che un po’alla volta sto cercando di recuperare- Ma a voi, cosa resta di questa stagione? Avete già svuotato le valigie e messo via parei e costumi? E, cosa più importante, quali libri avete portato sotto gli ombrelloni? Io, in questi mesi di reset esistenziale, vi dico subito che ho letto soprattutto poesie. Tuttavia c’è un libro, scoperto in questi ultimi giorni, che mi piacerebbe condividere con voi e lo faccio attraverso la mia rubrica online, Gocce vive. Tutti abbiamo una definizione che ci permette di esistere e questa definizione è la nostra zattera; grazie a lei navighiamo nella tumultuosità dei giorni, grazie a lei siamo in grado di giungere senza impazzire fino all’ estuario. Quando la vita ci mette a dura prova, quando ci toglie prematuramente gli affetti più cari e ci lascia impotenti di fronte alle tragedie, quando ci fa precipitare nel buco nero della disperazione, questa zattera vacilla paurosamente e ci sentiamo perduti, perché non sappiamo più chi siamo. È quello che accade a Matteo, un uomo in bilico tra dannazione e riscatto, paura e coraggio, presente e passato. Ed è attraverso la sua voce che Susanna Tamaro, in “Per Sempre” (Giunti), ci racconta la storia di tutti gli uomini che, seppur feriti dalla vita, cercano una strada per continuare ad amarla e viverla pienamente con nuove speranze per il futuro. (By Viparious) |
PROLOGO
Non sono mai stato bravo nelle presentazioni.
Ma ho riflettuto sul fatto che un blog, da qualche parte deve pur cominciare. Il mio comincia così: con un orizzonte ed un nome. Mi chiamo Stefano e quello che vedete è il mio mare.
Se sapete che adoro giocare con le parole, vi dico anche che amo sfiorare l’odore della carta (sembra impossibile riuscire a toccare un odore o un suono, ma nel mio mondo posso farlo). Adoro provocare emozioni, scuotere gli animi di chi si accomoda nella mia realtà irreale. E adoro anche guardare e ascoltare, con metà dell’anima in mare e l’altra metà sulla terra.
E con le due metà guardo il Mondo mentre ascolto lo scorrere dei mesi, delle stagioni. E del tempo che ci sfiora. Per questo scrivo, per fermare le immagini che velocemente fuggono via dai nostri ricordi, mentre silenziose scavano una traccia sulla nostra pelle, una cicatrice.
Non vi dirò altro e, soprattutto, non vi dirò dove sono in questo momento,perchè il mio altrove è un luogo troppo speciale. Ma se cercherete di trovarmi potreste scoprirmi, un giorno,di nuovo lì: su quello scoglio, a chiedermi ancora dove comincia il cielo e dove finisce il mare. Buona lettura.
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