Scintille
Scrivo che il vero rimane. Il resto è fatto per andare via. e va via.
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Un cuore che batte forte non appena pronuncio il tuo nome.
Post n°143 pubblicato il 16 Aprile 2012 da viparious
Era cominciato lo spettacolo del buio, e tutta la strada si foderava di stagnola. Ogni cosa, perfino l’asfalto e le antenne, non era più grigia e sporca, ma argentata, e pure i lampioni coperti di edera, le ringhiere dei balconi, il gradino di pietra coi suoi capelli d’erba. E tutte le cose lievitavano piano, come avessero un cuore che batteva dentro. Un cuore che batte forte non appena pronuncio il tuo nome. La frase di oggi è tratta dal libro “Scusate la polvere” di Elvira Seminara, che ho comprato e letto dopo aver scoperto, per caso, che la scrittrice altro non è che la madre di Viola Di Grado, l’autrice di “Settanta acrilico trenta lana” da cui ho rubato tante scintille (come quelle del 22 Gennaio e del 12 Giugno), ricordate? Mi sono sorpreso ancora di più quando ho notato, leggendo i due libri, che entrambi cominciano con un incidente d’auto e la morte di un uomo e della sua amante. Ma da questo incidente partono due libri molto, molto diversi. Come madre e figlia. (By Viparious) |
PROLOGO
Non sono mai stato bravo nelle presentazioni.
Ma ho riflettuto sul fatto che un blog, da qualche parte deve pur cominciare. Il mio comincia così: con un orizzonte ed un nome. Mi chiamo Stefano e quello che vedete è il mio mare.
Se sapete che adoro giocare con le parole, vi dico anche che amo sfiorare l’odore della carta (sembra impossibile riuscire a toccare un odore o un suono, ma nel mio mondo posso farlo). Adoro provocare emozioni, scuotere gli animi di chi si accomoda nella mia realtà irreale. E adoro anche guardare e ascoltare, con metà dell’anima in mare e l’altra metà sulla terra.
E con le due metà guardo il Mondo mentre ascolto lo scorrere dei mesi, delle stagioni. E del tempo che ci sfiora. Per questo scrivo, per fermare le immagini che velocemente fuggono via dai nostri ricordi, mentre silenziose scavano una traccia sulla nostra pelle, una cicatrice.
Non vi dirò altro e, soprattutto, non vi dirò dove sono in questo momento,perchè il mio altrove è un luogo troppo speciale. Ma se cercherete di trovarmi potreste scoprirmi, un giorno,di nuovo lì: su quello scoglio, a chiedermi ancora dove comincia il cielo e dove finisce il mare. Buona lettura.
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