Scintille
Scrivo che il vero rimane. Il resto è fatto per andare via. e va via.
« Poi, all'improvviso. | Autunno. » |
E adesso è di nuovo il suo turno, Emmi, mi scriva. Scrivere è come baciare, solo senza labbra. Scrivere è baciare con la mente.
(D. Glattauer)
E’questo che aspetto ed è questo che voglio: che una tua parola ritorni, leggera, a baciarmi.
La frase che ho scelto per le GOCCE VIVE di oggi è tratta da un romanzo epistolare “reloaded” Internet, che in Italia è già diventato un passaparola romantico. E incomincia così: Emmi, sposata, invia una mail, anzi svariate seccate mail, per disdire l’abbonamento ad un giornale “Like”. A rispondere -altrettanto seccato- è Leo, single deluso, che di cognome fa “Leike”. Così, per una vocale in più, inizia una corrispondenza via e-mail prima ironica, scherzosa, poi sempre più intima e sempre più travolgente.
No,non si tratta solo di tradimento, qui c’è in gioco molto di più e il libro lo racconta bene: c’è l’inquietudine, il caso, il destino, l’intimità che si accende tra due sconosciuti. La possibilità di ribaltare la propria vita. La tentazione, l’esitazione. E quello che ci domandiamo è sempre: si incontreranno? Si piaceranno? Emmi, che di notte non riesce a dormire per il vento del Nord, il vento che inquieta e spinge lontano, dirà sì ad un possibile appuntamento? E l’amore sopravviverà al primo vero incontro? Questo è quello che scopriremo, si spera, voltando le 192 pagine di “Le ho mai raccontato del vento del Nord”(Feltrinelli).
(By Viparious)
PROLOGO
Non sono mai stato bravo nelle presentazioni.
Ma ho riflettuto sul fatto che un blog, da qualche parte deve pur cominciare. Il mio comincia così: con un orizzonte ed un nome. Mi chiamo Stefano e quello che vedete è il mio mare.
Se sapete che adoro giocare con le parole, vi dico anche che amo sfiorare l’odore della carta (sembra impossibile riuscire a toccare un odore o un suono, ma nel mio mondo posso farlo). Adoro provocare emozioni, scuotere gli animi di chi si accomoda nella mia realtà irreale. E adoro anche guardare e ascoltare, con metà dell’anima in mare e l’altra metà sulla terra.
E con le due metà guardo il Mondo mentre ascolto lo scorrere dei mesi, delle stagioni. E del tempo che ci sfiora. Per questo scrivo, per fermare le immagini che velocemente fuggono via dai nostri ricordi, mentre silenziose scavano una traccia sulla nostra pelle, una cicatrice.
Non vi dirò altro e, soprattutto, non vi dirò dove sono in questo momento,perchè il mio altrove è un luogo troppo speciale. Ma se cercherete di trovarmi potreste scoprirmi, un giorno,di nuovo lì: su quello scoglio, a chiedermi ancora dove comincia il cielo e dove finisce il mare. Buona lettura.
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