Scintille
Scrivo che il vero rimane. Il resto è fatto per andare via. e va via.
« E' vivere che voglio. | EUROCHOCOLATE. Non si vi... » |
Novembre: mese delle prime brinate, delle prime nebbie, delle uggiose piogge. Qualche volta fa la sua apparizione la neve. E nelle case, sui focolari scoppiettanti, o sulle stufe che brontolano, c'è quasi sempre una pentola che fuma.
Ma Novembre è anche il mese in cui il mondo sembra risplendere di un colore ben preciso: sarà il marrone brillante delle castagne e il giallo vivo del loro interno, o l’odore di legno secco dei funghi appena tirati fuori dal sacchetto di carta, o forse il verde e il giallo della zucca, la sua pienezza. Novembre è il mese in cui le foglie morte color dell’oro danzano al soffio del vento nella luce anch’essa dorata, e l’aria si fa satura dell’odore che sprigionano, un odore puro, come di qualcosa che è bruciato. Tutto sembra tempestato di grani d’oro. Sembra quasi che il mondo intero renda omaggio all’autunno.
Allora presto. Non indugiamo e cogliamo questi ultimi lampi di bellezza della terra esausta che si prepara a morire. Non perdiamo questi splendori estremi. Riempiamoci gli occhi del vermiglione , della porpora, dell'arancione dei pampani agonizzanti; del giallo e del bianco dei fiori ritardatari.
Perché domani potrebbe essere già troppo tardi. Domani, il sipario della nebbia calerà su tutto e sul nostro cuore. E noi. Noi non vedremo, non ameremo più nulla che i nostri ricordi.
(By Viparious)
PROLOGO
Non sono mai stato bravo nelle presentazioni.
Ma ho riflettuto sul fatto che un blog, da qualche parte deve pur cominciare. Il mio comincia così: con un orizzonte ed un nome. Mi chiamo Stefano e quello che vedete è il mio mare.
Se sapete che adoro giocare con le parole, vi dico anche che amo sfiorare l’odore della carta (sembra impossibile riuscire a toccare un odore o un suono, ma nel mio mondo posso farlo). Adoro provocare emozioni, scuotere gli animi di chi si accomoda nella mia realtà irreale. E adoro anche guardare e ascoltare, con metà dell’anima in mare e l’altra metà sulla terra.
E con le due metà guardo il Mondo mentre ascolto lo scorrere dei mesi, delle stagioni. E del tempo che ci sfiora. Per questo scrivo, per fermare le immagini che velocemente fuggono via dai nostri ricordi, mentre silenziose scavano una traccia sulla nostra pelle, una cicatrice.
Non vi dirò altro e, soprattutto, non vi dirò dove sono in questo momento,perchè il mio altrove è un luogo troppo speciale. Ma se cercherete di trovarmi potreste scoprirmi, un giorno,di nuovo lì: su quello scoglio, a chiedermi ancora dove comincia il cielo e dove finisce il mare. Buona lettura.
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