Scintille
Scrivo che il vero rimane. Il resto è fatto per andare via. e va via.
« Work in progress. |
C’è un parco incustodito, non molto distante da casa mia, in cui anche i grandi fanno fatica ad entrare. Alcuni credono che sia un posto stregato, altri –semplicemente- magico. Un giardino dove le lancette del tempo non si muovono più, e infatti i fiori non appassiscono e i coriandoli non perdono il loro colore. Al centro del giardino c’è una scatola di vetro, oppure è di cristallo, che risplende e affascina come se l’intero Universo, compreso di tramonti e aurore boreali, fosse contenuto al suo interno.
Ma anche nella scatola il tempo sembra essersi fermato, da molti anni ormai. All’interno di essa ci sono solo tante lettere, ognuna arrotolata. E tutte chiuse da un sigillo con inciso sopra il nome di un fiore diverso - credo siano stati scelti con molta cura.
La scatola è di tutti, perché il giardino è di tutti. Per questo ho pensato di rompere i sigilli, uno alla volta, e scoprire quali segreti abbia custodito per tutto questo tempo.
Forse questa è soltanto una storia inventata da me.
Forse si tratta di un sogno, o forse no. Io scelgo comunque di raccontarvelo.
[Continua..]
PROLOGO
Non sono mai stato bravo nelle presentazioni.
Ma ho riflettuto sul fatto che un blog, da qualche parte deve pur cominciare. Il mio comincia così: con un orizzonte ed un nome. Mi chiamo Stefano e quello che vedete è il mio mare.
Se sapete che adoro giocare con le parole, vi dico anche che amo sfiorare l’odore della carta (sembra impossibile riuscire a toccare un odore o un suono, ma nel mio mondo posso farlo). Adoro provocare emozioni, scuotere gli animi di chi si accomoda nella mia realtà irreale. E adoro anche guardare e ascoltare, con metà dell’anima in mare e l’altra metà sulla terra.
E con le due metà guardo il Mondo mentre ascolto lo scorrere dei mesi, delle stagioni. E del tempo che ci sfiora. Per questo scrivo, per fermare le immagini che velocemente fuggono via dai nostri ricordi, mentre silenziose scavano una traccia sulla nostra pelle, una cicatrice.
Non vi dirò altro e, soprattutto, non vi dirò dove sono in questo momento,perchè il mio altrove è un luogo troppo speciale. Ma se cercherete di trovarmi potreste scoprirmi, un giorno,di nuovo lì: su quello scoglio, a chiedermi ancora dove comincia il cielo e dove finisce il mare. Buona lettura.
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