Scintille
Scrivo che il vero rimane. Il resto è fatto per andare via. e va via.
Post n°105 pubblicato il 22 Ottobre 2011 da viparious
Come spesso succede, vi lascio in anticipo la Goccia Viva di domani. Perchè tra un po'sarò in viaggio verso Perugia e L'Eurochocolate. So già che mi state invidiando. Volevo vedere mio fratello crescere. Volevo rivedere la Lituania. Volevo vedere Joana. Volevo annusare il mughetto nella brezza sotto la finestra. Volevo dipingere nei prati. Volevo sopravvivere. Perché dovesse anche fare un male da morire, ma è vivere che voglio. La goccia di oggi è tratta dal libro di Ruta Sepetys “Avevano spento anche la luna”(Garzanti). Racconta la storia di Lina e della sua famiglia, deportati dalla loro casa in Lituania fino alle più amene terre siberiane, tra lavori, violenze di ogni tipo, sporcizia, fame e freddo. Ma è anche la storia di tante persone comuni -donne, bambini, anziani- che si sono viste portare via tutto ciò che avevano e che nonostante tutto non hanno mai smesso di sperare di poter tornare in patria. Un libro che parla della voglia di vivere. A qualunque costo. Quando attorno è stato tolto tutto. (By Viparious) |
Post n°104 pubblicato il 21 Ottobre 2011 da viparious
Ci sono momenti nella vita in cui ti sembra di scivolare, senza accorgertene, nelle pagine di un romanzo. A me è successo l’altra sera, quando mi sono ritrovato in un antico borgo di montagna, non molto lontano dal mio altrove, così "stile liberty " che sembrava disegnato apposta per me. Al ritorno in macchina sapevo già che avrei rivissuto tutto dall’inizio non appena avrei poggiato la testa sul cuscino. E così prima di arrivare a casa, con in mano il mio saccoccio di castagne ancora calde, ho ringraziato la mia amica per avermi portato lì: per le chiacchiere,il giro in montagna. I sorrisi. (By Viparious) |
Post n°103 pubblicato il 20 Ottobre 2011 da viparious
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Post n°102 pubblicato il 16 Ottobre 2011 da viparious
L’immagine gli ricordò che il tempo era breve, ma che ancora adesso, al termine di giornate fredde e malinconiche, potevano spuntare fuori dei bei finali. Nient’altro, oggi, m’importa. Se non che alla fine di questo triste autunno ci sarai ancora una volta tu. Semplicemente: la mia destinazione finale. La frase di oggi è tratta dal libro “Il gusto proibito dello zenzero” in cui lo scrittore Jamie Ford racconta come una tenera amicizia tra due dodicenni, lui cinese e lei giapponese, possa diventare un innocente ed impossibile amore, capace anche di sfidare il tempo. In realtà, ma solo per questa volta, mi piace pensare che i veri protagonisti di questo romanzo siano due oggeti: un parasole giapponese di bambù, rosso e bianco, e un disco a 78 giri di Oscar Holden che racchiude una promessa. Mi è piaciuto questo libro perché ha riportato alla luce un episodio vergognoso della recente storia americana, tenuto nascosto per anni. Mi è piaciuto soprattutto scoprire che anche i sentimenti, come quei vecchi oggetti, possono resistere al tempo e, in attesa che qualcuno abbia solo il coraggio di raccoglierli, se ne stanno lì, in un luogo nascosto, sospesi tra due mondi invisibili. Da oggi, vi comunico, ho anch'io un nuovo oggetto del desiderio. No, non si tratta del parasole giapponese di bambù di Keiko. Quello che vorrei è, invece, il nuovo giocattolino hi-tech della Apple: l’iPad 2. Per sedermi su uno scoglio e postare i miei blog. Sento che ne sono già innamorato. |
Post n°101 pubblicato il 06 Ottobre 2011 da viparious
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PROLOGO
Non sono mai stato bravo nelle presentazioni.
Ma ho riflettuto sul fatto che un blog, da qualche parte deve pur cominciare. Il mio comincia così: con un orizzonte ed un nome. Mi chiamo Stefano e quello che vedete è il mio mare.
Se sapete che adoro giocare con le parole, vi dico anche che amo sfiorare l’odore della carta (sembra impossibile riuscire a toccare un odore o un suono, ma nel mio mondo posso farlo). Adoro provocare emozioni, scuotere gli animi di chi si accomoda nella mia realtà irreale. E adoro anche guardare e ascoltare, con metà dell’anima in mare e l’altra metà sulla terra.
E con le due metà guardo il Mondo mentre ascolto lo scorrere dei mesi, delle stagioni. E del tempo che ci sfiora. Per questo scrivo, per fermare le immagini che velocemente fuggono via dai nostri ricordi, mentre silenziose scavano una traccia sulla nostra pelle, una cicatrice.
Non vi dirò altro e, soprattutto, non vi dirò dove sono in questo momento,perchè il mio altrove è un luogo troppo speciale. Ma se cercherete di trovarmi potreste scoprirmi, un giorno,di nuovo lì: su quello scoglio, a chiedermi ancora dove comincia il cielo e dove finisce il mare. Buona lettura.
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