Creato da viparious il 28/07/2010

Scintille

Scrivo che il vero rimane. Il resto è fatto per andare via. e va via.

 

Inverno.

Post n°117 pubblicato il 23 Dicembre 2011 da viparious

Anche se nel mio altrove l'inverno era già cominciato da qualche giorno, da oggi possiamo ufficialmente dire che dell'autunno rimane soltanto il brusio del vento. E null'altro.

Inutile nascondervi che il gelo dei giorni passati mi aveva già convinto a rinchiudermi nell'abbraccio delle sciarpe, tra le coperte pesanti e i riscaldamenti accesi. Il mio solito letargo invernale, che mi ha perfino gelato i pensieri. Vi sarete accorti, infatti, che ultimamente riuscivo a pubblicare soltanto le GOCCE VIVE. Eppure di cose ne sono successe..

A cominciare dall'incontro con una persona speciale: Giorgio Bongiovanni, uno stigmatizzato che, però, non tutti approvano. L'ho conosciuto, dopo aver tanto letto di lui, ad una sua conferenza, nei pressi di Bari.
Tanta strada per cercare di capire perchè quest'uomo è contestato da molti. Ma soprattutto tanta strada per scoprire cosa sarebbe riuscito a sussurrare al mio cuore, sempre carico di attese e di speranze.
Ebbene, posso dire che l'incontro con Giorgio è stato fondamentale, perchè alla fine -anche se solo in maniera implicita- ho avuto le risposte che cercavo. E le ho avute mentre ascoltavo le sue parole. E la sua voce che mi diceva di illuminare gli spazi bui della mia anima per poter intraprendere la strada della verità.
Per farlo dovremmo solo imparare a superare quegli ostacoli che ci sembrano tanto grandi, perchè ci ostiniamo a spiarli da lontano. Se ci avviciniamo alle nostre paure sarà più facile, infatti, intravedere la loro vera grandezza, e soprattutto possiamo capire che il nostro cuore è più forte di esse. L'amore è sempre più forte del nostro nemico. Soprattutto quando il nemico si chiama paura, perchè l'amore si autorigenera da se stesso, senza ricorrere ad altro. La paura, invece, no.

Mi ci è voluto un po'di tempo per recepire nella maniera giusta le parole di Giorgio. Forse perchè all'inizio usavo la mente. Quando ho capito che dovevo affidarmi al cuore ho capito anche qual era la cosa giusta da fare, perchè quel giorno era anche il compleanno di mia cugina. E a lei il mio cuore doveva dire molte cose. Così le ho inviato un sms di auguri. L'ho fatto, senza dire niente a nessuno perchè non volevo condizionamenti, consigli o altro. E lei mi ha risposto, credo che fosse il momento giusto per entrambi per seppellire l'ascia di guerra! Così ci siamo anche incontrati.
Le ho portato un biglietto con una frase: "Perdonare, dimenticare, RICOMINCIARE è pur sempre andare avanti, ora lo so." Lei si è commossa e da quel momento abbiamo ripreso a parlare, riaffrontando ogni argomento come se tutto quel rancore non ci fosse mai stato. Era come se ci stessimo dando una nuova possibilità. Perchè una seconda possibilità bisogna sempre darla, soprattutto a se stessi.

Sono rientrato a casa felice perchè ora c'è una persona in meno che manca all'appello. Ma alla felicità si è aggiunta, questa volta, anche un po'di fierezza perchè anche quest'anno nelle profondità dell'inverno ho dimostrato a me stesso che dentro al mio cuore brilla il sole di un'estate invincibile.

(By Viparious)

 
 
 

Poesie dal silenzio.

Post n°116 pubblicato il 18 Dicembre 2011 da viparious

La sola cosa che voglio dire
brilla fuori dalla mia portata
come l’argento sul banco dei pegni.
(T.Transtromer)

E lascio che siano gli abbracci, le carezze, i baci. E lascio che sia il silenzio a raccontare l’amore.

 
La goccia viva di oggi è tratta dalla poesia “Aprile e silenzi” del poeta svedese Tomas Tranströmer, ovvero il mistico poeta muto, vincitore del premio nobel per la Letteratura 2011. Quando ho saputo che a vincere era stato Transtromer mi sono commosso, forse perché anch’io come lui non ci speravo più. Perché ci vuole impegno e dedizione per apprezzare le sue “Poesie dal silenzio” - è questo il titolo della sua ultima raccolta, che rappresenta forse nel modo più giusto la sua condizione di poeta muto.  Da circa ventun anni, infatti, è stato colpito da un ictus che gli rende difficile la comunicazione e che lo costringe a vivere nel silenzio, in quella “stanza dove la verità non ha bisogno di mobili”. Nonostante la malattia, però, Tranströmer ha continuato a scrivere e oggi sono felice di poter dire che la sua vittoria, le sue poesie, ma soprattutto i suoi silenzi sono riusciti a scaldarmi il cuore.

(By Viparious)

 
 
 

Nelle giornate di attesa, fuori dalla finestra è sempre buio.

Post n°115 pubblicato il 11 Dicembre 2011 da viparious

Nelle giornate di attesa, fuori dalla finestra è sempre buio.
(B.Yoshimoto)

Nelle giornate di attesa, ora lo so, è nel cuore che devo guardare per trovare un’impronta di luce.

La goccia che ho scelto per oggi è tratta dal libro “High & Dry – Primo amore” (Feltrinelli). Non avevo mai letto nulla di Banana Yoshimoto , non sapevo che quasi tutti i personaggi dei suoi libri hanno un dono particolare. Il dono di Yuko, la protagonista di questa storia, è quello di vedere cose che gli altri non vedono, e di indovinare i desideri e i pensieri di chi le sta intorno. Ma questo piccolo romanzo parla anche del primo amore di una ragazza di quattordici anni e di quanto è difficile, a volte, diventare grandi.

Oggi ripensavo a quanto sono vere le parole di Banana: perché quando restiamo ad aspettare alla finestra, buio e attesa hanno lo stesso colore. Ed è un colore che fa paura.

(By Viparious)

 
 
 

Sul divano: NATASA DRAGNIC.

Post n°114 pubblicato il 04 Dicembre 2011 da viparious

Nella vita, mi piace pensarlo, esistono due categorie di persone: la prima è quella delle persone-pennarello, che sottolineano il loro passaggio con un evidenziatore. La seconda è quella delle persone-matita, che al contrario, attraversano la vita leggere, ma senza paura di essere cancellate. Quando conosco Natasa Dragnic capisco subito che lei appartiene a quest’ultima. Capisco anche che per lei la felicità è soprattutto in questo: guardarsi allo specchio e accorgersi di non essere cambiati affatto, nonostante intorno niente sia uguale a prima. Lei ci è riuscita. Ed è per questo, allora, che quando guardo nei suoi occhi vedo ancora la bambina di un tempo, la stessa che si affacciava dalla finestra della sua stanza anche solo per osservare il mare. Con lei, volevo parlare di libri, del suo “Ogni giorno, ogni ora”, e invece mi sono ritrovato a parlare di sogni: 

Oscar Wilde ha scritto “Siamo tutti nati nel fango, ma alcuni di noi guardano alle stelle”. E allora voglio cominciare a chiederti: quante volte hai guardato quel cielo immaginando qualcosa di diverso dalla realtà? E dunque: sei una sognatrice?
Non potevi farmi domanda migliore di questa. Non esiste, infatti, una sognatrice migliore di me. Non perchè non mi piaccia o non mi sia piaciuta la mia realtà. E‘ solo che per me non è mai abbastanza. Nei miei sogni posso essere tutt’altra cosa, dalle persone alle situazioni, all‘età. E ho la possibilità di visitare quei posti che nella realtà non ho mai visitato. Insomma, avrei bisogno di più vite per sentirmi soddisfatta (sorride). Per questo mi piace recitare. E scrivere. Perchè lì puoi essere tutto ciò che vuoi. Puoi scrivere e cancellare, se la cosa non ti piace. E riscrivere di nuovo. Nella vita reale non è possibile e questo fatto, a volte, rende le cose ancora più difficili. Nei sogni, invece, tu puoi sempre tornare indietro e ricominciare da capo. Sì, sono una gran sognatrice.

Scrittrice, attrice, insegnante. Come riesci a conciliare bene tutte queste passioni? Non hai paura che un giorno dovrai rinunciare ad una di queste?
Bhè, io non voglio rinunciare a nessuna di loro. Ci sono periodi in cui qualcosa ha la priorità, per molti anni è stato l’insegnamento, ora è tempo per la pubblicazione – non dico scrivere, perché io ho sempre scritto. E anche la recitazione è una parte costante della mia vita. E’ come scrivere, ma, in quel caso, lo stai facendo su un palco reale. Al momento, quando sono sotto i riflettori, non faccio altro che pronunciare le mie parole, non quelle di qualcun altro. Ma anche questo è bello: poter cambiare.

Nel tuo primo romanzo "Jeden Tag, jede Stunde" ("Ogni giorno, ogni ora"), mi piace pensare che i protagonisti non siano solo Luka e Dora, ma anche uno scoglio, le nuvole. E il mare. Quel mare che tu, per prima, hai dovuto lasciare più volte nella tua vita, proprio come Dora. Possiamo dire che c’è un po’ di te nel suo personaggio?
Innanzitutto, hai ragione: il mare è il terzo principale protagonista. Senza di esso non sarebbero esistiti i primi due. Ma, se è vero che senza di me non ci sarebbe stata nessuna Dora dobbiamo anche aggiungere che non ci sarebbe stato neanche un Luka , perché io sono ovunque nella mia scrittura. Ogni cosa che so, che percepisco, che vedo, che ascolto la ritrovi nelle mie storie. Io scrivo perchè voglio, e anzi, perchè sento il bisogno di capire cos’è che mi disturba. Così mi siedo e inizio a pensare. Poi inizio a scrivere, lasciando che i miei personaggi mi portino alla soluzione, alla comprensione. E alla fine del libro c’è una nuova Natasa. Questo è tutto.

Che rapporto hai adesso con il mare? Pensi mai di volerlo portare con te nei lunghi inverni della città?
Purtroppo questo non è possibile. Ci ho provato, ma ho capito che non funziona così. Per questo, ogni tanto, devo andare a Spalato, nel mio mare croato, quando sento che le mie batterie sono vuote e devono essere ricaricate. Il mare mi manca sempre. E’ come se una parte di me non ci fosse. E tu puoi imparare a vivere senza quella parte, ma non puoi sostituirla. E soprattutto, non puoi dimenticarla.

Oggi la maggior parte dei ragazzi pensa che la bellezza sia quella che si vede sui giornali o in televisione e che, quindi, appartenga al corpo fisico. Crescendo, solo in pochi capiscono che si tratta anche e soprattutto di una caratteristica dell’anima ed è lì che la coltivano con le emozioni, i ricordi, i valori. Oggi per te cos’è la bellezza? e dove si trova?
Sai bene che la bellezza può mentire agli occhi di chi osserva. Perciò anche se all’inizio ti senti stregato dalla prestanza fisica di qualcuno, se non c’è splendore nell’anima nessuno potrà mai essere bello. Penso che le persone felici lo sono sempre. Illuminano. E tu ti senti meglio quando sei circondato da loro, perché hanno qualcosa di speciale che fa la differenza. E poi, ovviamente, trovi la bellezza nell’amore. L’amore è come il sole, ma al contrario di esso, non è pericoloso: ti ci puoi avvicinare e lo puoi anche toccare. E quando lo tocchi, diventi bellissimo. Nell’amore e nella felicità, il segreto è nascosto lì.

Quali libri ti piace leggere? E tra quelli che hai già letto ce n’è qualcuno, o più di uno, che ha influenzato in qualche modo la tua scrittura?
Se non sto scrivendo, allora sto leggendo un libro (o guardando un film). Ho fatto questo per più di 40 anni. E ho letto così tanti libri, alcuni bellissimi ,e conosciuto così tanti scrittori. Mi piacciono quelli russi, Dostojewski più di ogni altro. Mi piace Thomas Mann e Jane Austen, Standhal, Dickens, Hemingway e Marguerite Duras, Faulkner e André Gide. E poi ci sono anche quelli moderni come Nicole Krauss, Milena Agus, Patricia Duncker, Anna Gavalda, Paul Auster, Alice Sebold, Philip Roth; adoro gli scrittori sud americani, sono così speciali in quanto  la loro immaginazione è sempre sull’orlo del surreale; e poi quelli tedeschi come Rainer Merkel  e Arno Geiger, Daniel Glattauer, Hans-Josef Ortheil e Urs Widmer…Ti prego di fermarmi, potrei andare avanti per anni e ne dimenticherei qualcuno d’importante. Questi sono solo pochi nomi. Ma nonostante questo non posso dire che qualcuno di loro abbia influenzato la mia scrittura. Non saprei, non posso dirlo con certezza. Qualcun altro dovrebbe farlo. Io scrivo nell’unico modo che riesco a fare, magari anche con tutti i loro insegnamenti.

Dalla tua prima poesia, a soli 6 anni, alla prima vera pubblicazione è passato un po’ di tempo. Un passato e un presente molto diversi sotto alcuni aspetti. Che cosa è rimasto di quella bambina? 
C’è sempre stata, nascosta da qualche parte, o tra i panni di una persona adulta, nei suoi comportamenti, guardando con i suoi occhi e ascoltando anche..ma è sempre stata lì. Al momento sta vivendo uno dei suoi più antichi e profondi desideri: quello di essere felice, di godersi la vita. Cercando di abbracciare il mondo con il massimo delle sue forze. E lo fa con tutta la gratitudine. E, soprattutto,  con l’orgoglio perché non ha mai smesso di credere in sé stessa.

Abbiamo parlato del tuo passato e del tuo presente. L’unica strada che ci resta da percorrere è il futuro. Per questo mi piace terminare questa intervista con una domanda: chi è Natasa Dragnic alle porte del 2012?
Hai presente la bambina di cui abbiamo parlato? Eccoti la risposta. Soltanto ancora più felice, riconoscente, desiderosa, piena di amore e gioia. E, naturalmente, autrice di una nuova storia.

(By Viparious)

 
 
 

Dicembre.

Post n°113 pubblicato il 02 Dicembre 2011 da viparious

Non più Novembre, da oggi. Ma, soprattutto, non più autunno, tra poche settimane. Che vuol dire niente zucche per le strade della mia città, né i rampicanti dal colore rosso. E foglie per terra e sere appena dorate. Non più quel carezzevole sole autunnale.

Ma prima di dare il benvenuto a questo nuovo mese, sapete che non posso fare a meno di raccontarvi l’ultima cosa che ho fatto a Novembre, anzi le ultime tre cose:
-    per cominciare, il quarto giovedì del mese ho festeggiato anch’io Thanksgiving, una delle mie feste preferite. In realtà lo è diventata solo dallo scorso anno, quando la mia amica americana mi ha fatto scoprire il vero significato di questa tradizione: fermarsi, nelle vite troppo di corsa, e rendere grazie. Il 24, come dicono gli americani, I counted my blessings. E’solo un piccolo esercizio di gratitudine, ma importante: perche`tutti abbiamo qualcosa di cui rendere grazie. Non dimentichiamolo.
-    il giorno dopo, ho approfittato del compleanno di mia sorella per prepararle e prepararmi la deliziosissima torta “kinder pinguì”. Da vero goloso sono grato per tutte le dolcezze della vita, anche sotto forma di torta.
-    ultima importantissima novità: ho conosciuto la scrittrice Natasa Dragnic, autrice di “Ogni giorno, ogni ora”.  Sono felice che sia stata lei a trovare me, perché in questo modo mi ha dato la possibilità di farle alcune domande. Credetemi: leggere le sue risposte sarà come sfogliare un altro romanzo.

Appuntamento a Domenica, quindi, con ”Gocce vive”.
Ah, quasi dimenticavo: ben arrivato Dicembre.

(By Viparious)

 
 
 

PROLOGO

Non sono mai stato bravo nelle presentazioni.
Ma ho riflettuto sul fatto che un blog, da qualche parte deve pur cominciare. Il mio comincia così: con un orizzonte ed un nome. Mi chiamo Stefano e quello che vedete è il mio mare.
Se sapete che adoro giocare con le parole, vi dico anche che amo sfiorare l’odore della carta (sembra impossibile riuscire a toccare un odore o un suono, ma nel mio mondo posso farlo). Adoro provocare emozioni, scuotere gli animi di chi si accomoda nella mia realtà irreale. E adoro anche guardare e ascoltare, con metà dell’anima in mare e l’altra metà sulla terra.
E con le due metà guardo il Mondo mentre ascolto lo scorrere dei mesi, delle stagioni. E del tempo che ci sfiora. Per questo scrivo, per fermare le immagini che velocemente fuggono via dai nostri ricordi, mentre silenziose scavano una traccia sulla nostra pelle, una cicatrice.

Non vi dirò altro e, soprattutto, non vi dirò dove sono in questo momento,perchè il mio altrove è un luogo troppo speciale. Ma se cercherete di trovarmi potreste scoprirmi, un giorno,di nuovo lì: su quello scoglio, a chiedermi ancora dove comincia il cielo e dove finisce il mare. Buona lettura.

 
 

 

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