"Istruitevi perchè avremo bisogno

della vostra intelligenza.

Agitatevi perchè avremo bisogno

del vostro entusiasmo.

Organizzatevi perchè avremo bisogno

di tutta la vostra forza"

(Antonio Gramsci)

 

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Chi non ha memoria, non ha futuro

 

...Ogni cosa è illuminata

dalla luce della storia...

 
Creato da: Rebeldia il 26/05/2006
Morte al fascio, oggi più che mai! Ora e sempre, RESISTENZA!!!

 

 

Post N° 103

Post n°103 pubblicato il 02 Giugno 2007 da Rebeldia

                    Morte sua, vita mia

        (Di Carlotta Bazoli, tratto da "Il Nuovo Municipio" n° 6)

Spesso la gente si fa giudice di storie di cui sa poco o addirittura nulla... Gargnano, che è un paese molto piccolo, è un validissimo produttore di questi “esemplari” che poco sanno e tanto, tantissimo dicono di conoscere. Non c’è niente da fare, il loro giudizio infondato non risparmia niente e nessuno, succede per tutto, dalle cose locali ai fatti di cronaca nazionale... Così è accaduto anche per quanto riguarda il caso di Carlo Giuliani. Il lavoro mi chiama spesso testimone di queste situazioni e più volte sono stata anche protagonista di particolari discussioni inerenti la politica e a quello che è accaduto a Genova. Si parla, ma ogni volta è come scontrarsi contro un muro... la gente urla e discute ma quasi mai accetta le risposte che gli si dà.

Perchè scrivo un altro articolo su Carlo Giuliani? Penso che sia un argomento del quale si debba parlare ancora a lungo perchè molto si è detto, ma tanto, tantissimo, c’è ancora da dire. Rimangono parecchie ombre scure in questa faccenda... e ogni tanto qualcuno, faticosamente, ne illumina alcune, portando in evidenza eventi, fatti e verità che turbano l’animo di ognuno, davanti ai quali verrebbe voglia di tapparsi le orecchie, per non sentire, per non crederci, proprio come fanno le persone con cui spesso ho a che fare. L’intervista a Mario Placanica - concessa al quotidiano “CalabriaOra” il 29 novembre 2006 – ne è un esempio: ha sconvolto l’opinione pubblica e, se possibile, stravolto ciò che fino a quel momento tutti – o quasi – credevano essere la verità. Vi ricordate di Mario Placanica? Era nel Defender dei carabinieri quando Carlo è stato ucciso. Hanno incolpato lui della sua morte, ma le cose non sono state mai chiarite. E Placanica è stato fatto scivolare volutamente nel dimenticatoio, diventando uno dei tanti scheletri nel vastissimo armadio della cronaca nera italiana. 

Nella sua intervista, oltre a raccontare le pesanti pressioni psicologiche ricevute dai suoi superiori prima (“...ci dicevano di stare attenti, ci raccontavano che ci avrebbero tirato le sacche di sangue infetto. Ci dicevano di attacchi terroristici. La sensazione era come se dovessimo andare in guerra”), e dagli psicologi dopo ( “...Per anni mi hanno sottoposto a uno stress psichico insopportabile. Mi hanno detto che i no global mi avrebbero ammazzato. Sono arrivati a dirmi che avrebbero ucciso mia moglie quando era incinta”), dichiara di non essere l’assassino di Carlo Giuliani e lo fa a gran voce, sottolineandolo più volte. Era nel Defender dei carabinieri quando Carlo è morto, ma ha sparato da steso, in aria, al di sopra della ruota di scorta della jeep. In aria. Due volte, ma in aria. E prosegue raccontando fatti raccapriccianti che annodano la gola, come quando il maggiore Cappello gli ha tolto dalle mani il lanciagranate col quale sparava fumogeni sopra le teste dei manifestanti – accusandolo di non essere capace di usarlo -  per poi utilizzarlo a sua volta colpendo le persone in faccia. Poco dopo la morte di Carlo, Placanica, che ignora ancora tutto, viene portato in caserma, accolto e acclamato dai colleghi del battaglione Tuscania che gli dicono “Morte sua, vita mia” e “Benvenuto tra gli assassini”. Gli regalano uno dei loro baschi e intonano canzonette su Carlo Giuliani.  Questo ed altro emerge dall’intervista che purtroppo, a causa di spazio, non riporto integralmente, ma chiunque fosse interessato a leggerla può farlo sul sito www.carta.org/editoriali/2006/061129.htm dal quale io stessa l’ho presa.

Quello che emerge da un racconto del genere non può che preoccupare. Mi chiedo chi ci sia nelle file delle nostre forze dell’ordine e per il gioco di quale pezzo grosso della politica abbiano agito... sì perchè quegli ordini sono venuti dall’alto, da persone che per soddisfare il loro sporchi traffici non hanno avuto scrupoli nel sacrificare la vita di un ragazzo di 21 anni.

Ma davvero Carlo è stato l’unica vittima del G8 genovese? Lo sapevate che un medico ha dichiarato ad Haidi Giuliani, mamma di Carlo, di essere stato chiamato per una ragazza morta in via Montevideo intorno alle 17.00 di quel terribile 21 luglio e che, mentre vi si recava, è stato dirottato da un’altra chiamata che lo ha condotto verso piazza Alimonda dove lo attendeva il corpo di Carlo? Chi era quella ragazza morta? Una dei manifestanti? Un’agente dei servizi segreti (in quei giorni Genova ne era piena)? Nessuno lo sa perchè di lei non s’è detto più nulla, eppure ci sono diversi testimoni che dicono di averla vista mentre moriva, travolta da un blindato della polizia.

E i due cadaveri trovati uno a Levanto e l’altro annegato nel porto di Genova immediatamente dopo la fine del G8? Niente anche lì, nessuna risposta, tutto insabbiato. Se non fosse stato per le migliaia di macchine fotografiche e telecamere digitali con le quali i manifestanti hanno raccolto testimonianze che non lasciano spazio all’immaginazione, è probabile che di quei giorni genovesi non sapremmo praticamente nulla... La storia delle bombe molotov di cui recentemente si è tornato a parlare, costituisce un altro serio attentato alla verità. La notte tra il 21 e il 22 luglio 2001, 93 manifestanti si fermano a dormire nella scuola genovese Armando Diaz. La polizia irrompe nell’edificio e letteralmente li massacra. L’intervento violentissimo è giustificato dal ritrovamento di due bombe molotov, attribuite ai ragazzi e che sembrano la conferma della loro pericolosità. Da “Il Corriere della Sera” datato giovedì 18 gennaio 2007: “La prova regina era falsa. Fabbricata ad arte per incastrare i 93 no global e giustificare così un pestaggio a sangue freddo, violentissimo, una specie di rappresaglia. Gli ordigni erano stati sequestrati durante gli scontri del pomeriggio, e portati alla scuola da due agenti mentre il blitz era in corso.”. Ebbene, le due molotov, che trattandosi di corpo di reato dovrebbero restare a disposizione del tribunale, sono scomparse. Nessuno sa che fine abbiano fatto, un pò come il cadavere della ragazza di via Montevideo... così nei reperti del processo, quelle bombe non sono mai entrate.

Con questo articolo non voglio avere la presunzione di essere come una di quelle persone che, con fatica e dolore, riescono a far luce tra le ombre di cui qualche riga fa vi parlavo. Non ho scoperto niente  e non ho fatto altro che riportare in un riassunto ciò che ho letto e visto... ma sono contenta di aver dato un piccolo contributo affinché questa storia, insieme a tante altre, non vada dimenticata.

Voglio concludere questo articolo con le parole di un uomo degno di rispetto, Don Gallo, che nonostante la sua appartenenza alla Chiesa non ha mai preso le distanze dai movimenti, dal contatto con quei giovani che hanno ben altre credenze e che nella casa di Dio non mettono piede da anni; Don Gallo a Genova c’era, come era presente anche a Brescia, il 28 maggio 2006, durante la commemorazione delle vittime della strage di Piazza Loggia... e vi garantisco che in quell’occasione è stato fantastico.

 “...Parlo sempre nei termini del sacrificio di Carlo, perchè Carlo è di tutti. È lui che cade, non il figlio di chi ne parla male. È il movimento intero che è colpito attraverso lui. Nel profondo, questi ragazzi hanno la “possibilità” dell’immolazione”, come noi durante la Resistenza. Se un attimo prima dello sparo gli avessero chiesto: sei pronto a dare la tua vita per ciò in cui credi?, lui avrebbe risposto di sì. Ci metterei la mano sul fuoco. Carlo non rappresentava un partito. Lui osava la speranza. Ha operato una scelta di libertà, a differenza di chi non ha ideali e ci mette al servizio della Patria solo per soldi. Fa parte di quelli che hanno scelto la sobrietà, la semplicità, nel vestire, nel mangiare, nel lavoro. Il loro obiettivo non sono le tre i di Berlusconi, impresa-informatica-inglese, ma l’incontro con l’altro e il recupero della dimensione umana. Il consumismo ci ha fiaccato tutti, si è perso il senso dell’uomo e loro adottano un nuovo stile. Sono lontani dall’idea di avere, appropriarsi, apparire. Sono da applaudire, non da uccidere.”

 

Le notizie di questo articolo sono state prese dal libro “Anche se voi vi credete assolti” di Simona Orlando e da “Il Corriere della Sera” del 18 gennaio 2007. L’intervista a Mario Placanica è stata tratta dal sito www.carta.org/editoriali/2006/061129.htm. Le immagini sono state tratte dal fumetto “GeVSG8 Genova a fumetti contro il G8”

 
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Post N° 102

Post n°102 pubblicato il 02 Giugno 2007 da Rebeldia

2 Giugno, festa della Repubblica

L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo,

che la esercita nelle forme e nei limiti della

Costituzione

 
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Post N° 101

Post n°101 pubblicato il 01 Giugno 2007 da Rebeldia

From: "NoDalMolin" <comunicazione@nodalmolin.it>
Reply-To:
bastaguerra@yahoogroups.com
To: (Recipient List Suppressed)
Subject: [bastaguerra] giugno: No Dal Molin a Trento
Date: Thu, 31 May 2007 20:46:53 +0200


Domenica 3 giugno Prodi sarà a Trento ed interverrà alla
Fiera dell'Economia presso l'Università.

Noi ci saremo, con le nostre pentole, i nostri tamburi ed i
nostri fischietti per far sentire forte la nostra voce.
Andremo a suonargliele ad un Presidente del Consiglio che ha
avvallato il progetto di costruzione di una nuova base Usa
sulla nostra terra, ignorando la contrarietà della
comunità locale e le decine di migliaia di persone che, lo
scorso 17 febbraio, hanno manifestato per le strade di
Vicenza
Andremo a suonargliele ad un Presidente del Consiglio, dopo
aver più volte ripetuto di voler dialogare con le
comunità locali, ha deciso di non opporsi alla costruzione
della nuova base Usa a Vicenza.

Per chi volesse partecipare l'appuntamento è intorno alle
10.30 a Trento nei pressi dell'Auditorium Santa Chiara in
Via S. Croce.

Non mancate e fate girare questa email, dovremo essere
tantissimi!!

********************************************************************
Presidio Permanente No Dal Molin
Via Ponte Marchese - Vicenza
www.nodalmolin.it
www.altravicenza.it

 
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Post N° 100

Post n°100 pubblicato il 30 Maggio 2007 da Rebeldia

Perizia bis per Federico Aldrovandi

La notizia è di oggi. Sembra che finalmente si stia facendo luce sulle effettive cause della morte di Federico Aldrovandi, il ragazzo di Ferrara deceduto il 25 settembre del 2005.

Sembra che dal profondo degli abissi della questura siano emerse "prove" mai citate, mai prese in considerazione.

Sembra che siano stati trovati dei tamponi intrisi del sangue di Federico.

Tamponi chiusi in cassaforte, come fossero qualcosa di prezioso, o semplicemente troppo compromettente per essere visto.

Sembra che si sia ordinata una nuova perizia. Perizia bis, per l'appunto.

Chissà, forse scopriranno che quattro poliziotti (Paolo Forlani, Enzo Potani, Luca Pollastri e Monica Segatti) hanno pestato Federico fino a ridurlo in fin di vita.

Forse emergerà che quei segni sul viso del ragazzo (che si vedono chiarissimi nell'agghiacciante fotografia che lo ritrae già morto) non sono auto lesioni ma manganellate. Manganellate inferte mentre lui, solo, era bloccato a terra ammanettato.

Chissà che non si ascoltino i testimoni, che non si comincino a prendere in considerazione le perizie ordinate dalla famiglia di Federico, che non si cominci a pensare che sua madre Patrizia abbia ragione.

Chissà che non emerga la verità. 

 
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ULTIME DA NABLUS - BAMBINI SCUDO

Post n°99 pubblicato il 12 Aprile 2007 da playslow

INFORMAZIONE URGENTE E DI ESTREMA GRAVITA'


Pochi minuti fa (11,30 di giovedì 12 aprile) ho parlato al telefono col dott. Ghassan, responsabile del Medical Relief a Nablus. Mi ha informato che ieri i soldati israeliani hanno distrutto un edificio nelle vicinanze del campo rifugiati di Balata ed hanno ferito sei civili.
Ricordo che lo scorso mercoledì 4 aprile, ai microfoni di Radio Rai Programmi dell’Accesso, abbiamo registrato la trasmissione che andrà in onda alle 14,50 di lunedì 16 aprile prossimo sulla stazione regionale della RAI.
In essa denunciamo che l’esercito israeliano a Nablus si fa scudo dei bambini palestinesi.
Abbiamo valutato attentamente le testimonianze, abbiamo calibrato con molta cura le nostre espressioni di denuncia.
Ripetiamo a Nablus i soldati di Tel Aviv prendono bambini palestinesi come scudi umani!
Come abbiamo detto in trasmissione, alcuni non crederanno alle proprie orecchie, altri semplicemente non crederanno, altri ancora diranno che stiamo mentendo.
Invece è tutto vero e documentato, persino pubblicata da un coraggioso giornalista israeliano sul quotidiano Haretz in un articolo del 16 marzo scorso.
Invito chi legge questo messaggio a diffonderlo perché sino ad ora queste notizie sono state consapevolmente o inconsapevolmente censurate.

 
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INCONTRI NONSOLO8MARZO

Post n°98 pubblicato il 11 Aprile 2007 da playslow
Foto di Rebeldia

Abbiamo organizzato tre incontri dal titolo
"conversazioni intorno a 3 libri - italiane e
straniere s'incontrano".
Il prossimo venerdì 13 aprile alle 21 presso la
sala consiliare del municipio di Roè Volciano.
Alleghiamo la locandina delle 3 conversazioni
ed una scheda inerente Daniela Padoan ed il
suo libro.
Ti aspettiamo

nonsolo8marzo
associazione culturale

 
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Sul dibattito a sinistra

Post n°97 pubblicato il 07 Aprile 2007 da ilBriganterosso
Foto di Rebeldia

Nell'ultimo periodo si è aperto un dibattito a Sinistra sulle prospettive di quest'ultima in considerazione del fatto che, la nascita del futuro Partito Democratico, determinerà un riposizionamento di tutte le forze politiche italiane, a partire, appunto, da quelle di Sinistra, visti anche gli spazi che si apriranno in seguito alla scomparsa del principale Partito della Sinistra italiana, ovvero i Ds.

Ha "aperto il fuoco" la dichiarazione di Fabio Mussi, storico leader della Sinistra Ds, che ha detto chiaramente che, finito il congresso, la minoranza Ds non parteciperà al processo costituente del Pd ma avvierà un "cantiere della Sinistra" per verificare la possibilità di creare un soggetto unitario della Sinistra italiana. Nel giro di alcune settimane si sono pronunciati in merito, sia Fausto Bertinotti che di fatto ha accantonato il progetto della Sinistra Europea ed aperto la porta alla proposta di Mussi, sia Franco Giordano, segretario Prc, che addirittura si è spinto oltre prospettando la nascita del "Partito della Sinistra" già per le Europee del 2009. Successivamente è intervenuto anche Diliberto, segretario del Pdci, che ha proposto di riunire tutte le anime della Sinistra attraverso un processo confederativo che garantisse l'identità dei singoli Partiti.

Personalmente ritengo che tra tutte queste, la proposta più sensata sarebbe quella espressa da Oliviero Diliberto che, però, alla luce dei fatti, appare estremamente minoritaria ed, addirittura, mi sembra che ci sia il tentativo, da parte di Sinistra Ds e Prc, di tenere fuori dal dibattito il Pdci. Ciò dimostra, a mio avviso, che purtroppo ancora una volta si sta procedendo nella direzione sbagliata: ovvero vi è il tentativo concreto di creare un nuovo Partito a partire, non da una discussione ampia che coinvolga tutte le anime e soggettività della Sinistra italiana, ma, al contrario, a partire dall'unione di gran parte del ceto politico di Rifondazione Comunista con parte del ceto politico dei Ds. Tale soggetto politico, tra l'altro, visto che sarebbe legato a livello europeo al Pse, rappresenterebbe di fatto un arretramento delle posizioni politiche rappresentate dal Prc.

Insomma si aggrega a Sinistra con l'effetto di diminuirne l'influenza; che dire, se accadesse un vero capolavoro dell'assurdità!!!

 
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Post N° 96

Post n°96 pubblicato il 19 Marzo 2007 da Lobozap

Pier gianni prosperini:

una spregevole creatura della destra italiana.

E' di ieri l'intervista pubblicata dal "Giornale" (quotidiano della famiglia Berlusconi) che, a corto di giornalisti seri, fà scrivere cani e porci. Che parla è Pier Gianni Prosperini, Fascista di vecchia data, passato alla Lega Nord, ripassato ad AN, più a destra di Pino Rauti, amico di Bossi, difensore della patria, acceso sostenitore della superiorità del Nord, ritiene Hitler troppo di sinistra, ma era iscritto all'MSI; insomma, per semplificare, una PUTTANA (senza offesa per le ragazze che praticano).

Nell' intervista, l'uomo-merda, parla di svariati temi di attualità (gay- immigrati-tossicodipendenti) proponendo soluzioni Fasciopadane a tutto.

I gay? "garrotiamoli, un laccetto di cuoio umido legato attorno alla testa, che asciugandosi si restringe, ed il cervello scoppia"

I tossicodipendenti? "li stendi sulla panchetta e ten ten ten, dieci nerbate"

Gli extracomunitari? "ciapen el camel e via a casa"

Quello che mi fà incazzare, non è l'uomo-merda: poverino lui sta solo cercando un pò di visibilità, lui spera di essere chiamato a domenica in a litigare con Sgarbi e intascare cosi ancora due soldini,poveretto. Che mi fanno incazzare sono quei dementi che lo hanno votato e che sorridono alle sue parole: una massa di razzisti ignoranti, che non sanno fare la O con il bicchiere e si esaltano al cospetto dei vari Prosperini-Borghezio-Calderoli di turno.

Concludo il mio sfogo con l'invito a tutti a partire da ora, a non commentare più le battute di questi uomini-merda, e se per caso vi capitasse di incontrarne uno sul vostro cammino, mi raccomando: RACCIMOLARE TUTTA LA SALIVA A DISPOSIZIONE E...BUON LAVORO

MORTE AL FASCIO e HASTA LA VICTORIA SIEMPRE!! 

 
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Nablus

Post n°95 pubblicato il 27 Febbraio 2007 da playslow

Finchè noi siamo qui a chiaccherare sulle nostre poltrone e poltroncine, a far il gioco della sedia....l'ultimo che resta in piedi è eliminato, a Nablus continua la "normalità".

Guardate questo bel filmatino, è proprio di questi giorni e rende bene l'idea di ciò che si vede nelle strade, quotidianiamente.

http://www.youtube.com/watch?v=sXxFVlUKsiA&mode

Con questo non voglio dire che la nostra politica interna ed estera non sia importante, ma solo che ne sono un po' nauseata. E ciò non venga letto come una critica verso il mio partito. Sono in tanti lassù....

Sicuramente mi ripeterò, ma la POLITICA vera, è una politica attiva che parte dal basso. I giochetti io ti do 3, ma non dirlo a nessuno, lasciamoglieli fare lassù e finiamola con tutto questo spreco di energie.

 
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Post N° 94

Post n°94 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da Rebeldia

Il nano da guerra e i vili traditori

immagineSiamo senza parole... Quello che temevamo potesse accadere alla fine è accaduto. E così questo Governo di sinistra, povero di numeri, è andato in crisi e poi è caduto.

Questa sera, propio in questo momento, il nano di Arcore è ospite su La7, nel programma del panzone Ferrara e sta sputando sentenze peggio del dottor Balanzone (chè tanto carnevale è appena passato e certi paragoni calzano ancora).

Ecco che il nano è di nuovo sul sentiero di guerra, anzi, in realtà non l'ha mai lasciato, è sempre rimasto lì, nascosto dietro un cespuglio ad aspettare, a tramare nell'ombra. E' un nano da guerra ed è pronto a mordere.

La situazione è brutta, non mi viene in mente altro termine, siamo nelle mani di Napolitano e si spera che - in nome della sua antica fede comunista - dia un'altra possibilità a questo nostro Governo ballerino e vilmente tradito.

"I numeri ci sono" dice Fassino... e forse si riferisce anche ai famosi 12 punti che Prodi ha fissato per ri-ottenere la fiducia. Si dice siano pronti a rivotare, compresi i due dissidenti Fernando Rossi (ex pdci) e Franco Turigliatto (prc). Ed è proprio Turigliatto che più di ogni altro ci ha sconvolto. Da compagni di partito ci siamo sentiti feriti e traditi dal suo comportamento incosciente, che non ha tenuto conto delle conseguenze, dei risultati... Lo sapeva che non votando per la politica estera avrebbe concorso a determinare la crisi. Lo sapeva che sarebbe stato cacciato dal partito.

Spero che si sia fatto comprare in cambio di moltissimi soldi, perchè d'ora in avanti la carriera politica non gli darà più da mangiare...

 
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Post N° 93

Post n°93 pubblicato il 18 Febbraio 2007 da Rebeldia

Vicenza, la resa dei conti

La manifestazione di Vicenza contro l'ampliamento della base americana Ederle 2 alla quale hanno partecipato con entuasiasmo 150 mila persone, è stata pacifica, assolutamente pacifica.

L'UNICA FORMA DI VERO TERRORISMO CHE SI E' DOVUTO AFFRONTARE E' STATO QUELLO DIVULGATO DAI TELEGIORNALI E DAI QUOTIDIANI CHE PER GIORNI CI HANNO MARTELLATO, SPAVENTANDOCI INUTILMENTE.

Facendoci credere che la manifestazione sarebbe stata violenta e a rischio di "attacchi terroristici" hanno tirato in ballo addirittura le nuove BR.

Ma questo, in fondo, è solo un altro esempio di quanto l'informazione italiana sia ancora in mano ad una politica prepotente, totalitaria e sempre più vicina alla dittatura mediatica. Una politica che non si arresta, nemmeno ora che si chiama "opposizione".

Stiamo raggiungendo livelli degradanti che non fanno onore ad un Paese che ama definirsi LIBERO.

La libertà è fatta in un altro modo.

 
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         Trave e pagliuzza     

Post n°92 pubblicato il 16 Febbraio 2007 da Lobozap

In questi giorni di "retate anti brigatiste" i politici(da destra a sinistra) si sono sbizzarriti nei vari salotti televisivi, in una sorta di gioco-forza, che definire squallido è eufemismo assai gentile.

Tutti uniti, ovviamente, nella condanna al terrorismo, occhi umidi al ricordo delle vittime di brigatismo e affiliati, condanne ed anatemi verso chi predica violenza pubblicamente e quindi, chi da destra e chi da sinistra, alla fine del patetico preambolo, dagli addosso ai centri sociali.

Un rigurgito di virilità, oramai smarrita sotto i machistici gazebi, pervade in maniera preponderante i LEGHISTI.

Dai semplici militanti ai responsabili nazionali (quelli che guadagnano decine di migliaia di euro a Roma ladrona, per intenderci), tutti in fila a difesa della sicurezza nazionale (Italiana o padana?). " io lo avevo detto", oppure, "bisogna bruciarli, non chiuderli". Proprio così, loro lo hanno sempre detto, nei centri sociali si usa un linguaggio "violento ed estremista" che rischia di scaldare la testa a qualcuno che, poi, si ritiene legittimato a sparare.

Ora, personalmente non giustifico la violenza fine a se stessa e nemmeno a scopi politici, ritengo diritto e necessità il ricorso alle armi qualora la mia terra corra il rischio di essere invasa da "conquistatori" armati (ritengo la resistenza partigiana il momento più alto della storia d'Italia).

Ma tornando ai diletti immaginefigli del Dio PO, la mia mente viaggia e mi tornano come flash degli annebbiati ricordi, di quando una manciata di ridicoli omini entrarono in Venezia con un furgone adibito a carro armato, i mitici serenissimi, oppure le pacatissime minacce di Bossi che sproloquiava di moschetti e pallottole, pronti per la rivoluzione padana.

Come non citare il documentario "camice verdi, bruciare il tricolore"?dove l'ex capo delle camice verdi ammetteva candidamente che anni or sono, alla vigilia di una manifestazione di piazza, Bossi in persona le telefonò ordinandgli di "SPARARE SUI CARABINIERI" perchè bisognava passare all'offensiva ( tutto documentabile sul dvd sopracitato). Poi non passano inosservate le mansuete manifestazioni di Milano dove 9-10 lobotomizzati padani, urlano e gridano frasi irripetibili a bimbi che si recano a scuola, che hanno la colpa di essere mussulmani,bambini di 6-7 anni.

Ed ora arrivo a lui, la macchietta legaiola per eccellenza, colui che ogni razzista ci invidia, BORGHEZIO!

allora, questa larva si è fregiato di: aver incendiato dormitori per senza tetto, picchiato un bambino tunisino(12 anni), spruzzato disinfettante in viso a prostitute di colore, gravi offese verso, omosessuali, extracomunitari, barboni e giovani di sinistra. L'essere spregievole, solente, si fà scortare da militanti, non leghisti, ma badate bene, da fascisti (forza nuova) e cigliegina sulla torta, nel programma "le iene", avvicinato da un  giornalista cammuffato che lo elogia dicendole di essere troppo moderato, lui si avvicina sussurrandole all'orecchio(ma anche nel microfono): "Te ne accorgerai quando cominceremo a sparare".

Io frequento saltuariamente centri sociali, e non sono mai stato pervaso dal senso di nausea che mi viene ogni volta che vedo o sento gente che incita alla violenza. Senso di nausea che si acutizza quando la violenza viene fatta su chi non può difendersi.

Inviterei dunque tutti questi esseri (chiamarli uomini mi viene difficile) ad entrare in centro sociale, possibilmente lasciando a casa razzismo e discriminazione. Non sia mai, che anche loro capiscano che pace e integrazione sono le basi per una ottimale futura società.

 
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Post N° 91

Post n°91 pubblicato il 14 Febbraio 2007 da Rebeldia

Si è calcolato che per la giornata di S. Valentino, oggi, sono stati spesi 60 milioni di euro in rose.

60 milioni di euro che avrebbero potuto salvare la vita a migliaia di bambini africani e che invece sono stati spesi in fiori di cui, tra un paio di giorni, non resterà che il ricordo. 

Dà da pensare, non credete?

 
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Post N° 90

Post n°90 pubblicato il 12 Febbraio 2007 da Rebeldia

Non siamo schiavi del potere.

Non scendiamo a compromessi.

Ci teniamo alle nostre città e non chiudiamo gli occhi per non guardare.

Sabato 17 febbraio.

A Vicenza.

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PETIZIONE!!!!

Post n°89 pubblicato il 06 Febbraio 2007 da playslow

Non voglio che si usino le mie tasse per trasformare gli stadi di calcio in gabbie per galletti lobotomizzati.

Non voglio che si usi il dramma di un incidente mortale per mascherare la necessità mafiosa di nuovi appalti edili.

 

Voglio la responsabilità penale e civile delle società calcistiche per i comportamenti dei propri sostenitori. Voglio partite a porte e telecamere chiuse dopo ogni incidente tra tifosi fuori o dentro lo stadio.

 
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Post N° 88

Post n°88 pubblicato il 05 Febbraio 2007 da Rebeldia

Era impossibile che con la morte di Filippo Raciti, poliziotto ucciso dagli ultras a Catania il 2 febbraio, durante il derby Catania-Palermo, non si ricominciasse a parlare anche di Carlo Giuliani. Anzi, le due morti sono state messe in paragone, come se c'entrassero l'una con l'altra, con scritte sui muri e rivendicazioni varie.

Una cosa del tipo: oggi la vita di un ragazzo lì, domani quella di uno sbirro là.

Ma è giusto paragonare la morte di Raciti a quella di Giuliani? Non scherziamo... Eppure i giornali ci vanno a nozze, sono pieni di queste stronzate.

Mario Placanica, redivivo, scrive su grnews.it: "Sono profondamente vicino alla famiglia dell'ispettore di polizia immaginecolpito ieri. E' scandaloso che ancora oggi si leggano scritte come quelle di Livorno, e venga ricordato in ogni spiacevole notizia la rivendicazione per Carlo Giuliani a distanza di quasi sei anni, i muri della mia città ne sono pieni di tali rivendicazioni. Mi dispiace perchè l'Italia ancora non riesce a far tacere tali eventi allarmanti e devastanti, nel vedere le immagini dei tafferugli di Catania ricordo quello che ho vissuto a Genova, rischiando anch'io la vita per l'ordine pubblico, rischiando di fare anche io la stessa fine, e comprendo cosa possa aver provato il povero poliziotto, in quei tremendi attimi. Spero in una giustizia veloce. O meglio che le forze dell'ordine prendano provvedimenti perchè non si può morire così".

E bravo Placanica, si dichiara in disaccordo con coloro che in ogni occasione ricordano Carlo e poi è lui il primo a speculare sulla sua morte, tirando fuori il suo nome quando gli fa comodo...

Su quello che ha scritto Placanica ci sarebbe da ribattere con un sermone... Gli si potrebbe intanto ricordare che, se sono passati quasi sei anni e ancora non si vuole dimenticare Carlo è perchè non bisogna, chè ci sono cose che non vanno mai scordate, che non si cancellano con un colpo di spugna o cucendo la bocca a qualcuno...

Placanica stesso è stato vittima di questo sistema... e bisognerebbe fargli presente che se ha rischiato la vita è stato solo per l'idiozia dei suoi superiori, non per la furia dei manifestanti, che sono stati provocati... Ma non è questo il punto. Oggi si parla di Filippo Raciti, non di Carlo Giuliani.

Filippo Raciti è stato ucciso da un altro tipo di idiozia che si manifesta per quello che, in sostanza, è solo un gioco. Il calcio.

E questo è veramente assurdo. Sono addolorata, e lo sono ancora di più quando penso che lo stesso sdegno e la stessa rabbia non esplode quando a morire in maniera così stupida è un poveraccio qualunque che, per passare una domenica diversa, ha voluto andare allo stadio e si è trovato in mezzo ad una vera "guerriglia urbana". La storia del nostro calcio è piena di persone morte allo stadio senza averne colpa. Non è una cosa nuova, purtroppo... Ma evidentemente ci voleva la morte di un poliziotto per scandalizzare l'opinione pubblica.

E mi dispiace per Raciti, che magari era un brav'uomo e mi dispiace per i suoi figli, che cresceranno con un trauma, senza la figura paterna, odiando il gioco del calcio e non andando mai allo stadio... ma per favore, non paragoniamolo a Carlo, e non gioiamo se è morto uno sbirro, stavolta non c'entrava con la nostra lotta.

 
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Post N° 87

Post n°87 pubblicato il 27 Gennaio 2007 da Rebeldia

Perchè non si dimentichi.

MAI

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LA FRANCIA DICE DI NOI...

Post n°86 pubblicato il 19 Gennaio 2007 da playslow

Le ronde della Lega.

"Devo poter dormire tranquillo", spiega Ivano, proprietario
di un'officina meccanica a conduzione familiare. Da quattro
ore sta guidando la sua jeep, in piena notte, sul corso e
nelle piccole strade di Chiarano, un paese del Veneto di
soli tremila abitanti. Insieme a due compagni, il giovane
camionista Alvaro e l'allevatore di polli Alessandro, Ivano
partecipa da un mese e mezzo alle ronde notturne per la
sicurezza organizzate dalla Lega nord. Pattuglie come
questa sono apparse recentemente in diversi paesi del
trevigiano e nella stessa Treviso.

Libération, Francia

(Da "VISTI DAGLI ALTRI" di "Internazionale" newsletter della prima pagina dei giornali di tutto il mondo)


 
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Post N° 85

Post n°85 pubblicato il 17 Gennaio 2007 da Rebeldia

Ederle sì, Ederle NO!

In questi giorni si sta parlando tanto di "Ederle 2" la base americana vicentina alla quale il Governo ha dato via all'ampliamento.

Ovviamente la città di Vicenza tutta è insorta e con essa buona parte della sinistra (Rifondazione Comunista in primis, seguita a ruota da Pdc e Verdi).

Il Presidente Prodi dice che l'ampliamento di Erderle 2 è un problema puramente di natura urbanistica-territoriale, non politica... e poi l'ampliamento della base era già stato deciso dal comune di Vicenza e dal Governo precedente (e ora da dove arriva tutta questa stima per il Governo Berlusca??).

Prodi prosegue dicendo che agli americani sono state proposte soluzioni più equilibrate che però, non hanno accettato... (e perchè dovrebbero? In fondo sono a casa loro...)immagine

Si potrebbe risolvere il problema con un referendum... anche se si andrebbe a scoprire quello che si sa già, ovvero che i vicentini, appunto, NON vogliono la base militare, altrimenti non sarebbero scesi in piazza all'urlo di "yankee go home"... ma se un referendum è l'unico sistema per farlo capire al Governo, benvenga!

Franco Giordano, segretario di Rifondazione Comunista, d'accordo con Vicenza, appoggia l'idea del referendum e ricorda di far parte di un Partito che, insieme ad altri, ha sposato la causa della NON VIOLENZA e puntualizza che la questione di Ederle 2 ha assunto tanta importanza da non essere più solo un dibattito tra radicali e riformisti...  Staremo a vedere...

 
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Post N° 84

Post n°84 pubblicato il 16 Gennaio 2007 da Rebeldia

Chi si ricorda di Federico Aldrovandi?

Federico Aldrovandi è morto il 25 settembre 2005, pochi minuti dopo essere stato fermato dalla polizia. L'immediato rapporto riguardo il decesso sembra chiaro: malore fatale, forse overdose di stupefacenti.

Ma è davvero così?

Al momento dell'autopsia in effetti nel sangue di Federico vengono trovate tracce di oppioacei e chetamina, ma in minuscole quantità, quindi nulla a che vedere con un'overdose o con il comportamento aggressivo che i poliziotti dicono d'avergli riscontrato al momento del fermo.

Si ordina così una perizia e si scopre che il decesso di Federico è stato provocato da dei traumi e che la cusa della morte è asfissia.

Poi dagli atti di polizia e procura emerge un'altra realtà. Quando il ragazzo viene fermato, tra lui e la pattuglia del 113 c'è una violenta collutazione. Lo picchiano con ferocia e lo prendono a manganellate, poi gli agenti (tre uomini e una donna) lo immobilizzano a terra, comprimendogli la cassa toracica. I particolari sono agghiaccianti.

La polizia nega il pestaggio, ma ci sono dei testimoni e si apre un'inchiesta... Che va avanti da allora.

Cinque giorni fa i quattro poliziotti del caso Aldrovandi sono stati rinviati a giudizio per omicidio colposo.

La notizia, completamente ignorata dai media, ci è giunta per vie traverse... Ora sappiamo che ci sarà un processo e Paolo Forlani, Enzo Potani, Luca Pollastri e Monica Segatto, i quattro agenti, sono imputati del p. e p.  dagli art. 113, 51, 55, 40 cpv 589 c.p. perchè, in cooperazione tra loro e consapevoli ciascuno della condotta altrui, in qualità di agenti immaginecomponenti le volanti alpha 2 e alpha 3, hanno "ecceduto" nei limiti dell'adempimento di un dovere.  

In particolare i quattro poliziotti sono stati rinviati a giudizio per:

1) nell’avere omesso di richiedere immediatamente l’intervento di personale sanitario per le necessarie prestazioni mediche a favore di Federico Aldrovandi descritto dagli stessi agenti in stato di evidente agitazione psicomotoria;

 
2) nell’avere in maniera imprudente ingaggiato una colluttazione con Federico Aldrovandi al fine di vincerne la resistenza eccedendo i limiti del legittimo intervento; in particolare, pur trovandosi in evidente superiorità numerica, percuotevano Federico Aldrovandi in diverse parti del corpo facendo uso di manganelli (due dei quali andavano rotti) e continuando in tale condotta anche dopo l’immobilazione a terra in posizione prona;

3) nell’avere omesso di prestare le prime cure pur in presenza di richiesta espressa da parte di Aldrovandi che in più occasioni aveva invocato “aiuto” chiedendo altresì di interrompere l’azione violenta con la significativa parola “basta”, mantenendo al contrario lo stesso Federico Aldrovandi, ormai agonizzante, in posizione prona ammanettato, così rendendone più difficoltosa la respirazione;

4) cagionato o comunque concorso a cagionare il decesso di Federico Aldrovandi determinato da insufficienza cardiaca conseguente a difetto di ossigenazione correlato sia dallo sforzo posto in essere dal giovane per resistere alle percosse sia alla posizione prona con polsi ammanettati che ne ha reso maggiormente difficoltosa la respirazione in Ferrara il 25 settembre 2005.

Una brutta vicenda quella di Federico, una storia che però, per fortuna, ha avuto parecchio interesse da parte delle persone. In tanti si sono mossi affinchè tutto questo non venga dimenticato o chiuso in un cassetto, come già in precedenza si è tentato di fare con gli atti processuali riguardanti Carlo Giuliani... 

Un pensiero particolarmente carico di affetto va alla coraggiosa madre di Federico, Patrizia, che ha lottato affinchè la verità venisse a galla... e non si è mai arresa, nenanche quando tutto sembrava perduto...

 
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