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Post n°973 pubblicato il 07 Gennaio 2013 da resistenzabianconera
Vantaggio di Giovinco poi la rimonta blucerchiata (doppietta di Icardi). Buffon da rivedere. Prima sconfitta stagionale di Conte in panchina. JUVENTUS (3-5-2): Buffon 5, Barzagli 6, Bonucci 6, Peluso 5.5, Padoin 6.5, Pogba 6 (25' st Giaccherini 5.5), Pirlo 5.5, Marchisio 6.5, De Ceglie 6 (15' st Quagliarella 6) Matri 5.5 (15' st Vucinic 5.5), Giovinco 6.5. (30 Storari, 31 Branescu, 4 Caceres, 39 Marrone, 23 Vidal, 33 Isla). All. Conte SAMPDORIA (3-5-2): Romero 6, Gastaldello 6, Palombo 6, Costa 5.5, Berardi 4.5, Kristicic 6.5 (32' st Tissone 6), Obiang 7, Poli 6.5, Estigarribia 6 (1' st De Silvestri 6.5), Eder 6.5 (30 st Munari 6), Icardi 7.5. (32 Berni, 1 Da Costa, 5 Renan, 7 Castellini, 8 Mustafi, 15 Poulsen, 35 Rossini, 93 Savic). All. Rossi ARBITRO: Valeri RETI: nel pt 23' Giovinco (rigore); nel st 7' e 23' Icardi ANGOLI: 14-3 per la Juventus RECUPERO: 1' e 4'. ESPULSO: Berardi al 30' pt per doppia ammonizione AMMONITI: Poli, Pogba, Bonucci, Kristicic, Peluso per gioco scorretto, Pirlo e Eder per comportamento non regolamentare SPETTATORI: 40.000. TORINO - È davvero brusco il risveglio della Juventus dopo la sosta natalizia: la Sampdoria di Delio Rossi, in inferiorità numerica per due terzi di gara, infligge ai bianconeri la seconda sconfitta interna in campionato, al termine di una partita a tratti incredibile. È il successo di Delio Rossi, che marchia subito la sua avventura blucerchiata con un risultato che la Samp non raggiungeva dal 2005 (allora decise Diana, in panchina sedeva Walter Novellino), e di Maurito Icardi, che si fa ancor più idolo della tifoseria dopo il sigillo nell'ultimo derby. La Juventus ha tanto da recriminare, da qualche decisione arbitrale nel primo tempo alla prestazione deludente di Buffon, fino ai tanti errori negli ultimi sedici metri. JUVE IN CONTROLLO FINO ALL'INTERVALLO - Delio Rossi si presenta a Torino con tanta voglia di sorprendere, già dall'undici di partenza: i blucerchiati si presentano con un 3-5-2 che vede, in difesa, la presenza di Angelo Palombo, la prima in questa stagione. I bianconeri piacciono di più nel primo tempo, creano tanto gioco soprattutto sulle corsie esterne ma, per sbloccare il risultato, hanno bisogno di un penalty conquistato da Marchisio e trasformato da Sebastian Giovinco. La partita sembra mettersi in discesa per la squadra di Conte quando Berardi, già ammonito per il fallo da rigore, si guadagna la doccia anticipata con un'entrataccia su Barzagli. I blucerchiati hanno il merito di non scomporsi e resistere agli assalti bianconeri, sfiorando anche il pari con una punizione di Estigarribia. ICARDI ROVESCIA LA PARTITA - L'inerzia del match non sembra cambiare nella ripresa, con la Samp a difendersi dall'assedio bianconero e a cercare le ripartenze di Eder e Icardi, devastanti nel terzo quarto di gara. Al 7' è Krsticic a pescare l'argentino con un lancio di quaranta metri, Icardi controlla il rimbalzo del pallone e calcia a rete: il rimbalzo velenoso del pallone, che inganna Buffon, fa il resto e ammutolisce lo Juventus Stadium. La Samp comincia a crederci, sfiora il vantaggio con Poli e lo trova al 24', ancora con Icardi, che insacca nel sette alla sinistra di Buffon da posizione defilata. La reazione della Juventus è rabbiosa quanto arruffona, tant'è vero che grandi parate Romero non ne deve fare. Il solo Vucinic, entrato nella ripresa, sembra in grado di trovare il pareggio ma è la traversa a dirgli di 'no', in quella che rimarrà la più grande palla-gol della Juve nei secondi 45'. TEGOLA MARCHISIO - L'assalto bianconero non si concretizza, in un finale che vede anche il ristabilirsi dell'inferiorità numerica: Marchisio, già acciaccato, gioca sul dolore per gran parte della ripresa fino ad accasciarsi sul terreno in pieno recupero. Il centrocampista della Nazionale viene portato fuori in barella e la preoccupazione per le sue condizioni al di là del vantaggio in classifica che va assottigliandosi, è un altro cruccio per un Conte che, dopo un 2012 stellare, comincia l'anno nuovo nel peggiore dei modi. ![]()
Il tecnico reclama dopo il ko contro la Samp: «C’erano due rigori su Matri e Bonucci». Il portiere: «La sconfitta può farci ritrovare umiltà». Preoccupa Marchisio: si teme una distorsione del ginocchio «È una partita che ci deve far riflettere e crescere. Non siamo marziani, qui siamo tutti terreni». Scuro in volto, Antonio Conte spiega così il crollo della Juve con la Samp. Inatteso nel modo in cui è avvenuto, con i bianconeri in vantaggio di un gol e di un uomo per un’ora (espulso Berardi). «Oggi sono molto deluso e amareggiato, è fuori dubbio - ammette il tecnico bianconero -, queste sono partite da vincere. Non esiste perdere in dieci contro undici una partita che stai dominando. È una situazione che ci deve far riflettere e capire che quello che abbiamo fatto è stato frutto di grande volontà, ferocia, determinazione, lavoro, abnegazione da parte di tutti». Così i bianconeri sono arrivati allo scudetto, senza queste caratteristiche non è vera Juve. «Dobbiamo fare tesoro di ciò che è successo oggi - aggiunge Conte -, la nostra è una squadra giovane che sta imparando a vincere, che ha tanto da migliorare e deve crescere, che sta viaggiando a un passo veloce e spedito forse ancor più delle sue possibilità grazie al lavoro e all’impegno. Per questo non dobbiamo farci attrarre dalle sirene che parlano di squadra stratosferica, non siamo marziani, qui siamo tutti terreni. La voglia e la determinazione ci hanno portato a quello che abbiamo fatto, quando giochiamo con il collettivo ce la possiamo giocare con tutti, i marziani stanno da altre parti». Ancora l’allenatore juventino: «Dà fastidio perdere una partita così su due contropiede. Il primo gol ci ha mandato in tilt, abbiamo perso le distanze, c’era voglia di tornare subito in vantaggio, siamo andati all’arrembaggio perdendo in lucidità. Anche se abbiamo creato diverse opportunità, Vucinic ha preso la traversa. Vidal? In panchina per scelta tecnica, nessuna speigazione particolare, dopo il Cagliari mi avete detto che doveva rifiatare un po’...». Conte difende poi l’esordiente Peluso («Ha fatto una prestazione impeccabile»), e sugli episodi contestati dice: «Su Matri il rigore è ineccepibile, sarebbe stata anche la seconda espulsione per la Samp. Ma arbitro e gardalinee non l’hanno visto. E su Bonucci c’è la trattenuta di Gastaldello. Dal campo mi ero anche arrabbiato con lui perché avrebbe potuto sembrare simulazione e quindi avrebbe rischiato il secondo giallo, ma rivedendo l’episodio, la trattenuta mi sembra chiara. Prendiamo atto di tutto ciò, mi auguro che non ci sia più il processo mediatico che c’è stato quando gli episodi arbitrali sono stati a vantaggio della Juve...». Nel pomeriggio negativo c’è da registrare anche l’infortunio di Marchisio, uscito in barella tenendosi il ginocchio destro. In serata verranno effettuati gli accertamenti ma si teme una distorsione del ginocchio. «Avremo un mese e mezzo-due molto delicati, sia per infortuni, sia perché ci sono giocatori non in grandi condizioni per vari acciacchi. Dovremo stringere i denti e tirare fuori tutto». Chiude Gigi Buffon: «Non è stata una gran giornata per la Juve e per me, ho fatto un errore che ha pregiudicato tre punti che sembravano certi. C’era il tempo per recuperare, speravo ce la facessimo lo stesso a vincere, non è stato così ed è la cosa che mi disturba di più. Oggi non abbiamo avuto la lucidità per fare le cose giuste nel momento giusto, anche se non abbiamo affrontato la gara in modo rilassato. Nell’intervallo c’eravamo promessi di chiudere il match prima possibile, per non correre il rischio di non vincere. Avevamo sentori nefasti che poi purtroppo si sono verificati. Abbiamo preso due gol in contropiede e abbiamo lasciato altre tre o quattro occasioni sempre in contropiede. Una squadra come la nostra, questo tipo di errori non li deve commettere. Una squadra come la nostra non deve commettere questo tipo di errori». "Buone notizie per Claudio Marchisio: il centrocampista, uscito dolorante nel finale della partita contro la Sampdoria, al termine della gara e' stato sottoposto a una risonanza magnetica. Gli accertamenti non hanno evidenziato lesioni, ma una forte contusione al ginocchio". Lo comunica, sul proprio sito internet, la Juventus. |
Post n°972 pubblicato il 02 Gennaio 2013 da resistenzabianconera
Federico Peluso ha già iniziato la sua avventura juventina, anche se il mercato di gennaio inizierà ufficialmente domani. Ieri il difensore ha svuotato il suo armadietto di Zingonia e ha salutato i compagni. Questa mattina, dopo aver sostenuto le visite mediche, la firma ufficiale. A Bergamo lo sostituirà Brivio, preso l’estate scorsa proprio per far fronte alla sua partenza, che è stata rinviata solo di qualche mese. L’innesto di Peluso nel collaudatissimo scacchiere di Conte potrebbe avere un peso tattico rilevante. È, infatti, un classico jolly che può essere utilizzato in tre ruoli diversi: terzino sinistro, difensore centrale ed esterno di centrocampo. L’assenza di Asamoah, che sarà impegnato in Coppa d’Africa, potrebbe quindi essere colmata con l’avanzamento proprio di Peluso. Con il trasferimento alla Juventus, l’ex atalantino corona una stagione da sogno che l’ha visto esordire anche in maglia azzurra: in Nazionale ha collezionato tre presenze segnando anche un gol contro Malta lo scorso 11 settembre, in una gara valida per le qualificazioni ai Mondiali di Brasile 2014. |
Post n°971 pubblicato il 22 Dicembre 2012 da resistenzabianconera
Rabbia Juve, vittoria in rimonta. Matri e Vucinic gelano il Cagliari
Cagliari (4-3-1-2): PARMA - Con l'ennesima dimostrazione di forza, la Juve piega a Parma il Cagliari e continua la sua fuga solitaria in vetta alla classifica. Il modo migliore per festeggiare il Natale, importante anche dal punto di vista statistico: 94 punti nell'anno solare, è record, uno in più della Juve di Capello . E' un successo che vale doppio per i bianconeri. Non solo perché arrivato al 92' ed in rimonta. Soprattutto perché arrivato in una serata che, dopo 45', sembrava storta e che dopo il rigore fallito al 73' da Vidal, pareva addirittura stregata. Juve da record: 94 punti in un anno. Botta e risposta tra Cellino e Conte Il presidente dei rossoblù: «Questo è un campionato falsato e l’arbitraggio è stato molto insufficiente». Replica del tecnico bianconero: «Non ho tempo per le chiacchiere, siamo più forti anche dei tanti infortuni» Varrà anche poco il titolo di campione d’inverno, come dice Antonio Conte, ma intanto la sua Juve abbatte un altro record: 94 punti razziati nell’anno solare, meglio della Juve di Fabio Capello, edizione 2005, che di punti ne fece 93. «Eccezionale - dice il tecnico - ne abbiamo fatto uno in più. E andate a vedervi le rose di quella Juve, e dell’Inter». Dopo il sorriso, ringhia, ribattendo le accuse di Massimo Cellino, che aveva parlato di «campionato falsato» e poca sportività dei bianconeri, per aver giocato a Parma. «Sono tutte chiacchiere, e quel che dice Cellino non mi interessa, è un non argomento. Ai dirigenti rispondono i dirigenti». Il presidente del Cagliari s’era anche lamentato dell’arbitraggio: «Ho visto una partita in cui una squadra aveva cinque ammoniti e un espulso e un arbitraggio molto insufficiente, nella ripresa. Sono disgustato dall’atteggiamento del calcio italiano». Replica dell’ad bianconero Beppe Marotta: «Respingo al mittente tutte le cose che ha detto». Il resto della serata è la gioia della Juve, e l’urlo di Conte, al gol del vantaggio: «C’era tutta la rabbia che mettiamo sempre, la cattiveria agonistica, la voglia di vincere, tutto quello che ci ha permesso di raggiungere in un’annata calcistica 94 punti, di raggiungere uno scudetto, una Supercoppa, una finale di Coppa Italia. Quindi, c’è sempre tutto quello. Non posso far altro che ringraziare i ragazzi e sperare di continuare sempre così». E non era una passeggiata: «Non era facile, lo sapevamo benissimo, ma c’è stata una grande prova da parte nostra, di maturità. Una prova di forza, forse anche nella prima volta in cui ci siamo trovati in emergenza. Non dimentichiamo che in pochissimo tempo abbiamo perso Pepe per tre mesi, Bendtner per tre mesi, Chiellini per uno strappo muscolare, Vucinic che non sta bene dal punto di vista del tendine, Caceres che ha giocato ma era appena stato dal dentista per un ascesso a un dente. E’ in questi momenti che capisci la forza della squadra e la maturità che ha raggiunto». Continuando a vincere ![]() |
Post n°970 pubblicato il 19 Dicembre 2012 da resistenzabianconera
Andrea Agnelli ama rievocare un aneddoto legato ai suoi esordi da presidente bianconero. A maggio 2010 gli capitò di presentarsi in sede di sabato mattina, con il risultato di dover inserire una repentina retromarcia perché il portone d’ingresso era sbarrato. Più che la residenza dei “gobbi”, sembrava il deserto del Gobi. Due anni dopo al sabato, perlomeno durante la mattinata, al numero 32 di corso Galileo Ferraris sono pienamente operativi. La svolta capace di riportare la Juve ai vertici è maturata anche così, con una maggiore dedizione nello svolgimento delle rispettive mansioni. Non c’è dunque da stupirsi per il fatto che nonostante l’imperante atmosfera prenatalizia, in casa bianconera abbiano programmato per oggi uno dei vertici più importanti dell’annata. Attorno al tavolo siederanno appunto Agnelli, Antonio Conte , Beppe Marotta e Fabio Paratici . All’ordine del giorno ci saranno le decisioni, definitive, sul mercato di gennaio e la valutazione delle possibili ricadute su quello estivo. Si deciderà dunque qual è la linea del Piave nell’affaire Drogba , se David Villa possa davvero essere un’alternativa all’ivoriano, ecc. ecc. A giugno non solo Llorente: idea Sissoko L’irruzione del Milan su Didier Drogba non scompiglia i piani bianconeri: la Juve ha presentato la sua offerta all’ivoriano, aspetta una risposta e non considera rilanci. D’altra parte, c’era già l’insidia del Chelsea, perciò le alternative non erano mai state accantonate. |
Post n°969 pubblicato il 17 Dicembre 2012 da resistenzabianconera
La Juve è campione d’inverno. Con l’Atalanta basta mezz’ora Juventus (3-5-2): Buffon 6,5, Barzagli 7 (17' st Padoin 6), Marrone 6,5, Chiellini 6,5, Lichtsteiner 6, Vidal 7, Pirlo 7,5, Marchisio 7 (25' st Giaccherini 6), Asamoah 6, Giovinco 6, Vucinic 7 (10' st Quagliarella 5,5). (30 Storari, 34 Rubinho, 4 Caceres, 11 De Ceglie, 33 Isla, 32 Matri). All. Conte 7. TORINO – La Juventus non perde tempo e con due turni di anticipo conquista il titolo d'inverno. I bianconeri approfittano immediatamente del ko dell’Inter contro la Lazio e di quello interno del Napoli con il Bologna per andare in fuga in vetta alla classifica di Serie A, fregiandosi del sia pur platonico titolo di mezza stagione. Ai piemontesi bastano 27 minuti per regolare un’Atalanta apparsa già in vacanza natalizia. Vucinic (dopo 2’ di gioco), Pirlo e Marchisio mandano al tappeto i bergamaschi in meno di mezz’ora portando i torinesi a quota 41 in classifica. Vucinic, la Juve ritrova il bomber: “In gol dopo tre mesi, finalmente" Tre mesi dopo, Mirko Vucinic torna a segnare, esercizio che un attaccante, per quanto fabbricatore di assist, dovrebbe fare con una certa costanza. A lui non capitava dal 16 settembre, in campionato, a Genova, e al massimo aveva dato una spolverata al piede in Champions League, il 23 ottobre a Copenaghen. Ovviamente ci teneva anche lui, se dopo il gol contro l’Atalanta, dopo appena un minuto e venti secondi, s’è fermato a spedire dediche sotto la tribuna ovest. Del resto, anche su twitter, quella è stata la prima cosa che ha ricordato: «Partita perfetta, e finalmente il gol». Da lì in poi, la sfida era spianata: «Siamo partiti molto forte - ha raccontato poi l’attaccante bianconero - e la cosa importante è che abbiamo trovato subito il gol. Poi è arrivato il secondo e piano piano abbiamo gestito la partita». E se la Juve è nuovamente parsa impressionante, è merito anche del ritorno di Antonio Conte. Ha aggiunto Vucinic: «Sì, sicuramente. Lui ci trasmette tutta la sua rabbia, la sua forza, non so come chiamarla. Quando sta in panchina si sente». Così, finalmente, Mirko Vucinic s’è rivelato decisivo con il gol, oltre che con piroette, giocate e assist. In ogni caso, rimane uno dei giocatori fondamentali della Juve, che sui suoi piedi fa affidamento per realizzare le tracce offensive di Conte. Che contro l’Atalanta sono state quasi perfette, dando ancor più sicurezza a un gruppo cementato. Basta ascoltare Lichtsteiner: «Dobbiamo difendere lo scudetto, è un nostro obiettivo, però ci sono altre squadre fortissime dietro di noi. Ho visto la Lazio e l’Inter, sono state impressionanti, due squadre molto temibili. Ma se giochiamo così, è difficile batterci». Soprattutto se Vucinic, ogni tanto, fa anche gol. Il tecnico bianconero commenta il netto 3-0 sull’Atalanta: “Tante squadre possono ancora competere con noi. Approccio giusto contro un’ammazzagrandi. Parlare di mercato adesso è una mancanza di rispetto per chi lavora con grande fatica da un anno e mezzo” TORINO – L’allenatore della Juventus, Antonio Conte, si gode lo show con cui la sua squadra ha travolto l'Atalanta per 3-0. La Vecchia Signora allunga in vetta alla classifica ma il tecnico non vuol sentir parlare di fuga per lo scudetto e chiude all'arrivo di Drogba: "Nessun top player a gennaio". |
Post n°968 pubblicato il 13 Dicembre 2012 da resistenzabianconera
Juve, basta Giovinco: il Cagliari è domato Juventus (3-5-2) Buffon 6.5, Bonucci 6.5, Marrone 6, Barzagli 6,5, Isla 5, Padoin 6.5, Pogba 5.5, Vidal sv (15' Asamoah 5), De Ceglie 7, Giovinco 7, Bendtner 6.5 (42' Matri 5.5). (34 Rubinho, 31 Branescu, 4 Caceres, 3 Chiellini, 26 Lichsteiner, 8 Marchisio, 21 Pirlo, 9 Vucinic). All. Conte. TORINO - La Juve batte col minimo sforzo il Cagliari e vola ai quarti di finale di Coppa Italia. Grande festa allo Juventus Stadium per Conte che, se non altro, si gode un'imbattibilità della propria difesa che è salita a 419' in gare ufficiali, a 469' solo allo Juventus Stadium. ![]() Rischia un lungo stop Nicklas Bendtner, l’attaccante danese infortunatosi durante la sfida di Coppa Italia Juve-Cagliari. La risonanza magnetica e l’ecografia hanno evidenziato una lesione del tendine del lungo adduttore di sinistra: la prognosi verrà definita meglio dopo ulteriori esami, a cui Bendtner verrà sottoposto nei prossimi giorni, ma si parla di un’assenza di 2-3 mesi. Finora l’attaccante prestato dall’Arsenal aveva collezionato 387’ in 10 presenze, senza segnare un gol, e l’infortunio rischia di fargli concludere in anticipo l’avventura italiana. Dall’infermeria bianconera, invece, arrivano discrete notizie su Arturo Vidal. Il centrocampista cileno, uscito dopo 14’ di gioco per il riacutizzarsi di un dolore al ginocchio destro, non ha riportato nuovi problemi e la risonanza magnetica ha dato esito negativo. Il giocatore oggi si è allenato in palestra per smaltirne i postumi e domenica con l’Atalanta dovrebbe recuperare. Chi è a rischio forfait, invece, è Giaccherini: l’influenza intestinale l’ha costretto a saltare la sessione odierna di Vinovo. |
Post n°967 pubblicato il 09 Dicembre 2012 da resistenzabianconera
Successo col minimo sforzo della capolista nel giorno del rientro in panchina del tecnico. Risolve lo svizzero in avvio di ripresa su assist di tacco di Vucinic. Il montenegrino ha colpito due pali. Espulso nel finale Morganella Palermo (3-5-2): Ujkani 7,5; Munoz 6,5, Donati 6,5 (70' Dybala 6), Von Bergen 6,5; Pisano 6 (46' Brienza 5,5), Morganella 5, Kurtic 6 (74' Viola 6,5), Barreto 6, Garcia 6,5; Ilicic 6; Miccoli 6. A disp.: Benussi, Milanovic, Cetto, Labrin, Bertolo, Rios, Giorgi, Zahavi, Budan, All. Gasperini. PALERMO - La Juve festeggia nel migliore dei modi il ritorno in panchina dopo 4 mesi di Conte, passando a Palermo con il minimo sforzo. Una vittoria importante, avvenuta in condizioni difficili, su un campo ai limiti della praticabilità, che lancia un chiaro messaggio a Inter e Napoli: non sarà facile raggiungere in vetta i bianconeri. Il tecnico bianconero rivela che gli è pesato molto non poter andare in panchina nel primo scorcio stagionale: "Mi ha fatto male non sentire il profumo dell'erba. Ma da questa vicenda esco più forte. La partita? Dobbiamo essere più bravi a segnare" PALERMO - "E' stato doloroso". Non basta ad Antonio Conte la vittoria di Palermo per mandare in archivio 4 mesi lontano dalla panchina. Il tecnico bianconero rivela di aver sofferto: "Mi è mancato molto il profumo dell'erba. E' un esperienza che mi ha formato e fortificato. Ringrazio i giocatori, che non hanno risentito della mia assenza e tutto lo staff che mi ha sostituito degnamente dimostrando l'affiatamento che c'è tra noi. Significa che ho dei ragazzi speciali, una società speciale e penso anch'io di essere speciale. Si è fatto qualcosa di straordinario e a volte è passato in secondo piano". ![]() ![]() |
Post n°966 pubblicato il 06 Dicembre 2012 da resistenzabianconera
Champions, Shakhtar-Juve 0-1: bianconeri agli ottavi da primi La squadra di Conte vince 1-0 in Ucraina grazie ad un'autorete di Kucher e chiude il proprio girone al comando. Vittoria meritata malgrado il gol sia arrivato su azione viziata da fuorigioco. Negato un rigore a Chiellini, pali di Pirlo e Ilsinho Shakhtar (4-2-3-1): Pyatov 6, Srna 6.5, Kucher 5.5, Rakitskiy 6.5, Rat 6.5, Fernandinho 6.5, Stepanenko 5,5, Teixeira 5.5 (19' st Ilsinho 6.5), Mkhitarian 5.5, Willian 6, Eduardo 5 (1' st Devic 6). (14 Kobin, 32 Kanibolotski, 38 Kryvtsov, 19 Gai, 20 Douglas Costa). All. Lucescu. DONETSK - Bentornata tra le grandi. Nella serata del dentro o fuori la Juve non tradisce e con una prova maiuscola si guadagna a Donetsk la qualificazione agli ottavi di Champions, chiudendo addirittura al primo posto il proprio girone. Un traguardo atteso da 4 anni che premia il grande lavoro compiuto in 17 mesi da Conte che ha restituito ai bianconeri la forza e il blasone di un tempo. Champions, Alessio: ''Grande gara, ora evitiamo il Real'' DONETSK - Non poteva passare il testimone nel modo migliore. All'ultima da titolare in panchina prima di restituire, già da Palermo, lo scettro a Conte, Angelo Alessio si gode la nuova impresa della Juve: "Abbiamo disputato una grande partita e sono felicissimo anche per il 1° posto. Sapevamo che era una gara difficile, eravamo consapevoli della forza dei nostri avversari. Ma li abbiamo affrontati con la giusta determinazione e abbiamo vinto con merito. Al di là dell'autogol, infatti, non dimentichiamo che c'era una rigore per noi nel primo tempo e, una volta bloccati gli attaccanti, i nostri avversari non hanno una grande organizzazione di gioco per poter supportare i loro avanti. Abbiamo preso consapevolezza della nostra forza contro il Chelsea e l'abbiamo conferma stata stasera''. Alessio non fa previsioni per il sorteggio ma scegli chi evitare: ''Se potessi escluderei il Real Madrid. Per il resto una vale l'altra''. Juve regina d’ascolti in tv. Quasi 6 milioni su Canale5 Predominio bianconero anche in tv. La partita vinta dalla Juve a Donetsk ha infatti dominato la serata sul piccolo schermo: su Canale 5 il match raccontato con la consueta bravura da Sandro Piccinini e Aldo Serena ha raccolto 5 milioni e 600 mila telespettatori, buon risultato anche se i 6 milioni superati con il Chelsea un paio di mesi fa sempre sulla rete ammiraglia Mediaset non sono stati superati. Lo share si è assestato sul 19 per cento. Sconfitta, com’era prevedibile, la concorrenza: il programma «Emozioni» condotto dal tifoso juventino Massimo Giletti ha richiamato 4 milioni e 707 mila persone su Raiuno, mentre 3 milioni e 404 mila sono stati coloro che si sono sintonizzati su Raitre per «Chi l’ha visto?». Per quanto riguarda la partita vinta dalla formazione di Conte, SkySport1 ha ottenuto un’audience di un milione e 122 mila telespettatori, mentre sul canale in digitale terrestre Premium Calcio sono stati 851 mila i calciofili che hanno visto il match. In totale, sono stati circa 8 milioni i telespettatori che hanno guardato Juve-Shaktar in televisione. Per il resto, buon risultato per lo «Speciale Champions League» cominciato su Canale 5 al termine dell’incontro: 1.614.000 telespettatori, programma più seguito in seconda serata. |
Post n°964 pubblicato il 02 Dicembre 2012 da resistenzabianconera
Stracittadina equilibrata per la prima mezz'ora, poi una follia di Glik lascia i granata in 10: nella ripresa ne approfitta la Vecchia Signora, che apre e chiude il 3-0 con la doppietta di Marchisio, intervallata dal gol di Giovinco. Bianconeri momentaneamente a +5 sul Napoli, Toro ancora a secco nella stracittadina Juventus (4-3-3): Buffon 6; Lichtsteiner 6, Barzagli 6, Bonucci 6, De Ceglie 6 (16' st Asamoah 6); Pogba 7, Pirlo 5.5, Marchisio 7.5; Giaccherini 5.5 (1' st Bendtner 6), Vucinic 6.5, Giovinco 6.5 (34' st Matri sv). (Storari, Chiellini, Lucio, Marrone, Isla, Padoin, Vidal, Pepe, Quagliarella). All.: Alessio - Conte TORINO - La calma che ha la meglio sull'impeto, il raziocinio che domina l'istinto. La lucidità di Claudio Marchisio contro l'incoscienza di Kamil Glik: può sembrare riduttivo, probabilmente lo è, ma Juventus-Torino, stasera, si è decisa nei due modi diversi di interpretare il calcio. Da una parte il serafico distacco, l'approccio glaciale a una partita carica di significati; dall'altra un raptus, un istante di follia che guasta il lavoro di 10 compagni di squadra e di un mister, Ventura, che sembrava aver preparato bene la stracittadina. Il derby della Mole è bianconero, grazie alle firme di due che quei colori li portano sulla pelle da una vita, pur con qualche parentesi in giro per l'Italia: un segnale al campionato e allo Shakhtar, la Juve è più viva che mai. belga non è in gran serata e deve dire due volte no proprio al francese: nel primo caso lo aiuta la difesa sul destro da fuori, nel secondo non si fida e alza sopra la traversa. Il match appare comunque equilibrato, fino all'episodio che lo stravolge. Pallone per Giaccherini a centrocampo, da dietro arriva Glik in scivolata: piede alto mezzo metro che va dritto sulla gamba dell'ex cesenate, l'entrata è inconcepibile, violentissima, pericolosa. Rosso diretto sacrosanto, derby compromesso per i granata. Marchisio e Alessio guardano all'Europa: "Pensiamo a Donetsk" L'uomo derby rimane calmo a fine gara: "Tornare a vincere dopo Milano fa bene al morale e alla partita di mercoledì, volevamo il riscatto". il tecnico gli fa eco: "Buonissima partita, ottimo risultato: siamo proiettati alla Champions, ci servirà una grande partita per passare" TORINO - "Non è la prima doppietta al Torino, ne avevo fatte altre da ragazzino ma questa conta di più". Due gol nel derby e rimanere calmi: Claudio Marchisio trasuda serenità al triplice fischio di Rocchi. "Essere tornati alla vittoria dopo Milano fa bene al morale e ci fa bene per Donetsk. In gol sia io che Giovinco? Bisogna smetterla di dire che in Italia non escono talenti. Il risultato di oggi conta molto, innanzitutto per il campionato. Volevamo riscattarci soprattutto dopo la sconfitta con il Milan. Stasera lo si è visto, questi sono punti importanti che ci mantengono in alto e ora pensiamo a Donetsk. Io non ci sarò ma so che i miei compagni faranno sicuramente bene". |
Post n°963 pubblicato il 01 Dicembre 2012 da resistenzabianconera
Sapete come la penso sul derby: per me, e l’ho sempre detto, è una partita che non dovrebbe essere mai giocata. La partita del secolo che si disputa due volte l’anno. È troppo crudele, spietata. Non dovrei dirlo proprio io, perché il derby mi ha dato moltissimo e sono ancora il cannoniere assoluto. Ho segnato 13 gol in 21 sfide di campionato, un primato di cui vado molto fiero. Lo considero un fiore all’occhiello della mia carriera. Però, che battaglie! Ai miei tempi il derby era davvero tremendo, c’era il Grande Torino e poi, quando scomparve quella squadra magica, c’era in campo un Torino che contro di noi sapeva essere sempre grande. Li ricordo tutti, quei 13 gol ai granata. Il più spettacolare però lo segnai in una stracittadina di Coppa Italia a Lido Vieri, e al Filadelfia, nella fossa dei leoni. Adesso il derby è tornato, la città lo aspettava con impazienza e purtroppo bisogna giocarlo. Bene, allora dico: bisogna anche vincerlo. Forza ragazzi, mettetecela tutta, metteteci il cuore, consumate le vostre energie fino all’ultima goccia di sudore. In questa partita non conta solo la tecnica, contano ancora di più la grinta e la volontà. Ve lo dice uno che se ne intende. Per battere il Toro bisogna giocare con la stessa determinazione dei granata, che ritrovano nei derby quello spirito combattivo di Mazzola e dei suoi compagni. Loro erano demoni, in campo ci scannavamo anche se fuori i rapporti erano buonissimi e spesso ci ritrovavamo allo stesso tavolo nel ristorante di Tolmino, in via Alfieri. Io ero molto legato al «trio Nizza»: Bacigalupo, Rigamonti e Martelli. Eravamo amici eppure nella settimana che precedeva il derby diventavamo invisibili gli uni agli altri. E si respirava elettricità, tensione ovunque. Chi non ha mai vissuto questa partita, e sono in tanti, scoprirà un’atmosfera speciale: i tifosi granata sono legati in modo particolare alla sfida contro la Juve, ai loro giocatori, alla società. Dobbiamo ricordarcelo sempre, specialmente chi andrà in campo deve avere ben presente quale clima troverà. Ci risiamo. Si deve vincere. Forza Juve. Ai giocatori bianconeri dico: fateci passare una bella serata. |
Post n°962 pubblicato il 28 Novembre 2012 da resistenzabianconera
''Una vicenda di profonda amarezza''. Beppe Marotta, amministratore delegato della Juventus, ospite di Sky Tg 24, commenta cosi' le parole del latitante dal giugno 2011 Almir Gegic, una delle figure cardine dell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse, costituitosi lunedì sera a Milano Malpensa, che in un'intervista alla Gazzetta dello Sport ha rivelato come una tv gli avesse offerto 5mila euro per un'intervista dove parlare di Conte. Il tecnico bianconero ''ha gia' patito tantissimo per essere rimasto coinvolto in una vicenda che nulla ha a che fare con la sua morale, col suo modo di essere allenatore'', aggiunge Marotta, che definisca la vicenda Conte ''una situazione kafkiana'', col tecnico che ''ha pagato con una condanna un procedimento dove la difesa non ha avuto un ruolo principale ma si e' dovuta sottomettere alle dichiarazioni di un presunto pentito''. La corsa scudetto e' aperta, le avversarie non mancano ma la Juve ha un obbligo: vincere. Dopo la battuta d'arresto col Milan, la squadra di Conte e' pronta a ripartire: sabato il derby col Torino, mercoledi' la trasferta di Donetsk per staccare il biglietto per gli ottavi di Champions. Le ultime uscite hanno messo in evidenza una Juve non piu' invincibile. "Ma bisogna allargare il discorso anche al passato campionato che abbiamo condotto con grande caparbieta' e che alla fine abbiamo vinto - ricorda l'ad Beppe Marotta ai microfoni di 'Sky Tg 24' - da li' abbiamo continuato una scia positiva, siamo ancora in testa alla classifica e abbiamo avversari agguerriti e ben attrezzati dal punto di vista tecnico. La corsa scudetto e' molto aperta ma noi abbiamo l'obbligo di crederci, lo dice il dna della Juventus". |
Post n°961 pubblicato il 28 Novembre 2012 da resistenzabianconera
"Siamo sicuri che la Magistratura andra' fino in fondo in questa vicenda. Quando una persona come Conte legge queste parole (di Gegic, ndr), mi metto nei suoi panni e penso che non sarei stato molto bene e penso che i motivi li comprendano tutti. Sono parole che devono fare riflettere in ogni caso". Lo ha dichiarato ai microfoni di Sky l'avvocato di Antonio Conte, Antonio De Rensis. Il legale ha commentato le parole del latitante dal giugno 2011 Almir Gegic, una delle figure cardine dell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse, costituitosi ieri a Milano Malpensa, che in un'intervista esclusiva pubblicata ieri dalla Gazzetta dello Sport ha dichiarato che "una tv mi ha persino offerto 5 mila euro per un'intervista se parlavo anche di Conte. Come se lo conoscessi. Ho rifiutato. Non ho nulla da dire su di lui: mai visto, mai sentito, mai provato a contattarlo, ma soprattutto non ho bisogno di soldi per parlare di quello che so" le sue parole riportate dal quotidiano sportivo. "Noi attendiamo il suo interrogatorio, lo acquisiremo quando potremo e verificheremo cosa avra' detto ed a quel punto ci muoveremo se ci saranno i margini per tutelare la persona di Antonio Conte. In ogni caso, queste parole lasciano un senso profondo nei protagonisti" ha concluso il legale. |
Post n°960 pubblicato il 28 Novembre 2012 da resistenzabianconera
Il difensore della nazionale non si è allenato ma nei prossimi giorni dovrebbe rientrare in gruppo. Il cileno ha un problema agli adduttori, l'uruguayano alla caviglia sinistra: condizioni da valutare, ma il secondo è sicuramente out Dimenticare novembre e affrontare al meglio il trittico Torino-Shakthar-Palermo. E' questa la missione alle quale è chiamata la Juventus che tra oggi e giovedì recupererà Chiellini e Pepe, ma che per il derby perde Caceres e rischia di dover fare a meno Vidal. Il cileno si è fermato durante la seduta pomeridiana a causa di un dolore a livello degli adduttori, dovuto a un sovraccarico muscolare. Le sue condizioni verranno valutate progressivamente nei prossimi giorni. Più serie invece quelle di Caceres, che lamenta un fastidio alla caviglia sinistra, probabilmente causato ieri da un movimento distorsivo. La risonanza magnetica nucleare ha evidenziato un notevole versamento articolare, con una minima distrazione del legamento. |
Post n°959 pubblicato il 26 Novembre 2012 da resistenzabianconera
Ma quale lite. Con uno scambio di messaggi via Twitter, Claudio Marchisio e Leonardo Bonucci hanno voluto smentire le voci su un battibecco che ci sarebbe stato tra i due alla fine del primo tempo di Milan-Juventus. "Leo, hai letto del nostro presunto litigio? Mah", scrive Marchisio. "Sono rimasto stupito anch'io!!!..mah...ci vediamo al campo...", la risposta del difensore. |
Inviato da: denis_darija
il 11/05/2013 alle 23:08
Inviato da: Grissom08
il 13/04/2013 alle 10:23
Inviato da: Grissom08
il 03/04/2013 alle 23:39
Inviato da: cuorejuventino2
il 11/12/2012 alle 06:52
Inviato da: cuorejuventino2
il 07/12/2012 alle 15:30