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19^ 2012-2013: Juventus - Sampdoria 1-2

Post n°973 pubblicato il 07 Gennaio 2013 da resistenzabianconera
 

Vantaggio di Giovinco poi la rimonta blucerchiata (doppietta di Icardi). Buffon da rivedere. Prima sconfitta stagionale di Conte in panchina.
JUVENTUS (3-5-2): Buffon 5, Barzagli 6, Bonucci 6, Peluso 5.5, Padoin 6.5, Pogba 6 (25' st Giaccherini 5.5), Pirlo 5.5, Marchisio 6.5, De Ceglie 6 (15' st Quagliarella 6) Matri 5.5 (15' st Vucinic 5.5), Giovinco 6.5. (30 Storari, 31 Branescu, 4 Caceres, 39 Marrone, 23 Vidal, 33 Isla). All. Conte
SAMPDORIA (3-5-2): Romero 6, Gastaldello 6, Palombo 6, Costa 5.5, Berardi 4.5, Kristicic 6.5 (32' st Tissone 6), Obiang 7, Poli 6.5, Estigarribia 6 (1' st De Silvestri 6.5), Eder 6.5 (30 st Munari 6), Icardi 7.5. (32 Berni, 1 Da Costa, 5 Renan, 7 Castellini, 8 Mustafi, 15 Poulsen, 35 Rossini, 93 Savic). All. Rossi
ARBITRO: Valeri
RETI: nel pt 23' Giovinco (rigore); nel st 7' e 23' Icardi
ANGOLI: 14-3 per la Juventus
RECUPERO: 1' e 4'.
ESPULSO: Berardi al 30' pt per doppia ammonizione
AMMONITI: Poli, Pogba, Bonucci, Kristicic, Peluso per gioco scorretto, Pirlo e Eder per comportamento non regolamentare
SPETTATORI: 40.000.

TORINO - È davvero brusco il risveglio della Juventus dopo la sosta natalizia: la Sampdoria di Delio Rossi, in inferiorità numerica per due terzi di gara, infligge ai bianconeri la seconda sconfitta interna in campionato, al termine di una partita a tratti incredibile. È il successo di Delio Rossi, che marchia subito la sua avventura blucerchiata con un risultato che la Samp non raggiungeva dal 2005 (allora decise Diana, in panchina sedeva Walter Novellino), e di Maurito Icardi, che si fa ancor più idolo della tifoseria dopo il sigillo nell'ultimo derby. La Juventus ha tanto da recriminare, da qualche decisione arbitrale nel primo tempo alla prestazione deludente di Buffon, fino ai tanti errori negli ultimi sedici metri.

JUVE IN CONTROLLO FINO ALL'INTERVALLO
- Delio Rossi si presenta a Torino con tanta voglia di sorprendere, già dall'undici di partenza: i blucerchiati si presentano con un 3-5-2 che vede, in difesa, la presenza di Angelo Palombo, la prima in questa stagione. I bianconeri piacciono di più nel primo tempo, creano tanto gioco soprattutto sulle corsie esterne ma, per sbloccare il risultato, hanno bisogno di un penalty conquistato da Marchisio e trasformato da Sebastian Giovinco. La partita sembra mettersi in discesa per la squadra di Conte quando Berardi, già ammonito per il fallo da rigore, si guadagna la doccia anticipata con un'entrataccia su Barzagli. I blucerchiati hanno il merito di non scomporsi e resistere agli assalti bianconeri, sfiorando anche il pari con una
punizione di Estigarribia.

ICARDI ROVESCIA LA PARTITA - L'inerzia del match non sembra cambiare nella ripresa, con la Samp a difendersi dall'assedio bianconero e a cercare le ripartenze di Eder e Icardi, devastanti nel terzo quarto di gara. Al 7' è Krsticic a pescare l'argentino con un lancio di quaranta metri, Icardi controlla il rimbalzo del pallone e calcia a rete: il rimbalzo velenoso del pallone, che inganna Buffon, fa il resto e ammutolisce lo Juventus Stadium. La Samp comincia a crederci, sfiora il vantaggio con Poli e lo trova al 24', ancora con Icardi, che insacca nel sette alla sinistra di Buffon da posizione defilata. La reazione della Juventus è rabbiosa quanto arruffona, tant'è vero che grandi parate Romero non ne deve fare. Il solo Vucinic, entrato nella ripresa, sembra in grado di trovare il pareggio ma è la traversa a dirgli di 'no', in quella che rimarrà la più grande palla-gol della Juve nei secondi 45'.

TEGOLA MARCHISIO - L'assalto bianconero non si concretizza, in un finale che vede anche il ristabilirsi dell'inferiorità numerica: Marchisio, già acciaccato, gioca sul dolore per gran parte della ripresa fino ad accasciarsi sul terreno in pieno recupero. Il centrocampista della Nazionale viene portato fuori in barella e la preoccupazione per le sue condizioni al di là del vantaggio in classifica che va assottigliandosi, è un altro cruccio per un Conte che, dopo un 2012 stellare, comincia l'anno nuovo nel peggiore dei modi.


Conte amaro: “Non siamo marziani”. Mea culpa Buffon: “Sul gol ho sbagliato"

Il tecnico reclama dopo il ko contro la Samp: «C’erano due rigori su Matri e Bonucci». Il portiere: «La sconfitta può farci ritrovare umiltà». Preoccupa Marchisio: si teme una distorsione del ginocchio

«È una partita che ci deve far riflettere e crescere. Non siamo marziani, qui siamo tutti terreni». Scuro in volto, Antonio Conte spiega così il crollo della Juve con la Samp. Inatteso nel modo in cui è avvenuto, con i bianconeri in vantaggio di un gol e di un uomo per un’ora (espulso Berardi). «Oggi sono molto deluso e amareggiato, è fuori dubbio - ammette il tecnico bianconero -, queste sono partite da vincere. Non esiste perdere in dieci contro undici una partita che stai dominando. È una situazione che ci deve far riflettere e capire che quello che abbiamo fatto è stato frutto di grande volontà, ferocia, determinazione, lavoro, abnegazione da parte di tutti». Così i bianconeri sono arrivati allo scudetto, senza queste caratteristiche non è vera Juve. 

«Dobbiamo fare tesoro di ciò che è successo oggi - aggiunge Conte -, la nostra è una squadra giovane che sta imparando a vincere, che ha tanto da migliorare e deve crescere, che sta viaggiando a un passo veloce e spedito forse ancor più delle sue possibilità grazie al lavoro e all’impegno. Per questo non dobbiamo farci attrarre dalle sirene che parlano di squadra stratosferica, non siamo marziani, qui siamo tutti terreni. La voglia e la determinazione ci hanno portato a quello che abbiamo fatto, quando giochiamo con il collettivo ce la possiamo giocare con tutti, i marziani stanno da altre parti». Ancora l’allenatore juventino: «Dà fastidio perdere una partita così su due contropiede. Il primo gol ci ha mandato in tilt, abbiamo perso le distanze, c’era voglia di tornare subito in vantaggio, siamo andati all’arrembaggio perdendo in lucidità. Anche se abbiamo creato diverse opportunità, Vucinic ha preso la traversa. Vidal? In panchina per scelta tecnica, nessuna speigazione particolare, dopo il Cagliari mi avete detto che doveva rifiatare un po’...».   

Conte difende poi l’esordiente Peluso («Ha fatto una prestazione impeccabile»), e sugli episodi contestati dice: «Su Matri il rigore è ineccepibile, sarebbe stata anche la seconda espulsione per la Samp. Ma arbitro e gardalinee non l’hanno visto. E su Bonucci c’è la trattenuta di Gastaldello. Dal campo mi ero anche arrabbiato con lui perché avrebbe potuto sembrare simulazione e quindi avrebbe rischiato il secondo giallo, ma rivedendo l’episodio, la trattenuta mi sembra chiara. Prendiamo atto di tutto ciò, mi auguro che non ci sia più il processo mediatico che c’è stato quando gli episodi arbitrali sono stati a vantaggio della Juve...».  

Nel pomeriggio negativo c’è da registrare anche l’infortunio di Marchisio, uscito in barella tenendosi il ginocchio destro. In serata verranno effettuati gli accertamenti ma si teme una distorsione del ginocchio. «Avremo un mese e mezzo-due molto delicati, sia per infortuni, sia perché ci sono giocatori non in grandi condizioni per vari acciacchi. Dovremo stringere i denti e tirare fuori tutto».   

Chiude Gigi Buffon: «Non è stata una gran giornata per la Juve e per me, ho fatto un errore che ha pregiudicato tre punti che sembravano certi. C’era il tempo per recuperare, speravo ce la facessimo lo stesso a vincere, non è stato così ed è la cosa che mi disturba di più. Oggi non abbiamo avuto la lucidità per fare le cose giuste nel momento giusto, anche se non abbiamo affrontato la gara in modo rilassato. Nell’intervallo c’eravamo promessi di chiudere il match prima possibile, per non correre il rischio di non vincere. Avevamo sentori nefasti che poi purtroppo si sono verificati. Abbiamo preso due gol in contropiede e abbiamo lasciato altre tre o quattro occasioni sempre in contropiede. Una squadra come la nostra, questo tipo di errori non li deve commettere. Una squadra come la nostra non deve commettere questo tipo di errori».


"Buone notizie per Claudio Marchisio: il centrocampista, uscito dolorante nel finale della partita contro la Sampdoria, al termine della gara e' stato sottoposto a una risonanza magnetica. Gli accertamenti non hanno evidenziato lesioni, ma una forte contusione al ginocchio". Lo comunica, sul proprio sito internet, la Juventus.

 
 
 

Peluso, visite mediche poi la firma

Post n°972 pubblicato il 02 Gennaio 2013 da resistenzabianconera

Federico Peluso ha già iniziato la sua avventura juventina, anche se il mercato di gennaio inizierà ufficialmente domani. Ieri il difensore ha svuotato il suo armadietto di Zingonia e ha salutato i compagni. Questa mattina, dopo aver sostenuto le visite mediche, la firma ufficiale. 

A Bergamo lo sostituirà Brivio, preso l’estate scorsa proprio per far fronte alla sua partenza, che è stata rinviata solo di qualche mese. 

L’innesto di Peluso nel collaudatissimo scacchiere di Conte potrebbe avere un peso tattico rilevante. È, infatti, un classico jolly che può essere utilizzato in tre ruoli diversi: terzino sinistro, difensore centrale ed esterno di centrocampo. L’assenza di Asamoah, che sarà impegnato in Coppa d’Africa, potrebbe quindi essere colmata con l’avanzamento proprio di Peluso. Con il trasferimento alla Juventus, l’ex atalantino corona una stagione da sogno che l’ha visto esordire anche in maglia azzurra: in Nazionale ha collezionato tre presenze segnando anche un gol contro Malta lo scorso 11 settembre, in una gara valida per le qualificazioni ai Mondiali di Brasile 2014.

 
 
 

18^ 2012-2013 Cagliari - Juventus 1-3

Post n°971 pubblicato il 22 Dicembre 2012 da resistenzabianconera
 

Rabbia Juve, vittoria in rimonta. Matri e Vucinic gelano il Cagliari
I sardi subito avanti con Pinilla, i bianconeri sbagliano un rigore ma strappano i tre punti con l’ex e il sigillo finale del montenegrino. Juve da record: 94 punti in un anno.

Agazzi 6.5, Pisano 6, Ariaudo 5.5, Astori 5, Murru 5.5 (8'st Perico 5.5), Dessena 6, Nainggolan 7, Ekdal 6.5, Ribeiro 6.5, Sau 6.5 (22'st Del Fabro 5), Pinilla 6.5 (30'st Nenè 6) (25 Avramov, 8 Avelar, 32 Cesarini, 7 Cossu) All.Pulga.
Juventus (3-5-2): Buffon 6, Caceres 6 (17'st Padoin 6.5), Bonucci 7, Barzagli 6.5, Lichtsteiner 6.5 (27'st Vucinic 7), Vidal 5, Pirlo 6, Marchisio 6.5, Asamoah 6.5, Quagliarella 6 (15'st Matri 8), Giovinco 7 (30 Storari, 34 Rubinho, 39 Marrone, 33 Isla, 11 De Ceglie, 6 Pogba, 24 Giaccherini) All.Conte
Arbitro: Damato di Barletta 4.
Reti: Nel pt: 16' Pinilla (rig), nel st: 30' e 47' Matri, 50' Vucinic.
Angoli: 6 a 1 per la Juventus.
Recupero: 0' e 6'.
Espulsi: Al 20' st Astori per doppia ammonizione e Pulga per proteste.
Ammoniti: Ariaudo, Vidal, Murru, Lichtsteiner, Dessena e Pisano per gioco scorretto.
Spettatori: 10.000 circa

Cagliari (4-3-1-2):

PARMA - Con l'ennesima dimostrazione di forza, la Juve piega a Parma il Cagliari e continua la sua fuga solitaria in vetta alla classifica. Il modo migliore per festeggiare il Natale, importante anche dal punto di vista statistico: 94 punti nell'anno solare, è record, uno in più della Juve di Capello . E' un successo che vale doppio per i bianconeri. Non solo perché arrivato al 92' ed in rimonta. Soprattutto perché arrivato in una serata che, dopo 45', sembrava storta e che dopo il rigore fallito al 73' da Vidal, pareva addirittura stregata.

DAMATO, ARBITRAGGIO INSUFFICIENTE - La Juve è stata più forte di tutti e tutto. Anche dell'arbitro Damato che a lungo, di certo, l'ha ostacolata. Ha graziato per due volte i giocatori rossoblu (Ariaudo al 27' e Murru al 51') che avrebbero meritato di finire anzitempo negli spogliatoi per doppia ammonizione), in altrettante circostanze le ha negato due rigori netti (uno su Quagliarella ed un secondo per una spinta ad Asamoah). Alla fine ha vinto ancora Conte indovinando i cambi: Matri, Padoin e Vucinic hanno fatto innescare alla squadra la quinta. E hanno contribuito addirittura a far chiudere la serata in trionfo.

CAGLIARI, UNA PROVA CORAGGIOSA - Il Cagliari ha fatto davvero il massimo. Non può rimproverarsi nulla. E' partito con coraggio, sfidando la Juve con due punte più Ribeiro trequartista, si è difeso con i denti, sorretto da un sontuoso lavoro in mezzo al campo di Naingollan e, alla fine, è crollato solo dopo essere rimasto in 9 e mezzo, per l'espulsione di Astori e con Ekdal colpito da crampi a sostituzioni terminate. La squadra è sempre più vicina alla zona retrocessione. Ma con questo carattere ci sono i margini per vedere il futuro rosa.

PINILLA SBLOCCA IL RISULTATO - Costretto a rinunciare all'infortunato Chiellini e con Vucinic non al meglio, Conte ha dato una chance a Caceres e Quagliarella. Ma più che il peso di due uomini cardine, alla Juve è mancato il giusto approccio alla gara. Il Cagliari ne ha subito approfittato e, al 15', si è procurato con Sau, bravo a indurre al fallo in area Vidal, il rigore per l'1-0, trasformato da Pinilla.

RIGORE NEGATO ALLA JUVE - La Juve ha reagito con rabbia ma anche con poca lucidità. In tutto il primo tempo l'unica occasione se l'è procurata Quagliarella, affondato in area da Ariaudo con una trattenuta che avrebbe decisamente meritato di essere punita con un altro rigore. Ma l'arbitro Damato stavolta, non supportato a dovere dal giudice di porta come nella prima circostanza, ha lasciato correre.

TRAVERSA DI BONUCCI - La strigliata di Conte nell'intervallo ha prodotto gli effetti sperati. Ma per vedere una squadra più concreta c'è voluto l'ingresso di Matri al 61' al posto dell'evanescente Quagliarella. I bianconeri hanno avuto un punto di riferimento migliore in attacco e hanno cambiato passo: Bonucci ha colpito una traversa, Matri si è visto negare l'1-1 da Agazzi quindi Asamoah, nella stessa azione, si è visto negare un rigore per una spinta netta di Naingollan.

PISANO ESPULSO, VIDAL SBAGLIA UN RIGORE - La svolta è arrivata al 65': Astori si è fatto espellere per somma di ammonizioni e ha caricato ulteriormente gli avversari che, al terzo tentativo, al 71', si sono visti accordare un rigore, stavolta per il fallo meno netto, una lieve spinta del subentrato Dal Fabro a Giovinco. Sul dischetto è andato Vidal che ha completato la sua serata storta spedendo il pallone oltre la traversa.

ENTRA VUCINIC, MATRI PAREGGIA - Qui è venuto fuori tutto il carattere della Juve: la squadra non si è arresa e, con l'ingresso di Vucinic, ha fatto la differenza. Dal suo piede è nato il pareggio, realizzato dall'ex Matri, lesto a riprendere la corta respinta di Agazzi sul tiro dal limite del montenegrino.

MATRI PIU' VUCINIC, RISULTATO RIBALTATO - Il Cagliari ha provato ad arroccarsi chiedendo anche a Ribeiro e al subentrato Nenè il sacrificio di dare una mano al centrocampo ma non è bastato. E, dopo un palo di Asamoah ed un tiro a porta vuota fallito da Vucinic, è arrivato, inevitabile, l'1-2, siglato da Matri, bravo a sfruttare un fortunoso rimpallo dopo una respinta di Nenè carambolata addosso a Vidal. Il Cagliari è crollato e, al 95', ha incassato anche l'1-3 da Vucinic che ha insaccato a porta vuota su un tiro-cross di Giovinco.

Juve da record: 94 punti in un anno. Botta e risposta tra Cellino e Conte

Il presidente dei rossoblù: «Questo è un campionato falsato e l’arbitraggio è stato molto insufficiente». Replica del tecnico bianconero: «Non ho tempo per le chiacchiere, siamo più forti anche dei tanti infortuni»

Varrà anche poco il titolo di campione d’inverno, come dice Antonio Conte, ma intanto la sua Juve abbatte un altro record: 94 punti razziati nell’anno solare, meglio della Juve di Fabio Capello, edizione 2005, che di punti ne fece 93. «Eccezionale - dice il tecnico - ne abbiamo fatto uno in più. E andate a vedervi le rose di quella Juve, e dell’Inter».  

 Dopo il sorriso, ringhia, ribattendo le accuse di Massimo Cellino, che aveva parlato di «campionato falsato» e poca sportività dei bianconeri, per aver giocato a Parma. «Sono tutte chiacchiere, e quel che dice Cellino non mi interessa, è un non argomento. Ai dirigenti rispondono i dirigenti». Il presidente del Cagliari s’era anche lamentato dell’arbitraggio: «Ho visto una partita in cui una squadra aveva cinque ammoniti e un espulso e un arbitraggio molto insufficiente, nella ripresa. Sono disgustato dall’atteggiamento del calcio italiano». Replica dell’ad bianconero Beppe Marotta: «Respingo al mittente tutte le cose che ha detto». 

 Il resto della serata è la gioia della Juve, e l’urlo di Conte, al gol del vantaggio: «C’era tutta la rabbia che mettiamo sempre, la cattiveria agonistica, la voglia di vincere, tutto quello che ci ha permesso di raggiungere in un’annata calcistica 94 punti, di raggiungere uno scudetto, una Supercoppa, una finale di Coppa Italia. Quindi, c’è sempre tutto quello. Non posso far altro che ringraziare i ragazzi e sperare di continuare sempre così».  

E non era una passeggiata: «Non era facile, lo sapevamo benissimo, ma c’è stata una grande prova da parte nostra, di maturità. Una prova di forza, forse anche nella prima volta in cui ci siamo trovati in emergenza. Non dimentichiamo che in pochissimo tempo abbiamo perso Pepe per tre mesi, Bendtner per tre mesi, Chiellini per uno strappo muscolare, Vucinic che non sta bene dal punto di vista del tendine, Caceres che ha giocato ma era appena stato dal dentista per un ascesso a un dente. E’ in questi momenti che capisci la forza della squadra e la maturità che ha raggiunto». Continuando a vincere

 
 
 

Juve, oggi vertice Agnelli-Conte-Marotta-Paratici per varare la rosa 2013. A giugno non solo Llorente: idea Sissoko

Post n°970 pubblicato il 19 Dicembre 2012 da resistenzabianconera
Foto di resistenzabianconera

Andrea Agnelli ama rievocare un aneddoto legato ai suoi esordi da presidente bianconero. A maggio 2010 gli capitò di presentarsi in sede di sabato mattina, con il risultato di dover inserire una repentina retromarcia perché il portone d’ingresso era sbarrato. Più che la residenza dei “gobbi”, sembrava il deserto del Gobi. Due anni dopo al sabato, perlomeno durante la mattinata, al numero 32 di corso Galileo Ferraris sono pienamente operativi. La svolta capace di riportare la Juve ai vertici è maturata anche così, con una maggiore dedizione nello svolgimento delle rispettive mansioni. Non c’è dunque da stupirsi per il fatto che nonostante l’imperante atmosfera prenatalizia, in casa bianconera abbiano programmato per oggi uno dei vertici più importanti dell’annata. Attorno al tavolo siederanno appunto Agnelli, Antonio Conte , Beppe Marotta e Fabio Paratici . All’ordine del giorno ci saranno le decisioni, definitive, sul mercato di gennaio e la valutazione delle possibili ricadute su quello estivo. Si deciderà dunque qual è la linea del Piave nell’affaire Drogba , se David Villa possa davvero essere un’alternativa all’ivoriano, ecc. ecc.


REGOLE ED ECCEZIONI Su Drogba la Juve si è interrogata molto nelle scorse settimane, arrivando alla decisione di provare a ingaggiarlo nonostante i quasi trentacinque anni di età. La condizione, ne abbiamo già parlato ieri, è che l’ivoriano si liberi da solo dai legami con lo Shangai Shenhua, a quel punto la Juve sarà pronta a subentrare ai cinesi, ovviamente su diverse basi. Una scelta che in qualche modo contraddice la politica vincente delle ultime due stagioni, in cui si è puntato (con l’eccezione di Andrea Pirlo , che comunque al tempo di anni ne aveva 32) su giocatori ben al di sotto della trentina. Su un piatto della bilancia c’erano le voci positive, a partire dalla certezza che in serie A un campione come Drogba sia destinato a segnare molto fin da subito (indicativo il precedente del coetaneo Klose ) e dall’aspettativa che possa farlo soprattutto in Champions. Voci che hanno prevalso sugli alti costi alla voce ingaggio (con il rischio di ricadute all’interno dello spogliatoio) e la consapevolezza di poter avere a disposizione il bomber ivoriano solo da fine febbraio in poi. Proprio la consapevolezza di avere un gruppo giovane e già molto competitivo ha portato alla decisione di trattare con Pierre Frelot , agente di Drogba. Siamo di fronte all’eccezione che conferma la regola.

LE DIVERGENZE Oggi però la Juve dovrà decidere fino a che punto può spingersi e in qualche modo chiarirsi. Perché le parole di Antonio Conte dopo la vittoria con l’Atalanta («Non possiamo permetterci un top player a gennaio») stridono con l’attivismo della dirigenza. Se quello del tecnico sia stato un eccesso di prudenza, piuttosto che una lucida lettura della situazione, o ancora un voler pungolare chi opera in quel settore lo scopriremo strada facendo. Al momento comunque il tentativo è in atto e ha precedenza assoluta su ogni mossa in attacco.

PRIMO: IL BILANCIO D’altronde Drogba è funzionale ai disegni di Agnelli per almeno un paio di ottimi motivi. Il primo è che con lui in squadra la Juve colmerebbe l’unica lacuna che la divide dalle grandissime d’Europa, ovvero la presenza di un fuoriclasse al centro dell’attacco. Perché in difesa e a centrocampo i bianconeri già non temono confronti, né a livello d’organizzazione di gioco. Drogba è l’anello mancante che, per qualche tempo, può risolvere l’annoso problema del top player. Il secondo motivo è che l’ingaggio dell’ivoriano non peserebbe particolarmente sul bilancio, cosa che ad Agnelli sta particolarmente a cuore dopo i pesanti passivi degli ultimi due esercizi. Drogba, come Llorente . Prendendo l’uno e l’altro la Juve vedrebbe salire il monte stipendi, ma potrebbe addirittura puntare a un attivo di mercato nella prossima estate, visto che a quel punto la principale incombenza sarebbe quella di vendere i vari Quagliarella , Matri , ecc.

I TOP DEL FUTURO Altra questione che verrà affrontata in giornata è lo shopping che la società bianconera può concedersi in Brasile e dintorni. Fin qui la Juve molto si è spesa e parecchio ha speso per conoscere nel dettaglio quanto accade a Rio de Janeiro, San Paolo, Porto Alegre, Cordoba, Buenos Aires, Santiago del Cile. Le missioni degli osservatori bianconeri si sono susseguite, hanno portato a relazioni, selezioni, scelte di merito. A questo punto Marotta e Paratici hanno ben chiaro su chi puntare, a partire da Matheus Doria Macedo, difensore centrale che a soli diciotto anni di età ha messo insieme una stagione monstre nel Botafogo, di cui è diventato titolare inamovibile. Ma di questi tempi comprare al supermercato Brasile non è molto diverso che farlo nelle botteghe artigiane del vecchio continente, tipo casa Pozzo tanto per rendere l’idea. I prezzi sono saliti, il numero di mediatori (magari sotto forma di fondi privati che accampano diritti e pretese) pure. Eppure il futuro del calcio continua a passare da lì, la Juve oggi deciderà se e come ritagliarsi la propria fetta di sogni.

A giugno non solo Llorente: idea Sissoko

L’irruzione del Milan su Didier Drogba non scompiglia i piani bianconeri: la Juve ha presentato la sua offerta all’ivoriano, aspetta una risposta e non considera rilanci. D’altra parte, c’era già l’insidia del Chelsea, perciò le alternative non erano mai state accantonate.

PRESTITO - Tutte accomunate dal low cost, per via di scadenze imminenti o condizioni di disagio, come nel caso di David Villa, stufo dei pochi spazi che Tito Vilanova gli riserva. Ieri, in Spagna, l’indiscrezione ha avuto nuovo impulso: in realtà, la Juve è ferma alla richiesta di prestito fatta per El Guaje o per Alexis Sanchez, anche lui ai margini. L’ad Beppe Marotta aveva in mente di ripetere l’operazione che gli permise, ai tempi della Sampdoria, di riportare Antonio Cassano in Italia, ma il Barcellona è disposto a trattare solo la cessione. C’è un mese di speranza, ma la sensazione è che Sandro Rosell non cederà.

MOTIVI - Tra i calciatori in scadenza - da Theo Walcott (che però apre al rinnovo con l’Arsenal) a Klaas-Jan Huntelaar - il più semplice sarebbe Fernando Llorente, che la Juve ha già bloccato per giugno: anticipare l’arrivo permetterebbe ai bianconeri di innestare subito il top player, all’attaccante di cominciare subito una vita nuova e all’Athletic Bilbao di raggranellare qualcosa dal cartellino. Invece, proprio ieri, il presidente Josu Urrutia ha ribadito: «Non partirà a gennaio per tre motivi: uno filosofico, uno economico e l’altro sportivo. Aduriz sta facendo molto bene, ma è difficile mantenere questo standard fino a fine stagione. Llorente può essere il titolare in certe occasioni. Credo sia vantaggioso trattenerlo, con lui siamo più competitivi».


CORSIA - La Juve prende atto e rinvia il tesseramento a giugno: un altro colpo a parametro zero come quelli che hanno portato a Torino Andrea Pirlo e Paul Pogba, al quale - secondo accreditate fonti francesi - seguirà ancora - è notizia di queste ore - quello di Moussa Sissoko del Tolosa: anche il centrocampista si svincolerà a giugno e la Juve è in prima fila. Intanto, si lavora su Federico Peluso che offrirebbe una soluzione in più per la fascia sinistra e permetterebbe nel contempo di sopperire all’addio di Lucio: è la prima pista, mentre si rincorrono voci (in Portogallo giurano su un sondaggio per Ezequiel Garay del Benfica) e candidature: da Pablo Armero e Salvatore Bocchetti, contesi dal Napoli, a Marco Andreolli e Hugo Campagnaro, anche loro prossimi al parametro zero. Senza dimenticare Danilo: con l’Udinese c’è una corsia preferenziale.

 
 
 

17^ 2012-2013: Juventus - Atalanta 3-0

Post n°969 pubblicato il 17 Dicembre 2012 da resistenzabianconera
 

La Juve è campione d’inverno. Con l’Atalanta basta mezz’ora
Bianconeri sul 3-0 dopo 27’: a segno Vucinic, Pirlo e Marchisio. Poi i nerazzurri restano in dieci (espulso Manfredini). Napoli ko col Bologna

Juventus (3-5-2): Buffon 6,5, Barzagli 7 (17' st Padoin 6), Marrone 6,5, Chiellini 6,5, Lichtsteiner 6, Vidal 7, Pirlo 7,5, Marchisio 7 (25' st Giaccherini 6), Asamoah 6, Giovinco 6, Vucinic 7 (10' st Quagliarella 5,5). (30 Storari, 34 Rubinho, 4 Caceres, 11 De Ceglie, 33 Isla, 32 Matri). All. Conte 7.
Atalanta (4-5-1): Consigli 6,5, Bellini 5, Manfredini 4, Lucchini 5, Peluso 5, Schelotto 5,5, Radovanovic 5 (1' st Biondini 6), Cigarini 5,5 (29' st Cazzola sv), Moralez 5, Bonaventura 5,5 (39' Stendardo 6), Denis 5. (16 Polito, 78 Frezzolini, 77 Raimondi, 9 Troisi, 25 Matheu, 79 Ferreira Pinto, 28 Brivio, 32 Ferri, 91 De Luca). All. Colantuono 5
Arbitro: Massa
Reti: nel primo tempo 2' Vucinic, 14' Pirlo, 27' Marchisio
Angoli: 8-6 per l'Atalanta
Recupero: 1' e 2'
Espulso: Manfredini per doppia ammonizione. Ammoniti: Manfredini per gioco scorretto.
Spettatori: 38.625, incasso 1.318.705 euro

TORINO – La Juventus non perde tempo e con due turni di anticipo conquista il titolo d'inverno. I bianconeri approfittano immediatamente del ko dell’Inter contro la Lazio e di quello interno del Napoli con il Bologna per andare in fuga in vetta alla classifica di Serie A, fregiandosi del sia pur platonico titolo di mezza stagione. Ai piemontesi bastano 27 minuti per regolare un’Atalanta apparsa già in vacanza natalizia. Vucinic (dopo 2’ di gioco), Pirlo e Marchisio mandano al tappeto i bergamaschi in meno di mezz’ora portando i torinesi a quota 41 in classifica.

MEZZ’ORA SPETTACOLARE - Conte, alla prima apparizione in panchina allo Juventus Stadium dopo i quattro mesi di squalifica, recupera Vidal e schiera un 3-5-2 con Giovinco e Vucinic in attacco. In difesa Marrone prende il posto dello squalificato Bonucci. Colantuono conferma l’undici che ha sconfitto sabato scorso il Parma con il modulo 3-4-2-1. La Juventus dà vita a un primo tempo spettacolare, forse migliore di quello visto contro la Roma. E si decide tutto nei primi 27’ di gara. Dopo soli 2’ siamo già 1-0: Pirlo ruba palla, se ne impossessa Giovinco che smarca in area Vucinic, defilato a sinistra. Destro e Consigli è battuto sul secondo palo. L’Atalanta al 4’ ha la chance di pareggiare immediatamente ma Denis, solo davanti a Buffon dopo un errore dei bianconeri, calcia malamente sul portiere in uscita. I nerazzurri sembrano volenterosi di attaccare, ma non trovano varchi e le lunghe manovre non portano a nulla. La Juve, al contrario, sembra che debba segnare a ogni iniziativa offensiva. Al 13’ Bellini stende Giovinco ai 30 metri circa. La punizione la batte Pirlo, a giro, e Consigli non può nulla: 2-0. La Juventus non si ferma e al 27’ chiude i conti: la difesa a tre di Colantuono sbanda e lascia spazio a Marchisio che calcia quasi dal limite firmando il 3-0.

DOPPIO GIALLO PER MANFREDINI – Sotto di tre reti, l’Atalanta alza definitivamente bandiera bianca al 32’: Manfredini, già ammonito, ferma con un brutto fallo una ripartenza di Chiellini. Massa non può che mostrare al centrale difensivo il cartellino giallo e subito dopo quello rosso. Colantuono dopo una manciata di minuti corre ai riparti facendo entrare Stendardo al posto di Bonaventura per riequilibrare la formazione. Il primo tempo si chiude con un sinistro al volo di Vidal che Consigli sventa in corner.

GIOVINCO NON TROVA IL GOL - A inizio ripresa l’Atalanta presenta in campo Biondini al posto di Radovanovic. Il secondo tempo vede ritmi più bassi ma la Juventus ha le sue buone occasioni per incrementare lo score. Soprattutto con Sebastian Giovinco che cerca in tutti i modi un gol. Al 4’ una sua girata trova pronto Consigli mentre al 13’ l’ex Parma segna ma è in netto offside. Conte intanto fa entrare Quagliarella al posto di Vucinic. I bianconeri vanno a segno anche al 18’ ma anche qui c’è fuorigioco di Quagliarella, sul tap-in: bravo Consigli a respingere in questo caso la conclusione insidiosa di Pirlo. Giovinco ci riprova al 22’ (dopo una palla sprecata da Peluso in area torinese) ma spara sul fondo. Al 27’ ancora una volta Consigli para sul numero 12 juventino e 2’ dopo Giovinco calcia in curva da ottima posizione. L’Atalanta, grazie soprattutto a Consigli (gran parata al 45’ anche su Quagliarella) riesce così a limitare i danni e la partita va in archivio sul 3-0.

Vucinic, la Juve ritrova il bomber: “In gol dopo tre mesi, finalmente"
Merito anche del ritorno di Conte: «Ci trasmette tutta la sua rabbia, quando sta in panchina si sente». La fiducia di Lichtsteiner: «Se giochiamo così sarà difficile batterci»

Tre mesi dopo, Mirko Vucinic torna a segnare, esercizio che un attaccante, per quanto fabbricatore di assist, dovrebbe fare con una certa costanza. A lui non capitava dal 16 settembre, in campionato, a Genova, e al massimo aveva dato una spolverata al piede in Champions League, il 23 ottobre a Copenaghen. Ovviamente ci teneva anche lui, se dopo il gol contro l’Atalanta, dopo appena un minuto e venti secondi, s’è fermato a spedire dediche sotto la tribuna ovest. 

Del resto, anche su twitter, quella è stata la prima cosa che ha ricordato: «Partita perfetta, e finalmente il gol». Da lì in poi, la sfida era spianata: «Siamo partiti molto forte - ha raccontato poi l’attaccante bianconero - e la cosa importante è che abbiamo trovato subito il gol. Poi è arrivato il secondo e piano piano abbiamo gestito la partita». E se la Juve è nuovamente parsa impressionante, è merito anche del ritorno di Antonio Conte. Ha aggiunto Vucinic: «Sì, sicuramente. Lui ci trasmette tutta la sua rabbia, la sua forza, non so come chiamarla. Quando sta in panchina si sente». 

Così, finalmente, Mirko Vucinic s’è rivelato decisivo con il gol, oltre che con piroette, giocate e assist. In ogni caso, rimane uno dei giocatori fondamentali della Juve, che sui suoi piedi fa affidamento per realizzare le tracce offensive di Conte. Che contro l’Atalanta sono state quasi perfette, dando ancor più sicurezza a un gruppo cementato. Basta ascoltare Lichtsteiner: «Dobbiamo difendere lo scudetto, è un nostro obiettivo, però ci sono altre squadre fortissime dietro di noi. Ho visto la Lazio e l’Inter, sono state impressionanti, due squadre molto temibili. Ma se giochiamo così, è difficile batterci». Soprattutto se Vucinic, ogni tanto, fa anche gol. 

Il tecnico bianconero commenta il netto 3-0 sull’Atalanta: “Tante squadre possono ancora competere con noi. Approccio giusto contro un’ammazzagrandi. Parlare di mercato adesso è una mancanza di rispetto per chi lavora con grande fatica da un anno e mezzo”

TORINO – L’allenatore della Juventus, Antonio Conte, si gode lo show con cui la sua squadra ha travolto l'Atalanta per 3-0. La Vecchia Signora allunga in vetta alla classifica ma il tecnico non vuol sentir parlare di fuga per lo scudetto e chiude all'arrivo di Drogba: "Nessun top player a gennaio".

"LE AVVERSARIE CI SONO" - ''Il campionato è ancora lunghissimo. La fame non ci dovrà mai mancare. Mancano due giornate alla fine del girone d'andata, tante squadre possono competere con noi. Sappiamo che vincere di nuovo è difficile, noi abbiamo una straordinaria voglia di primeggiare in campionato e di fare bene in Europa'', dice Conte ai microfoni di Sky Sport dopo la nettissima vittoria sull’Atalanta.

"OGGI APPROCCIO GIUSTO" - ''I successi di questa squadra sono basati sulle motivazioni. Abbiamo giocato con l'approccio giusto, abbiamo disputato un'ottima partita contro una squadra che in questo campionato ha battuto Napoli, Inter e Milan'', aggiunge e conclude Conte.

"TOP PLAYER IN CASA" - Capitolo mercato. ''Non arriverà nessun top player, bisogna fare di necessità virtù'', dice Conte. ''Parlare di mercato è una mancanza di rispetto per i calciatori che stanno lavorando con grande abnegazione da un anno e mezzo. Dobbiamo lavorare e pensare di trasformare i nostri giocatori in top player. Qualcuno lo è già". E' facile fare riferimento ad Andrea Pirlo, perfetto nel match vinto 3-0 contro l'Atalanta. ''Pirlo era in difficoltà nelle ultime partite? Vorrei averne tante di preoccupazioni così... In qualche momento può esprimersi al di sotto dei suoi standard abituali, ma la sua sola presenza dà tranquillità alla squadra: i compagni sanno sempre che c'è un salvagente. Mi auguro possa andare avanti così fino alla fine''. Una nota tra i singoli anche per Vucinic, tornato al gol. "Arriverà in doppia cifra, sono contento che abbia segnato, in altre partite era stato decisivo con gli assist, oggi ha siglato un bellissimo gol dopo una giocata di alta scuola con Giovinco e quando riescono le cose che proviamo in allenamento per me è una soddisfazione tripla".

 
 
 

Ottavi di Coppia Italia 2012-2013: Juventus - Cagliari 1-0

Post n°968 pubblicato il 13 Dicembre 2012 da resistenzabianconera
 

Juve, basta Giovinco: il Cagliari è domato
I bianconeri volano ai quarti di Coppa Italia con il minimo sforzo. Decide un gol dell'ex attaccante del Parma, lesto a sfruttare un errore di Rossettini. Infortuni a Vidal e Bendtner. Festa per il ritorno di Conte

Juventus (3-5-2) Buffon 6.5, Bonucci 6.5, Marrone 6, Barzagli 6,5, Isla 5, Padoin 6.5, Pogba 5.5, Vidal sv (15' Asamoah 5), De Ceglie 7, Giovinco 7, Bendtner 6.5 (42' Matri 5.5). (34 Rubinho, 31 Branescu, 4 Caceres, 3 Chiellini, 26 Lichsteiner, 8 Marchisio, 21 Pirlo, 9 Vucinic). All. Conte.
Cagliari (4-3-3) Avramov 6.5, Perico 6, Rossettini 5.5, Del Fabbro 6.5, Murru 6.5, Eriksson 5, Ekdal 5.5 (1' st Dessena 6.5), Ceppellini 5 (31' st Piredda sv), Ibarbo 5.5, Ribeiro 6, Pinilla 5. (1 Agazzi, 2 Camilleri, 32 Casarini, 35 Russu, 36 Chelo). All. Pulga 6.
Arbitro: Guida di Torre Annunziata 6
Reti:
12' st Giovinco
Angoli:
7-1 per la Juventus
Recupero: 2' e 2'
Ammoniti: Eriksson, Pinilla, Perico per gioco scorretto, Ribeiro per simulazione.
Spettatori: 18932, incasso 161.745.

TORINO  - La Juve batte col minimo sforzo il Cagliari e vola ai quarti di finale di Coppa Italia. Grande festa allo Juventus Stadium per Conte che, se non altro, si gode un'imbattibilità della propria difesa che è salita a 419' in gare ufficiali, a 469' solo allo Juventus Stadium.

UNA JUVE SOTTOTONO - Della serata gelida di coppa c'è poco da ricordare, a parte il gol vittoria di Giovinco. Forse solo le lacrime a fine gara del tecnico bianconero, visibilmente emozionato per i cori dedicatigli dai propri tifosi al suo ritorno in campo tra le mura amiche dopo 4 mesi di squalifica. Per il resto è stata una Juve sottotono. I tanti cambi (ben 6) non hanno di certo giocato a una squadra che ha faticato a trovare il passo.

DELUDONO POGBA E ISLA - Anche per colpa di un Pogba poco propositivo, non all'altezza stasera nei panni del vice-Pirlo. Il migliore dei rincalzi è stato indubbiamente De Ceglie, l'unico a proporsi con continuità con costanza sulla fascia sinistra. Ha deluso Isla, molto impreciso, male, quando è entrato, Asamoah nel ruolo di intermedio. Infine ingiudicabile Marrone che, schierato al centro della difesa, ha avuto pochissimo lavoro. Sia per il consueto impeccabile apporto di Barzagli e Bonucci, sia per la pochezza offensiva del cagliari.

CAGLIARI, BENE MURRU E DAL FABRO - Quanto ai sardi, Pulga torna a casa con pochi rimpianti. Con mezza squadra lasciata in Sardegna, i tanti giovani messi in campo hanno retto al meglio il confronto. Bene soprattutto Murru e Dal Fabro in difesa, meno il tridente offensivo, schierato per cercare di mettere in difficoltà la difesa bianconera. Ibarbo e Pinilla non sono quasi mai entrati in partita, non aiutando neppure Ceppelini a svolgere nel migliore dei modi il ruolo di vice-Cossu. E in mezzo le cose migliori si sono viste quando è entrato Dessena che ha mostrato decisamente più personalità di Ekdal e, soprattutto, dello spaesato Eriksson. L'unico rimpianto è aver preso gol sull'unica disattenzione difensiva di Rossettini.

TRE TEGOLE PER CONTE - Perso Giaccherini nel riscaldamento, Conte ha deciso di lanciare nella mischia Vidal a supporto della squadra B completata da appena altri 4 tirolari Buffon, Barzagli, Bonucci e Giovinco. Ma la mossa non è stata fortunata: il cileno si è infortunato dopo appena 12' e ha lasciato il posto ad Asamoah, schierato nell'inedito ruolo di intermedio. La Juve ha macinato comunque gioco e, pur non mostrando la solita solidità ha creato, specie con i guizzi di Giovinco, almeno tre buone occasioni per passare, non sfruttate dallo stesso ex parmense e da Bandtner, apparso discretamente ispirato. Al 44' è arrivata un'altra tegola per Conte: il danese si è infortunato al ginocchio e ha lasciato spazio a Matri.

ERRORE DI ROSSETTINI, GIOVINCO SEGNA - L'ex di turno ha stentato a entrare in gara e non ha aiutato la Juve ha cambiare marcia in avvio di ripresa. Il Cagliari allora ha preso coraggio, ha provato a prendere in mano l'iniziativa ma al primo affondo dei bianconeri è andato sotto, tradito da un'incertezza di Rossettini, sfruttata nel migliore dei modi da Padoin e Giovinco che ha battuto da pochi passi Avramov.

CAGLIARI PERICOLOSO SOLO CON DESSENA - Il Cagliari ha generosamente tentato il tutto per tutto ma non è riuscito a impensierire Buffon oltre che con un destro da fuori di Dessena, subentrato a Ekdal. La Juve ha controllato con ordine e, nel finale, non ha rischiato nulla rialzando il baricentro. Missione compiuta. Il Cagliari per la rivincita dovrà aspettare solo 9 giorni quando ritroverà i bianconeri a Quartu Sant'Elena. Ma lì sarà tutt'altra sfida.

Rischia un lungo stop Nicklas Bendtner, l’attaccante danese infortunatosi durante la sfida di Coppa Italia Juve-Cagliari. La risonanza magnetica e l’ecografia hanno evidenziato una lesione del tendine del lungo adduttore di sinistra: la prognosi verrà definita meglio dopo ulteriori esami, a cui Bendtner verrà sottoposto nei prossimi giorni, ma si parla di un’assenza di 2-3 mesi. Finora l’attaccante prestato dall’Arsenal aveva collezionato 387’ in 10 presenze, senza segnare un gol, e l’infortunio rischia di fargli concludere in anticipo l’avventura italiana. 

Dall’infermeria bianconera, invece, arrivano discrete notizie su Arturo Vidal. Il centrocampista cileno, uscito dopo 14’ di gioco per il riacutizzarsi di un dolore al ginocchio destro, non ha riportato nuovi problemi e la risonanza magnetica ha dato esito negativo. Il giocatore oggi si è allenato in palestra per smaltirne i postumi e domenica con l’Atalanta dovrebbe recuperare. Chi è a rischio forfait, invece, è Giaccherini: l’influenza intestinale l’ha costretto a saltare la sessione odierna di Vinovo.

 
 
 

16^ 2012-2013: Palermo - Juventus 0-1

Post n°967 pubblicato il 09 Dicembre 2012 da resistenzabianconera
 

Successo col minimo sforzo della capolista nel giorno del rientro in panchina del tecnico. Risolve lo svizzero in avvio di ripresa su assist di tacco di Vucinic. Il montenegrino ha colpito due pali. Espulso nel finale Morganella

Palermo (3-5-2): Ujkani 7,5; Munoz 6,5, Donati 6,5 (70' Dybala 6), Von Bergen 6,5; Pisano 6 (46' Brienza 5,5), Morganella 5, Kurtic 6 (74' Viola 6,5), Barreto 6, Garcia 6,5; Ilicic 6; Miccoli 6. A disp.: Benussi, Milanovic, Cetto, Labrin, Bertolo, Rios, Giorgi, Zahavi, Budan, All. Gasperini.
Juventus (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6, Bonucci 6,5, Chiellini 7; Lichtsteiner 7 (64' Padoin 6), Vidal 6,5 (54' Pogba 6), Pirlo 6,5, Marchisio 6, Asamoah 6; Vucinic 7, Matri 56 (72' Bendtner 6,5). A disp.: Storari, Rubinho, Giaccherini, De Ceglie, Quagliarella, All. Conte.
Arbitro: De Marco di Chiavari 6,5.
Reti: 5' st Lichtsteiner
Ammoniti Lichtsteiner, Morganella, Pirlo, Bonucci.
Espulso al 75' Morganella per doppia ammonizione.
Calci d'angolo: 3-9

PALERMO - La Juve festeggia nel migliore dei modi il ritorno in panchina dopo 4 mesi di Conte, passando a Palermo con il minimo sforzo. Una vittoria importante, avvenuta in condizioni difficili, su un campo ai limiti della praticabilità, che lancia un chiaro messaggio a Inter e Napoli: non sarà facile raggiungere in vetta i bianconeri.

E' LA SOLIDA JUVE - Non è stata la migliore Juve della stagione ma la squadra ha mostrato la consueta grande solidità. Ha carburato lentamente, come un diesel, dando per 45' l'impressione di faticare ad alzare i ritmi. Ma al momento giusto, in avvio di ripresa, ha trovato la giocata, grazie a un'invenzione di Vucinic, per portar via i 3 punti dal Barbera. Oltre al montenegrino, merita un plauso il match-winner Lichtsteiner che, al di là del gol, è stato il più attivo nel cercare di aprire la difesa rosanero, impeccabile per 45', grazie alla buona prova, soprattutto di Donati e Munoz.

PALERMO, RIPARTIRE DAL CARATTERE - Il Palermo esce comunque sconfitto a testa alta. Ha giocato per lunghi tratti alla pari con i più blasonati rivali, sognando fino in fondo, anche grazie alle prodigiose parate di Ujkani, di strappare un prestigioso pari. Gasperini ha indubbiamente restituito anima e carattere alla squadra. Malgrado la classifica resti pericolante, trovare la via della salvezza, con questa determinazione, non dovrebbe essere difficile.

PALO DI VUCINIC - Con Giovinco squalificato, Conte ha apportato un solo cambio all'undici-base inserendo Matri al fianco di Vucinic. L'ex centravanti del Cagliari si è dato da fare ma ha stentato a prendere le misure all'attenta difesa rosanero. E non è un caso che ha iniziato a diventare protagonista solo quando la Juve è finalmente riuscita ad affondare sulla destra, grazie al lavoro di Lichtsteiner e Vidal. Dal piede del cileno sono nati gli unici pericoli dei primi 45' per Ujkani, bravo per due volte a sventare due conclusioni dello stesso Matri e poi salvato dal palo su un tap-in di Vucinic a porta vuota.

VUCINIC INVENTA, LICHTSTEINER SEGNA - Nella ripresa Gasperini ha provato addirittura a vincere inserendo Brienza al posto di Pisano ma la Juve ha alzato la voce e, dopo un secondo palo di Vucinic, è passata con un bell'inserimento di Lichtsteiner su assist smarcante di tacco dell'attaccante montenegrino. Il Palermo si è sbilanciato e neppure l'innesto di Dybala è servito a mettere in difficoltà una Juve attenta in difesa e agevolata, nel finale, anche dall'espulsione, per somma di ammonizioni, di Morganella.

UNA SETTIMANA PERFETTA - Se vogliamo cercare il pelo nell'uovo di può dire che ai bianconeri è mancato solo un pizzico di lucidità in più in attacco, con Bonucci e Vucinic lanciati a tu per tu con Ujakani, per chiudere anzitempo i conti. Ma poco male. La settimana del derby e del decisivo spareggio in Champions con lo Shakhtar termina comunque con uno splendido tris di vittorie senza, tra l'altro, subire reti. E' davvero la "solida" Juve.

Il tecnico bianconero rivela che gli è pesato molto non poter andare in panchina nel primo scorcio stagionale: "Mi ha fatto male non sentire il profumo dell'erba. Ma da questa vicenda esco più forte. La partita? Dobbiamo essere più bravi a segnare"

PALERMO - "E' stato doloroso". Non basta ad Antonio Conte la vittoria di Palermo per mandare in archivio 4 mesi lontano dalla panchina. Il tecnico bianconero rivela di aver sofferto: "Mi è mancato molto il profumo dell'erba. E' un esperienza che mi ha formato e fortificato. Ringrazio i giocatori, che non hanno risentito della mia assenza e tutto lo staff che mi ha sostituito degnamente dimostrando l'affiatamento che c'è tra noi. Significa che ho dei ragazzi speciali, una società speciale e penso anch'io di essere speciale. Si è fatto qualcosa di straordinario e a volte è passato in secondo piano".

NON CAMBIO IDEA SULLA VICENDA SCOMMESSE - Sulla vicenda che lo ha visto squalificato Conte non cambia idea: "Io resto della mia opinione. Non ho commesso nulla di male. Questo mesi mi sono serviti per conoscere meglio certe persone e, ripeto, esco fuori da questa storia sicuramente più forte".

DOBBIAMO ESSERE PIU' CINICI - Sulla partita, infine, il tecnico bianconero ha un solo appunto da fare ai giocatori: "C'è mancato il cinismo per raddoppiare e chiudere prima la partita. Se ci facevamo aggiungere al 90' sull'ultimo calcio d'angolo chiudevo tutti per due ore nello spogliatoio e lasciavo la squadra in ritiro qui a Palermo. Più di mettere un giocatore solo davanti al portiere non so cosa dobbiamo fare. Ma davanti alla porta dobbiamo far gol".

BUFFON: "CONCRETIZZARE DI PIU'" - "Un po' di cinismo in più ci farebbe bene. Con un tempo simile e un campo simile le vittorie di misura non sono mai garantite. Se vogliamo trovare il pelo nell'uovo, dobbiamo dire che dobbiamo a tutti i costi chiuderle prima partite così", fa eco al tecnico Gigi Buffon. Sul ritorno in panchina di Antonio Conte. "La sua presenza nello spogliatoio fa sì che semmai ci fosse qualche ragazzo non ben concentrato e allineato, solo la sua presenza fa sì che questo non accada. E posso assicurarvi che non è poco. Il dopo-Champions? Non puoi avere la stessa tensione e gli stessi stimoli la domenica dopo, con qualsiasi avversario. Le difficoltà stanno proprio in quello, nel dispendio psicologico".

 
 
 

6^ Champions League 2012-2013: Shaktar Donetsk - Juventus 0-1

Post n°966 pubblicato il 06 Dicembre 2012 da resistenzabianconera
 

Champions, Shakhtar-Juve 0-1: bianconeri agli ottavi da primi

La squadra di Conte vince 1-0 in Ucraina grazie ad un'autorete di Kucher e chiude il proprio girone al comando. Vittoria meritata malgrado il gol sia arrivato su azione viziata da fuorigioco. Negato un rigore a Chiellini, pali di Pirlo e Ilsinho

Shakhtar (4-2-3-1): Pyatov 6, Srna 6.5, Kucher 5.5, Rakitskiy 6.5, Rat 6.5, Fernandinho 6.5, Stepanenko 5,5, Teixeira 5.5 (19' st Ilsinho 6.5), Mkhitarian 5.5, Willian 6, Eduardo 5 (1' st Devic 6). (14 Kobin, 32 Kanibolotski, 38 Kryvtsov, 19 Gai, 20 Douglas Costa). All. Lucescu.
Juventus (3-5-2): Buffon 6,5, Barzagli 7, Bonucci 7, Chiellini 7.5, Lichtsteiner 7.5, Vidal 7.5, Pirlo 7, Pogba 7, Vucinic 6.5 (42' st Matri sv), Giovinco 7 (46' st Giaccherini sv). (30 Storari, 4 Caceres, 39 Marrone, 20 Padoin, 27 Quagliarella). All. Alessio.
Arbitro: Eriksson (Svezia) 5,5.
Rete: 10' st aut. Kucher
Angoli: 7-1 per lo Shakhtar
Recupero: 2' e 3'
Ammoniti: Vidal, Stepanenko, Eduardo, Kucher, Chiellini per gioco falloso, Mkhitarian per simulazione

DONETSK - Bentornata tra le grandi. Nella serata del dentro o fuori la Juve non tradisce e con una prova maiuscola si guadagna a Donetsk la qualificazione agli ottavi di Champions, chiudendo addirittura al primo posto il proprio girone. Un traguardo atteso da 4 anni che premia il grande lavoro compiuto in 17 mesi da Conte che ha restituito ai bianconeri la forza e il blasone di un tempo.

VIDAL L'UOMO IN PIU' - La Juve non poteva perdere ma, in pratica, ha rischiato il minimo. Ha giocato da grande squadra e, alla fine, malgrado le bastasse un pari, si è andata a prendere un successo, sì fortunoso (arrivato su autorete in un'azione viziata da fuorigioco), ma meritato sul piano del gioco. I bianconeri hanno costruito il successo con un'attentissima cerniera davanti alla difesa, grazie soprattutto all'encomiabile lavoro di protezione dell'onnipresente Vidal, e hanno tremato solo in avvio di ripresa quando una corta respinta di Buffon su una punizione di Rakitsky è stata messa a lato di un soffio da Texeira.

OTTIMI ANCHE CHIELLINI E LICHTSTEINER - Poi, però, sono passati e hanno mostrato maturità, gestendo con forza ed equilibrio le sfuriate degli ucraini desiderosi di non perdere il primato proprio all'ultimo, davanti al proprio pubblico. Oltre a Vidal meritano un plauso Chiellini, autore di una prova straordinaria malgrado un dolore al polpaccio che lo ha tormentato per tutta la gara, e Lichtsteiner, stantuffo inesauribile sulla fascia destra, per di più decisivo in occasione dell'autogol di Kucher.
 
UNO SHAKHTAR SONNOLENTO -
Recuperato Chiellini e schierato Pogba al posto dello squalificato Marchisio, Conte si è affidato al solido 3-5-2 per arginare le velleità dello Shakhtar. In realtà, però, non ce n'è stato più di tanto bisogno. Lo Shakhar, al contrario di quanto visto a Torino, è parso poco convinto fin dalle prime battute ed è bastata una Juve attenta per non far rischiare nulla a Buffon.

RIGORE NEGATO AI BIANCONERI - Più vicina al gol è andata decisamente la Juve che prima si è vista negare un evidente rigore per una parata di Fernandinho su un  colpo di testa di Chiellini indirizzato verso la porta e poi ha sfiorato il bersaglio con un diagonale di Giovinco che ha lambito il palo a Pyatov ormai superato.
 
PALO DI PIRLO, AUTOGOL DI KUCHER - Lo Shakhar ha provato a cambiare passo in avvio di ripresa ma non è andato oltre la suddetta occasione capitata a Texeira. La Juve non ha tremato e, dopo aver colpito un palo esterno con Pirlo, è passata sfruttando un pasticcio di Kucher su un cross teso dalla destra di Lichtsteiner lisciato da Giovinco.
 
PALO DI ILSINHO -
Lucescu ha gettato nella mischia Ilsinho al posto di Texeira e, per poco, il brasiliano col passaporto italiano non lo ha premiato colpendo un palo su un cross dalla sinistra di Rat. E' stato l'unico altro brivido corso da Buffon che, protetto dalle attente chiusure di Barzagli, Bonucci e Chiellini, ha potuto godersi fino in fondo la serata ucraina. E ora ci sarà da divertirsi.

Champions, Alessio: ''Grande gara, ora evitiamo il Real''
Il tecnico bianconero lascia trionfalmente il testimone a Conte: "Vittoria meritata, li abbiamo bloccati benissimo. Chi eviterei ora? Il Real". Chiellini concorda e sottolinea: "Dedicata a Pepe che vive un momento difficile". Lichtsteiner sogna: "Vorrei il Celtic"

DONETSK - Non poteva passare il testimone nel modo migliore. All'ultima da titolare in panchina prima di restituire, già da Palermo, lo scettro a Conte, Angelo Alessio si gode la nuova impresa della Juve: "Abbiamo disputato una grande partita e sono felicissimo anche per il 1° posto. Sapevamo che era una gara difficile, eravamo consapevoli della forza dei nostri avversari. Ma li abbiamo affrontati con la giusta determinazione e abbiamo vinto con merito. Al di là dell'autogol, infatti, non dimentichiamo che c'era una rigore per noi nel primo tempo e, una volta bloccati gli attaccanti, i nostri avversari non hanno una grande organizzazione di gioco per poter supportare i loro avanti. Abbiamo preso consapevolezza della nostra forza contro il Chelsea e l'abbiamo conferma stata stasera''. Alessio non fa previsioni per il sorteggio ma scegli chi evitare: ''Se potessi escluderei il Real Madrid. Per il resto una vale l'altra''.

BONUCCI: SIAMO PIU' SICURI - Bonucci già guarda avanti: ''Sarà comunque dura, chiunque ci capiti. Dovremo essere pronti e giocare al massimo per andare avanti". Poi spiega come è stata costruita la vittoria: "'Rispetto a Torino li abbiamo aspettati e abbiamo sfruttato il gioco di rimessa. A mano a mano che vai avanti aumenta la sicurezza, anche oggi abbiamo giocato una partita intelligente e siamo riusciti a colpire di rimessa. Il merito è di chi ci manda in campo in un certo modo. Chiellini? Stava bene, si è sentito indurire il polpaccio, ma è rimasto in campo fino alla fine".
 
CHIELLINI E LA DEDICA A PEPE - E lo stesso Chiellini è euforico: ''Abbiamo dimostrato di essere una grande squadra, che può giocarcela contro chiunque. Vincere qui a Donetsk è un'impresa: abbiamo dato il 110 per cento e forse meritavamo anche qualcosa di più dell'1-0. La dedica va a Simone Pepe: sta passando un periodo difficile, per via degli infortuni, ma noi lo aspettiamo. Ora? L'unica squadra da evitare è il Real Madrid''.
 
LICHTSTEINER VUOLE IL CELTIC - Lichtsteiner, uno dei migliori, sceglie dal mazzo: "se dovessi scegliere, prenderei il Celtic. Stasera sono contento perché non abbiamo sofferto. Non abbiamo regalato grandi occasioni e non era facile su questo campo. Anche in campionato dobbiamo proseguire su questa strada, contro il Toro abbiamo ritrovato la mentalità per tornare al successo''.

GIOVINCO SI PRENDE IL GOL -
L'autore del mezzo gol (ufficialmente è autorete di Kucher), Giovinco, rivendica la paternità della segnatura, nonostante Lichtsteiner, autore dello splendido assist, per prenderlo in giro dice che gli era sembrato l'avesse toccata l'avversario: "Sì, sarà anche vero - risponde Giovinco - ma io la palla l'ho toccata: non so se in modo decisivo, però se non avessi fatto quel movimento il difensore l'avrebbe respinta. Se giochi tanto prendi anche convinzione. Ma la cosa più importante è essere organizzati, perché questo fa la differenza".

Juve regina d’ascolti in tv. Quasi 6 milioni su Canale5

Predominio bianconero anche in tv. La partita vinta dalla Juve a Donetsk ha infatti dominato la serata sul piccolo schermo: su Canale 5 il match raccontato con la consueta bravura da Sandro Piccinini e Aldo Serena ha raccolto 5 milioni e 600 mila telespettatori, buon risultato anche se i 6 milioni superati con il Chelsea un paio di mesi fa sempre sulla rete ammiraglia Mediaset non sono stati superati. Lo share si è assestato sul 19 per cento. Sconfitta, com’era prevedibile, la concorrenza: il programma «Emozioni» condotto dal tifoso juventino Massimo Giletti ha richiamato 4 milioni e 707 mila persone su Raiuno, mentre 3 milioni e 404 mila sono stati coloro che si sono sintonizzati su Raitre per «Chi l’ha visto?». 

Per quanto riguarda la partita vinta dalla formazione di Conte, SkySport1 ha ottenuto un’audience di un milione e 122 mila telespettatori, mentre sul canale in digitale terrestre Premium Calcio sono stati 851 mila i calciofili che hanno visto il match. In totale, sono stati circa 8 milioni i telespettatori che hanno guardato Juve-Shaktar in televisione. Per il resto, buon risultato per lo «Speciale Champions League» cominciato su Canale 5 al termine dell’incontro: 1.614.000 telespettatori, programma più seguito in seconda serata. 

 
 
 

Speciale Juve - Toro 3-0

Post n°965 pubblicato il 02 Dicembre 2012 da resistenzabianconera
 


 

 
 
 

15^ 2012-2013: JUventus - Torino 3-0

Post n°964 pubblicato il 02 Dicembre 2012 da resistenzabianconera
 

Stracittadina equilibrata per la prima mezz'ora, poi una follia di Glik lascia i granata in 10: nella ripresa ne approfitta la Vecchia Signora, che apre e chiude il 3-0 con la doppietta di Marchisio, intervallata dal gol di Giovinco. Bianconeri momentaneamente a +5 sul Napoli, Toro ancora a secco nella stracittadina

Juventus (4-3-3): Buffon 6; Lichtsteiner 6, Barzagli 6, Bonucci 6, De Ceglie 6 (16' st Asamoah 6); Pogba 7, Pirlo 5.5, Marchisio 7.5; Giaccherini 5.5 (1' st Bendtner 6), Vucinic 6.5, Giovinco 6.5 (34' st Matri sv). (Storari, Chiellini, Lucio, Marrone, Isla, Padoin, Vidal, Pepe, Quagliarella). All.: Alessio - Conte
Torino (4-4-2): Gillet 5.5; Darmian 6, Glik 4, Ogbonna 6, D'Ambrosio 6; Cerci 5.5 (33' st Sansone sv), Basha 5, Gazzi 5.5, Santana 6; Bianchi 5 (18' st Stevanovic 5.5), Meggiorini 6 (40' pt Di Cesare 5.5). (Gomis, Agostini, Rodriguez, Masiello, Birsa, Brighi, Vives, Sgrigna, Verdi). All.: Ventura
Arbitro: Rocchi di Firenze
Reti: 12' e 39' st Marchisio, 22' st Giovinco
Ammoniti: Barzagli, De Ceglie, Giovinco e Basha per gioco falloso, Vucinic per proteste
Espulso: Glik al 36' per gioco violento
Recupero: 2' e 2'
Note: al 41' pt Pirlo ha calciato alto un rigore

TORINO - La calma che ha la meglio sull'impeto, il raziocinio che domina l'istinto. La lucidità di Claudio Marchisio contro l'incoscienza di Kamil Glik: può sembrare riduttivo, probabilmente lo è, ma Juventus-Torino, stasera, si è decisa nei due modi diversi di interpretare il calcio. Da una parte il serafico distacco, l'approccio glaciale a una partita carica di significati; dall'altra un raptus, un istante di follia che guasta il lavoro di 10 compagni di squadra e di un mister, Ventura, che sembrava aver preparato bene la stracittadina. Il derby della Mole è bianconero, grazie alle firme di due che quei colori li portano sulla pelle da una vita, pur con qualche parentesi in giro per l'Italia: un segnale al campionato e allo Shakhtar, la Juve è più viva che mai.

LA FOLLIA DI GLIK - L'assenza dell'ultimo minuto di Chiellini convince Conte e Alessio a un ritorno al passato: niente 3-5-2, 4-3-3 con Giovinco e Giaccherini larghi e Vucinic centravanti di manovra. Nessun cambio in casa granata, al fianco di Bianchi c'è Meggiorini. È dell'ex barese il primo tentativo del match: minuto 23, l'attaccante protegge palla con un bel tocco sulla pressione di Bonucci e a tu per tu con Buffon ci prova con l'esterno sinistro, sfera a lato. Il pericolo scuote la Juventus, minacciosa con Vucinic: destro sporcato sugli sviluppi di una punizione. Al 26' Rocchi rileva un'alquanto dubbia carica ai danni di Gillet, che aveva perso il pallone in uscita: Pogba era pronto a concludere. Il portiere

belga non è in gran serata e deve dire due volte no proprio al francese: nel primo caso lo aiuta la difesa sul destro da fuori, nel secondo non si fida e alza sopra la traversa. Il match appare comunque equilibrato, fino all'episodio che lo stravolge. Pallone per Giaccherini a centrocampo, da dietro arriva Glik in scivolata: piede alto mezzo metro che va dritto sulla gamba dell'ex cesenate, l'entrata è inconcepibile, violentissima, pericolosa. Rosso diretto sacrosanto, derby compromesso per i granata.

SPRECHI BIANCONERI -
La superiorità numerica esalta la manovra juventina. È il 41' quando Pogba riceve la sponda di Vucinic in area e si infila in mezzo a due difensori: il secondo è Basha, che prima tocca di mano e poi lo stende. Rocchi assegna il penalty - impossibile non vederlo - ma scappa subito dopo il fischio, ben sapendo di dover sanzionare col giallo il già ammonito centrocampista del Toro. Non è il solo a graziare i ragazzi di Ventura: lo fa anche Pirlo, che spara in curva il rigore. Dal tunnel non esce Giaccherini, autore di una prova opaca come quella del suo collega di reparto Giovinco: dentro Bendtner, con Vucinic che va a sinistra e la "Formica Atomica" a destra. È la mossa che lancia la Juventus: il danese va ad impegnare i due centrali sui cross, liberando gli inserimenti dei centrocampisti, e l'ex parmense rinasce sulla corsia non esplorata nel primo tempo. Al 4' c'è la prima chance della ripresa. Vucinic mette in mezzo da sinistra, Bendtner spizza, prolungando per Pogba sul palo lungo: colpo di testa incredibilmente a lato.

IL PRINCIPINO SI PRENDE IL DERBY - Al 9' un cross di Marchisio non viene raccolto da Vucinic, trattenuto da Darmian: poteva starci il penalty. La Juve continua a macinare gioco e al 12' passa. Giovinco scappa sulla destra e pennella il traversone, dalle retrovie arriva Marchisio che in tuffo di testa schiaccia a terra l'1-0, anticipando un sin lì ottimo Darmian. Dieci minuti per il raddoppio. Protagonista ancora Vucinic, che taglia palla al piede e pesca Giovinco al limite dell'area: stop e diagonale destro, Gillet si arrende nuovamente. È accademia bianconera fino al triplice fischio di Rocchi: stacco imperioso di Pogba al 25', respinge con i piedi l'estremo belga, chiamato ad una parata analoga al 29' su tocco di Bendtner, innescato dal solito duo Vucinic-Marchisio. Sono proprio loro due a confezionare il tris: splendido stop di petto del montenegrino, ad addormentare la sfera per il mancino incrociato del "Principino", che firma in maniera indelebile una stracittadina che gli appartiene per ragioni di sangue. Prosegue la maledizione del Toro, a secco di successi nel derby da oltre 17 anni: il responsabile stavolta ce l'ha in casa e fa il difensore centrale. Bianconeri momentaneamente a +5 sul Napoli: missione compiuta, la testa può già volare a Donetsk.

Marchisio e Alessio guardano all'Europa: "Pensiamo a Donetsk"

L'uomo derby rimane calmo a fine gara: "Tornare a vincere dopo Milano fa bene al morale e alla partita di mercoledì, volevamo il riscatto". il tecnico gli fa eco: "Buonissima partita, ottimo risultato: siamo proiettati alla Champions, ci servirà una grande partita per passare"

TORINO - "Non è la prima doppietta al Torino, ne avevo fatte altre da ragazzino ma questa conta di più". Due gol nel derby e rimanere calmi: Claudio Marchisio trasuda serenità al triplice fischio di Rocchi. "Essere tornati alla vittoria dopo Milano fa bene al morale e ci fa bene per Donetsk. In gol sia io che Giovinco? Bisogna smetterla di dire che in Italia non escono talenti. Il risultato di oggi conta molto, innanzitutto per il campionato. Volevamo riscattarci soprattutto dopo la sconfitta con il Milan. Stasera lo si è visto, questi sono punti importanti che ci mantengono in alto e ora pensiamo a Donetsk. Io non ci sarò ma so che i miei compagni faranno sicuramente bene".

ALESSIO PENSA ALL'EUROPA - Il profilo basso è la parola d'ordine del post partita bianconero: anche Angelo Alessio si concentra sull'impegno continentale di mercoledì. "Stasera abbiamo disputato una buonissima partita e ottenuto un ottimo risultato, ora siamo già proiettati sulla Champions League: per passare il turno mercoledì dovremo fare una grande partita. Nei primi venti minuti il Torino ci ha creato diverse difficoltà, del resto loro sono un'ottima squadra, molto organizzata e con un sistema di gioco duro da affrontare. Poi abbiamo reagito, con due tiri di Pogba e diversi cross interessanti abbiamo creato difficoltà alla difesa del Torino. Naturalmente con l'espulsione di Glik la partita è cambiata: il rosso era ineccepibile, per fortuna Giaccherini aveva il piede in alto, perché se fosse stato a terra poteva subire un infortunio gravissimo".

LA SCELTA DELLA DIFESA - L'assenza di Chiellini ha portato lo staff juventino a scegliere il 4-3-3: Alessio spiega il cambio di modulo: "Noi abbiamo il nostro sistema di gioco, il 3-5-2: senza Chiellini, Conte ha optato per quest'altro sistema, con il quale abbiamo giocato molte partite lo scorso anno. Qualche rischio l'abbiamo corso dietro, ma i nostri difensori sanno giocare molto bene anche uomo contro uomo: questo ci ha permesso di inserire Giaccherini in avanti per cercare di allargare la loro difesa. Chiellini in campo in Ucraina? Il ragazzo questa sera non era sereno, quindi ha chiesto di restare fuori per recuperare: mancano ancora quattro giorni e credo che sarà disponibile per la Champions, poi sarà Conte a decidere quale sistema di gioco utilizzare". La chiusura è sul rientro in panchina di Conte, in programma dal prossimo turno di campionato. "Non vedevo l'ora - rivela Alessio - anche perché questa era una situazione eccezionale".

 
 
 

Purtroppo bisogna giocarlo - di Giampiero BONIPERTI

Post n°963 pubblicato il 01 Dicembre 2012 da resistenzabianconera

Sapete come la penso sul derby: per me, e l’ho sempre detto, è una partita che non dovrebbe essere mai giocata. La partita del secolo che si disputa due volte l’anno. È troppo crudele, spietata. Non dovrei dirlo proprio io, perché il derby mi ha dato moltissimo e sono ancora il cannoniere assoluto.  

 Ho segnato 13 gol in 21 sfide di campionato, un primato di cui vado molto fiero. Lo considero un fiore all’occhiello della mia carriera. Però, che battaglie! Ai miei tempi il derby era davvero tremendo, c’era il Grande Torino e poi, quando scomparve quella squadra magica, c’era in campo un Torino che contro di noi sapeva essere sempre grande. Li ricordo tutti, quei 13 gol ai granata. Il più spettacolare però lo segnai in una stracittadina di Coppa Italia a Lido Vieri, e al Filadelfia, nella fossa dei leoni.  

 Adesso il derby è tornato, la città lo aspettava con impazienza e purtroppo bisogna giocarlo. Bene, allora dico: bisogna anche vincerlo. Forza ragazzi, mettetecela tutta, metteteci il cuore, consumate le vostre energie fino all’ultima goccia di sudore. In questa partita non conta solo la tecnica, contano ancora di più la grinta e la volontà. Ve lo dice uno che se ne intende. Per battere il Toro bisogna giocare con la stessa determinazione dei granata, che ritrovano nei derby quello spirito combattivo di Mazzola e dei suoi compagni. Loro erano demoni, in campo ci scannavamo anche se fuori i rapporti erano buonissimi e spesso ci ritrovavamo allo stesso tavolo nel ristorante di Tolmino, in via Alfieri. Io ero molto legato al «trio Nizza»: Bacigalupo, Rigamonti e Martelli. Eravamo amici eppure nella settimana che precedeva il derby diventavamo invisibili gli uni agli altri. E si respirava elettricità, tensione ovunque.  

 Chi non ha mai vissuto questa partita, e sono in tanti, scoprirà un’atmosfera speciale: i tifosi granata sono legati in modo particolare alla sfida contro la Juve, ai loro giocatori, alla società. Dobbiamo ricordarcelo sempre, specialmente chi andrà in campo deve avere ben presente quale clima troverà. Ci risiamo. Si deve vincere. Forza Juve. Ai giocatori bianconeri dico: fateci passare una bella serata. 

 
 
 

MAROTTA: GEGIC? CONTE HA PAGATO COLPE NON SUE. CORSA AL TITOLO APERTA MA NOI CI CREDIAMO

Post n°962 pubblicato il 28 Novembre 2012 da resistenzabianconera

''Una vicenda di profonda amarezza''. Beppe Marotta, amministratore delegato della Juventus, ospite di Sky Tg 24, commenta cosi' le parole del latitante dal giugno 2011 Almir Gegic, una delle figure cardine dell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse, costituitosi lunedì sera a Milano Malpensa, che in un'intervista alla Gazzetta dello Sport ha rivelato come una tv gli avesse offerto 5mila euro per un'intervista dove parlare di Conte. Il tecnico bianconero ''ha gia' patito tantissimo per essere rimasto coinvolto in una vicenda che nulla ha a che fare con la sua morale, col suo modo di essere allenatore'', aggiunge Marotta, che definisca la vicenda Conte ''una situazione kafkiana'', col tecnico che ''ha pagato con una condanna un procedimento dove la difesa non ha avuto un ruolo principale ma si e' dovuta sottomettere alle dichiarazioni di un presunto pentito''.

La corsa scudetto e' aperta, le avversarie non mancano ma la Juve ha un obbligo: vincere. Dopo la battuta d'arresto col Milan, la squadra di Conte e' pronta a ripartire: sabato il derby col Torino, mercoledi' la trasferta di Donetsk per staccare il biglietto per gli ottavi di Champions. Le ultime uscite hanno messo in evidenza una Juve non piu' invincibile. "Ma bisogna allargare il discorso anche al passato campionato che abbiamo condotto con grande caparbieta' e che alla fine abbiamo vinto - ricorda l'ad Beppe Marotta ai microfoni di 'Sky Tg 24' - da li' abbiamo continuato una scia positiva, siamo ancora in testa alla classifica e abbiamo avversari agguerriti e ben attrezzati dal punto di vista tecnico. La corsa scudetto e' molto aperta ma noi abbiamo l'obbligo di crederci, lo dice il dna della Juventus".

 
 
 

CALCIOSCOMMESSE, LEGALE CONTE: GEGIC? MAGISTRATURA ANDRA' A FONDO

Post n°961 pubblicato il 28 Novembre 2012 da resistenzabianconera

"Siamo sicuri che la Magistratura andra' fino in fondo in questa vicenda. Quando una persona come Conte legge queste parole (di Gegic, ndr), mi metto nei suoi panni e penso che non sarei stato molto bene e penso che i motivi li comprendano tutti. Sono parole che devono fare riflettere in ogni caso". Lo ha dichiarato ai microfoni di Sky l'avvocato di Antonio Conte, Antonio De Rensis. Il legale ha commentato le parole del latitante dal giugno 2011 Almir Gegic, una delle figure cardine dell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse, costituitosi ieri a Milano Malpensa, che in un'intervista esclusiva pubblicata ieri dalla Gazzetta dello Sport ha dichiarato che "una tv mi ha persino offerto 5 mila euro per un'intervista se parlavo anche di Conte. Come se lo conoscessi. Ho rifiutato. Non ho nulla da dire su di lui: mai visto, mai sentito, mai provato a contattarlo, ma soprattutto non ho bisogno di soldi per parlare di quello che so" le sue parole riportate dal quotidiano sportivo. "Noi attendiamo il suo interrogatorio, lo acquisiremo quando potremo e verificheremo cosa avra' detto ed a quel punto ci muoveremo se ci saranno i margini per tutelare la persona di Antonio Conte. In ogni caso, queste parole lasciano un senso profondo nei protagonisti" ha concluso il legale.

 
 
 

Chiellini verso il recupero: ma si fermano Vidal e Caceres

Post n°960 pubblicato il 28 Novembre 2012 da resistenzabianconera

Il difensore della nazionale non si è allenato ma nei prossimi giorni dovrebbe rientrare in gruppo. Il cileno ha un problema agli adduttori, l'uruguayano alla caviglia sinistra: condizioni da valutare, ma il secondo è sicuramente out

Dimenticare novembre e affrontare al meglio il trittico Torino-Shakthar-Palermo. E' questa la missione alle quale è chiamata la Juventus che tra oggi e giovedì recupererà Chiellini e Pepe, ma che per il derby perde Caceres e rischia di dover fare a meno Vidal. Il cileno si è fermato durante la seduta pomeridiana a causa di un dolore a livello degli adduttori, dovuto a un sovraccarico muscolare. Le sue condizioni verranno valutate progressivamente nei prossimi giorni. Più serie invece quelle di Caceres, che lamenta un fastidio alla caviglia sinistra, probabilmente causato ieri da un movimento distorsivo. La risonanza magnetica nucleare ha evidenziato un notevole versamento articolare, con una minima distrazione del legamento.

Sono le ultime brutte notizie di un mese nero per quel che riguarda il campionato. Se infatti i bianconeri in Europa hanno collezionato due vittorie (7 gol fatti e 1 subìto), in Italia hanno rimediato quattro punti in altrettante partite (due sconfitte con le milanesi, un successo largo col Pescara e un pari con la Lazio): una media da retrocessione. Nella classifica delle ultime quattro giornate, la Juve è addirittura tredicesima, oltre che ultima delle prime quattro forze del campionato a pari (de)merito con l'Inter, nonché distanziata di 6 punti dalla Fiorentina e di 4 dal Napoli. Se la Signora ha mantenuto la vetta solitaria della classifica, è soprattutto grazie ai passi falsi delle inseguitrici, su tutte l'Inter che ha pagato con un punto in quattro partite il colpaccio fatto allo Stadium.

Non si tratta comunque della prima minicrisi attraversata dalla squadra di Conte. Quattro punti in quattro partite arrivarono anche lo scorso inverno, tra il 25 febbraio e l'11 marzo, quando la Juve, ammalata di pareggite cronica, non andò oltre quattro ics di fila contro Milan, Chievo, Bologna e Genoa.

Più ancora delle cifre, e al netto del rigore non certo limpidissimo che ha causato il ko del Meazza, a sollevare qualche dubbio è l'atteggiamento e il fiato corto palesati da Pirlo e compagni contro il Milan. Ecco perché, dopo la strigliata, ieri Conte ha rifornito il serbatoio della squadra di nuova benzina, per ritornare ai soliti regimi, con una doppia seduta (atletica al mattino, tattica al pomeriggio) intervallata da un pranzo collettivo. Il tutto sotto la pioggia battente e tra l'entusiasmo ritrovato di 400 tifosi che hanno seguito in quel di Vinovo i lavori in vista del derby. Tra i più acclamati lo stesso Antonio Conte, che ormai vede la luce in fondo al tunnel di una squalifica che finirà il 9 dicembre a Palermo.

Oggi, però, ogni pensiero è rivolto al derby, un punto di ripartenza speciale. Nell'occasione la Juve rispolvererà il turnover, parola sparita nell'ultimo mese dal vocabolario bianconero, con fisiologico calo di brillantezza dei titolarissimi. Pogba si candida più che mai a sostituire un affaticato Vidal, a destra si rivedrà quasi sicuramente Lichtsteiner, mentre in attacco Giovinco sembra in vantaggio su Matri per prendere, al fianco di Vucinic, il posto di Quagliarella che paga lo sfogo protetto dal bavero del giaccone nei confronti di Alessio.

 
 
 

"Ma quale litigio..." Marchisio e Bonucci smentiscono su Twitter

Post n°959 pubblicato il 26 Novembre 2012 da resistenzabianconera
Foto di resistenzabianconera

Ma quale lite. Con uno scambio di messaggi via Twitter, Claudio Marchisio e Leonardo Bonucci hanno voluto smentire le voci su un battibecco che ci sarebbe stato tra i due alla fine del primo tempo di Milan-Juventus. "Leo, hai letto del nostro presunto litigio? Mah", scrive Marchisio. "Sono rimasto stupito anch'io!!!..mah...ci vediamo al campo...", la risposta del difensore.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

FARSOPOLI: COMMENTO DI AFFARI ITALIANI

 
 
 
 
 
 
 

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