satirodelfaggio

VISIBILITÀ (Pyrite's Blob Used...)

         LA  VISIBILITÀ È BUONA COSA!

         A PATTO CHE CI SIA QUALCOSA DA VEDERE...

          *_^ Leo

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L’IMPRONTA

C’è in giro,
è nell’aria,
un polviscolo di poesie,
incipriate elegantemente,
che circolano,
come vanitosi
pesci
fuor d’acqua.

E che mi piacciono pure.

Voglio dire: alcune contengono frammenti
davvero belli...

Il problema è che sono però un po’ tutte uguali.
Fatte “ad arte”.

Tende a prevalere
eretico il lirismo ermetrico.

Patinato e poetico,
di deodorante laccato
e “quattro sillabe” patetico...

Io invece credo che un vero Artista
debba avere un modo di scrivere
spontaneamente
caratteristico.

Unicamente unico!

Ma senza forzature caleidoscopico-
artificiose.

La sguainata avanguardia
è il mestiere più antico
del mondo...
 
Occorre poter essere diverso
semplicemente
essendo
se stesso.

Lasciare naturale un’impronta
che si riconosca
immediatamente.

Anche senza leggerne
anonima
la firma.

Che sappia avvivare
un nuovo stile
che cambierà il domani.
Infischiandosene dell’oggi.

Che sappia dare nuova linfa
allo stantio, lobbistico leggere.

La polverosa tendenza è quella di catturare
ricercati versi
come insetti al retino di pagina.

Ispirazioni confuse,
da brevi bagliori sparsi,
quasi per caso
acciuffate
fortunosamente.

Senza percorsi vascolari d’anima.

Senza palpitii di carni
rigorosi.

Raramente puoi scorgere
sotto le righe di rughe
l’anima netta
che la penna, come vento, ha smosso.   

Io amo estrarre invece
prezioso materiale inedito
dalla miniera mia dell’anima.

Riversandolo
caldo
alla pagina.

Pescare
entro me stesso.

Mai dall’ersterno
accidentalmente
scosso.

Ciò che è altrove non m’interessa!

E così, coerente, traccio
con ferma mano certa,
e senza guanti di sorta,
l’artistico mio solco di vita.

Poesia respirata.

L’impronta mia inconfondibile!

(Leonardo Negri; da Erbosamente)

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AD UNA DOLCE AMICA

Mia dolce...

Non temere la pioggia
e il gelo.

E la nebbia che s’infila
aguzza
nelle più intime screpolature
della mente
e del cuore.

E pare farti impazzire.

Congelando ogni emozione.

Affogando ogni pensiero.

Ma prova a vivere come stelo
flessibile

agli umori mutevoli del cielo.

Te lo dice uno coerentemente
incoerente.

Che ne ha vissute di tutti i calori...

Perché non creder mai di avere,

finalmente,

calibrato
la tua Essenza
al mondo.

Perché il tuo mondo
può sgretolarsi.

In un secondo.

In qualsiasi momento.

E lasciarti
sopravvivergli
nuda
ancora.

Alla grandine e ai venti.

Senza più riferimenti
sentimentali
di bussole.

Senza più tetti
di valori.

Ma ogni catarsi prelude
l’arcobaleno...

Né Evoluzione può esser scevra
di sofferenze.

Ignora questa società d’apparenza.

Imbalsamata e fatua.

Che ci vorrebbe tutti,
sempre e comunque,
artificiosamente
pettinati
e gioiosi.

Abbronzati e vincenti.

Efficienti e...

Deficienti!

Una società che ci nega persino
il vitale

diritto

di soffrire.

Brutalmente asfissiandolo
con superficialità
di nylon
ottuse...

La ricerca innaturale
della felicità
porta alla disperazione.

Siamo persone...

Esseri umani...

E siamo qui
per crescere.

Cercando la luce!

Ma non temendo le tenebre...

Non avere paura di ristagnare
nelle secche
esistenziali.

È naturale...

Perché scorrerai quando sarà ora...

Accetta fruttuosamente
anche i momenti più dolorosi.

I più amari
dolcemente.

Arricchendo
d’humus
fertile
le radici tue dell’anima
aperte.

E con un pizzico di sana
autoironia (mai stridente)
che non guasta...

E non usare ombrelli
di “paranima”
sterili.

Ma vivi erbosamente...

Ma dischiuditi
spontaneamente

raccogliendo tutte le sfumature
della vita
preziose.

Quelle belle e quelle brutte.

Senza lasciar mancare nulla
alla tavolozza
tua del cuore.

Nessuna esperienza
nutriente
di colore.

E non vergognarti delle tue cadute.

E non odiarti
se le tue gambe tremano ancora.

(Malgrado ogni vano, titanico sforzo)...

Ma prova a coccolarti
maternamente...

(Se altri non può,
o se altrui non
vuole)...

Sii la bimba di te stessa!

L’adoratissima tua Principessa!

E non forzare più lo spirito
asciutto
per rialzarti subito.

Ma attendi
paziente
la primavera.

Ogni singolo, graduale
raggio.

Non essere il personaggio
della tua persona.

Ma libera l’anima
della vita
ad ogni più bizzarro,

imprevedibile
fiore...

Senza la pioggia,
che l’argilla
della personalità nostra
forgia,

che senso avrebbe, poi, il sole?

(Leonardo Negri; da Pangea)       DEDICATA AD ANNA & LEA

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MUSICA!

(per scaricare gratis i demo delle mie composizioni musicali clicca sui titoli)

SANTA CROCE

LIBERO

L'AMOR DI DON ABBONDIO

RED BLUES

LA TORTA SOTTO LA CILIEGINA

MARY JANE

UN AMORE

LIVING STARS

(Parole; Musica; Arrangiamento; Esecuzione di Leonardo Negri)

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LE PAROLE

Sguardi
muti
di stravaccate parole-trichechi
occhieggianti
alla bianca spiaggia di pagina
di dieresi all’ombra.

Adoro entrare
nel cuore d’alveo
delle parole.

Studiarne
l’evoluzione organica.

I tenui flirt d’assonanze.

Gli amori già consunti
e spenti
di rime
sfocianti.

Consonanti i tradimenti.

E ruminanti, verdi anacoluti
di bruchi
sbadiglianti
dugonghi
di dittonghi
fra allegri
bisticci.

Mi piace penetrare
gli oscuri
umori
dei versi.

Gl’istinti
umidi.

I loro bronchi di vocali
aperti.

Le alate venature
esili
di accenti
d’efelidi.

Di ternari
coguari
le demarcazioni
territoriali.

Monosillabi i microbi.

Adoro osservare
le parole
respirare
libere
nell’humus fertile
del libro fatto bio-topo.

Parole-suricati-radio-antenne rko
di cronometri
cromati
che all’aguzzo
fischio
si spandono,
confondono,

scappano
in diaspora
di pagina

ai più contratti
anfratti

del libro

vivo.

(Leonardo Negri; da Erbosamente)

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Synchloe Callidice (40-45 mm); estremamente rara e localizzata su alti monti

           Polyommatus Icarus (25-30 mm)

Meleageria Daphnis femmina (30-35 mm); rara

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