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è pur sempre agosto.
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Filosofia del viaggio
Il viaggio fornisce l'occasione per dilatare i cinque sensi: sentire e comprendere in modo più profondo, guardare e vedere in modo più intenso, assaporare e toccare con maggiore attenzione. Teso e pronto a nuove esperienze, il corpo in subbuglio registra più dati rispetto al consueto.
Viaggiare intima il pieno funzionamento dei sensi.
Emozione, affezione, entusiasmo, stupore, domande, sorpresa, gioia e sbalordimento, ogni cosa si mescola nell'esercizio del bello e del sublime, dello spaesamento e della differenza.
Michel Onfray
James Michener
Man learns what he sees
and what he learns
influences what he sees
Visto da vicino, nessuno è normale.
Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati. |
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« cenette | time out » |
Interno ufficio della poison.
Ella è magicamente sola, in quanto collega A è in ferie e collega G in pausa sigaretta.
Mentre sta preparando delle nuove richieste per degli allacciamenti elettrici, entra trafelata collega R.
Collega R è sempre trafelata, come se il suo lavoro consistesse nel salvare vite umane da morte certa. Ovviamente qua dentro nessuno salva vite umane, ma credo sia superfluo specificarlo.
Mi si piazza davanti e mi chiede: “Abbiamo del pluriball?”
Oltre a non salvare vite umane, un’altra delle cose che qua NON facciamo è spedire alcunché che non siano documenti cartacei, che quindi NON necessitano di particolari cure nell’imballaggio. Ergo, del pluriball non ce ne facciamo una sega.
“Certo che no, R., perchè dovremmo?”
“Ah, non so. Ma secondo te i fattorini ce l’hanno?”
“Non ne ho idea, ma immagino di no: perchè dovrebbero?”
“...” attimo di silenzio da parte di R. che, evidentemente non soddisfatta dalla mia risposta, insiste: “Ma sai cos’è il pluriball?”
Poison, avendo a che fare con l’umore ballerino della poison-mamma, negli anni ha sviluppato una calma zen da far invidia al Mahatma Gandhi, quindi – senza fare un plissé – ha sollevato lo sguardo su collega R. e le ha detto “certo che lo so, altrimenti alla tua prima domanda non avrei risposto “NO”, ma ti avrei chiesto “che cos’è?”, non credi?”
“Ah, già. Giusto. Quindi non ne abbiamo?”
Secondo me anche a Gandhi, ogni tanto, scappava un vaffanculo.
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il 12/04/2022 alle 11:51
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