Creato da: upmarine il 02/10/2006
Reporter a stile libero, anzi senza. Ovvero, un gatto attaccato ai maroni! Con le unghie. :-((

L’angolo dei barlumi

Però, dall'alto della mia età, ho visto fiordalisi correre dietro ai papaveri che si nascondevano tra le onde del grano. Ero giovane e molto meridionale.







Signore,
perché i nostri ragazzi hanno smesso di sognare il proprio futuro, mimetizzandosi nel gregge alla ricerca di un mediocre consenso?
Perché hanno perso la capacità di volare ad ali spiegate, al di sopra della vuota quotidianità?
Perché non si ribellano alla volontà di chi trova necessario che siano imbrigliati nel regno delle scimmie urlanti?
Perché hanno sacrificato il proprio diritto di sfidare il mondo?
Perché negano l'affermazione della propria capacità di eccellere?

Nemmeno Tu conosci la risposta. Vero?

 

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Messaggi di Dicembre 2008

 

L'anno che verrà è sempre migliore di quello che va via

Post n°203 pubblicato il 31 Dicembre 2008 da upmarine
 

Inizio questo post per porre le fondamenta di un messaggio benaugurale per l'anno 2009, con l'idea di aggiungere altri pensieri man mano che scaturiranno.

Andando in giro per il world wide web non ho potuto fare a meno di scorgere una profonda sensazione di delusione per l'anno che sta per andar via.

Io non costituisco eccezione.

Pertanto il mio primo augurio è che arrivi una nuvola di gas smemorizzante capace di cancellare i brutti ricordi che il 2008 ci ha inconsapevolmente riservato.

Aggiungo che sono sicuro di ben interpretare il sogno di ciascuna delle mie care amiche auspicando loro di incontrare finalmente il principe azzurro con tanto di portafoglio a fisarmonica e, per chi l'avesse gia', il principe e non il portafoglio, auguro che arrivi una ventata di freschezza nel rapporto amoroso, insieme ad una bella vincita al totocalcio.

Ai maschietti auguro di incontrare una bellezza mozzafiato, carica di grana, desiderosa solo di soddisfare ogni voglia del proprio uomo e, per non metter zizzania in coppie consolidate, auspico una folgorante rivelazione che ponga la propria compagna sotto una nuova eccitante luce, soprattutto avendo scoperto di aver ereditato da una ignota zia americana un miliardo di dollari.

Auguro a tutti i poveri ed infelici di trovare sulla propria strada un filantropo desideroso di condividere ingenti ricchezze per il solo piacere di vedere l'indigenza convertirsi in agiatezza e la sofferenza in gioia.

Auguro a tutti coloro che sono provati da problemi di salute propria o dei cari piu' amati di trovare la soluzione definitiva al male che affligge anima e corpo.

E se non siete contenti dei miei auguri, spero tanto che ognuno di voi incontri un genio della lampada a cui chiedere personalmente cio' che tanto vi sta a cuore.


(to be continued, perhaps)

 
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L'importanza degli occhi ... su Upmariner Channel

Post n°202 pubblicato il 27 Dicembre 2008 da upmarine
 
Tag: Sassi
Foto di upmarine

Fermo per colpa di un semaforo rosso in una fila di automobili.
Ve ne sono una mezza dozzina davanti a me ed una fila anche accanto, alla mia sinistra.
La vedo avvicinarsi: sporca, bimba già vecchia, inadeguatamente vestita per il freddo che fa,
la zingarella.
Porta in mano un cartoncino con la solita frase di aiuto.
Passa in rassegna tutte le auto, senza fermarsi, come se la sua esperienza la aiutasse a discernere tra chi potrebbe e chi assolutamente non elargirebbe qualche spicciolo.
E punta dritto verso di me.
La guardo negli occhi e lei fissa i miei. Non si stacca dal mio finestrino chiuso ed io le mando un sorriso appena abbozzato, scrollando le spalle.
Di solito sono irreprensibile: andate a lavorare, penso. Stavolta mi ha catturato.
Non porto mai spiccioli con me. A casa ho chi pensa ad alleggerirmi del peso inutile.
Ho, però, nel portaoggetti dell'auto, il solito euro che conservo con cura per il carrello del supermercato. Che mi fa fatica arrivare fino al banco informazioni per farmi scambiare la banconota in spiccioli e tornare indietro al deposito carrelli.
Titubo, tanto poi so che mi dimenticherò di rimpiazzare la moneta.
Alla fine cedo. Abbasso il finestrino e le concedo l'obolo.
Mi sorride e va via. Continua la fila molto velocemente, senza nemmeno indugiare presso altri finestrini e mi chiedo perché sia stata, invece, insistente con me.
Poi ricordo, guardando nello specchietto retrovisore, che i guidatori delle tre auto attorno a me, non l'hanno nemmeno degnata di uno sguardo.
Invisibile. E la zingarella lo sa. Per questo si è fermata presso l'auto dove improvvisamente lei è riuscita a materializzarsi.
Ripenso al fatto che mi sono privato del mio prezioso euro.
Che vada a lavorare, mi sono ridetto.
Ora sono in pace con me stesso. L'intransigenza mi rassicura.
Anche a Natale.

 
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Buon Natale anche ... su Upmariner Channel

Post n°201 pubblicato il 25 Dicembre 2008 da upmarine
 
Tag: Auguri

Carissime amiche e simpatici amici,
con tutto il mio cuore vi auguro un gioioso Natale. Non è molto, e nemmeno originale, ma in questo turbinio di eventi è quanto di più lento possa concedermi.
A presto.
Santa Upmarinaus.

 
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Una voce fuori dal coro ... su UPmariner Channel

Post n°200 pubblicato il 03 Dicembre 2008 da upmarine
 
Tag: Sassi

Ieri ho avuto un pesante scontro dialettico con il mio Presidente.
L'ho accusato di rassegnazione nei confronti del sistema.
Lui mi ha risposto che sono un povero illuso. Il bello è che siamo grandi amici e la pensiamo fondamentalmente alla stessa maniera.

Parlavo del fatto che i docenti hanno per vocazione il desiderio di spingere avanti i propri allievi perché in essi ritrovano la continuazione della propria Scuola.

Perseguire questo scopo costa tanta fatica e soldi nella formazione di promettenti e giovani menti, lasciando perdere quelle grandi distorsioni in cui avanzano figli ed amanti. Perché abbiamo il dovere di non giudicare un sistema valutando solo le marce eccezioni.

Il pomo della discordia risiede nel fatto che l'Ateneo continui ad assumere amministrativi, a tempo determinato ovviamente, lasciando andare via quei giovani che con tanta fatica abbiamo formato. Io personalmente ho due allievi che fanno ricerca presso due centri in Inghilterra e Danimarca. Sono stati assunti per un solo anno dopo aver sostenuto un colloquio. Ora è il terzo anno che vengono confermati nel loro ruolo: chissà perché, visto che noi professori italiani, a sentire i giornali, produciamo solo merce scadente.

La mia critica, sollevata al collega più anziano, consisteva nella inadempienza che l'università ottempera nei confronti dei giovani. Assume l'inutile per allontanare l'indispensabile. Mi sembrava un'assurdità. Ecco la risposta.

Il Consiglio di Amministrazione (l'Università ne ha uno) deve scendere a patti con i  sindacati che chiedono la stabilizzazione dei precari che continuano a reclutare per il settore amministrativo. Poiché i sindacati dei lavoratori impiegatizi sono più forti di quelli dei dottorandi e dei ricercatori precari (poiché non esistono) ecco che la pianificazione pluriennale persegue una via che non rappresenta il fine ultimo dell'università.

Questa è l' Università dei baroni, il cui Senato Accademico (che indirizza le scelte culturali) evidentemente non ha lo stesso peso del Consiglio d'Amministrazione (che ragiona come un'azienda, con tanto di rappresentanze sindacali).

In una grande Università come la mia, il rapporto docenti/amministrativi una volta era 2 a 1. Ora è 1.5 a 1.5, cioè alla pari, avendo gli amministratori eroso una parte dell'organico docente. Come se anche in questa istituzione pubblica fosse necessaria una Ferrari per attraversare la strada. Metafora per indicare che i costi della macchina burocratica hanno superato di gran lunga quelli del servizio che eroga.

Pertanto, cara Ministro, se vuole combattere gli sprechi non deve tagliare le spese in modo generico. Tanto chi ci rimette sono sempre i più deboli. Dovrebbe riformare l'Università con regole ferree: ad esempio, imponendo rapporti numerici ottimali tra personale amministrativo, tecnico, ricercatori e professori. Quale ruolo in Terra potrà avere un'Università il cui numero di ricercatori è molto minore di quello dei baroni o, ancora peggio, degli impiegati?

O forse anche Lei ha paura di combattere i sindacati e preferisce puntare il dito su quei mentecatti, che usano l'Università per fare i propri interessi, per giustificare tagli indiscriminati.

Mi raccomando: il numero di studenti non deve essere usato come filtro per valutare l'efficienza e l'opportunità di un Ateneo, quanto invece sarebbe opportuno considerare la qualità dei laureati. Ed allora io continuo a chiedermi per quale miracolo, nonostante ridicole e sedicenti riforme didattiche, continuiamo a formare giovani ricercatori ancora appetibili all'estero.
Chissà per quanto altro tempo ancora, con questi tagli.

F.to Un sostenitore delle dottrine di Erasmo da Rotterdam

 
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