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L'Angelo di Goedel (4/N)

Post n°200 pubblicato il 03 Marzo 2008 da semi.conduttore
 

Una discussione con la mia più cara amica mi ha fatto pensare che l'esempio della stanza cinese può essere fuorviante, per vari motivi; il principale dei quali - credo - è che scrivere un programma per insegnare a un computer come parlare cinese (o in qualsiasi altra lingua) in modo da ingannare un essere umano - che capisca sufficientemente bene il cinese, ovvio - è al di là di quel che si può realizzare al tempo presente (be', alla fin fine è in gioco nientepopodimenoché passare il test di Turing, mica cazzperi), e di quel che è prevedibile nell'immediato futuro. L'altro problema, che forse sta a pari merito col primo, quanto a insidia, è che uno pensa subito al dizionario italiano-cinese, ma non è quello il punto. Il punto è il programma (ossia l'algoritmo, il sistema formale) che necessariamente sta alla base del colloquio umano-cinese/computer.

Allora mi è venuto in mente un altro esempio. Non so quanto sia calzante, ma lo scrivo lo stesso.

Facciamo conto che a Bop, in un momento di follia, venga l'idea di insegnare a Bip la tecnica dei diagrammi di Feynman - senza spiegarle cosa significhi (è questo il punto cruciale: equivale alla condizione dell'omino chiuso nella stanza che risponde a simbolo con simbolo). Facciamo pure conto che Bip, incredibilmente, decida di starci, e che trovi - fantascienza allo stato puro - la pazienza e la costanza di imparare rigorosamente il metodo di estrarre diagrammi di Feynman dalla Lagrangiana della QCD.

Vorrei far notare due cose:

1. è una questione puramente algoritmica: non c'è bisogno di "capire" cosa sia una Lagrangiana, un diagramma di Feynman, la QCD eccetera per compiere un'operazione del genere. Data in input una serie di simboli (la Lagrangiana della QCD) insieme a una serie di regole formali per operare su detti simboli (sviluppo perturbativo à la Feynman) si ottengono, in output, una serie di diagrammi (disegnini: in realtà ogni "disegnino" è l'espressione pittorica di un molto complicato integrale in N dimensioni - N crescendo col progredire della serie perturbativa);

2. programmi di computer che fanno esattamente quel che ho descritto al punto (1) esistono da molto tempo.

Detto questo, sinceramente non vedo la differenza rispetto alla situazione della stanza cinese - a parte la complicazione del programma (ma non è un problema di principio) e la drammatizzazione ("parlare" invece di tirar fuori output a partire da un certo input). Bip, avendo a disposizione - ma questo, come ribadisco, è pura fantascienza - pazienza e costanza, oltre all'ovvio enorme dispendio di tempo, sarà in grado di ricavare TUTTI i diagrammi di Feynman all'ordine N (N qualsiasi) dello sviluppo perturbativo della QCD, senza per questo aver capito una cippa di cosa sta facendo.

Agirà allo stesso modo di un computer (mi dài un input e ti do un output, seguendo certe regole), e l'aspetto semantico della faccenda sopravvolerà la sua bella testolina patana come nuvola di primavera sotto cieli azzurrissimi.

 
 
 
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