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...dopo pranzo, come ogni dì, mi son messo a sorseggiare il caffè in fronte alla finestra della cucina per rimirare il mio giardino. Ad un certo punto, mentre, assorto, mi interrogavo riguardo alle più intime sensazioni ed ai più sepolti segreti dell'esser parte di questo mondo, un gatto si è accomodato in giardino. Ho battuto con il dito indice della mia mano sinistra sul vetro della finestra, con l'unghia, non con il polpastrello, per non lasciar ditate sulla linda lastra, per cercare di stabilire un contatto con il simpatico felino. Lui si è svogliatamente voltato verso di me, mi ha fissato per un paio di secondi, e poi, con principesca nonchalance, ha vomitato sull'erba, andandosene poi agile e disinvolto come si conviene ai suoi simili.
Ora mi interrogo...
"che abbia voluto dirmi qualcosa?"