la bradipessa

Maybeyouare ci aveva invitati alla festa del ghiaccio in val Varaita che nn è proprio vicino casa ma era uno di quei posti dove prima o poi volevo andare. Se ci aggiungiamo che anche l'idea di provare a far cascate di ghiaccio mi solleticava, ecco pronto il nostro we che però purtroppo nn è andato proprio come preventivato. A parte il caldo decisamente fuori stagione, ho scoperto che il ghiaccio proprio nn fa per me. Innanzi tutto nn ho abbastanza forza nelle braccia e poi dà una sensazione di precarietà che nn mi è piaciuta per niente. Per cui mi sono alzata 3m da terra, mi facevano male gli avambracci, mi sono fatta calare e la cosa è finita lì. Però vedere I e S che salivano senza problemi mi ha demoralizzata come sempre succede quando mi scontro con i miei limiti. Oltre al fatto che mi sembrava di esseremi fatta 4h di auto per buttare via la giornata. Mi sentivo anche stupida: fare tante scene per una cosa del genere, quando ho incassato colpi più duri e importanti in questo periodo. Insomma, una giornata da dimenticare. Spero solo di nn averla rovinata troppo agli altri: decisamente nn ero una buona compagnia.
Per fortuna domenica le cose sono andate meglio. NN è stato facile trovare una gita da fare con gli sci per la penuria di neve (quasi nulla fin'oltre i 2000m di quota!), ma alla fine abbiamo optato per la cima delle Rossette, classica della zona da cui si gode una bellissima vista sulla parete ovest del Monviso (in FOTO; MIA). E poi cena a Torino con una delle mie più care amiche.

Regione: Piemonte, provincia di Cuneo

Località di partenza: A21 uscita Asti. Seguire per Cuneo/Savigliano, quindi risalire la Val Varaita fino a Chianale dove in inverno è chiusa la strada (1848m)

Meta: Cima delle Rossette (2905m)

Dislivello: 1050m

Punti di appoggio: nessuno

Difficoltà: MS+

pericoli e difficoltà: percorso che necessita di neve nella seconda metà del percorso

Periodo consigliato: dicembre-marzo; io l'ho fatta domenica 26-2-12: se si segue la strada per il colle dell'Agnello, sfruttando delle lingue di neve si riescono a mettere gli dall'auto, anche se in discesa è necessario qualche togli/metti; in alto neve dura, primaverile nella parte centrale

Tempo di percorrenza: 3h15 solo salita (sviluppo lungo)

tipo di percorso: A/R per la stessa via

Cartografia: IGC

Itinerario: parcheggiata l'auto dove termina la strada, ci si incammina verso il colle dell'Agnello seguendo lungamente la strada per il colle dell'Agnello fino a quota 2450m. Da qui, in direzione Est/Nord/Est, si guadagna l'ampio pendio che conduce, con poca inclinazione, alla vetta.
Discesa per la via di salita

Dopo quasi un mese della mia nuova situazione lavorativa, finalmente sono riuscita a ritagliarmi una giornata per me. Ho costretto S a prendere ferie e, approfittando del fatto che mio papà era in montagna per il carnevale, ieri siamo andati a Pila a sciare. La maledizione che vuole brutto quando io voglio andare in pista ha colpito anche ieri, ma le stratificazioni erano alte e nn creavano grossi problemi. Così mi sono regalata una bellissima giornata su piste poco affollate. Era bello per una volta nn preoccuparmi del tipo di neve, ma godermi la velocità e sentire gli sci che facevano esattamente quello che volevo io. Forse, continuando a far schifezze fuori pista, sono migliorata anche in pista. Mi sentivo bravissima e bellissima. E per cena, visto che eravamo stati in Vallèè, nn potevo che preparare questo.

Ingredienti (per 2 persone): 750g di spinaci, 250ml di latte, burro, 2 cucchiai di farina, sale, pepe, noce moscata, 2 uova, 1/2 lattina di fonduta
Preparazione: lessare gli spinaci in acqua bollente salata; scolarli, strizzarli e lasciarli intiepidire. Preparare la bechamelle con burro, farina, latte, sale, noce moscata. Frullare gli spinaci con la salsa e le uova e versare il composto in 2 stampini monoporzione imburrati che infornerete e 180° per 30 minuti. Servite accompagnando con la fonduta.

Ormai il vegetarianesimo si diffonde sempre di più e il seitan è sempre più di moda. E le cose di moda mi incuriosiscono, devo provarle per farmene un'idea. Inoltre fin da piccola i miei mi hanno insegnato ad assaggiare prima di dire "NN mi piace" e così ieri sera ho provato il seitan. Nn è cattivo, fondamentalmente nn sa di niente. Cmq se volete provarlo questa ricetta ha il suo perchè. Forse per l'accoppiata carciofi e patate che è sempre vincente.

Ingredienti (per 2 persone): 200g di seitan, 2 patate medie, 4 carciofi, 1 cipolla, 2 mestoli di brodo, vino bianco, paprika, sale, pepe, olio
Preparazione: nella pentola a pressione fate imbiondire la cipolla affettata nell'olio, poi unite le patate a cubetti e i carciofi a fettine e rosolate per 5 minuti. Unite il seitan a pezzetti, profumate con la paprika, sfumate con il vino bianco e bagnate con il brodo. Chiudete la pentola e calcolate 15 minuti dal fischio. Aprite la pentola, regolate di sale e pepe, condite ancora con un filo d'olio crudo e servite.

La veterinaria è diventata un campo quasi totalmente femminile. Forse perchè gli uomini sono più furbi e fanno i medici. Fatto sta che lavoro in un giniceo e adoriamo aver qualcosa di cui sparlare, per cui quando ho conosciuto il collega che ha rilevato l'abulatorio mi sono levata qualche sassolino dalla scarpa. La cosa buffa è che l'altro giorno è passata un'informatrice e quando mi ha visto ha esordito: "Ho visto che di là hanno venduto. E' un amico? O posso parlare?" Ovviamente nn è un amico e lei ha continuato: "Mi sembra uno che vive sulla luna, che nn ha la più pallida idea di quello che sta facendo" NN starà bene ma ho sorriso tra me e me perchè è la stessa impressione che ho avuto io.E poi anche Gastroenterologo, che è uomo, quando gli ho raccontato l'accaduto ha commentato: "Certo che nn è una volpe. Solo un idiota poteva comprare quel posto" Così i pezzi sono andati tutti al loro posto e io ho avuto la conferma di aver fatto la scelta migliore.

Ingredienti (per 2 persone): 200g di cime di rapa, 1 uovo, 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, 2 cucchiai di pecorino grattugiato, 50g di pancetta affumicata, burro, pangrattato, sale, pepe
Preparazione: lessate le cime di rapa a pezzetti in acqua bollente salata per 3 minuti. Sbattete le uova con i formaggi e la pancetta a cubetti, poi incorporatevi le cime di rapa e lagate con un po' di pangrattato. Imburrate una teglia da forno e versatevi il composto. Infornate a 180° per 30 minuti.

Sab lavorativo da urlo che nn mi lascia nemmeno il tempo di studiare gli ultimi report di Gulliver. Per cui dom mattina partiamo alla volta della Val di Susa che era l'unico posto dove il meteo sembrava migliore, senza però avere idea di dove saremmo andati. Strada facendo optiamo per la Ciantiplagna, poi cambiamo idea in corsa ripiegando sulla cima delle Vallette i cui ultimi pendii semrbavano più invitanti. Gita azzeccata per il meteo e la neve, un po' faticosa (forse nn ero ancora pronta per i 1300m di dislivello) ma in qualche modo sono arrivata su anch'io, forse anche grazie all'ottima compagnia.

Regione: Piemonte, provincia di Torino

Località di partenza: A32 uscita Susa. Prendere la strada che sale al Pian del Frais. Appena prima di passare sotto la seggiovia, tenere la sinistra a imboccare la strada che sale all'assietta e seguirla fino al primo gruppo di case dove termina (1460m)

Meta: Punta vallette (2743m)

Dislivello: 1300m

Punti di appoggio: nessuno

Difficoltà: BS

pericoli e difficoltà: percorso che necessita di neve nella seconda metà del percorso

Periodo consigliato: dicembre-marzo; io l'ho fatta domenica 19-2-12: manto nevoso dalla partenza, utili i rampanti per il pendio finale, neve dura in alto (sembrava di essere in pista), nel bosco un po' tritata ma cmq ben sciabile

Tempo di percorrenza: 3h solo salita

tipo di percorso: A/R per la stessa via

Cartografia: IGC

Dopo le bavette del cowboy, ho saltato il secondo proposto dall'Elliy-menù perchè, pur nn essendo una grande ambientalista (basta pensare i kg di CO2 che produco ogni we raggiungendo le mie amate Alpi), nn uso i surgelati perchè li ritengo uno spreco enorme di energia per l'ambiente. E poi, diciamoli, il pesce fresco è molto più buono. Dopo il secondo però, si sa, arriva il dolce e golosa come sono nn potevo certo esimermi dal cimentarmi in questa prova. Ecco pertanto la ricetta del mio ciambellone rigorosamente senza buco, gassato e proffumato all'arancia, con cui partecipo al gioco indetto appunto dall'eclettica Elliyna.

INGREDIENTI: 300g di zucchero, 300g di farina, 3 uova, 3 arance, 100g di burro, 150g di zucchero a velo, 1 bicchierino di liquore all'arancia, 1 bustina di lievito per dolci
PREPARAZIONE: lavorare lo zucchero coi tuorli fino ad ottenere un composto cremoso, poi unirvi il burro fuso, il succo delle arance (tenendone da parte un paio di cucchiai), la farina setacciata con il lievito e mescolare. Montare a neve gli albumi e incorporarli delicatamente. Versare il composto in uno stampo a cerniera rivestito con carta da forno bagnata e strizzata e infornare a 180° per 30-40min. Far raffreddare il dolce su una gratella. Nel frattempo ppreparare la glassa mescolando lo zucchero a velo con il liquore e il succo d'arancia tenuto da parte. Versarla sul dolce e aspettare che si solidifichi.

Questa volta la foto e MIA e si vede: nn sono brava a farcire i dolci. Però garantisco che era molto molto buona :-)

Domenica, h.7.30, parcheggio ad Arluno. Partiamo alla volta della vdA senza una meta ben precisa. I report della sera prima parlavano di crosta insciabile praticamente ovunque, indipendentemente dall'esposizione. Strada facendo optiamo per il colle Champillon perchè ai 2 ciaspolatori piaceva l'idea di potersi fermare al rifugio, meta intermedia. Tutto sommato nn è andata poi così male: la neve in alto a me è piaciuta, sembrava di essere in pista; poi un po' di crosta e infine km su stradina. Una bella giornata in buona compagnia e una buona prestazione. Bello il Bianco che faceva capolino al colle.

Regione: Valle d'Aosta, Valpelline

Località di partenza: A5 uscita Aosta est. Risalire la Valle del gran S. Bernardo fino al bivio per la Valpelline dove si prende a destra. Risalire la valle fino a Doues, poi prendere a sinistra (indicazioni per il colle Champillon) fino a chatelair (1500m)

Meta: Colle Champillon (2709m)

Dislivello: 1200m

Punti di appoggio: nessuno (in teoria a quota 2450m c'è il RIFUGIO CHAMPILLON ma era chiuso e nn aveva nemmeno un locale invernale)

Difficoltà: MS+

pericoli e difficoltà: percorso che necessita di neve sicura dopo il rifugio

Periodo consigliato: dicembre-aprile; io l'ho fatta domenica 12-2-12: manto nevoso dalla partenza, utili i rampanti per il pendio finale

Tempo di percorrenza: 2h45 solo salita

tipo di percorso: A/R per la stessa via

Cartografia: Kompass 85

Itinerario: parcheggiata l'auto al termine della strada, ci si incammina per prati in direzione nord tagliando in più punti l'interpoderale. Si raggiunge così un pianoro con croce di pietra e palina segnaletica (1h10) dove si piega a sinistra. Si passa nei pressi di una stalla e si raggiunge il rifugio (2h). Si risale l'ampio canale alle spalle della costruzione, poi per dossi si arriva al colle.
Discesa per la via di salita

In FOTO (MIA): in salita

E' un periodo strano. E' strano ricominciare in tanti posti nuovi, ricominciare a studiare e a imparare. E' un po' un tornare indietro, tornare a fare i conti con incertezze e paure. Ed è strano, io che pensavo di passare le giornate in casa a sistemare gli armadi, trovarmi a correre più di quando lavoravo full time. Una sostituzione qui, , una coniglia là, una domiciliare dall'altra parte. Però va bene così, perchè vuol dire che, oltre a gettare le basi per il mio futuro, c'è anche del lavoro. E tra una cosa e l'altra ieri, dopo il vegetarianesimo spirituale, mi sono dedicata alla riscoperta di uno dei dolci tipici di Milano. Sapori genuini, semplici, antichi che, insieme a tutto il resto, mi aiutano a ritrovare la mia serenità.

Ingredienti: 100g di farina bianca, 100g di farina gialla a grana grossa, 100g di farina gialla a grana fine (fioretto), 100g di burro, 130g di zucchero, 2 uova, 2 cucchiai di fiori di sambuco essiccati, 1 bustina di lievito per dolci, qualche cucchiaio di latte
Preparazione: mescolate le 3 farine con il lievito, 100g di zucchero, il burro precendtemente fuso, le uova, 1 cucchiaio di fiori di sambuco. Mescolate aggiungendo qualche cucchiaio di latte. Formate 6 panini che disporrete ben distanziati sulla placca del forno rivestita con l'apposita carta. Spolverizzate con lo zucchero e i fiori di sambuco rimasti. Infornate a 190° per 30 minuti.