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LA PADANIA


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L'appello

Post n°30 pubblicato il 29 Maggio 2006 da theriddle
 

La Padania   -  LIBERO      28.05.2006

di Gianluigi Paragone

 Se lo conosco bene, per quello che sto per dire sarà il primo ad appendermi per le orecchie e dirmi: che ti salta in testa, pirla? Ma se le cose hanno ancora un senso, Umberto Bossi deve essere nominato senatore a vita. Non so se ci sia una prassi particolare e come funzioni: non m’è mai capitato di tirare la volata a un senatore a vita. Uso il giornale e mi assumo personalmente la responsabilità dell’iniziativa. Ne ho parlato solo con tre persone: Vittorio Feltri, Letizia Moratti e Giuseppe Leoni. Feltri è stato il primo giornalista a scommettere col suo Indipendente su Bossi e sulla Lega, era giusto chiedergli cosa ne pensasse. La Moratti perché m’è scappato durante un’intervista mentre domandavo della sua amicizia con Bossi. Leoni è l’unico leghista al quale ho anticipato quello che avrei scritto. Bossi e Leoni hanno condiviso il primo biglietto di andata e ritorno Milano-Roma, nell’87. Solo che sono entrati da due ingressi diversi: Leoni alla Camera, Bossi al Senato. Da qui, l’appellativo di Senatur che gli rimarrà appiccicato addosso per sempre.
Può, allora, un Senatur non essere senatore a vita? Certo che no. Ecco perché.
Umberto Bossi è un politico di razza, una testa politica fine e acuta. Glielo riconoscono tantissimi, chi sottovoce per non farsi sentire, chi alla luce del sole. Nell’anno in cui è stato male, la politica è come se fosse andata in ferie: piatta, senza guizzi e senza particolari intuizioni. C’erano solo Follini e Tabacci a sparigliare, però se permettete... Non per disistima pregiudiziale, sia chiaro: Follini e Tabacci hanno in testa un progetto politico - quello del centro come ago della bilancia - che non è particolarmente stravolgente. Tanto meno è un progetto di cambiamento.
Quello di Umberto Bossi, invece, lo è stato e lo è ancor oggi: il federalismo. Prima che il Senatur irrompesse col suo linguaggio e le sue provocazioni, il federalismo era roba da accademia, da libri di scienza della politica. Bossi lo afferrò dal mondo delle idee e lo portò in piazza. Padroni a casa nostra era lo slogan che valeva cento manuali di teoria. E quei manifesti con la gallina dalle uova d’oro o Paga somaro lombardo erano roba da premio Pulitzer per come in pochi mesi, grazie al suo modo di comunicare, Bossi centrò la notizia.
Lo presero in giro come si fa coi fenomeni da baraccone. Lui tirò dritto. Piazze, comizi, Pontida. E poi, Coca Cola, pizze e nottate in bianco per spiegare ai suoi la politica e la sua mitica quadra. Quando i barbari irruppero dalle valli prealpine per conquistare la Roma Ladrona del potere e della burocrazia, la Prima repubblica traballò fino a cadere. Non lo derisero più. Anzi, tutti divennero federalisti: per opportunismo e per cacasottismo. I voti, lui, ce li aveva davvero ed erano voti pesanti: imprenditori, artigiani, operai, gente comune. La Lega svuotò il forziere elettorale della Dc in Lombardia e in Veneto.
Stato leggero e vicino al territorio, meno leggi e meno burocrazia, più privato e meno pubblico, rispetto per le identità: il perimetro della questione settentrionale era tutto qui. E non s’è spostato d’un millimetro come dimostra il recente voto delle politiche. La Padania è il suo personale sigillo alla questione del Nord, una questione che ancor oggi vuole risposte da una Roma che sente lontana. Per questo il Nord voterà sì al referendum del 25-26 giugno.
Sono certo che Umberto Bossi entrerà nella Storia (nei libri non lo so perché sono scritti con la mano sinistra) e se la Politica ha ancora una oggettività deve riconoscere a Umberto Bossi quello che gli spetta. Non è un titolo di nobiltà politica, per carità: è solo un simbolo. E in politica i simboli contano. A scanso di equivoci, preciso che essere senatore a vita non significa prenotarsi per la pensione: non mi sembra che Andreotti sia uno spettatore (anzi, per poco non ce lo ritrovavamo presidente del Senato), che Pininfarina sia lontano dal design o che la Montalcini se ne stia a casa a fare la calza. Lo stesso Giorgio Napolitano è stato eletto Presidente della Repubblica “prelevato” dai banchi nobili del Senato.
C’è poi un altro fatto per cui Napolitano dovrebbe nominare Bossi senatore a vita: nel voto che lo ha portato al Colle, il secondo parlamentare più scelto era stato proprio quello di Umberto Bossi, il federalista. Per la gente, Umberto Bossi è l’uomo federalismo. Ora tocca a lui, al nuovo Capo dello Stato, dare un segnale forte e coraggioso in nome di quello spirito unitario e bipartisan che lui dice di interpretare.
La candidatura che proponiamo ha un alto profilo politico: se Napolitano la prendesse sul serio, dimostrerebbe di credere nella diversità delle idee e di essere davvero il Presidente di tutti.

 
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Commenti al Post:
littletiger.f
littletiger.f il 30/05/06 alle 09:28 via WEB
ciao fratello padano. il nostro caro umberto purtroppo non trova strada spianata in questo momento storico. la legislatura in corso non permetterà mai la sua annessione tra i senatori a vita. speriamo che tutto vada per il meglio ma ho i miei forti dubbi. come sono state truccate le elezioni a maggior ragione possono truccare un referendum. inoltre il centro sud vede la l. cost 3/2001 come un attacco alla democrazia quando in realtà è l'istituto che permette la più piena e completa partecipazione del cittadino all'attività statale. l'ingiustizia regan sovrana e fautore in primis ne è la forza politica che con la forza ci siamo trovati al governo. dal giorno dei risultati, con fastidio cerco di sentire il telegornale. ma le fregnaccie che sparano in tema economico/giuridico mi portano un tale senso di nausea da ascoltare a fatica solo i fatti di cronaca. dove andrà a finire l'italia. umberto aiutaci, trova le forze!
(Rispondi)
 
 
theriddle
theriddle il 30/05/06 alle 11:07 via WEB
Io sono sicuro che se facciamo una giusta e corretta informazione la gente non potra che votare Sì al referendum. Questa riforma porterà solemante vantaggi a tutta l'Italia, non solo alla Padania.
(Rispondi)
 
 
 
littletiger.f
littletiger.f il 30/05/06 alle 16:46 via WEB
ma cosa possono capire??? hai visto com'è andata alle elezioni. un disastro.
(Rispondi)
 
 
 
 
bender_che_offender
bender_che_offender il 30/05/06 alle 18:28 via WEB
Lo dico sottovoce, perchè tanto non ci spero, ma vi converrebbe considerare la possibilità che questa non sia la migliore delle riforme possibili. Ha diversi punti oscuri e a rischio inceppamento, e in molti casi appare scritta con i piedi... questo non a detta dei telegiornali, ma di chi su questa materia ci lavora.
(Rispondi) (Vedi gli altri 9 commenti )
 
 
 
 
theriddle
theriddle il 30/05/06 alle 22:45 via WEB
Disastro è una parola grossa... Le politiche sono finite pari... le amministrative anche... Se poi leggi certi giornali o ascolti certi telegiornali.... Comunque Bender... simo sempre al solito discorso della "supposta" superiorità del popolo si sinistra nei confronti dell'universo di quelli che sinistri non sono... Che vuol dire "chi ci lavora?" Io ti porto tanti altri che "ci lavorano" e considerano la riforma una buona cosa... Le competenze da parte di chi l'ha scritta ci sono.. del resto se Mastella sta alla Giustizia, Di Pietro ai lavori pubblici, Mussi all'università (non è nemmeno laureato).. Penso che Calderoli, Nania, Pastore e D'onofrio possano scrivere una buona riforma costituzionale....
(Rispondi)
 
 
 
 
bender_che_offender
bender_che_offender il 31/05/06 alle 11:29 via WEB
Beh adesso dire che le amministrative siano finite in pareggio è un pò difficile, dai. Io non parlo di superiorità della sinistra. Accennavo solo al fatto che gran parte della comunità degli studiosi parla molto male di questa riforma, e parole non tenere arrivano anche da quelli che forse voteranno si. Con questo, non voglio assolutamente dire che la decisione va lasciata a loro: è un referendum popolare, ognuno ha il diritto di decidere come vuole (e magari il dovere di informarsi seriamente). Dei quattro saggi, almeno calderoli credo si possa supporre che di diritto sappia ben poco, mentre gli altri almeno sono del ramo: ma del resto, quella di Lorenzago fu più una facciata, visto che ci misero tanto poco da far dubitare di averla davvero scritta lì. Quanto a Mastella, e in parte a Di Pietro, vale il discorso di Calderoli e Castelli: non si capisce così ci facessero lì. Mentre Mussi credo che qualcosa ne sappia, perchè sebbene non laureato al tempo era riuscito ad entrare e a frequentare per qualche tempo la Normale di Pisa... che non è esattamente una scuoletta per pivelli.
(Rispondi)
 
 
 
 
littletiger.f
littletiger.f il 01/06/06 alle 09:46 via WEB
beh non ho parole. "informarsi seriamente"??? chi non è d'accordo con il popolo di sinistra sarebbe ignorante? SONO SENZA P A R O L E ! si può sapere dove studi? e cosa? ma soprattutto DOVE
(Rispondi)
 
 
 
 
littletiger.f
littletiger.f il 01/06/06 alle 09:39 via WEB
mi hai praticamente dato da IGNORANTE ; ossia persona che ignora la materia giuridica in genere e la materia amministrativa in particolare. se tu ci lavoirassi realmente sapresti che ben poche leggi delega hanno dato attuazione alla l. cost 3/2001. inoltre sapresti altresì che quando nasce una modifica così ingente del ns assetto amministrativo/legislativo si rendono opportune ulteriori modifiche al fine di renderla concretamente adatta a svolgere il suo compito. E INOLTRE SAPRESTI CHE CIò CHE PIù CONTA è L'INTERPRETAZIONE DOTTRINALE E GIURISPRUDENZIALE IN MERITO.
(Rispondi)
 
 
 
 
littletiger.f
littletiger.f il 01/06/06 alle 09:41 via WEB
eccomi qui di nuovo, bender, scusa ma ho notato che hai 22 anni; a 22 anni hai già dato amministrativo 1,2 e processuale amministrativo? così, a mero titolo informativo
(Rispondi)
 
 
 
 
bender_che_offender
bender_che_offender il 01/06/06 alle 11:02 via WEB
Scusa un pò little, vedo di fare chiarezza. Vorrei che mi facessi capire quando e dove ti ho dato dell'ignorante. Ho detto 'informarsi seriamente' riferendomi alla generalità dei cittadini, a destra come a sinistra. Anche perchè dai mezzi d'informazione fino a d'ora si è letto e sentito ben poco, e in compenso molto confuso. Ma eviterò di fare deduzioni sul perchè tu ti sia sentita chiamata in causa da queste piccole considerazioni davvero generali. Quanto ai miei studi, si riducono in effetti ad una triennale in scienze politiche, e dunque i miei mezzi in materia si riducono ad un paio di esami di diritto costituzionale. In materia amministrativa ammetto i miei limiti, ma questa riforma prima di un'applicazione amministrativa (che può generare effetti diversi) ha un dettato costituzionale, vale a dire una legge primaria. E se una legge di questo tipo è scritta male, è confusa, è contradditoria, non c'è interpretazione che tenga: va rifatta. Questo, curiosamente, ed è una cosa che dovrebbe far riflettere chi voterà sì, è l'argomento 'forte' dei sostenitori della conferma: gli aspetti negativi si potranno modificare in seguito. Io, nel mio piccolo, voterò no per motivi diversissimi da quelli sbandierati dal fronte del no, e tenterò si spiegarli con parole mie. Mi piacerebbe che tutti facessero così, senza copiaincollare dei compendi (discutibili) scritti altrove. La materia è ostica, non impossibile.
(Rispondi)
 
 
 
 
theriddle
theriddle il 01/06/06 alle 11:25 via WEB
Sul fatto che la materia sia ostica ma non impossibile sono d'accordo.. LA legge sicuramente è scvritta meglio di quella scritta dal centrosinistra nel 2001 che ha creato (quella sì) un ingorgo ed un conflitto di competenze stato-regione. Questa legge pone rimedio al pastrocchi fatto dal governo Amato nel 2001 e pare che se ne stiano accorgendo anche a sinistra, forse perché si sono decisi a leggere la riforma della CDL, cosa che prima non avevano mai fatto, limitandosi solo a sparare "cazzate" tipo quella che l'italia verrebbe divisa, che ci troveremmo in un paese a due velocità. SVEGLIA!! L'italia è già divisa, lo ha confermato anche il voto, sia politico che amministrativo. Ed inoltre l'Italia viaggia da sempre a due velocità, Nord e sud viaggiano a ritmi diversi, il problema è che non si può continuare a credere che agganciando il sud al nord, questo possa svilupparsi, anzi, trascina sempre più giù anche il nord (lo stesso errore è stato fatto quando si pensava che agganciandoci all'europa avremmo beneficiato del traino di Germania e Francia e invece abbiamo trascinato giù anche loro). L'unico modo per aiutare il sud è di finirla con i finanziamenti a pioggia ed iniziare a costruire infrastrutture e favorire l'imprenditoria "autoctona". Sicuramente il concetto di devolution può solo che aiutare questo sviluppo, concedendo la gestione delle risorse direttamente al territorio. Resta poi il concetto di federalismo. Se non passa stavolta dubito che per i prossimi anni si possa sperare di cambiare qualcosa. Una vittoria dei no legittimerebbe i conservatori. Ed anche tu che, a modo tuo, sei per le riforme ed il cambiamento, vedresti svanire qualsiasi possibilità di modernizzare il paese. A volte bisogna, per il bene comune, fare dei compromessi. La riforma può non piacerti ma sicuramente concorderai con me che, se in vent'anni di commissioni bicamerale e pseudo tentativi di cambiare, questo è l'unico vero cambiamento importante che L'italia abbia mai avuto dal 2 giugno 46.
(Rispondi)
 
 
 
 
littletiger.f
littletiger.f il 01/06/06 alle 11:34 via WEB
evidentemente perchè hai risposto a me e non ai cittadini. conoscere il diritto va al di là della mera conoscienza della costituzione del 48. dunque dato che parli per linee gtenerali e non scendi nello specifico, vorrei capire quali, a tuo parere, dopo aver analizzato la riforma, sono i "punti oscuri" e per quali motivi di ordine istituzionale ti ritieni contrario ad essa.
(Rispondi)
 
 
 
 
theriddle
theriddle il 01/06/06 alle 13:51 via WEB
In merito alla costituzione del 48, vorrei ricordare ancora una volta che questa è rimasta invariata nella sua prima parte ovvero quella che contiene i principi fondamentali e anche quel benedetto articolo 5 che è stato fin'ora tanto disatteso. Mentre la seconda parte, quella oggetto della riforma, non è uguale a quella del '48 essendo stata stravolta con la riforma del centrosinistra nel 2001 (argomento di cui ho già ampiamente trattato). Vai little che 6 davvero forte.
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theriddle
theriddle il 30/05/06 alle 22:50 via WEB
Dove vivi Bender? Nella mia sezione sto organizzando un dibattito pubblico tra alcuni politici e tecnici sostenitori del Sì ed altri sostenitori del no.. Ho richiesto la partecipazione del comitato del NO, mi han detto che devono vedere gli impegni, non avevano in mente confronti, dovevano valutare la situazione.... Aspetto una risposta entro giovedì... La verità è che non c'è trippa per gatti... Se vuoi partecipare ti invito.....
(Rispondi)
 
 
bender_che_offender
bender_che_offender il 31/05/06 alle 11:31 via WEB
Vivo un pò lontanom, rimini. Farei davvero fatica, anche perchè sono sotto esami e ho una marea di studio arretrato. Però sarebbe interessante, in ogni caso di consiglio di postare un pò quello che ne vien fuori, soprattutto se ci saranno i comitati del No (le cui critiche, per inciso, non condivido quasi mai).
(Rispondi)
 
bender_che_offender
bender_che_offender il 01/06/06 alle 15:01 via WEB
A TUTTI E DUE. Rispondo ora perchè poi per qualche giorno fra esami lavoro e un matrimonio non avrò mezzo minuto per collegarmi. Parte delle mie ragioni per votare o no in qualche modo le ho già esposte su altri blog e sul mio (l'avevo già fatto in novembre, all'indomani dell'approvazione, anche se nel frattempo ho cambiato qualche idea). La mia considerazione di fondo non è sull'opportunità di introdurre il federalismo (che se fatto bene può essere un'ottima soluzione); lasciando stare che il processo non è nemmeno stato federalista in senso proprio, altrimenti sarebbe dovuto partire dal basso, il risultato rischia semplicemente di non funzionare. Avevo già postato, qualche settimana fa, un lunghissimo commento nel blog 'dove sta scritto?', poi misteriosamente scomparso. Ma non l'ho salvato e dunque non posso ripostarlo. Ho comunque già detto da tempo che sul mio blog, prima del referendum, intendo produrre tre quattro post sull'argomento, e siete naturalmente invitati a commentarli. Io, ripeto per l'ennesima volta, mi impegno a scrivere le mie considerazione, anche in modo rozzo, senza fare copiaincolla da altri siti. lo trovo più onesto, più utile e risponde anche meglio al mio pensiero, che è in gran parte diverso da quello del no a oltranza. la mia posizione, per chiarirsi, è abbastanza simile a quella di Giovanni Sartori. In breve, la riforma rischia di non funzionare, per come sono stati congegnati ad esempio il Senato federale (che cmq NON è sostanzialmente federale), il riparto delle competenze, la soluzione dei conflitti, alcuni meccanismi della forma di governo, altre cosette minori. Ripeto per l'ultima volta: qua sono costretto ad essere breve e vago per esigenze di spazio e tempo, ci tornerò su nel mio blog non prima di una settimana. Nel frattempo, invito voi a fare la stessa cosa dai vostri punti di vista: ditemi in cosa la riforma vi convince e in cosa no - perchè non ci credo che vi sembri perfetta. Appena avrò tempo, verrò a fare le mie considerazioni. A presto, un saluto ad entrambi
(Rispondi)
 
 
theriddle
theriddle il 01/06/06 alle 15:18 via WEB
Mi fa piacere notare come nemmeno tu sia troppo convinto di quello ceh dici, in quanto continui a ripetere "ricschia di non funzionare"... anche la repubblica rischiava di non funzionare.... Il tuo problema è che a parole chiedi un cambiamento ma poi hai paura di metterlo in pratica. Tutto "rischia di non funzionare", un matrimonio, un figlio che viene al mondo, un nuovo governo, un nuovo lavoro... la forza di quelli che, come me, credono nel cambiamento è proprio il coraggio di rischiare. Tutti i grandi cambiamenti comportano un minimo di rischio. Tu metti il vestito del riformatore ma sotto sotto nascondi uno spirito ultraconservatore...
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littletiger.f
littletiger.f il 01/06/06 alle 19:00 via WEB
vai vecchio! sei tutti noi!
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bender_che_offender
bender_che_offender il 03/06/06 alle 18:56 via WEB
Vabbè se volete attribuirmi parole che non ho scritto fate con comodo. Intanto, io non ho scritto che non sono convinto: sono stra-certo che, per come è scritta e 'pensata', questa riforma porterà grandi danni. Siccome, come tutti, non sono un indovino, mi mantengo comunque possibilista, ed è quello che dovreste fare anche voi, credimi. Il mio spirito è conservatore solo verso tutte le novità 'peggiorative', e per questo i tuoi esempi non stanno in piedi: in nessuna materia o ambito della vita si dovrebbe cambiare per il gusto di cambiare. Se proprio devo ricorrere alle tue metafore, sarebbe come se due persone che si stanno cordialmente sul cazzo decidessero di sposarsi: certo, non c'è una probabilità che si trovino bene? Auguri, e figli maschi. Per tornare alla materia, una costituzione che non funziona è una macchina che rischia di tritare tutto e non poter essere fermata, e credo siamo tutti d'accordo che un pò di caos istituzionale è l'ultima cosa che serve all'Italia oggi. Sul blog, mi pare, avevo postato un esempio limite per rendere l'idea: una Costituzione scritta malissimo ha aperto le porte del potere legale a Hitler. Questo sarebbe sempre da mandare a memoria.
(Rispondi)
 
 
 
 
theriddle
theriddle il 05/06/06 alle 09:25 via WEB
ti faccio presente che, come ammesso anche dal sinistra-centro, il vero caos istituizonale l'ha creato la riforma del 2001. questa riforma può solo porre rimedio a quel pasticcio fatto dal governo amato. Certamente sappiamo che anche la riforma della CDL non è perfetta ma perfettibile, ma sicuramente necessaria per rimediare agli errori fatti in precedenza ed avviare un vero tavolo sulle riforma. Un no al referendum vorrebbe dire avallare le tesi dei conservatori e lasciare tutto immobile e intoccabile.
(Rispondi)
 
leone.1950
leone.1950 il 07/07/06 alle 00:22 via WEB
http://blog.libero.it/perrenetta/commenti.php?msgid=1376814&id=36792&nocache=1152224261&nocache=1152224277 -Roma sarà ladrona, ma Milano... -Sarà la mancanza o la sbornia dei fumi della devolution?
(Rispondi)
 
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Ipse dixit

Il coraggio nessuno lo può regalare, bisogna che ogni uomo lo trovi nella propria anima. (Umberto Bossi)

"Chi controlla il passato, controlla il futuro; chi controlla il presente, controlla il passato" George Orwell

“E tutti si scandalizzano quando sentono dire: quel tale tipo di mammifero o di uccello ormai è sparito dalla faccia della terra, non lo vedremo più; è una grave perdita. Certo, si tratta di gravissime perdite. Ma non sarebbe forse più grave se sparisse una comunità umana?” (Bruno Salvadori)


"I molteplici consigli legislativi, e i loro consensi e dissensi, e i poteri amministrativi di molte e varie origini, sono condizioni necessarie di libertà. La libertà è una pianta di molte radici. (...) Quando ingenti forze e ingenti ricchezze e onoranze stanno raccolte in pugno d'un'autorità centrale, è troppo facile costruire o acquistare la maggioranza d'un unico parlamento. La libertà non è più che un nome: tutto si fa come tra padroni e servi." (Carlo Cattaneo)


IL VOSTRO CANCRO E' PIU' GRAVE DEL MIO. Un cancro ben più tragico, ben più irrimediabile del mio. Un cancro per il quale non esistono chirurgie, chemioterapie, radioterapie. Il cancro del nuovo nazifascismo, del nuovo bolscevismo, del collaborazionismo nutrito dal falso pacifismo, dal falso buonismo, dall'ignoranza, dall'indifferenza, dall'inerzia di chi non ragiona o ha paura. Il cancro dell'Occidente, dell'Europa e in particolare dell'Italia. (Oriana Fallaci)

Penso ad un popolo multirazziale
ad uno stato molto solidale
che stanzi fondi in abbondanza
perché il mio motto è l'accoglienza,
penso al problema degli albanesi,
dei marocchini, dei senegalesi
bisogna dare appartamenti
ai clandestini e anche ai parenti
e per gli zingari degli albergoni
coi frigobar e le televisioni.
....
penso che è bello sentirsi buoni
usando i soldi degli italiani. (G.Gaber)


Un giorno milioni di uomini abbandoneranno l'emisfero sud per irrompere nell'emisfero nord. E non certo da amici. Perché vi irromperanno per conquistarlo. E lo conquisteranno popolandolo  coi loro figli. Sarà il ventre delle nostre donne a darci la vittoria.”  Houari Boumedienne - Presidente algerino -  1974 - dinanzi all'Assemblea delle Nazioni Unite





 

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