Sardinia

Chi uccide sulle autostrade è un assassino?

Il terribile incidente sulla A12 causato da due figli di papà a bordo di un Ferrari e di un’ Audi, che l’ hanno trasformata in pista dando vita ad una gara, nel quale sono state coinvolte persone assolutamente innocenti, e l’altro di qualche giorno fa nel quale un Tir ha schiacciato un’auto, sono l’ennesima dimostrazione del fatto che negli svincoli e nei raccordi autostradali vendono perpetrate quotidianamente migliaia di infrazioni senza una sostanziale azione di contrasto da parte degli organi preposti. Chiunque rispetti i limiti di velocità sa che è comunissimo vedersi tallonati da Tir o da auto che fanno di tutto per superarti anche dove non si potrebbe. A volte mi chiedo cosa vogliano vincere quelli che accelerano nell’imminenza di un cantiere o di un restringimento di carreggiata oppure di un casello. Mi chiedo a cosa servono le telecamere posizionate nei punti nevralgici, se poi tutti fanno quello che vogliono e, come nei casi recenti  c’è chi va sulle autostrade a uccidere il prossimo?

Io credo che sia ora di mettere sullo stesso piano chi uccide con l’auto o con il camion con chi compie omicidi a mano armata.  E ‘unitile a mio avviso processare uno per omicidio colposo, quando in realtà andando a 200 all’ora o peggio gareggiando uccide delle persone incolpevoli, poiché questi assassini sono consapevoli delle estreme conseguenze. Altrimenti le corse continueranno e i morti aumenteranno. Un morto ammazzato da un Tir o da uno sconsiderato al volante non è meno grave di uno ucciso durante una rapina. Almeno io credo di no, e comunque credo sia sufficiente chiedere ai genitori, ai figli, ai mariti o alle mogli delle vittime.

Certi autisti, dopo aver ucciso se ne escono con strabilianti considerazioni: “Io non sono un delinquente”. Ma guidare in certi modi vuol dire essere proprio delinquenti, perché ormai tutti sanno a quali conseguenze si va incontro.