Sardinia

Perché questa nostra Italia va in rovina?

Non c'è senso dello Stato e l' antipolitica dei politici che saccheggiano il Paese. Una grandissima parte dei soldi che paghiamo in tasse sono spesi per finanziare l'altissimo costo della politica, il più alto d'Europa. Finanziamo sprechi enormi solo per favorire indegni personaggi che orbitano attorno all'ambiente politico. Così restano poche risorse per i veri bisogni nazionali; giustizia, sicurezza, ricerca, sanità, riduzione del debito pubblico. Siamo il fanalino di coda del mondo occidentale. Abbiamo un governo soggetto a continui ricatti e contestazioni da parte dei suoi componenti, una sinistra estrema che non vuole confrontarsi con l'opposizione solo per motivi ideologici, mentre l'opposizione non vuole dialogare con la maggioranza e mira solo a far cadere il governo. Tutto ciò non è politica, ma faziosità.

Checché ne dicano, questa è la vera antipolitica, e non quando i cittadini manifestano il loro malcontento nei modi consentiti dalla legge. Troppi politici non pensano affatto al bene del Paese e si preoccupano soltanto dei propri interessi. Avanti di questo passo, e senza un'adeguata legge elettorale (non una "porcata" come l'attuale) possiamo solo peggiorare.

Tutti barboni. È il destino che accomunerà i dipendenti con reddito fisso, i pensionati e i giovani con contratti a tempo determinato i quali non avranno la possibilità di addivenire a un trattamento di quiescenza decente oltre alla precarietà del proprio futuro. È una prospettiva assai reale, visto il continuo aumentare dei prezzi e dei servizi, coincidente con la perdita progressiva del potere di acquisto di stipendi e pensioni, vessati per di più dal fisco in questi casi implacabile, mentre accondiscende a forti sconti solo con chi può permettersi insigni e costosi commercialisti e avvocati. C'è un fiorire di banche e finanziarie che speculano sulla situazione indebitando sempre più persone. Non solo. Mentre la gente comune non riesce ad arrivare alla fine del mese, aumentano gli appannaggi e i privilegi dei politici e della classe abbiente, soprattutto delle lobbies e dei dirigenti pubblici ai cui emolumenti non si vuole mettere un freno con l'introduzione di un tetto massimo. Non bastano le proteste di chi non ne può più. Non so che cosa sia necessario perché si realizzi un'inversione di tendenza a una situazione divenuta ormai insostenibile. Vogliono gli scontri di piazza? Spero proprio di no. Credo che non ci sia abbastanza forza e volontà di ribellarsi e il motivo penso vada ricercato nell' assenza di un vero senso dello Stato e delle responsabilità che da ciò dovrebbero derivare. C'è chi dice che sono valori che appartengono ad altri Paesi, a democrazie più consolidate. Ma non è una giustificazione plausibile.

Sono nauseato dalle solite manfrine inutili, dai continui ripensamenti o peggio. Benché io sia ottimista per natura, sono molto preoccupato per il futuro che prepariamo ai nostri giovani. Politici onesti, se ci siete battete un colpo.