Triballadoresdi Vittorio Casula |
Messaggi di Gennaio 2017
Post n°2699 pubblicato il 29 Gennaio 2017 da deosoe
Stop a indennità di mobilità e di disoccupazione speciale edile nel 2017 0DI ANTONIO MAROSCIA IN18 GENNAIO 2017INPSINPS
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Così come previsto dalla Legge 92/2012 (cosiddetta Legge Fornero) dal primo gennaio 2017 sono stati abrogati l'indennità di mobilità ordinaria e di disoccupazione speciale edile. Tutte le indennità di disoccupazione sono infatti confluite nella NASpI. La stessa legge ha abrogato quindi l'obbligo di versamento dei contributi di mobilità e di disoccupazione speciale nell'edilizia e gli incentivi per le assunzioni di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità. Con messaggio numero 99 del 11 gennaio 2017 l'INPS fornisce i primi chiarimenti in merito alle suddette novità e le istruzioni in merito al recupero delle somme versate a titolo di anticipazione del contributo d'ingresso alla mobilità per i casi in cui non sono dovuti. Stop ai contributi di mobilità e di disoccupazione speciale edileCon l'abrogazione dei trattamenti di indennità di mobilità ordinaria e di disoccupazione speciale edile dal 1° gennaio 2017, si ha di conseguenza la cessazione dell'obbligo per i datori di lavoro di versamento:
Per tutti i licenziamenti collettivi intervenuti fino al giorno 30 dicembre 2016 il contributo d'ingresso alla mobilità è ancora dovuto. Per i licenziamenti collettivi avvenuti in data 31 dicembre 2016 e date successive il suddetto contributo non è dovuto. Pertanto i datori di lavoro che hanno provveduto al pagamento di queste somme, ma non erano tenute a farlo, potranno recuperare le somme versate mediante il conguaglio con i contributi dovuti all'INPS. Al suo posto le aziende dovranno versare il cosiddetto ticket licenziamento (dovuto per la NASpI) introdotto dalla L. 92/2012. Leggi anche: ticket licenziamento Abrogazione degli incentivi per l'assunzione di lavoratori iscritti nelle liste di mobilitàGli incentivi per l'assunzione di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità potranno essere fruiti fino alla loro naturale scadenza per le assunzioni, trasformazioni o proroghe effettuate entro il 31 dicembre 2016, anche se il termine scade dopo il 31/12/2016. Per le assunzioni, proroghe o trasformazioni effettuate dopo il 31/12/2016 non si potrà usufruire delle agevolazioni, neanche se il lavoratore è iscritto nelle liste di mobilità. Messaggio INPS numero 99 del 11-01-2017 (105,4 KiB, 49 download)
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Post n°2698 pubblicato il 29 Gennaio 2017 da deosoe
. Bonus assunzioni 2017, guida agli sgravi per il lavoro 0DI ANTONIO MAROSCIA IN13 GENNAIO 2017GUIDEBonus Assunzioni 2017RICHIEDI UNA CONSULENZA SU QUESTO ARGOMENTO Con la Legge di Bilancio si sono avute diverse novità e alcune conferme in merito ai bonus assunzioni 2017. Con questa guida andiamo ad elencare i bonus per le assunzioni che potranno essere richiesti dalle aziende per l'anno in corso. Il Governo ha puntato a misure che possano migliorare in particolare le assunzioni al sud e le assunzioni dei più giovani. Fra le novità troviamo infatti il bonus assunzioni al sud e un esonero contributivo triennale, fino a 3250 euro annui, per neo diplomati o apprendisti. Fra le conferme troviamo il bonus per l'assunzione di donne disoccupate e disoccupati over 50 in aree svantaggiate, il bonus garanzia giovani, le agevolazioni per assunzioni di lavoratori in Naspi e gli sgravi per le assunzioni di lavoratori disabili. Bonus Assunzioni 2017 al SudIl bonus Assunzioni 2017 al Sud, pari a 8060 euro per il primo anno di lavoro, è stato introdotto con Decreto del Min. Lavoro del 21 novembre 2016 ed è riconosciuto ai datori di lavoro che assumono soggetti in possesso di queste caratteristiche:
Le assunzioni (o trasformazione di contratti a termine) agevolate, devono essere effettuate dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017 nelle regioni del Sud Italia: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia e in parte in Abruzzo, Molise e Sardegna. Il bonus ha un limite stanziato di 500 milioni di euro per Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia e 30 milioni per Abruzzo, Molise e Sardegna. Verrà quindi assegnato cronologicamente fino a capienza. Leggi anche: Esonero contributivo 2017, cosa sappiamo del nuovo sgravio per il Sud Agevolazioni per alternanza scuola lavoroLa Legge di Stabilità 2017 ha introdotto le cosiddette agevolazioni o bonus per alternanza scuola lavoro. Si tratta di un esonero contributivo triennale (fino a 3250 euro) per le assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, anche in apprendistato effettuate entro sei mesi dall'acquisizione del titolo di studio o dalla conclusione del periodo di apprendistato con esclusione di quello professionalizzante nel biennio 2017/2018. restano esclusi i contratti di lavoro domestico e quelli relativi agli operai del settore agricolo. Bonus assunzioni 2017 per i lavoratori over 50 e per le donneIntrodotti dalla L. 92/2012 rimangono ancora attivi i bonus per l'assunzione di disoccupati over 50 e per le donne di qualsiasi età disoccupate di lungo periodo.
Dal 2016 tutti i datori di lavoro privati, soggetti o meno all'obbligo di assunzione di cui alla legge n. 68/1999, possono richiedere uno sgravio contributivo per l'assunzione dei seguenti lavoratori:
Leggi anche: INPS: incentivi per l'assunzione di lavoratori con disabilità Bonus per giovani genitori precariRimane la possibilità di usufruire del fondo messo a disposizione dall'ex Ministro per la gioventù Meloni, per l'assunzione di giovani genitori under 35 o per la stabilizzazione dei precari (con contratti a termine o altre forme contrattuali). I soggetti devono essere iscritti sul sito INPS nella banca dati dei giovani genitori. L'azienda ha un bonus assunzione in questo caso pari a 5000 euro da conguagliare con i contributi. Incentivi assunzioni di lavoratori percettori di NASPIFra gli altri incentivi ricordiamo infine il bonus per il datore di lavoro che assume a tempo pieno e indeterminato un lavoratore che usufruisce della NASPI. Il contributo è pari al 20% dell'indennità mensile residua che sarebbe spettata al lavoratore. Bonus garanzia giovaniSarà ripetuto anche nel 2017 il cosiddetto super bonus per l'assunzione di giovani iscritti a Garanzia Giovani. Ad oggi sappiamo che il nuovo bonus garanzia giovani 2017 partirà con un fondo di 200 milioni ed consisterà nello sgravio totale o al 50% dei contributi in base al contratto di ingresso. Per i dettagli rimandiamo al futuro provvedimento. Fine dell'esonero biennale e del bonus per assunzione di lavoratori in mobilitàA decorrere dal 1 gennaio 2017 in concomitanza con il superamento della Mobilità sono terminati anche gli incentivi per le assunzioni di lavoratori in mobilità. Dal 1 gennaio 2017 infine non è più possibile richiedere il bonus cosiddetto esonero contributivo biennale.
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Post n°2697 pubblicato il 29 Gennaio 2017 da deosoe
Incentivi alle assunzioni e alla creazione d'impresa, guida per il 2017 DI ANTONIO MAROSCIA IN 27 GENNAIO 2017GUIDE
Incentivi alle assunzioni e alla creazione d'impresa
RICHIEDI UNA CONSULENZA SU QUESTO ARGOMENTO Guida agli incentivi alle assunzioni e alla creazione d'impresa nazionali, regionali e di Anpal Servizi Spa (ex Italia Lavoro Spa) aggiornata a gennaio 2017 Qualche giorno fa l'Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro) ha pubblicato un'utilissima guida agli incentivi alle assunzioni e alla creazione d'impresa. La guida aggiornata agli incentivi validi per il 2017 è molto utile, in quanto è completa e ben dettagliata e risulta inoltre di facile lettura, inoltre non si limita ad i soli bonus assunzioni, ma anche agli incentivi per aprire nuove imprese. Gli incentivi all'occupazione, come spiega nella nota di presentazione l'Anpal, sono i benefici normativi o economici che vengono riconosciuti:
Leggi anche: Bonus assunzioni 2017, guida agli sgravi per il lavoro Incentivi alle assunzioni e alla creazione d'impresa, come leggere la guidaLa Guida agli incentivi alle assunzioni e alla creazione di impresa dell'Anpal espone in maniera sintetica gli incentivi sia di livello nazionale che regionale e delle province autonome ed è suddivisa in quattro sezioni:
L'Anpal ricorda inoltre tutti i casi in cui la legge prevede espressamente che i bonus assunzioni non possono essere usufruiti:
Guida incentivi all'assunzione e alla creazione d'impresa. (1,0 MiB, 0 download)
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Post n°2696 pubblicato il 29 Gennaio 2017 da deosoe
I SARDI E LA SHOAH di Francesco Casula Il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa fu liberato il campo di concentramento di Auschwitz. Per ricordare tale evento e per commemorare le vittime dell'Olocausto, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 1º novembre 2005, ha istituito, il Giorno della Memoria, da celebrarsi, a livello internazionale ogni anno, proprio il 27 gennaio. Per la verità, il Parlamento italiano, dopo ben quattro anni di discussioni, aveva già istituito nel 2000 e per la stessa data, il Giorno della memoria. E' stata una decisione quanto mai opportuna: quel genocidio di milioni di esseri umani non può infatti finire nel dimenticatoio. Come fosse roba vecchia, da consegnare, sic et simpliciter, al passato. Occorre infatti sorvegliare attentamente la nostra memoria e non dimenticare. Anche perché quel passato orribile, non è del tutto passato. Proprio in questi ultimi anni infatti inquietanti e cupe nubi si addensano nei cieli europei con l'affermarsi di movimenti e Partiti intolleranti e xenofobi. Perché questi vengano sconfitti e liquidati, soprattutto i giovani devono studiare e conoscere la tragedia immane dell'Olocausto . Hanno perciò fatto bene molte scuole sarde ma anche alcune Amministrazioni locali a utilizzare il 27 gennaio scorso, al di fuori della ritualità, per discutere e approfondire quella tragedia. Io personalmente ho partecipato alla bella iniziativa intrapresa dalla Biblioteca del Comune di Bauladu, grazie anche alla lungimiranza e sensibilità del giovane sindaco, Delio Corriga, secondo il quale "non ci può essere crescita sociale senza conoscenza, per questo come amministrazione comunale sosteniamo fortemente le attività di carattere culturale come quella proposta dalla Biblioteca per la Giornata della Memoria". Ad essere internati nei lager e poi sterminati furono in particolare gli Ebrei: 6 milioni, dicono le cifre ufficiali, ma secondo altre fonti come il Museo dell'Olocausto di Washington, i morti sarebbero molti di più: dai 15 ai 20 milioni, uccisi nelle oltre 42mila strutture tra campi tedeschi e quelli creati dai regimi fantoccio europei, dalla Francia alla Romania: questo dato mi sembra spropositato, lo scrivo semplicemente come dato informativo.. A questi occorre aggiungere almeno altri 6 milioni costituiti da oppositori e dissidenti politici, omosessuali, disabili, Rom, Slavi. E persino da minoranze religiose come i testimoni di Geova, Pentecostali ecc. Di mezza Europa. La Sardegna è una delle regioni che ha pagato un altissimo tributo di deportati, politici e militari:furono circa 12.000 mila i soldati sardi IMI (Internati militari italiani) rinchiusi nei lager, fra i 750-800 mila militari e civili fatti prigionieri dai nazisti dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Per spiegare un numero così alto di militari sardi deportati occorre capire la situazione in cui si trovarono nei fronti di guerra (Grecia, Albania, Slovenia, Dalmazia) dopo l'armistizio dell'8 settembre. Con la difficoltà di tornare in Sardegna e sbandati, essi furono posti di fronte all'alternativa di aderire alla RSI (Repubblica sociale di Salò) o di diventare prigionieri dei tedeschi e dunque di essere imprigionati nei lager. Abbandonati da Badoglio, quasi nessuno aderì alla RSI e dunque il loro destino fu segnato. Sappiamo di questi militari come degli altri sardi internati solo grazie all'opera di volontariato di alcuni studiosi e storici che collaborano con l'ISSRA ( Istituto sardo per la storia della Resistenza e dell'Autonomia) come Marina Moncelsi, presidente dell'Istasac (Istituto per la Storia dell'Antifascismo e dell'età contemporanea della Sardegna Centrale) e di Aldo Borghesi che ha scritto vari saggi sui deportati sardi in Germania durante la seconda Guerra mondiale*. Questi studiosi continuano la ricerca soprattutto attraverso lo spoglio dell'Archivio militare, dove i soldati hanno depositato i loro documenti, per ricostruire l'identità dei soldati sardi deportati nei campi di concentramento nazisti sparsi tra Germania, Austria e Polonia e scomparsi. A migliaia furono sepolti nelle fosse comuni o nella nuda terra dei lager. Nell'immediato dopoguerra, a causa delle enormi difficoltà di comunicazione e di ricerca, non fu possibile conoscerne la sorte e informare i familiari. Ai 12.000 deportati sardi IMI occorre aggiungere circa 290 sardi, internati perché ebrei o dissidenti politici: fra i primi ricordo Elisa Fargion (nata a Cagliari nel 1981, arrestata a Ferrara nel 1944, deportata ad Auschwitz e uccisa nelle camere a gas); Vittoria Mariani (nata a Portotorres nel 1904, arrestata nel 1944 alla frontiera svizzera, liberata a Bergen Belsen); Zaira Coen-Righi (Nata a Mantova nel 1879, sposata con un ingegnere sardo, insegnante al Liceo "Azuni" di Sassari, estromessa dalla cattedra in seguito alle leggi razziali, trasferitasi a Firenze fu arrestata e portata a Fassoli e ad Auschwitz dove finì in camera a gas nel maggio 1944). Per motivi politici un solo sardo risulta arrestato sul territorio isolano, gli altri cadono in mano tedesca in continente o all'estero. Luogo di arresto:, la quota maggiore (circa 50) è costituita da detenuti del carcere militare di Peschiera, inviati in massa a Dachau il 22 settembre 1943, provenienze rilevanti anche da Milano, Genova e Trieste. Luogo di nascita: per oltre il 50% dei casi sono delle province di Cagliari e Sassari . Destinazione: non è univoca: ma soprattutto vengono portati a Mauthausen e Dora. A Bergen Belsen muoiono due sardi nel giugno 1944. Ad Auschwitz finiscono 5 sardi non ebrei. Il triangolo rosso: designa gli oppositori del nazismo, i resistenti e in genere "i pericolosi per il Reich". Condizione professionale:circa la metà è composta da militari, fra i civili la maggior parte è composta da lavoratori dell'industria ma c'è manche un sacerdote, Don Mario Crovetti, nato a Sassari e arrestato in un paese emiliano dov'è parroco. E' scomparso nel 2003, era il decano dei sacerdoti italiani reduci dai lager. La ripartizione per età: vede un ovvio prevalere delle classi giovani (1910-1924) coinvolte nella guerra e nella resistenza, ma non mancano anziani e adolescenti (il più vecchio è del 1874 e il più giovane del 1928). Il motivo della deportazione: ha una matrice comune e tutti vengono considerati "pericolosi per la sicurezza del reich" da eliminare con il lavoro forzato: partigiani, loro congiunti, collaboratori, soldati che si sono rifiutati di combattere per la Germania, civili presi nei rastrellamenti. La sorte: fra i sardi, i sopravissuti sono oltre il 60%. Luogo principale di morte: Mauthausen (tra i sottocampi 30 deceduti su oltre 60 deportati), forte la mortalità anche a Dora, Natzweiler e Neuengamme *In modo particolare rimando
Ai 12.000 deportati sardi IMI occorre aggiungere circa 290 sardi, tra politici ed ebrei. Qualche nome.
-Per motivi razziali Studi recenti hanno accertato che la Sardegna - soprattutto alla fine del secolo XIX - ha ospitato funzionari, commercianti e imprenditori ebrei, oltre a intellettuali e docenti poi colpiti dai provvedimenti razziali del 1938. Si trovano dunque nominativi di deportati razziali nati nell'Isola o che con essa hanno avuto rapporti di elezione. I casi fin'ora noti sono:
ELISA FARGION Nata a Cagliari nel 1981, arrestata a Ferrara nel 1944, deportata ad Auschwitz e uccisa nelle camere a gas. VITTORIA MARIANI Nata a Portotorres nel 1904, arrestata nel 1944 alla frontiera svizzera, liberata a Bergen Belsen. (Il campo di Bergen-Belsen era un campo di concentramento nazista situato nella bassa Sassonia, a sud-est della città di Bergen, vicino a Celle). ZAIRA COEN RIGHI Nata a Mantova nel 1879, sposata con un ingegnere sardo, insegnante al Liceo "Azuni" di Sassari, estromessa dalla cattedra in seguito alle leggi razziali, trasferitasi a Firenze fu arrestata e portata a Fassoli e ad Auschwitz dove finì in camera a gas nel maggio 1944. -Per motivi politici Un solo sardo risulta arrestato sul territorio isolano, gli altri cadono in mano tedesca in continente o all'estero. Luogo di arresto:la quota maggiore (circa 50) è costituita da detenuti del carcere militare di Peschiera, inviati in massa a Dachau il 22 settembre 1943: provenienze rilevanti anche da Milano, Genova e Trieste. Luogo di nascita: per oltre il 50% dei casi le province di Cagliari e Sassari (secondo la nuova ripartizione) con preponderanza della seconda: i nati fuori dall'Isola sono meno del 10%. Destinazione: non è univoca: verso Mauthausen, Dora ecc:. Un terzo dei deportati sardi passa per dacia, un altro per i campi di Fossoli e Bolzano. I deportati vengono spostati secondo le esigenze produttive in base alle quali sono impiegati e prima della liberazione, mentre il fronte procede, si succedono brutali trasferimenti, verso i campi all'interno del Reich. A Bergen Belsen muoiono due sardi nel giugno 1944. Ad Auschwitz finiscono 5 sardi non ebrei. Il triangolo rosso: designa gli oppositori del nazismo, i resistenti e in genere "i pericolosi per il Reich". Esemplare la vicenda di LUIGI RIZZI, sassarese e allievo sottoufficiale. Condizione professionale:circa la metà è composta da militari, fra i civili la maggior parte è composta da lavoratori dell'industria ma c'è manche un sacerdote, DON MARIO CROVETTI, nato a Sassari e arrestato in un paese emiliano dov'è parroco. E' scomparso nel 2003, era il decano dei sacerdoti italiani reduci dai lager. La ripartizione per età: vede un ovvio prevalere delle classi giovani (1910-1924) coinvolte nella guerra e nella resistenza ma non mancano anziani e adolescenti (il più vecchio è del 1874 e il più giovane del 1928.
Il motivo della deportazione: ha una matrice comune e tutti vengono considerati "pericolosi per la sicurezza del reich" da eliminare con il lavoro forzato: partigiani, loro congiunti, collaboratori, soldati che si sono rifiutati di combattere per la Germania, civili presi nei rastrellamenti. Da Genova vanno a Dachao gli operai GIOVANNINO e NATALE BIDDAU, padre e figlio originari di Ardara, l'uno muore nei lager l'altro è stato fino alla recente scomparsa un animatore della sezione genovese dell'ANED (Associazione nazionale degli ex deportati politici nei campi nazisti). GAVINO GAVINI, sassarese, muore a Gusen nell' aprile del 1945. BARTOLOMEO MELONI, cagliaritano, ispettore delle ferrovie, compie atti di sabotaggio, scoperto e arrestato muore a dacia nel luglio del 1944. L'antifascista BACHISIO ALTANA, membro della resistenza francese La sorte:Fra i sardi i sopravissuti sono oltre il 60%. Luogo principale di morte: Mauthausen (tra i sottocampi 30 deceduti su oltre 60 deportati), forte la mortalità anche a Dora, Natzweiler e Neuengamme. Altri Personaggi da ricordare
2.SALVATORE CORRIAS, di San Nicolò Gerrei, della Guardia di Finanza, partigiano, deportato a Dachau e poi fucilato a Moltrasio (Como) dai fascisti della RSI. Medaglia d'oro al merito civile alla memoria. E' riuscito a salvare, muovendosi nella Guardia di Finanza fra la frontiera italo-svizzera, centinaia di ebrei e di perseguitati politici.
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Post n°2693 pubblicato il 29 Gennaio 2017 da deosoe
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Post n°2692 pubblicato il 29 Gennaio 2017 da deosoe
†Nome: San Costanzo di PerugiaTitolo: Vescovo e martireRicorrenza: 29 gennaio |
Post n°2690 pubblicato il 29 Gennaio 2017 da deosoe
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Post n°2687 pubblicato il 29 Gennaio 2017 da deosoe
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ARCIPELAGHI DI GIOVANNI COLUMBU
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