La Venere desnuda

L'amplesso

Note d'ambra sulla pelle,
dolci carezze rubate
ai sensi appena sopiti.
Languidi sguardi celati
dopo l'amplesso.
Fugaci attimi perduti
dietro due anime ansanti,
dove la passione si nutre
nell'intimità di un secondo.
E dietro il corporal destino
le anime si sciolgono
l'una con l'altra
in un tenero amplesso

Silfide

Passione non fu' più divina
di una fanciulla
che di passion move
tutto il creato!
Silfide raggiante
che di cotanta bellezza
regge a paragon la Luna.
Di movenze feline
si sensual procedi...
e in nome tuo
d'abbagliante beltà fai scudo
perchè si fiera
o silfide di tua schiera,
che mai umano potrà averti!

Venere

Cotanta beltà si fiera
che ammutolisce ogni dea,
figlia di Venere ti mostri dalle acque.
Sorgente divina di pura bellezza
agli occhi dei più
ti mostri velata,
celata...
come un fiore appena sbocciato,
infinite infiorescenze
lasci che nessuno ti colga!
Piccola rosa fiorita
quale fragranza emana il tuo stelo?
Soffici note d'ambrosia
che inebriano il core mio.
E divagando vanno nel mio delirio
per non averti con me

Ladra

Ladra di sguardi
di tua beltà fai velleità.
Sia prodiga di schiavi
untori fai in nome tuo.
Suppellettili disadorni e castrati
accompagnano il tuo passo.
Privi di volontà
inneggiano la tua bellezza
come una sacra sindone.
Fedeli e sacrileghi
portan il nome tuo su di un piedistallo
come una Dea immacolata,
leggiadra ladra
che di promesse vane
seppelisci ogni core

Gli amanti

Celata la veste il corpo s'adombra
fiumi di pelle non ancora sbiaditi
nella noncuranza di un amplesso goduto.
Nell'estasi primordiale
di un giardino fiorito
nasce l'esigenza corporale
di abbeverare il seme.
Note rosate che fan primavera
portano l'occhio a gioir
per l'adultera beltà celata.
E mentre caduce l'amor si mostra
solo a chi candor fa suffragio,
nel plenilunio gli amanti si amano
con la promessa eterna che mai nessuno
in vita potrà separarli!