Una VitaMarco Montesano |
COMITATO ALLARME RIFIUTI TOSSICI
Faccio semplicemente parte della società civile: pongo l'attenzione sui grandi problemi di Napoli e non solo: dall'acqua pubblica alla gestione rifiuti.
Il mio parere è che la corruzione umana di fronte al denaro ormai non abbia confini. Il potere finanziario ormai è istituzionalizzato nel WTO che ha la facoltà di influenzare pesantemente qualsiasi scelta degli stati nazionali.
Mentre a livello locale chi può arricchirsi a scapito della collettività lo fa, pressocchè impunito.
Così capita che a Napoli confluiscano i rifiuti tossici di mezza europa e che la camorra, col beneplacito delle amministrazioni locali, possa tranquillamente per anni avvelenare il suo stesso territorio.
il tutto in nome del dio denaro.
se questo lo chiamate benessere e felicità per tutti...
ognuno di noi deve fare la propria parte, come diceva Falcone.
Marco Montesano
PERCHE' IL MALE TRIONFI E' SUFFICIENTE
CHE I "BUONI" RINUNCINO ALL'AZIONE
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7-3-08
da oggi in poi voglio scrivere solo
cio che intendo come armonia
a costo di scrivere molto meno ;)
PER DARSI UNA MOSSA: AMICI DI BEPPE GRILLO
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ecco uno degli articoli fondamentali di Pasolini e della storia italiana: http://www.ilcassetto.it/download/Io%20so_di%20Pier%20Paolo%20Pasolini.pdf : in formato pdf http://xoomer.virgilio.it/pcampoli/io-so.htm : riassunto ed eccolo, di seguito, sottolineato da me per una più facile lettura dei punti salienti. Pier Paolo PasoliniLa saggistica Scritti corsari Il romanzo delle stragi di Pier Paolo Pasolini dal "Corriere della sera" del 14 novembre 1974 col titolo "Che cos'è questo golpe?" Io so. Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere). Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti. Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974). o so i nomi del gruppo di potenti che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il 1968, e, in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del referendum. Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neofascisti, anzi neonazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine ai criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi bruciavano), o a dei personaggi grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli. Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killers e sicari. Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che rimette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero. Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il "progetto di romanzo" sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il 1968 non è poi così difficile. Tale verità - lo si sente con assoluta precisione - sta dietro una grande quantità di interventi anche giornalistici e politici: cioè Ultimo esempio: è chiaro che la verità urgeva, con tutti i suoi nomi, dietro all'editoriale del "Corriere della Sera", del 1° novembre 1974 Probabilmente i giornalisti e i politici hanno anche delle prove o, Ora il problema è questo: i giornalisti e i politici, pur avendo forse delle prove e certamente degli indizi, non fanno i nomi. A chi dunque compete fare questi nomi? Un intellettuale dunque potrebbe benissimo fare pubblicamente quei nomi: ma egli non ha né prove né indizi. Il potere e il mondo che, pur non essendo del potere, tiene rapporti pratici col potere, ha escluso gli intellettuali liberi - proprio per il modo in cui è fatto - dalla possibilità di avere prove ed indizi. Mi si potrebbe obiettare che io, per esempio, come intellettuale, e inventore di storie, potrei entrare in quel mondo esplicitamente politico (del potere o intorno al potere), compromettermi con esso, e quindi partecipare del diritto ad avere, con una certa alta probabilità, prove ed indizi. Ma a tale obiezione io risponderei che ciò non è possibile, perché è proprio la ripugnanza ad entrare in un simile mondo politico che si identifica col mio potenziale coraggio intellettuale a dire la verità: cioè a fare i nomi. Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia. All'intellettuale - profondamente e visceralmente disprezzato da tutta la borghesia italiana (ormai siamo quasi tutti "borghesi" in italia N.d.Cyr) - si deferisce un mandato falsamente alto Se egli vien messo a questo mandato viene considerato traditore del suo ruolo: si grida subito (come se non si aspettasse altro che questo) al "tradimento dei chierici". Gridare al "tradimento dei chierici" è un alibi e una gratificazione per i politici e per i Ma non esiste solo il potere: esiste anche un'opposizione al potere. In Italia questa opposizione è così vasta e forte da essere un potere essa stessa: mi riferisco naturalmente al Partito comunista italiano. In questi ultimi anni tra il Partito comunista italiano, inteso in l'opposizione si identifica con un altro potere: che tuttavia è sempre potere. Nel caso specifico, che in questo momento così drammaticamente ci riguarda, anch'essi hanno deferito all'intellettuale un mandato stabilito da loro. E, se l'intellettuale viene meno a questo mandato - puramente morale e ideologico - ecco che è, con somma soddisfazione di tutti, un traditore. Ora, perché neanche gli uomini politici dell'opposizione, se hanno - come probabilmente hanno - prove o almeno indizi, non fanno i nomi dei responsabili reali, cioè politici, dei comici golpes e delle È semplice: essi non li fanno nella misura in cui distinguono - a differenza di quanto farebbe un intellettuale - verità politica da pratica politica. Lo so bene che non è il caso - in questo particolare momento della storia italiana - di fare pubblicamente una mozione di sfiducia contro l'intera classe politica. Non è diplomatico, non è opportuno. E io faccio in quanto io credo alla politica, credo nei Probabilmente - se il potere americano lo consentirà - magari decidendo "diplomaticamente" di Questo sarebbe in definitiva il vero colpo di Stato. Togli "intellettuale" e metti "cittadino", e Cyr (Marco Montesano) sottoscriverà gran parte dello scritto (ormai nessuno di noi può esimersi da considerarsi intellettuale, e men che meno cittadino, a mio parere) quante, quante cose di questo scritto sono le radici della attuale situazione italiana? Tanta gente vede la corruzione, e vede che troppi, si allineano sempre con chi sta al potere, che spesso collude con le mafie e con le lobby economiche, e vede che i politici, al potere ed all'opposizione per presunte opportunità politiche non spazzano via questo marciume, questo cancro. la follia è che chi le denuncia viene poi massacrato mediaticamente, viene deriso ed annichilito, comunque nei giorni nostri, temo sia impensabile che un articolo del genere compaia sul Corriere, e se pure comparisse, verrebbe probabilmente massacrato l'autore, ed il giornale. In questa italia che dopo il caso Fazio, invece di combattere quelle illegalità, cerca di limitare la possibilità di intercettazioni telefoniche. |
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