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Il Libero Pensiero

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10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


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CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« I (de)meriti del Preside...Tutti insieme appassionatamente »

La Riforma Elettorale

Post n°18 pubblicato il 09 Gennaio 2007 da a_tiv

Parlare di riforma elettorale senza correre dietro alle formule magiche.

Sembra la traccia di una tavola rotonda ma è invece un riferimento alla confusione  presente nel Paese.

A risultati elettorali già acquisiti, quella del sistema elettorale è stato il proposito di riforma che ha avuto il puntuale e continuo richiamo sia nella maggioranza che nella opposizione.

Tutti oramai si sono accorti che il vecchio sistema, quello del maggioritario con il 25% di proporzionale corretto dallo scorporo, riformato dall’attuale legge nella scorsa legislatura, è stato modificato in peggio.

E l’opinione sul fallimento delle ultime modifiche sembra sia generalmente condivisa.

Anche coloro che hanno voluta questa riforma si defilano e cercano di confondersi con i critici.

Casini e Follini, ispiratori dell’attuale legge, e che per ottenerla hanno esercitato pressioni al limite della rottura nella passata legislatura, non si azzardano a cavalcarla.

L’elettorato la considera una pessima legge e con una consistente connotazione partitocratrica.

Ho già detto in altre occasioni, abituato come sono a dare nomi e definizioni per ogni cosa, che i due post democristiani dell’Udc hanno ottenuto ciò che si proponevano: far perdere le elezioni alla Cdl; assicurarsi con il proporzionale un numero di parlamentari utili a mantenere visibilità; smarcarsi da Berlusconi.

La loro strategia, però, non è stata vincente su tutto il fronte.

  Grazie alla  tenuta di Forza Italia, e della Cdl che ha “rischiato” addirittura la vittoria, non hanno ottenuto il pieno risultato che si proponevano.

Non hanno ottenuto la sconfitta di Berlusconi ed i numeri per poter essere l’Udc alternativa alla sinistra più radicale.

Se Prodi resta condizionato ai ricatti della sinistra estrema è perché non può porla in alternativa al centro di Casini e Follini.

Questi rimangono anche con le mani legate, non potendo passare dalla parte della maggioranza: verrebbe meno il  progetto politico d’apparire come riferimento della centralità, in alternativa alla destra ed alla sinistra.

Il duo, perciò, mantiene il ruolo di opposizione ma col distinguo dalla Cdl.

Da questa realtà complessiva è partito il balletto delle ipotesi.

Il Presidente della Repubblica nel suo discorso di fine d’anno ha lanciato un sensibile monito, sia alla maggioranza che all’opposizione, a dialogare sulle riforme istituzionali, chiedendo iniziative in modo condiviso per la modernizzazione e la modifica del sistema elettorale.

In questo scontro di interessate incomprensioni è, inoltre, in corso la richiesta di una referendum  per la modifica della attuale legge elettorale.

Ce n’è tanta di materia per riempire le pagine politiche dei giornali e non mancano editoriali ed interviste, oltre che proposte più o meno interessate.

In verità di interessante molto poco da una parte e dall’altra.

Molta tattica più che visioni strategiche; molte schermaglie all’interno dei poli e nessuna proposta veramente organica e chiara su cui confrontarsi.

Metodo tedesco proporzionale con sbarramento, metodo francese a doppio turno, metodo simile al sistema elettorale regionale e tra questi metodi ciascuno con la sua correzione personalizzata e confacente agli interessi della propria parte politica.

Opinionisti e politici si spostano con estrema disinvoltura a rimorchio di una o l’altra tesi ed alcuni in contrapposizione con le precedenti tesi e con le affermazioni di principio di sempre, altri in contrapposizioni con la logica e la Costituzione.

Gli uni e gli altri, comunque, animati dall’unico principio di portare acqua al proprio mulino.

Le proposte che emergono, in sostanza, non hanno nessun fondamento di serietà.

Quando Mariotto Segni introdusse, attraverso il referendum, il maggioritario nel Paese, pose la prima pietra su cui costruire la semplificazione del quadro politico e su cui porre la parola fine all’uso di utilizzare i partiti quali fonti di condizionamento e di ricatto.

In particolare si intendeva togliere ai piccoli partiti, non voce e testimonianza di istanze minoritarie, ma il potere di interdizione sulle linee politiche ed i programmi delle forze di più ampio consenso popolare.

Si intendeva, cioè, predisporre le coalizione ed i loro programmi per privilegiare la governabilità.

Pensare con alchimie diverse di modificare nuovamente lo strumento elettorale per riporlo nelle mani e nelle astuzie dei piccoli partiti (Mastela, Casini, Di Pietro, Bertinotti o Diliberto per intenderci) è pura follia.

Non penso sia opportuno immaginare aperture che mettano in gioco la spinta a coalizzarsi all’interno di un collocazione politica o che impediscano all’elettorato di scegliere, nel confronto tra i programmi proposti, la coalizione ovvero il leader ed il programma stesso proposto.

Pensare soluzioni proporzionali o che privilegino la frantumazione e la transumanza politica, per mettere in difficoltà l’una o l’altra coalizione, sarebbe semplice follia.

Il referendum proposto, fino ad ora in modo trasversale, e da cui si stanno defilando alcuni sostenitori (per ordine dall’alto?) offre una buona immagine bipolare.

Prevede, infatti, il premio di maggioranza al partito che ottiene la maggioranza relativa ed induce, per questo motivo, a formare coalizioni più ampie sulla scia, ad esempio, del Partito Democratico o Del Partito delle Libertà.

Non erano questi i propositi di Prodi e Berlusconi e dei partiti (rispettivamente DS e Margherita da una parte e Forza Italia e AN dall’altra) portanti della loro leadership?

O erano solo specchietti per le allodole?

O per gli allocchi?  

Nessuno si è mai chiesto quanti soldi risparmierebbe il Paese con la semplificazione della politica?

Si potrebbero ridurre sia i gruppi parlamentari (e tutte le relative spese) che il numero dei parlamentari.

Si potrebbero ridurre il numero dei ministeri e dei sottosegretari ed anche presidenze e commissioni (non occorrerebbe più dar spazio e visibilità a tutti i piccoli partiti).

Potrebbero ridursi i giornali di partito, finanziati pubblicamente, ed i costi della politica e poi ancora le clientele e le feste di partito, i cui costi in definitiva paghiamo sempre noi.

O non è così?

Vito Schepisi

http://vitoschepisi.blogspot.com/

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Commenti al Post:
lucedilunazzurra
lucedilunazzurra il 09/01/07 alle 15:53 via WEB
vit, ridurre... ridurre... ridurre... possibile che non pensi ad altro? e loro come e cosa mangiano? ;-) buona serata. bacio
 
 
a_tiv
a_tiv il 09/01/07 alle 16:48 via WEB
Cioa Luce....Nun me ne pò fregà de meno se i nostri parlamentari fossero costretti a ridurre i loro appetiti. Ahahahaha....se avessi il potere di farlo...penso che mi farei molti nemici. ma se ho la tua amicizia e quella di altri amici di questa comunità...a me va bene lo stesso. Ciao! Ricambio il bacio. Vito
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 09/01/07 alle 21:49 via WEB
Ciao caro Vito, ho avuto finalmente un attimo di tempo per venire a farti visita e lasciare due righe su questo tuo post. I nostri politici, a sinistra come a destra, mi sembrano su questo argomento molto confusi, volutamente confusi, o, forse, per nulla confusi. Ovviamente i partiti che numericamente contano propendono per un sistema che salvaguardi le aggregazioni di chi prende più voti, mentre i partiti più piccolini puntano il tutto sul proporzionale, che garantisce loro sopravvivenza e tranquillità, oltre che un posticino nella stanza dei bottoni. Chi propone il proporzionale, chi l’uninominale a doppio turno sul modello francese, chi il modello regionale, chi il modello tedesco con sbarramento al 5% (e qui poi ci sono quelli che vorrebbero lo sbarramento e il premio di maggioranza e quelli che vorrebbero lo sbarramento senza premio di maggioranza). E poi c’è chi vorrebbe il referendum e chi invece lo aborrisce. C’è chi non scopre ancora del tutto le proprie carte e chi invece cambia idea da un mese all’altro. Fassino un mese fa era favorevole al referendum ed ora è contrario ad esso e si dice disposto al dialogo con l’opposizione per scongiurarlo. Addirittura è arrivato a dire che An e Forza Italia vogliono il referendum perché sperano di far cadere il governo. Io credo che a Fassino dovrebbero dargli una laurea honoris causa in martirologia. Attendo gli esisti del conclave di Caserta per vedere cosa accadrà. quanto all'ultima parte del tuo post, che trovo la più bella, ossia la possibilità di semplificazione della politica, di ridurre i gruppi parlamentari e il numero dei parlamentari, di ridurre la folta schiera di ministri e ministeri e sottosegretari e poi i giornali di partito, be' su questi temi credo che questi temi nemmeno li affronteranno. Ma è una mia personalissima opinione e, come tale, opinabile. Ciao Vito e buona serata.
 
 
a_tiv
a_tiv il 10/01/07 alle 10:39 via WEB
Ciao Dike, sei sempre benvenuta e non solo per la tua gentilezza ma soprattutto per la tua sagacia. Pensi che il conclave di Caserta porrà in discussione i veri problemi del Paese e quelli interni alla maggioranza? Io penso che potrà essere solo una parata di buoni propositi ed una parvenza di compatezza in una Unione che invece non c'è. Anche la questione della legge elettorale, se sarà posta, avrà lo spazio delle affermazioni di principio e l'impegno a dar luogo ad una riforma che non mortifichi il pluralismo e la dialettica democratica: cioè tutto e niente nello stesso tempo. Sarà un cumulo di formule magiche che diano parvenza di risolvere tutto, con lo scopo di allentare l'emoraggia di popolarità di questo governo e del suo presidente del consiglio. Sono terrorizzati da tutto. Le elezioni di primavera si avvicinano e pur sapendo che per la loro organizzazione capillare e clientelare le amministrative, specialmente al centro sud, finiscono per premiarli, hanno un terrore matto che non sia così questa volta. E' stato Fassino lunedì scorso a lanciare il suo monito e la sua minaccia: "se fra 5 mesi non è successo nulla e le elezioni vanno male, le conseguenze le pagheremo tutti. E anche il governo Prodi può cadere". Ma cosa può cambiare? La seconda fase di Fassino e Rutelli sono solo parole vuote! Intanto Rossi ha lasciato i DS per aver constatato la impossibilità di vedere impegnato questo partito sulle riforme. Rossi ha avuto la percezione che le riforme non potranno essere fatte, perchè la sinistra alternativa deve capitalizzare nelle prossime amministrative la demolizione dei principi del riformismo liberale. Mi viene in mente ciò che è diventato un luogo comune della gestione politica. Si è detto spesso che solo la sinistra possa fare una politica che, in negativo, viene attribuita alla destra in ragione della repressione, del ripristino dell'ordine, della moderazione in campo sindacale. Quanto sopra è in simbiosi con l'altra opinione spesso affermata che solo la destra possa fare le riforme e le politiche sociali, apparente patrimonio della cultura di sinistra. I temi della spesa pubblica ed in particolare delle spese della, e per la, politica? No Dike, vedrai, a Caserta non ne faranno cenno! Un abbraccio! Vito
 
   
lucedilunazzurra
lucedilunazzurra il 10/01/07 alle 19:55 via WEB
ciao vito, sono appena tornata :-( che sonno! insomma li costringiamo a una dieta ferrae questi parlamentari? se ci mettiamo tutti d'accordo, ce la possiamo fare. abbraccioooo
 
     
a_tiv
a_tiv il 11/01/07 alle 08:42 via WEB
Cara Luce...proviamoci...anche se sarà difficile. Oggi il capo del regime e tutta la sua corte sarà alla Reggia di Caserta. Si sente un re ma il popolo non lo ama. Sogna la gloria ma saprà solo guadagnarsi la polvere, come capita ad un uomo misero di anima e di coraggio. Sogna d'esser re e non s'accorge d'esser solo ...una mortadella.
 
   
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 12/01/07 alle 12:10 via WEB
Ciao caro Vito.... non penso assolutamente ch ei temi veri del paese usciranno dal conclave di Caserta.. Dicevo solo che ne attendo l'esito per rafforzare le mie convinzioni. Infatti il titolo del mio ultimo post è "L'armistizio di Caserta", perchè credo che il solo fine di questa costosissima operazione mediatica sia quello di tentare una pacificazione (appunto un armistizio)tra le diffferenti anime dei cardinali della sinistra: quella radicale e quella riformista. Ma i veri programmi hanno dimostrato che li terranno fuori dal conclave, persino quelli delle liberalizzazioni, che attengono alla "crescita e allo sviluppo", tematiche su cui si incentra il summit. Spero di tornare più tardi a farti visita, visto che ho un pò di tempo. Nel frattempo ti lascio un caro saluto e un abbraccio
 
     
a_tiv
a_tiv il 12/01/07 alle 13:12 via WEB
Ciao Dike, ho appena rilasciato un commento sul tuo blog. Una parata assurda, una costosa ed assurda parata di uomini senza senno, sordi ai richiami del Paese, sordi agli allarmi di quasi tutti gli osservatori nazionali ed internazionali. Rilanciare lo sviluppo con le chiacchiere. L'economista Tito Boeri fuori dai denti l'ha detto con estrema chiarezza: per rilanciare lo sviluppo si devono ridurre le tasse. Sul tuo blog facevo cenno al "liberalizzatore" Bersani e gli affidavo la caratteristica di personaggio pirandelliano. Non ho voluto infierire, in quel conclave sono sette i personaggi in cerca d'autore: Prodi, Fassino, Rutelli, Padoa Schioppa, Bersani, Visco e Di Pietro. Mi scusino gli altri se non li ritengo neanche in grado di recitare una parte. Ciao Dike! Vito
 
     
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 12/01/07 alle 15:21 via WEB
Ciao Vito... sai che abbiamo scritto esattamente la stessa cosa? quando nel tuo commento al mio post mi parlavi di situazione pirandelliana ti ho risposto che l'iniziale titolo del mio post doveva essere "8 personaggi in cerca d'autore". Poi torno qui e leggo il tuo commento e sorrido, compiacendomi del fatto che non sono l'unica a pensarla così. La differenza tra i nostri commenti è che tu ne indichi solo 7 di personaggi, mentre io vi ho ricompreso anche D'Alema. Forse però avrei dovuto titolare il mio post "Biancaneve (Prodi) e i sette nani" visto che anche a Caserta hanno pienamente dimostrato di essere messi in scacco dalla sinistra radicale.
 
     
a_tiv
a_tiv il 12/01/07 alle 16:19 via WEB
Io d’Alema non l’ho inserito per una ragione precisa. Penso sia l’unica persona che conosca la trama, in quanto autore dello spartito. Sta demolendo a fuoco lento il numismatico emiliano: il più stolto uomo politico di punta che mi sia capitato di osservare. Lo induce in politica estera ad andare a rimorchio del suo unilateralismo spacciandolo per multilateralismo. In politica interna interviene a cose fatte per dire che questa finanziaria poteva esser fatta meglio. Ora al conclave non si lascia coinvolgere. A D’Alema non sfugge la percezione che il conclave in pompa magna finirà per porre in ridicolo l’intero governo. Sarà solo un’enorme spreco di denaro ed energie ma del tutto privo di contenuti. Grazie a Pennella, è fallita anche l’immagine di compattezza e convergenza programmatica che Prodi e Fassino volevano far emergere come fumo negli occhi al Paese. Ciao Dike. Un abbraccio. Vito
 
eccomiqui4
eccomiqui4 il 11/01/07 alle 09:47 via WEB
Che post lunghissimo!! Ma comunque: in questi giorni sono amara, amarissima per la nostra politica e ... diritti di elettori non ci sono neanche da noi. Farò un post sul tema stasera se trovo il tempo ... per ora un saluto, buona giornata
 
 
a_tiv
a_tiv il 11/01/07 alle 11:32 via WEB
Ciao Helga, grazie per la visita, è vero il mio post è molto lungo ma anche l'argomento abbastanza complesso. Ho anche evitato di entrare nel merito delle proposte e dei sistemi ed anche delle posizioni dei partiti. Ho idea che questi siano troppi ed anche sovrapposti. Ho idea anche che molti, più che sulle idee, si distinguano sui personalismi. Ci sono furbizie e rendite di posizione. Sarebbe il caso di sfoltire e rendere più comprensibile la politica. Anche chi scrive di politica potrebbe così aver bisogno di meno spazio per commentarla. Domattina ti leggerò con piacere e per quanto non conosca molto della politica austriaca, se potrò, ti lascerò un commento. Una buona giornata anche a te e salutami Vienna che ha un suo inconfondibile fascino. Ciao ed a presto! Vito
 
   
eccomiqui4
eccomiqui4 il 11/01/07 alle 11:56 via WEB
e tu salutami la Puglia nel frattempo!! Ciao ed a presto ^__^
 
     
a_tiv
a_tiv il 11/01/07 alle 12:24 via WEB
La Puglia ti risponde col sorriso del suo sole splendente. Ciao!
 
passo_lieve
passo_lieve il 12/01/07 alle 19:35 via WEB
I tuoi pezzi mi impressionano sempre perchè dal basso della mia ignoranza riconosco in essi una razionalità e una lucidità di esposizione dei fatti tale che, leggendoti, persino io comprendo, e non solo: riconosco in ciò che tu scrivi la matassa, resa ordinata dal tuo lavoro, delle mie valutazioni (della vita politica e quant’altro) disordinate e caotiche. Alla fine della lettura di questo post, il cui titolo mi aveva un po’ spaventata (perchè totalmente all’oscuro nei confronti dell’argomento trattato e dei suoi meccanismi), sono persino in grado di dare il mio personale giudizio che affonda nella tristezza e nella rabbia, sentimenti che sorgono spontanei nell’osservare quanto poco a cuore sta, ai nostri amministratori, il benessere e l’interesse dei cittadini da essi amministrati; da qui la sgradevole sensazione di far parte di una casta che non dovrebbe più esiste: i “servi della gleba” di antica memoria, quelli, per intenderci, che coi loro sacrifici immani costruivano la ricchezza e la potenza dei loro sfaccendati signori, socialmente distanti dal loro popolo decine, se non centinaia, di anni luce e paghi dell’abisso che li separava. Solo che... molti secoli sono passati dai tempi dei vassalli... ma, scandalosamente, tutto sembra uguale ad allora, per tantissimi versi. Forse sono andata fuori tema, forse il mio discorso è campato per aria e non c’entra niente col tuo post, ma a questo ho pensato dopo aver letto il tuo pezzo, e non solo a questo... ma il resto è meglio che non lo scriva.. Ciao Vito, sei un grande! :)
 
 
a_tiv
a_tiv il 13/01/07 alle 15:09 via WEB
Cara amica mia...ti sembra che abbiano scelto la Reggia di Caserta per caso? Forse avevano proprio l'idea di un messaggio forte al Paese. Loro sono re e parte nobile della nazione, regnanti e controllori di gran ducati, di baronie e di estese contee. Gli altri, invece, son rozzi sudditi... sudditi gabellati, servi della gleba e vassalli, cafoni ed incolti, modesti portatori di sudore e di impegno, per far godere loro ogni privilegio. Un abbraccio affettuoso e grazie per la tua sempre gradita gentilezza. Buon fine settimana. Vito
 
lucedilunazzurra
lucedilunazzurra il 13/01/07 alle 11:00 via WEB
una mortadella invece di un re... se ti dovesse leggere tasserebbe tutti noi per il possesso di blog ;-) buon fine settimana vito. abbraccio
 
 
a_tiv
a_tiv il 13/01/07 alle 14:57 via WEB
Cara Luce...è possibile! So anche che è allo studio un qualcosa per spegnerci. Se lo farà...ci faremo ospitare dai bloggers stranieri...io ne ho uno di riserva non italiano. Gli daremo filo da torcere...io mi impegno a scrivere 24 ore su 24 su di lui e solo di lui...finchè non lo vedrò nella polvere...il nostro Naprodilone, imperatore di Caserta e della .... mozzarella di bufala...ahahahah! Buon fine settimana anche a te Luce bella. Un abbraccio. Vito
 
   
lucedilunazzurra
lucedilunazzurra il 14/01/07 alle 09:37 via WEB
shhhhhhh!! se ti sente, ti fa sparire il blog straniero :-) un bacio
 
     
a_tiv
a_tiv il 14/01/07 alle 11:43 via WEB
....penso che potrebbero rappresentarlo come l'orco cattivo che spaventa i bambini. In verità, però, spaventa anche i grandi!!! Dove passa lui...non cresce più niente!! Ahahahah ....un bacio. Noooh! Il mio blog... lasciatelo vivere...io pago sempre tutto. Qualche volta ho pagato anche due volte...mi sono dimenticato d'aver già pagato ed ho pagato di nuovo. Perchè infierire su di me che voglio solo esercitare il mio libero pensiero? Un bacio Luce e buona domenica.V
 
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UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

Storia, Documenti e perizie ufficiali

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LA GIORNATA DEL RICORDO

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Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

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Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTà

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"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

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