Il Libero PensieroIl blog di Vito Schepisi |
10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI
Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani
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CONDANNA DEL COMUNISMO
Risoluzione del Consiglio di Europa n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo
Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti
europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html
« Le Regioni non riconsegn... | Corruzione e politica » |
Vendola, dopo aver devastato la Puglia, si muove per demolire anche il Paese. Ha lanciato la sua proposta di candidarsi per competere da premier. Il largo anticipo, però, desta qualche sospetto. Una candidatura troppo anticipata rischia d’essere bruciata. Vendola ha dovuto anticiparla per almeno tre ragioni. Forse anche per quattro. Sgombriamo subito il campo dalla quarta, che è quella di dar modo a De Benedetti di spianargli la strada con i suoi giornali ed i suoi contatti industriali e finanziari.
La prima ragione, invece, è quella di mantenere viva la sua popolarità. Vendola è sempre un personaggio che si muove in una scena minore, quale può essere quella di una delle 20 regioni italiane.
La seconda è che l’ex rifondarolo ha vinto le elezioni pugliesi ma non ha convinto. Le ha vinte solo per la spaccatura dell’elettorato moderato. Tra l’altro ha già i suoi problemi. L’opposizione nel complesso ha preso più voti di lista. Due consiglieri eletti con la sinistra (uno del PD e l’altro dell’Idv), con un altro consigliere eletto nel centrodestra, hanno costituito un gruppo che si è collocato all’opposizione. L’Idv di Di Pietro, infine, è determinante per la maggioranza in Consiglio e si pensa che, prima o poi, in una Regione con tanti problemi, anche giudiziari, farà pesare la sua presenza, sottraendo visibilità e popolarità al leader di socialisti e libertà.
La terza ragione è che Vendola non è proprio convinto che alla lunga la Puglia mantenga la visione di quella magica oasi nella realtà politico-amministrativa meridionale che vorrebbe far passare. I giornali locali e le pagine pugliesi delle testate nazionali sono state troppo tenere con lui. Le sceneggiate ora contro Fitto, ora contro Tremonti, perdono pian piano la loro eco dinanzi ai problemi non risolti. Il Governatore teme, inoltre, il progressivo logoramento politico della sinistra pugliese, pensa ai danni fatti nei 5 anni precedenti i cui costi cadranno sui contribuenti pugliesi, riflette sul degrado ambientale, sociale, produttivo che si accresce a spese dei giovani ed, in senso più largo, della complessiva qualità della vita nella Regione.
Vendola avverte così l’esigenza di un palcoscenico diverso da calcare. Prepara il suo distacco dai problemi che ha creato. Ha paura del futuro pugliese e di essere travolto dal dissesto amministrativo e ambientale, come è capitato a Bassolino in Campania e Loiero in Calabria.
I suoi stati generali a Bari si sono aperti con la simbologia fantasiosa del vulcano islandese, evocato come “eruzione di buona politica”, con il giovanilismo inteso come valore aggiunto della politica, con l’immagine del “Berlusconi - Cesare” che impedisce un confronto politico reale. E’ da lì che parte, come da copione, con tutta una serie di immagini successive che fanno parte del suo consueto bagaglio delle apparenze e dell’immaginario. Parte la sua funambolica furbizia con cui spaccia per salvifica poesia un verbalismo inconcludente e con cui fa passare per idee le sue fumosità verbali e le sue certezze ideologiche, prive invece di un qualsivoglia spessore politico.
Il Pullman di Prodi e Veltroni, il treno di Franceschini, la fabbrica sempre di Prodi, il loft di Veltroni e non poteva mancare, pur se non originale, anche la fabbrica di Nichi, l’abile fabulatore e tracciatore di illusioni, il realizzatore di fantasticherie e di buoni propositi spacciati per poetar di politica. Vendola: lo stesso uomo ben posto tra i politici cialtroni dal Ministro Tremonti.
C’è una Puglia ideale che è molto diversa dalla Puglia reale. Quella ideale è anche quella che diventa ideologica, esclusiva, immutabile, eterna nei racconti del Governatore Vendola. Una Puglia in cui la passione, il sacrificio, il sangue, il sudore, l’impegno si mischiano alla natura, al mare, ai paesi lastricati di pietre, agli odori di una cucina deliziosa che profuma di terra e di mare, alle case ai monumenti, agli ulivi millenari, ai colori intensi di una natura prorompente. La Puglia della musica, dei canti e dei balli popolari. Quella delle feste estive della tradizione popolare fatta di mostre e degustazioni di vini e di prodotti tipici. La Puglia che si fa amare da chi la conosce da sempre e da chi la scopre per la prima volta. La puglia delle barche che portano a riva il pesce appena pescato, dei pescatori che seduti per terra sui moli dei piccoli porti dei paesi marinari riparano le reti per la nuova giornata di lavoro, la Puglia della cortesia, della semplicità, dei sorrisi, della arguzia popolare, della modestia e della mesta rassegnazione dei suoi abitanti.
Ma ci chiediamo, a ragione, se questa che tutti vorrebbero ritrovare intatta nella sua magnifica semplicità sia la stessa Puglia violentata invece dall’incuria, dai pannelli fotovoltaici che sostituiscono gli alberi e le piantagioni dell’uva e degli ortaggi. Se sia la stessa delle “foreste” di pale eoliche che deturpano i paesaggi. La Puglia dove la differenziata non esiste ancora, quella delle discariche a cielo aperto, quella delle pulizie delle strade … solo quando mi ricordo. La Regione dove l’igiene nelle città è spesso un’opinione. La Puglia sitibonda in cui l’erogazione dell’acqua potabile, come accade in alcuni paesi del Salento, è razionata o manca del tutto. La stessa a cui manca l’acqua per l’irrigazione.
Ci chiediamo se la Puglia della poesia di Vendola sia la stessa Regione del Levante d’Italia delle condutture che saltano, delle fogne che scoppiano, della desertificazione di vaste zone, delle devastanti ed intollerabili dispersioni dalla rete idrica e dei furti dell’acqua. Se è, insomma, la stessa Puglia delle comunicazioni stradali insufficienti, dei trasporti che mancano, degli asfalti gruviera. Ci chiediamo, inoltre, se questa Puglia ideale sia la stessa di quella che è indicata come luogo di una sanità tribale. Sull’argomento c’è oramai una letteratura cospicua fatta di abusi, di violenze, di umiliazioni, di squallore, di mafia, di degrado, di precarietà e di incuria. E’ la sanità dei ticket che dovevano essere aboliti ed ora ci sono anche per patologie invalidanti, delle liste di attesa che dovevano essere anch’esse abolite e che ora sono lunghe per mesi ed a volte per anni. Quella pugliese è la sanità dei debiti oltremisura contratti per un servizio da terzo mondo.
Ma quella di Vendola è anche la Puglia dove non esistono posti di lavoro per i giovani, e dove non esiste nessuna idea in cantiere per lo sviluppo delle attività imprenditoriali e produttive che possano assorbire le domanda di occupazione. Investimenti non fatti, fondi non utilizzati. Una colposa responsabilità per le occasioni perdute.
La fabbrica di nichi è solo un opificio di chiacchiere, un involucro vuoto, come vuote sono le idee del suo capo fabbrica.
Vito Schepisi
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GIORNATA DELLA MEMORIA
27 gennaio 2007 Il giorno della memoria
Per non dimenticare
Dove eravamo?
Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli?
Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.
Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.
GRIDO DI LIBERTÀ
"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.
Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.
In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.
Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.
Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.
Impari ad ascoltarla."
Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad - Teheran dicembre 2006
ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)
«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Inviato da: aldo.giornoa64
il 25/03/2015 alle 21:09
Inviato da: aldo.giornoa64
il 26/01/2015 alle 21:57
Inviato da: Vince198
il 23/09/2014 alle 17:09
Inviato da: Kalim44
il 12/08/2014 alle 10:51
Inviato da: a_tiv
il 14/07/2014 alle 07:48