Blog
Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm

 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 39
 

ULTIME VISITE AL BLOG

a_tivmariomancino.mkiwaicostanzatorrelli46gialappinoMARGO129castello_nicesoniaren77raggiodisole_53archspeareKatartica_3000Lost_Horizon_15kimtyformybz
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 
 

Antivirus gratis in italiano per vista,  windows vista e xp

Miglior Blog

 
 
tracker
 

CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« I (de)meriti del Preside...Tutti insieme appassionatamente »

La Riforma Elettorale

Post n°18 pubblicato il 09 Gennaio 2007 da a_tiv

Parlare di riforma elettorale senza correre dietro alle formule magiche.

Sembra la traccia di una tavola rotonda ma è invece un riferimento alla confusione  presente nel Paese.

A risultati elettorali già acquisiti, quella del sistema elettorale è stato il proposito di riforma che ha avuto il puntuale e continuo richiamo sia nella maggioranza che nella opposizione.

Tutti oramai si sono accorti che il vecchio sistema, quello del maggioritario con il 25% di proporzionale corretto dallo scorporo, riformato dall’attuale legge nella scorsa legislatura, è stato modificato in peggio.

E l’opinione sul fallimento delle ultime modifiche sembra sia generalmente condivisa.

Anche coloro che hanno voluta questa riforma si defilano e cercano di confondersi con i critici.

Casini e Follini, ispiratori dell’attuale legge, e che per ottenerla hanno esercitato pressioni al limite della rottura nella passata legislatura, non si azzardano a cavalcarla.

L’elettorato la considera una pessima legge e con una consistente connotazione partitocratrica.

Ho già detto in altre occasioni, abituato come sono a dare nomi e definizioni per ogni cosa, che i due post democristiani dell’Udc hanno ottenuto ciò che si proponevano: far perdere le elezioni alla Cdl; assicurarsi con il proporzionale un numero di parlamentari utili a mantenere visibilità; smarcarsi da Berlusconi.

La loro strategia, però, non è stata vincente su tutto il fronte.

  Grazie alla  tenuta di Forza Italia, e della Cdl che ha “rischiato” addirittura la vittoria, non hanno ottenuto il pieno risultato che si proponevano.

Non hanno ottenuto la sconfitta di Berlusconi ed i numeri per poter essere l’Udc alternativa alla sinistra più radicale.

Se Prodi resta condizionato ai ricatti della sinistra estrema è perché non può porla in alternativa al centro di Casini e Follini.

Questi rimangono anche con le mani legate, non potendo passare dalla parte della maggioranza: verrebbe meno il  progetto politico d’apparire come riferimento della centralità, in alternativa alla destra ed alla sinistra.

Il duo, perciò, mantiene il ruolo di opposizione ma col distinguo dalla Cdl.

Da questa realtà complessiva è partito il balletto delle ipotesi.

Il Presidente della Repubblica nel suo discorso di fine d’anno ha lanciato un sensibile monito, sia alla maggioranza che all’opposizione, a dialogare sulle riforme istituzionali, chiedendo iniziative in modo condiviso per la modernizzazione e la modifica del sistema elettorale.

In questo scontro di interessate incomprensioni è, inoltre, in corso la richiesta di una referendum  per la modifica della attuale legge elettorale.

Ce n’è tanta di materia per riempire le pagine politiche dei giornali e non mancano editoriali ed interviste, oltre che proposte più o meno interessate.

In verità di interessante molto poco da una parte e dall’altra.

Molta tattica più che visioni strategiche; molte schermaglie all’interno dei poli e nessuna proposta veramente organica e chiara su cui confrontarsi.

Metodo tedesco proporzionale con sbarramento, metodo francese a doppio turno, metodo simile al sistema elettorale regionale e tra questi metodi ciascuno con la sua correzione personalizzata e confacente agli interessi della propria parte politica.

Opinionisti e politici si spostano con estrema disinvoltura a rimorchio di una o l’altra tesi ed alcuni in contrapposizione con le precedenti tesi e con le affermazioni di principio di sempre, altri in contrapposizioni con la logica e la Costituzione.

Gli uni e gli altri, comunque, animati dall’unico principio di portare acqua al proprio mulino.

Le proposte che emergono, in sostanza, non hanno nessun fondamento di serietà.

Quando Mariotto Segni introdusse, attraverso il referendum, il maggioritario nel Paese, pose la prima pietra su cui costruire la semplificazione del quadro politico e su cui porre la parola fine all’uso di utilizzare i partiti quali fonti di condizionamento e di ricatto.

In particolare si intendeva togliere ai piccoli partiti, non voce e testimonianza di istanze minoritarie, ma il potere di interdizione sulle linee politiche ed i programmi delle forze di più ampio consenso popolare.

Si intendeva, cioè, predisporre le coalizione ed i loro programmi per privilegiare la governabilità.

Pensare con alchimie diverse di modificare nuovamente lo strumento elettorale per riporlo nelle mani e nelle astuzie dei piccoli partiti (Mastela, Casini, Di Pietro, Bertinotti o Diliberto per intenderci) è pura follia.

Non penso sia opportuno immaginare aperture che mettano in gioco la spinta a coalizzarsi all’interno di un collocazione politica o che impediscano all’elettorato di scegliere, nel confronto tra i programmi proposti, la coalizione ovvero il leader ed il programma stesso proposto.

Pensare soluzioni proporzionali o che privilegino la frantumazione e la transumanza politica, per mettere in difficoltà l’una o l’altra coalizione, sarebbe semplice follia.

Il referendum proposto, fino ad ora in modo trasversale, e da cui si stanno defilando alcuni sostenitori (per ordine dall’alto?) offre una buona immagine bipolare.

Prevede, infatti, il premio di maggioranza al partito che ottiene la maggioranza relativa ed induce, per questo motivo, a formare coalizioni più ampie sulla scia, ad esempio, del Partito Democratico o Del Partito delle Libertà.

Non erano questi i propositi di Prodi e Berlusconi e dei partiti (rispettivamente DS e Margherita da una parte e Forza Italia e AN dall’altra) portanti della loro leadership?

O erano solo specchietti per le allodole?

O per gli allocchi?  

Nessuno si è mai chiesto quanti soldi risparmierebbe il Paese con la semplificazione della politica?

Si potrebbero ridurre sia i gruppi parlamentari (e tutte le relative spese) che il numero dei parlamentari.

Si potrebbero ridurre il numero dei ministeri e dei sottosegretari ed anche presidenze e commissioni (non occorrerebbe più dar spazio e visibilità a tutti i piccoli partiti).

Potrebbero ridursi i giornali di partito, finanziati pubblicamente, ed i costi della politica e poi ancora le clientele e le feste di partito, i cui costi in definitiva paghiamo sempre noi.

O non è così?

Vito Schepisi

http://vitoschepisi.blogspot.com/

 
Rispondi al commento:
lucedilunazzurra
lucedilunazzurra il 10/01/07 alle 19:55 via WEB
ciao vito, sono appena tornata :-( che sonno! insomma li costringiamo a una dieta ferrae questi parlamentari? se ci mettiamo tutti d'accordo, ce la possiamo fare. abbraccioooo
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 

Political Blogs - BlogCatalog Blog Directory

 

UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

Storia, Documenti e perizie ufficiali

su

http://nuke.crono911.org/

 

LA GIORNATA DEL RICORDO

immagine

Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

immagine

Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTà

immagine

"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963