“Carlo Felice e i tiranni sabaudi”: la Contro-Storia della politica dei Savoia sbarca a Silanus
Pubblicato il: 03/04/2017, 16:21
| di LiberaMente Silanus| Categoria: Attualità
SILANUS. Venerdì 7 aprile 2017, alle ore 17:30 presso l’auditorium comunale di Silanus, il gruppo politico LiberaMente Silanus organizza la presentazione del libro “Carlo Felice e i tiranni sabaudi” di Francesco Casula, editore Grafica del Parteolla.
Il libro documenta in modo rigoroso la politica dei Savoia, sia come sovrani del regno di Sardegna (1726-1861) che come re d’Italia (1861-1946).
La loro politica, con le funeste scelte (economiche, politiche, culturali) “ritardò lo sviluppo di quasi cinquant’anni, con conseguenze non ancora compiutamente pagate”: a scriverlo è il più grande conoscitore della Sardegna sabauda, lo storico Girolamo Sotgiu.
Gli storici, gli scrittori, gli intellettuali di cui si riportano valutazioni e giudizi nei confronti dei re sabaudi spesso sono filo monarchici e filo sabaudi (come Pietro Martini) e dunque non solo loro avversari (come Mazzini o Giovanni Maria Angioy), ma tutti convergono in un severissimo giudizio nei loro confronti, ma segnatamente nei confronti di Carlo Felice.
Egli infatti da viceré come da re fu crudele, feroce e sanguinario (in lingua sarda incainadu), famelico, gaudente e ottuso (in lingua sarda tostorrudu, trèmpinu, arràpiante).
E ancora: Più ottuso e reazionario d’ogni altro principe, oltre che dappoco, gaudente parassita, gretto come la sua amministrazione, lo definisce lo storico sardo Raimondo Carta-Raspi.
Mentre per un altro storico sardo contemporaneo, Aldo Accardo – che si basa sulle valutazioni di Pietro Martini – è Un pigro imbecille.
Scrive il Martini (peraltro storico filo monarchico e filo sabaudo): ”Non sì tosto il governo passò in mani del duca del Genevese, la reazione levò più che per lo innanzi la testa; cosicché i mesi che seguirono furono tempo di diffidenza, di allarme, di terrore pubblico”.
Il volume è rivolto in modo specifico agli studenti ma ha un carattere divulgativo per fare conoscere una storia – o meglio una contro-storia – poco conosciuta, anche perché assente e/o mistificata dalla storia ufficiale.
Pensiamo al Risorgimento e all’Unità d’Italia, presentati come espressione delle magnifiche e progressive sorti, dimenticando i drammi e le tragedie che comportarono, ad iniziare dalla “creazione” della Questione Meridionale ancora oggi più che mai presente.
Con riferimenti puntuali ad opere storiche e scritti cui rimanda (indicando con precisione Casa editrice, anno di pubblicazione e pagine), in modo che il lettore non solo possa controllare ma proseguire le sue eventuali ricerche e approfondimenti, il libro vuole anche essere uno strumento di informazione nei confronti delle Comunità sarde e in specie dei Consigli comunali che decidessero di rivedere la toponomastica, ancora abbondantemente popolata dai Savoia, che campeggiano, omaggiati, in Statue, Piazze e Vie.
A dispetto delle loro malefatte e persino “infamie” da loro commesse. Una per tutte: le leggi razziali.
Insieme all’autore, parteciperanno all’evento: Davide Ferreli e Salvatore Acampora,rispettivamente sindaco e vicesindaco di Lanusei, comune che sta portando avanti gli atti per cambiare la denominazione di alcune vie dedicate ai Savoia per intitolarle ad altri personaggi sicuramente più meritevoli.