11) Alcune curiosità girando per Bologna

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11) A Bologna le curiosità sono ad ogni angolo, in centro come in periferia. Tra le più conosciute c’è l’eco sotto i portici del palazzo di re Enzo, attraverso cui ci si può parlare a distanza sotto due archi diagonalmente opposti sottostanti il palazzo. Appena più in là uscendo dalla biblioteca della Sala Borsa e guardando la statua del Nettuno, si ha l’effetto ottico di una sua dotazione virile veramente generosa, scherzo fatto dallo scultore Giambologna ai committenti per questioni economiche. All’incrocio tra via Andrea Costa e via Saragozza è ancora ben visibile il pilone della funivia, una funivia che non ci si aspetterebbe in piena pianura Padana. Fino agli anni ’70 collegava la città al santuario della Beata Vergine di San Luca. Ci sono poi le tre frecce conficcate sulle travi del portico della Corte Isolani (un suggestivo percorso interno che collega piazza Santo Stefano a strada Maggiore). Uscendo in strada Maggiore, tre faretti sul muro indicano le tre frecce conficcate in cima alle travi, anziché contro il destinatario, secondo la leggenda grazie alla sua procace consorte che li distrasse scoprendosi il seno. Di fronte alle due torri, in piazza di Porta Ravegnana, in una rientranza del muro di palazzo Francia Strazzaroli o dei Drappieri, sopra la libreria, appare il tendone rosso che ricopre la raffigurazione della Vergine del Campanello, che viene scoperta ed è visibile solo una settimana all’anno, a maggio, in occasione della discesa dell’effigie della B.V. di San Luca in cattedrale. Un’altra singolarità è il pavimentazione a vetri della biblioteca della Sala Borsa, che offre la visuale degli scavi archeologici rinvenuti nei sotterranei. In piazza Maggiore, oltre alla statua del papa Gregorio XIII spacciata per San Petronio sotto l’iscrizione “Divus Petronius” perché in epoca rivoluzionaria non erano consentite statue di papi, sono evidenti sul marciapiede ad est le tracce dei carri armati USA che liberarono la città. La basilica di San Petronio è visibilmente incompiuta all’esterno per problemi economici. Si nota l’asimmetria del rivestimento tra la parte destra e la sinistra. Dietro la basilica, in piazza Galvani, una statua dello scienziato con una ranocchia ricorda gli esperimenti fatti dallo studioso dell’elettricità usando gli anfibi come cavie. Da via Rizzoli, prendendo via Oberdan verso nord si arriva a palazzo Bersani, nel cui cortile fu eretta una statua del fedele cane caduto dal balcone per far festa al rientro del suo padrone. In via D’Azeglio, in direzione sud, sul muro esterno della chiesa di San Procolo compare la curiosa targa datata 1393: “Si procul a Proculo Proculi campana fuisset nunc procul a Proculo Procul ipse foret”. Tra porta Saragozza e l’arco del Meloncello troneggia la statua della Madonna grassa. Alcune curiosità della mia zona, alla periferia di San Vitale, al confine con Castenaso: lungo via Massarenti, fuori dall’ospedale Sant’Orsola, è presente un igloo in mattoni, mentre alla fine della stessa via, verso piazza dei Colori, dopo via Azzurra, via Verde, via Vermiglia e via Smeraldo, in prossimità della rotatoria, un dinosauro di 3 metri è di guardia dietro una rete. Lungo il fossato che taglia la parte trasversale di via Enrico Mattei, nelle nottate estive è tutto un viavai di rospetti. Ma presto mi trasferirò dalla parte opposta e scoprirò altro.

11) Alcune curiosità girando per Bolognaultima modifica: 2018-05-14T17:34:33+02:00da Joss_Epp