Ci sono ancora luoghi sognati di svegliarsi, spazi dove si può saltare dal deserto alla montagna in un batter d’occhio. Dove il caotico trambusto di voci – il più delle volte – cammina tra occhi vividi e sguardi obliqui a livello della strada in ogni stretta alba
Ed è, in ogni silenzio, che avviene un tramonto rosso, nascosto dietro il tiepido e l’ocra tra le mura delle loro case; palazzi nascosti spogliati con danze governate dal ventre di fianchi dorati ondeggianti. Tra le sue strade tortuose, urla mascherate al calar della notte si insinuano come muti desideri multicolori.
E così, portando in valigia l’odore dell’incensione , del tè coniato impregnato in ogni paesaggio di indimenticabile ricordo, oggi alcuni di quei momenti alla deriva mi vengono come certi.
Così, semplice come navigare, tra la sabbia e il vento delle parole consacrate, bandite nei ricordi di antichi mari conosciuti, viaggio. Mi imbarco al crepuscolo tra maree di ricordi. Oggi mi leggo come prima, sì.
E scrivo a me stessa come nuova.