Station

Pensieri…ESPRESSI: storie di treni e stazioni.

Vi siete mai trovati a passeggiare all’interno di una stazione ferroviaria e pensare che non vi è luogo più sentimentale e traboccante di umanità di quello? una specie di tempio spirituale laico dove si suggellano promesse e si confidano sentimenti a cuore aperto, un melting pot di energie e sensazioni che si fondono insieme e generano una atmosfera così densa che ti ci senti invischiato ad attraversarla.

Le stazioni ferroviarie sono un mondo a parte, microcosmi multietnici, nuclei brulicanti di vita con i loro riti e ritmi scanditi dagli orari luminosi sui tabelloni a led. Luogo in cui mille lingue si confondono tra loro in musiche dai molteplici accenti, i profumi locali si fondono con gli afrori etnici e le sfumature del colore della pelle abbracciano le più svariate tonalità dall’eburneo al bruno. Tutti sono impegnati e assorti nella loro febbrile attesa; c’è chi freme eccitato per il viaggio che sta per intraprendere e che lo porterà a scoprire posti nuovi, chi con soddisfazione e un pizzico di malinconia si appresta a ritornare al suo paese dopo aver fatto incetta di nuove esperienze in una terra prima sconosciuta, chi attende con impazienza di ricongiungersi ad un proprio caro o ad un amore che lo attende alla fine di quel lungo binario che separa i due cuori. Il tumulto degli animi che si agitano senza sosta tra un annuncio rimbombante e una scritta luminosa che balena veloce su uno schermo.

C’è chi siede a terra sfatto e circondato da bagagli come un naufrago, chi sonnecchia placidamente su uno zaino, chi approfitta dell’attesa per permettersi un fugace spuntino mentre prosegue il balletto dei led luminosi che alternano nomi di città, orari e numeri che si offrono come uno spettacolo pirotecnico agli occhi  contemplanti ed attenti degli astanti rivolti con il naso all’insù. Qualcuno si affretta a passo rapido con l’espressione smarrita, qualcun altro inganna il tempo procedendo lentamente e perdendosi in chiacchiere; dal bambino tenuto per mano, scosso e ridestato dal genitore che lo distoglie dai suoi stupori puerili, all’anziano che procede fiacco trascinando il peso dei suoi anni.

Passeggiare in stazione ed essere abbracciati da questo tumulto di energie è sempre una rinfrancante sensazione. Si rivivono le emozioni di vacanze trascorse, di viaggi intrapresi con entusiasmo di esperienze fatte e di zaini zeppi di ricordi. Per quei pochi minuti che consentono l’attraversamento della stazione fino all’uscita ti senti parte di un popolo senza patria, il popolo dei viaggiatori.