Anterselva di Sotto in Val Pusteria, circondata da boschi e verdi prati, nonché dalle vette delle Vedrette di Ries nell’omonimo parco naturale.

Anterselva di Sotto si trova in un’ampia conca valliva ed è immersa tra prati e campi fertili. Come prima località della valle, Anterselva di Sotto si trova a 1.109 m ed ha circa 450 abitanti. È circondata dai boschi verde intenso della valle, nonché dalle vette delle Vedrette di Ries nell’omonimo parco naturale. Nel paese stesso si trova un piccolo parco avventura.

Dal paese avrete la possibilità di passeggiare alla Malga Grente, alla Malga Neuhütte oppure alla Malga Langegger. Anche la Malga Taistner Hinteralm è raggiungibile a piedi da Anterselva di Sotto. Assolutamente da consigliare è anche una gita in bici al lago di Anterselva, un lago alpino che spicca nel fondovalle.

Floriana@

Coronavirus, l’immunologo Le Foche: «Covid19 si spegne da solo. A maggio usciremo e potremo andare in vacanza in Italia»

Coronavirus, l’immunologo Francesco Le Foche è ottimista, e parla di un ottimismo basato sulla scienza: «Covid19 si spegne da solo. A maggio usciremo e poi potremo andare in vacanza in Italia. Il vaccino arriverà tra un anno, un anno e mezzo, ma non credo sarà così indispensabile».

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Francesco Le Foche, professore di immunologia, primario di immuno-infettivologia al day hospital del Policlinico Umberto I di Roma, è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, ed ha fatto il punto sull’emergenza legata al Covid19: «Questo virus, come gli altri coronavirus che abbiamo già conosciuto in passato, tende a spegnersi da solo: è risaputo nell’ambito scientifico che i coronavirus tendono a dare delle pandemie e poi piano piano tendono a spegnersi. Il contagio si è ridotto molto e piano piano questo virus perderà di forza».

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Covid19 negli ospedali
Per l’immunologo Le Foche il Covid19 ha proliferato in ospedali mono-blocco, che non avevano la possibilità di isolare il coronavirus nei padiglioni. Questo contagio enorme, dice Le Foche, ha stressato il sistema sanitario. Ora il lockdown permette di iniziare una medicina del territorio, fondamentale per la salute pubblica.

Vacanze
«Ritorno alla vita normale? Non è da considerarsi così lontano – dice Le Foche -. Dobbiamo attendere le prossime due settimane: se le cose continuano in questo modo entro le prime due settimane di maggio potremo uscire. Vacanze? Non credo alle vacanze estive fatte fuori dall’Italia, ma credo che in Italia potremo andare in vacanza».

Vaccino
«Per liberarci completamente dal Covid19 dovremmo avere un vaccino – conclude Le Foche -. Ci sono vari studi sui vaccini, con potenzialità diverse, ma non sappiamo se produrranno anticorpi immunizzanti o meno. Ritengo che dovremmo puntare sulle terapie immediate e sulla medicina sul territorio. Il vaccino non credo sia così indispensabile tra un anno o un anno e mezzo».

Buongiorno….Castel Gardena….Fascino e Magia

L'immagine può contenere: albero, neve, cielo, abitazione, spazio all'aperto e natura

Castel Gardena è situato lungo la riva sinistra di Rio Gardena, tra Selva Gardena e S. Cristina, circondato da numerosi laghetti ricchi di pesci, infatti il nome tedesco del castello è “Fischburg” che significa “Castello della pesca”. Il castello è stato costruito tra il 1622 ed il 1641 per volontà di Engelhard Dietrich von Wolkenstein-Trostburg come residenza estiva e di caccia, anche se questo monumentale edificio è di memorabile bellezza.

Dall’inventario del castello è emerso che fossero presenti più armi da caccia che da guerra. Oltre alle armi sono stati ritrovati numerosi attrezzi da pesca. A fine del XVIII secolo il castello iniziò a deteriorarsi e parte dell’inventario venne messo all’asta. A metà del XIX secolo, Conte Leopold von Wolkenstein-Trostburg donò Castel Gardena al comune di Santa Cristina che pensò di adibire il castello a ricovero per gli anziani o per i poveri.

Nel 1926 il castello venne venduto a Barone Carlo Franchetti di Venezia il quale lo ristrutturò, sia internamente che esteriormente, e lo arredò con mobili provenienti dalla Val Gardena e dall’Alto Adige. Ancora oggi il castello è di proprietà della famiglia veneziana e non può essere visitato.

Domani è Lunedì dell’Angelo

“Il vento passò come una carezza sul mandorlo in flore e chiese: Domani è Lunedì dell’Angelo, che cosa offrirai tu al Signore?
Il più bel rosa dei miei petali, rispose il mandorlo.
Il vento sfiorò la cima del pioppo e disse: Domani è Lunedì dell’Angelo , che cosa offrirai tu al Signore?
Il più bel verde delle mie foglie, rispose il pioppo.
Il vento lambì la superfcie del mare e chiese:
Domani è Lunedì dell’Angelo, che cosa offrirai tu al Signore?
La più dolce musica delle mie onde, rispose il mare.
Il vento si posò sui fiori di campo e sospirò:
Domani è Lunedì dell’Angelo , che cosa offrirete voi al Signore?
Il profumo più dolce delle nostre corolle, risposero i fiori.
Il vento giocò tra i riccioli bruni di un bimbo e disse: Domani è  Lunedì dell’Angelo  che cosa offrirai tu al Signore?
I miei pensieri puri e la promessa di essere sempre più buono, rispose il bambino.”

L'immagine può contenere: pianta, fiore, natura e spazio all'aperto

Si… la propria vita!! Deve essere il primo obiettivo, per fare diventare bella…la vita degli altri

” Non hai l’obbligo di essere la stessa persona

che sei stata un anno fa, o 6 mesi fa,

nemmeno la scorsa settimana.

Hai il diritto di crescere come persona,

di fare cambiamenti che migliorino la tua vita, di evolvere,

senza alcun rimpianto né scuse.”

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Guanti e mascherine: non gettarli per terra! Come e dove smaltirli

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Mascherine di tutti i tipi e guanti come se piovesse. Se c’era bisogno di un altro aspetto negativo che l’emergenza del coronavirus si trascina con sé, quello è l’ammasso di rifiuti generati da presidi sanitari veri o presunti. Ognuno indossa, per quel poco che gli è concesso di uscire, un paio di guanti e uno schermo per naso e bocca. Al di là della loro utilità, c’è da chiedersi anche come questi oggetti vadano smaltiti una volta usati.

Senza smentirci di una virgola, siamo capaci anche di sbarazzarcene gettandoli per strada quando non ci servono più. Fanno parte dell’arredo urbano anche quelli, ormai, tra le carte stracce e le cicche di sigaretta, e il mare già comincia a soffrirne un accumulo scriteriato

Eppure, come raccomandato dal ministero della Salute, in linea generale se non si hanno sintomi o l’obbligo di quarantena, si deve continuare a fare la raccolta differenziata come sempre (con l’accortezza però di smaltire i fazzoletti di carta nella raccolta indifferenziata invece che nell’umido).

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Coronavirus e la spesa…….

Coronavirus e la spesa, lo chef stellato Sadler: «I miei consigli per farla una volta alla settimana»

«Poiché l’acquisto dei beni di prima necessità – dice Sadler – è una delle poche deroghe concesse per uscire dalle proprie case, credo possa essere utile condividere alcuni semplici consigli per fare una spesa efficace e duratura, da effettuare 1 o 2 volte a settimana».

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Ecco i consigli di chef Claudio Sadler:

«Programmare: una spesa ragionata è sempre importante per evitare inutili sprechi in cucina, ma mai come in questi giorni, in cui bisogna essere veloci e stare attenti a mantenere le distanze dagli altri, è importante avere bene in mente cosa dobbiamo comprare. Prendetevi qualche minuto per programmare il menu della settimana, cosa volete cucinare e quali sono gli ingredienti che vi servono, in modo da fare acquisti mirati e veloci una volta entrati nel punto vendita».

«Scegliere piatti che si conservino a lungo: nella programmazione è importante scegliere piatti che possano essere conservati anche qualche giorno dopo essere stati cucinati. Sì, quindi, a stufati, brasati lasagne, zuppe… preparati in grandi quantità. Le eccedenze potranno essere riposte in freezer già porzionate così da essere riproposte in tavola anche nei giorni a seguire».

«Mantenere freschi più a lungo pesce, carne e verdura: la verdura è fondamentale nella nostra dieta. In questo frangente scegliamo prodotti di stagione in grado di conservarsi più a lungo come, per esempio, le cime di rapa, che sono gustose e adatte alla preparazione di più piatti, dai primi ai secondi. L’importante, anche in questo caso, è la conservazione in frigorifero: vanno tenute dentro ai sacchetti del supermercato, quelli biodegradabili per intenderci, in modo che l’ossigeno non acceleri il processo di deperimento del prodotto. Per il pesce e la carne, invece, meglio la conservazione del prodotto già porzionato sottovuoto, per chi ha la macchinetta a disposizione, così che possa durare 3/4 giorni il primo e fino a 1 settimana la seconda. In alternativa si può ricorrere alla carta forno o alla carta stagnola stando molto attenti a non far entrare l’ossigeno».

«Non dimentichiamoci – conclude chef Sadler – che la cucina è un atto di amore verso di noi e la famiglia. Può anche essere un modo per svagarsi, dare libero sfogo alla fantasia e, perché no, trovare un’occupazione da fare tutti insieme, bambini inclusi. Perciò non smettete di cucinare, state a casa e…. #andràtuttobene”.

Il momento che stiamo vivendo, pieno di anomalie e paradossi, fa pensare…

Il coronavirus ci sta insegnando a fare i conti con un tempo di cui abbiamo perso il valore se non compensato in denaro . Dobbiamo smettere di fare la caccia alle streghe e chiederci cosa possiamo imparare da ciò che sta succedendo. Leggiamo questa bellissima riflessione di F. Morelli :
“Credo che il cosmo abbia il suo modo di riequilibrare le cose e le sue leggi, quando queste vengono stravolte.

Il momento che stiamo vivendo, pieno di anomalie e paradossi, fa pensare…

In una fase in cui il cambiamento climatico causato dai disastri ambientali è arrivato a livelli preoccupanti, la Cina in primis e tanti paesi a seguire, sono costretti al blocco; l’economia collassa, ma l’inquinamento scende in maniera considerevole. L’aria migliora; si usa la mascherina, ma si respira…

In un momento storico in cui certe ideologie e politiche discriminatorie, con forti richiami ad un passato meschino, si stanno riattivando in tutto il mondo, arriva un virus che ci fa sperimentare che, in un attimo, possiamo diventare i discriminati, i segregati, quelli bloccati alla frontiera, quelli che portano le malattie. Anche se non ne abbiamo colpa. Anche se siamo bianchi, occidentali e viaggiamo in business class.

In una società fondata sulla produttività e sul consumo, in cui tutti corriamo 14 ore al giorno dietro a non si sa bene cosa, senza sabati nè domeniche, senza più rossi del calendario, da un momento all’altro, arriva lo stop.

Fermi, a casa, giorni e giorni. A fare i conti con un tempo di cui abbiamo perso il valore, se non è misurabile in compenso, in denaro. Sappiamo ancora cosa farcene?

In una fase in cui la crescita dei propri figli è, per forza di cose, delegata spesso a figure ed istituzioni altre, il virus chiude le scuole e costringe a trovare soluzioni alternative, a rimettere insieme mamme e papà con i propri bimbi. Ci costringe a rifare famiglia.

In una dimensione in cui le relazioni, la comunicazione, la socialità sono giocate prevalentemente nel “non-spazio” del virtuale, del social network, dandoci l’illusione della vicinanza, il virus ci toglie quella vera di vicinanza, quella reale: che nessuno si tocchi, niente baci, niente abbracci, a distanza, nel freddo del non-contatto.

Quanto abbiamo dato per scontato questi gesti ed il loro significato?

In una fase sociale in cui pensare al proprio orto è diventata la regola, il virus ci manda un messaggio chiaro: l’unico modo per uscirne è la reciprocità, il senso di appartenenza, la comunita, il sentire di essere parte di qualcosa di più grande di cui prendersi cura e che si può prendere cura di noi. La responsabilità condivisa, il sentire che dalle tue azioni dipendono le sorti non solo tue, ma di tutti quelli che ti circondano. E che tu dipendi da loro.

Allora, se smettiamo di fare la caccia alle streghe, di domandarci di chi è la colpa o perché è accaduto tutto questo, ma ci domandiamo cosa possiamo imparare da questo, credo che abbiamo tutti molto su cui riflettere ed impegnarci.

Perchè col cosmo e le sue leggi, evidentemente, siamo in debito spinto. Ce lo sta spiegando il virus, a caro prezzo”.

L'immagine può contenere: una o più persone, il seguente testo "STOP 15 giorni valgono una vita fermiamoci ora o per ci fermeremo sempre"