COVID, IN ARRIVO L’OK DEFINITIVO DELLA FDA PER IL VACCINO PFIZER

Psicologia: Vaccinarsi. Saperne di più

 

 

 

 

 

 

Panorama – Covid, In Arrivo L’ok Definitivo Della Fda Per Il Vaccino Pfizer

PANORAMA
Covid, in arrivo l’ok definitivo della Fda per il vaccino Pfizer
Usa verso la terza dose
Domani, o al massimo martedì, la Food and Drug administration, l’agenzia americana per il controllo sui prodotti farmaceutici e alimentari, potrebbe dare il via libera definitivo al vaccino prodotto dalla Pfizer e dalla BioNTech. Lo rivela l’agenzia Bloomberg e il New York Times, che citano fonti anonime dell’agenzia. Finora il vaccino della Pfizer-BioNTech, come gli altri, è stato somministrato sulla base di un’autorizzazione di emergenza. Livia libera è stato richiesto dal presidente Joe Biden, secondo il quale un ok definitivo potrebbe ridimensionare i dubbi che stanno rallentando la campagna vaccinale e stanno creando remore, per scuole e imprese, ma anche per le forze armate, all’introduzione di un obbligo di vaccinazione. Permetterebbe inoltre ai medici di prescrivere una terza dose, almeno nei casi necessari. L’ok arriverebbe prima di quanto si era finora previsto. La Fda, per la quale la Casa Bianca non ha ancora indicato un responsabile definitivo, aveva programmato un via libera per il 6 settembre, il Labor day. Finora il 60% della popolazione Usa è stato vaccinato.

In Gran Bretagna. Il 76% Ha Già Ricevuto Il Richiamo Ma Salgono I Malati E La Mortalità

In Gran Bretagna
I1 76% ha già ricevuto il richiamo
ma salgono i malati e la mortalità
LONDRA Trentaduemila casi in un giorno, 104 decessi. Tornano a preoccupare i dati sul Covid in Gran Bretagna dove per la maggior parte la vita scorre al ritmo di una normalità prepandemia: negozi e ristoranti aperti senza l’obbligo di mascherine, musei, sale da concerto e teatri pieni e nessun limite sugli assembramenti, solo l’invito ad adottare un atteggiamento «ragionevole». Preoccupa l’incremento della mortalità, cresciuta del 14%. I contagi sono saliti del 10%. Resta stabile il tasso dei ricoveri. Cosa succede? La campagna vaccinale va avanti: è stata aggiunta una nuova fascia — quella dei 16-17enni —e l’87,5% della popolazione che ne ha diritto ha ottenuto la prima dose, mentre il 76,3% ha completato il ciclo. Gli esperti parlano di «periodo di assestamento». La fine delle restrizioni non poteva che innescare un’impennata dei contagi: le semifinali e la finale degli Europei di calcio nel Regno Unito hanno segnato il ritorno della folla e del grande pubblico e hanno provocato secondo l’Ufficio nazionale di statistica 5.000 nuovi casi. «Non dobbiamo distrarci — ha avvertito Chris Smith, virologo dell’università di Cambridge —. Sarebbe facile distruggere il lavoro fatto sinora». Soprattutto se, come sembranq indicare i dati, la protezione dei vaccini cala dopo alcuni mesi. Uno studio dell’università di Oxford ha rilevato che 12 settimane dopo il completamento del ciclo l’efficacia scende dall’85 al 75% nel caso di Pfizer e dal 68 al 61% per AstraZeneca. «Entrambi i vaccini rimangono efficaci contro la variañte Delta e sono il miglior modo di proteggersi dal virus», ha sottolineato Sarah Walker, virologa di Oxford che è tra gli autori della ricerca, ma i risultati potrebbero avere un impatto sul richiamo. Il ministro per la Sanità Sajid Javid si è detto pronto a iniziare la campagna peri cittadini dai 5o anni in su già il mese prossimo, mentre la Commissione sui vaccini e le immunizzazioni per ora ha indicato in via preliminare che la terza dose è indicata per chi è vulnerabile e ha problemi cronici o acuti. Per Peter Horby, professore che fa parte del gruppo di esperti Sage, «rimane da vedere» se il vaccino anti Covid diventerà necessario come quello contro l’influenza, «perché non è chiara la direzione che il virus prenderà in futuro». Oltre al richiamo resta da chiarire in Gran Bretagna la situazione per gli under i6 che per ora non vengono vaccinati se sani e se non abitano con adulti vulnerabili. A settembre ricominciano le scuole in presenza (in alcune parti della Scozia il nuovo anno è già iniziato). Niente più bolle, via l’obbligo delle mascherine e meno tamponi rapidi.

32 76,3
M6 I nuovi positivi ieri nel Regno Unito, che portano il bilancio su sette giorni a 221.888 casi. I decessi, sempre notificati ieri, sono stati 104
Per canto La popolazione del Regno Unito over 16 immunizzata (due dosi). L’altro ieri nel Paese sono state effettuate 57.289 prime dosi e 164.448 seconde dosi.

Intervista A Giorgio Palù – «I Vaccini? Grazie A Loro Ora Si Vive 20 Anni Di Più» – «È Necessario Valutare L’obbligo Di Vaccino Per Chi Svolge Funzioni Pubbliche»

PALÙ, CAPO DELL’AGENZIA DEL FARMACO
«I vaccini? Grazie a loro ora si vive 20 anni di più»

1!-«improbabile che si sviluppi un . ceppo più letale di coronavirus» dice al Corriere Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia del farmaco. E poi: «Sì ai vaccini a partire dai dodici anni, e per
chi ha funzioni pubbliche bisogna interrogarsi sull’opportunità di introdurre l’obbligo vaccinale. Si è persa la cognizione dell’impatto delle malattie infettive sull’aspettativa di vita dell’uomo, coni vaccini è aumentata di venti anni».
a pagina 11
L’INTERVISTA
È necessario valutare l’obbligo di vaccino per chi svolge funzioni pubbliche»
Palù, presidente dell’Agenzia del farmaco: improbabile che si sviluppi un ceppo più letale
I No vax «II 4-5% della popolazione è No vax ed è inutile tentare di persuaderli» di Laura Cuppinl
Gforgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts), come potrebbe evolvere la pandemia in Italia? «Partiamo dai numeri di oggi: 1167 per cento della popolazione over 12 è vaccinata con due dosi, in terapia intensiva ci sono 466 pazienti e nei reparti ordinari poco più di 3.700. I morti giornalieri sono nell’ordine di alcune decine. Naturalmente dovremo valutare che impatto avranno la riapertura delle scuole e la piena ripresa delle attività su questo scenario, ma l’ampia copertura vaccinale offre garanzie e consente di essere ottimisti». Qual è oggi la priorità? «Convincere gli “esitanti” a vaccinarsi, sulla base di dati scientifici oggettivi. Sappiamo che un 4-5 per cento della
popolazione è No vax ed è inutile ogni tentativo di persuasione. Un altro 15-2o per cento, tra i 3o e i 6o anni, è composto da persone timorose o dubbiose: su queste dobbiamo lavorare. Chiedere loro di fidarsi della scienza è controproducente, servono i numeri: il 95 per cento dei pazienti in terapia intensiva non è vaccinato; i vaccini che abbiamo oggi proteggono al 97 per cento dalla morte e al 95 per cento dalla malattia grave, anche contro la variante Delta. Abbiamo vaccini costruiti su una sequenza virale isolata a gennaio del 2020 che, nono- stante le mutazioni del virus, sono ancora estremamente efficaci. La variante Beta (isolata in Sudafrica ndr) è quella più “cattiva” e immunoevasiva, ma per fortuna non si è diffusa in modo massiccio. Ia Delta in Italia è quasi al loo per cento e, dato interessante, non è stata soppiantata da altre varianti nei Paesi ad alta prevalenza». Come è possibile spiegare l’esitazione a vaccinarsi di fronte a una pandemia che ha ucciso quasi quattro milioni e mezzo di persone?
«Si è persa la cognizione dell’impatto delle malattie infettive sulla aspettativa di vita media dell’uomo. Ci dimentichiamo che i vaccini l’hanno incrementata di quasi vent’anni dall’inizio del ‘9oo e i giovani genitori non hanno l’immagine di cosa potessero provocare la poliomielite, la difterite, il morbillo nei soggetti affetti. Agli inizi del secolo scorso la mortalità infantile era al 20 per cento, oggi grazie ai vaccini e allo 0,2». C’è il rischio che si sviluppi un ceppo più letale? «E molto improbabile, non esiste alcuna prova né esempio che i vaccini possano selezionare virus con più elevata patogenicità. Delta è più contagiosa di Alfa (circa il doppio), ma non sembra essere

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più “cattiva”. L’interesse del virus è diffondersi quanto più possibile senza uccidere l’ospite. La letalità di Covid infatti è relativamente bassa, intorno allo 0,2 per cento negli studi che documentano la reale circolazione del virus. In un mondo globalizzato, abitato da quasi 8 miliardi di persone, più che dell’immunità di gregge dovremmo preoccuparci della protezione dalla malattia, che gli attuali vaccini garantiscono efficacemente». È importante che anche gli over 12 si proteggano? «Anche qui basta guardare i numeri. L’unico effetto avverso dei vaccini a mRna nei minori è costituito dalle miocarditi o pericarditi, eventi lievi che si risolvono nel giro di 4-5 giorni. Colpiscono un maschio su 18 mila vaccinati e una femmina su too mila. In Germania la Commissione permanente sui vaccini
Si è persa la cog,nizione dell’impatto delle malattie infettive sulla aspettativa di vita dell’uomo: con i vaccini è cresciuta di 20 anni
(Stiko), dopo una iniziale raccomandazione che riguardava soltanto gli adolescenti fragili, ha dichiarato pochi giorni fa che il vaccino può essere somministrato a tutti gli over 12 perché i benefici superano ampiamente i rischi. Come sappiamo, è raro (ma non impossibile) che i ragazzi si ammalino di Covid, ma senza dubbio possono essere un veicolo di contagio». Cosa si può tare per garantire che la didattica resti in presenza? «Vaccinare tutta la popolazione candidata dai 12 anni in su, mantenendo le misure di protezione individuale (mascherine, distanziamento, igiene delle mani), adattando i sistemi di condizionamento dell’aria perché ci sia un ricambio efficace, incrementando i mezzi di trasporto e la loro sanificazione, operando turnazioni di studenti perché le classi non siano troppo afI giovani non hanno l’immagine di cosa provocano difterite o morbillo: a inizio ‘900 la mortalità infantile era al 20% Ora allo 0,2
Chi è
• Giorgio Palù, 72 anni, è docente di Virologia ed è preside della facoltà di Medicina presso l’università di Padova
follate. Soprattutto è importante l’utilizzo del green pass». Come convincere docenti dubbiosi a vaccinarsi? «Credo che sia necessario interrogarsi sull’opportunità di introdurre l’obbligo vaccinale per chi ricopre una funzione pubblica: operatori sanitari, insegnanti, forze dell’ordine e altra categorie. Ricordiamo che la salvaguardia del bene pubblico è tutelata anche dall’articolo 2 della Costituzione, secondo cui il diritto individuale non può ledere quello della comunità. E i vaccini di cui oggi disponiamo, oltre a proteggere l’individuo, sono altamente efficaci nella prevenzione dei contagi: tra il 7o e l’85 per cento. Per quel 25-3o per cento che sfugge anche i vaccinati devono continuare a portare la mascherina in ambienti affollati e al chiuso».
• È anche membro del Comitato tecnico scientifico, la squadra in prima linea nell’affrontare l’emergenza Covid-19 composta da 12 esperti
• Dallo scorso dicembre Palù è presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Alfa)
Il gesto Una ragazza riceve la dose di vaccino durante l’open day della Regione Lazio peri ragazzi da 12 a 16 anni (Ansa)

Giovani E Senza Vaccino I Volti Che Non Vediamo Della Strage Di Fine Estate

Il racconto
Giovani e senza vaccino I volti che non vediamo della strage di line estate
Battiston: “Questa anestesia collettiva al dramma è un rischio Oggi le vittime Ira i non immunizzati sono decuplicate” Ogni giorno sono decine i morti, quasi tutti anonimi. In un Paese ormai assuefatto al bollettino del dolore
di Giampaolo Visetti MILANO — «Katia se ne è andata a trent’anni, dopo solo cinque giorni di quarantena in casa. Pur positivo, alla fine l’ho portata io al pronto soccorso in auto. Non respirava più, ogni tentativo di rianimarla è stato inutile. Avevamo prenotato il vaccino a fine agosto: troppo tardi, ma con una pizzeria da gestire non potevamo rischiare di chiudere nel pieno dell’alta stagione. Io mi sono salvato, lei no: fa male accettare che le vittime del Covid siano ormai private anche della loro storia, ridotte solo a numeri da inserire nelle statistiche». Emanuele Diez, ristoratore toscano di Torre del Lago, ancora non crede alla morte della fidanzata. Katia Lamberti è deceduta all’ospedale di Lido di Camaiore il giorno di Ferragosto: l’autopsia deve confermare se è stata la variante Delta, all’improvviso, a soffocarla e a fermare il suo cuore. «In luglio — dice Emanuele — si era sottoposta a un intervento di chirurgia estetica Per questo avevamo rinviato la vaccinazione. La velocità della sua morte è stata uno shock e le cause devono essere chiarite: ora posso onorare il nostro amore solo invitando tutti a immunizzarsi il prima possibile». Storie così, mentre l’estate si avvicina all’autunno, in Italia ce ne sono di nuovo una cinquantina al giorno. Rare quelle che mutano in racconto: la strage della pandemia, come all’esordio, torna a lasciare solo vittime anonime e invisibili. Un anno e mezzo fa il Paese fu colto di sorpresa dall’ignoto. Oggi si scopre pericolosamente preda dell’assuefazione da troppo noto, della confusione da distorto. «E in questa anestesia al dolore collettivo — dice il fisico Roberto Battiston, che analizza l’andamento del contagio in Italia — si nasconde il rischio cruciale della variante Delta. Fra il 30% di italiani non vaccinati, esclusi i bambini, le vittime quotidiane nell’ultimo mese sono salite da 5 a 50. Significa che sono decuplicate e che, se la tendenza non si arresta a fine settembre, ne conteremo 500, con un bacino potenziale di circa 200 mila morti. In queste condizioni aspettare l’immunità di gregge è una follia: chi non si vaccina si condanna per anni a una vita ad alto rischio». Anche a Cascina, nel Pisano, nessuno immaginava un domestico focolaio estivo. In poche ore sono morti Oriano Berrugi, 85 anni, e la moglie Angela Bettipi di 82. Prima di loro il virus si è portato via Paolo Egisto, 72 anni, fratello di lui. Attenzione e isolamento in casa non sono bastati per evitare lo sterminio della famiglia. L’Istituto superiore di sanità lancia così l’allarme sulla distrazione con cui si tende a scorrere le cifre quotidiane dei decessi da Covid, sempre più spesso rimasti fuori dagli ospedali. «Negli ultimi 30 giorni — avverte una nota dell’Iss — la maggioranza dei positivi non è vaccinata e la loro ospedalizzazione supera di otto volte quella degli immunizzati con il ciclo completo». La preoccupazione supera lo scontro ideologico no vax o no mask. Il punto è che associare un volto e una storia alla contabilità del virus, aiuta a non sottovalutarlo, nemmeno in vacanza. Marco De Veglia, noto esperto di marketing triestino di 55 anni, è morto dopo che per mesi sui social aveva invitato «a curare in casa quella che resta una semplice influenza». «Facile ma sterile — dice l’amico Stefano Versace — puntare il dito contro un uomo che ha scelto di non vaccinarsi: difficile ma utile riflettere sulle ragioni che spingono persone intelligenti e colte a non tutelare la propria salute e a restare vittime delle fake news». Non è il caso della famiglia Venuta, siciliana di Nicosia. Lunedì 16 agosto è morto Gioacchino, 83 anni, dipendente comunale in pensione. Mercoledì scorso la stessa sorte è toccata alla figlia Anna Maria, di 48 anni. Unica superstite la moglie di Gioacchino, in cura nonostante abbia ricevuto la prima dose di vaccino. «Mia figlia non sembrava grave — dice — Poche ore prima di morire, al telefono aveva chiesto informazioni sui farmaci anti-virus». Oltre 50, a Nicosia, i positivi negli ultimi giorni. «Nessuno è un numero — dice il

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sindaco Luigi Bonelli — sono persone in balla di un virus contagiosissimo che silenziosamente uccide anche i più attenti». Come il napoletano Maurizio Femina, 46 anni, vigile del fuoco e maratoneta di Giugliano. Dopo un mese di lotta in terapia intensiva è stato sepolto venerdì: assente al funerale la moglie, pure contagiata dopo la prima dose di vaccino. Gli scienziati ora avvertono: «La variante Delta a inizio luglio è partita da numeri di positivi molto bassi, un terzo in meno rispetto all’estate 2020. Per questo la crescita dell’ospedalizzazione ora è lenta, quasi invisibile. Il problema è che riguarda quasi solo i non vaccinati, ossia un bacino contenuto. Importanti sono così tendenza e percentuali, non le cifre assolute: documentare le vicende umane delle vittime può scongiurare un’altra strage». Troppo tardi per salvare la famiglia spazzata via a Torre del Greco. Il papà di 89 anni, la mamma di 85 e la figlia di 58, tutti non vaccinati, sono morti in otto giorni. Invitati invano a proteggersi, avevano scelto di rischiare rinunciando alla socialità. «In estate — avevano confidato agli amici — il virus molla, noi stiamo in casa e vediamo cosa succede in autunno». Stagione che non vedrà nemmeno l’inglese David Parker, 56 anni, icona social dei no vax, star anche in Italia: il Covid l’ha ucciso nel North Yorkshire mentre derideva chi si vaccinava tuonando contro Big Pharma. Anche lui per le statistiche era solo un numero e valeva uno. La sua storia, gli appelli globali a immunizzarsi lanciati ora dal suoi famigliari, spiegano invece molto di più.
Le storie
Il manager Marco De Veglia, triestino esperto di marketing, è morto a 55 anni. Sui social difendeva la scelta di “curare a casa questa semplice influenza”
La ristoratrice Katia Lamberti lavorava con il suo compagno nella loro pizzeria di Torre del Lago. Aveva prenotato il vaccino, è morta a 30 anni
Il vigile del fuoco Maurizio Femina, pompiere e maratoneta di Giugliano (Napoli) è morto a 46 anni dopo un mese in terapia intensiva.

Bisogna fare notizia…

invece di sperimentare un vaccino ,potevano sperimentare una cura,chiunque poi stava male di un presunto covid. ben attivo da anni -molti anni-che

si trasforma,la potevano usare,se hanno creato un vaccino si conosce anche una semplice oppure più cura.La chimica ,scienza,e tutto il resto nel 73 x 100 si conosce.

Abbiamo tante patologie sconosciute a cui la ricerca non offre attenzione, ora addirittura il vaccino offre 20 anni di vita in più?

strano essendo un vaccino asseriscono da pochi mesi creato,da dove si capisce che addirittura offre di vivere con precisione 20 anni di più?

Il vaccino per gli animali visto che possono ammalarsi del covid è pronto?

Nemmeno al mio cane farei fare un vaccino sperimentale.

&

COVID, IN ARRIVO L’OK DEFINITIVO DELLA FDA PER IL VACCINO PFIZERultima modifica: 2021-08-22T17:42:01+02:00da SensoAstratto
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