– Ferma la macchina! Ho urlato prima che Jason guidasse per cento metri.
Mi guardò per un secondo, poi i suoi occhi tornarono sulla strada. La mia rabbia è aumentata. Tutto ciò che ho tenuto in me è volato via con l’apertura della mia bocca.
– Ferma questa fottuta macchina, Jason. Non sto scherzando.
Quando non fermò la macchina e continuò a guidare, aprii la porta. Jason premette immediatamente il freno, grazie al quale sono saltato al mio posto. Ecco la mia occasione per lasciare la macchina e scappare.
“Non venire nemmeno da me, Jason”, dissi, “Non decidi se rimarrò o no. Non mi possiedi.
“Torna in macchina, Jessica”, chiese Jason, ignorando le mie parole precedenti.
– No – Mi sono girato e ho iniziato a camminare. Ho avuto le vertigini immediatamente, quindi non appena ho iniziato a tossire ho dovuto fermarmi sul posto. Jason corse da me, trattenendomi con le mani. Mi sono appoggiato come se stessi per vomitare, invece, tossendo duro e sputa sangue. Al piano di sopra, temendo che Jason fosse un osservatore dell’incidente.
“Ecco perché dovevi tornare in macchina”, sussurrò piano. Mi sono asciugato la bocca e sono stato scortato in macchina. Non mi sentivo bene. La mia vista era sfocata. Jason era seduto al volante. Ha guidato troppo in fretta, ma non mi importava adesso – ero troppo occupato per non svenire. Pochi minuti dopo siamo arrivati a casa. Jason mi ha portato dentro, urlando a Logan. Il mio corpo era come pesi che mi hanno abbattuto.
Tutto era sottosopra. Jason mi ha messo sul divano in soggiorno. Immediatamente dopo l’arrivo di Logan, entrambi iniziarono a discutere e gridare forte, poi c’era solo oscurità.

 

 
I miei occhi si spalancarono, mi succhiai così tanto, come se non avessi avuto il processo di scambio di aria con anidride carbonica per molto tempo. Ero in una stanza bianca. Mi sono guardato intorno, chiedendomi dove fossi. Avevo un venflon in mano, dovevo essere in ospedale. Ho cercato di ricordare cosa mi è successo. Tuttavia, non sono stato in grado di fare nulla perché la porta si è spalancata. Si stava avvicinando una voce femminile familiare. Indossava un vestito nero e i suoi capelli erano bloccati. Si sedette su una sedia accanto al letto su cui mi trovavo.
– Ti ricordi di me? chiese con una bella voce.
All’inizio non l’ho riconosciuta, ma non mi ci è voluto molto.
“Sei dell’FBI”, ho capito, e la rabbia in me è aumentata.
– Sì, hai ragione – sorrise, continuando con un tono più serio nella sua voce – Sai perché sei qui? lei chiese.
Ho negato la testa, ricordando solo il mio litigio con Jason.
– Hai la glomerulonefrite – ha detto, notando le mutevoli emozioni sul mio viso – potresti perdere il rene… Sai come sei arrivato qui? chiese dopo un momento di silenzio.
Stavo diventando sempre più nervoso a causa di tutte le sue domande.
– No.
“Qualcuno ti ha portato qui, ti ha trovato svenire”, mi guardò sospettosamente.
– Cosa vuoi? Ho chiesto, volendo che se ne andasse.
– Voglio una risposta.
– Quale risposta?
– Perché sei scappato con Jason McCan? Dov’è ?
– Va bene – ho risposto come se avessi risposto a tutte le sue domande. La sua testa era più vicina a me. Ho aperto la bocca e l’ho guardata.
“Se pensi che ti dirò una cosa, sei un po ‘ingenuo.
Si allontanò da me, sembrava infastidita dal mio comportamento. Si alzò e venne alla porta girandosi prima – lo troverò. È il criminale più ricercato negli Stati Uniti, sei davvero così stupido da pensare di poterlo nascondere ?
Se ne andò subito dopo che il monologo si concluse con domande retoriche. L’unico aveva ragione, dal momento che non poteva nascondersi per sempre. Lo troveranno. Trovano sempre. Prima che potessi approfondire ulteriori pensieri, la porta si aprì di nuovo..
– Logan? – Ho chiesto sorpreso – Cosa ci fai qui?
– Sono l ‘”uomo che ti ha trovato” – sorrise mostrando i suoi denti bianchi.
– Come ?
“Immagino che mi stai chiedendo come potrei venire qui senza arresto”, annuii, “Quindi … non mi faccio mai vedere in pubblico con Jason o qualsiasi altro membro della banda.. – si è seduto dove Wilson era seduto – Tutto bene ?
– Sì, sono un po ‘stanco.
– Scusa, non ho notato nulla di sbagliato.
– Non devi scusarti. Non hai avuto la possibilità di vederlo.
“Lo so, ma dovrei sapere che presto avrai bisogno di cure mediche.
– Va bene. Mi sento bene – ho detto, sorridendo leggermente per confermare le mie parole – E Jason?
– È a casa, è preoccupato per te.
“Allora perché si comporta come se mi comportassi con me?
“È solo stressato”, ha detto, “quando eri in coma, si è seduto il più a lungo possibile, non è colpa sua.
Ho annuito, grato per quella risposta.
– Vai a dormire, ora vado – Logan sussurrò, alzandosi tranquillamente dalla sedia e lasciando la stanza.
– Per favore, resta.
Annuì e sorrise, poi cadde nell’abbraccio di Morfeo.