L’ORA BLU”. IL tempo perfetto della poesia Di;Marilena Farinola

L'ORA BLU (1).La passione per la poesia nasce sui banchi di scuola ed è rimasta congelata per lungo tempo.Una vita dedicata alla famiglia, trascorsa all’oscuro di questa sua grande passione, fino a quando lo scorso anno, è tornata a bussare dolce e prepotente come non mai.Nel momento della vita in cui una donna ha le sue certezze e consapevolezze, la poesia si veste di sensualità e amore, desiderio e piacere. Questo viaggio Marta lo racconta in uno scrigno dal nome “L’ORA BLU”.Un titolo che allude allo stupore per il momento magico in cui la luce restituisce la realtà senza ombra con una penetrante profondità e attenzione nei dettagli. Marta Maria rappresenta l’ossimoro perfetto, l’azione e la contemplazione in una continua forza incessante fra stasi e movimento.Vincitrice di numerosi concorsi, lo scorso settembre è stata invitata da Ester Basile, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, riconosciuto a livello internazionale, a rappresentare la Puglia al Festival Internazionale Letteratura -Saggistica “ALCHIMIE E LINGUAGGI DI DONNE”, a Narni.Mesi costellati da un grande successo, un susseguirsi di presentazioni per la poesia della scrittrice molfettese, che diventa un momento di condivisione accompagnato dalla musica classica, leggera, ma anche il teatro e la pittura.Vicina alla socialità, la poetessa ha dedicato il libro all’Anffas , associazione Onlus sensibile alla disabilità e sostenitrice della LNI di Molfetta con la quale collabora in varie attività.Lontana dalla figura del poeta triste che scrive dietro una scrivania in piena notte, Marta Maria Camporeale si sveglia all’alba per regalare i suoi versi alle giornate e ai numerosi amici dei social, ed è da qui che ne scaturisce la sua poesia piu’ intensa, che racconta in quattro versi la sua identità: “le mie albe/ sono vive/ perché nascono/ poesie”.Nuovo incarico, a giorni, come Presidente del premio e della giuria del Concorso Internazionale di Poesia “Tra Anima e Tempo”, giunto alla sua terza edizione.

Per Gentile Concessione dell’autrice dell’articolo

Un’altra storia per Foggia è possibile”Grande Successo Per Iniziativa Centro Servizi Volontariato Di;Redazione Speciale News Web 24

Foggia,Stazione Ferroviaria(1)Foggia;Sala Rosa del Vento gremita, il 27 febbraio scorso, alla Fondazione dei Monti Uniti di Foggia per la presentazione di “Un’altra storia per Foggia. L’eredità del 21 marzo 2018”.La pubblicazione, realizzata da CSV Foggia e Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, è “un racconto per immagini del lungo percorso di preparazione della manifestazione che portò a Foggia oltre 40mila persone, provenienti da tutta Italia nel capoluogo dauno”, come ha sottolineato il Presidente della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, Aldo Ligustro.Un lavoro pensato soprattutto per le giovani generazioni, come ha sottolineato il Presidente del CSV Foggia, Pasquale Marchese. “Fa piacere la presenza di tanti giovani in sala, questa sera. A loro – ha precisato – dobbiamo tramandare questi segnali positivi, ricordando sempre l’importanza dell’impegno condiviso e il valore della cittadinanza attiva”.“Daniela Marcone è stata premiata come foggiana dell’anno – ha evidenziato il moderatore e giornalista, Filippo Santigliano – Il 21 marzo è stato un evento importante e condiviso, dopo una grande attesa. Le mafie sono cresciute per disattenzioni e connivenze della società civile. Fu molto sottovalutato l’agguato a Peppe Sciorio, un esponente di primo piano della camorra mandato in esilio qui da noi a Foggia. Il 1 maggio del 1986 la strage del Bacardi fu un salto di qualità della criminalità organizzata.Secondo il noto giornalista antimafia Sandro Ruotolo, nel corso della presentazione, sono emerse parole chiave. “La prima è rete. La mafia prolifera perché c’è una sottovalutazione della politica. Tanti gli arresti negli ultimi mesi. A Foggia, con ‘DecimAzione’, ma anche a Bari e nel quartiere Sanità di Napoli, come in Veneto. Ma bisogna sapere che è necessario l’impegno responsabile di tutti per combattere il problema, non è possibile delegare solo alle Forze dell’Ordine.